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martedì 26 Novembre 2024
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Export brasiliano di aprile a livelli record

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export brasiliano Brasile Cecafé
Il logo di Cecafé

MILANO – Volumi record per l’export brasiliano. Il massimo produttore ed esportatore mondiale di caffè ha esportato, ad aprile, oltre 4,2 milioni di sacchi di caffè, massimo storico per questo mese dell’anno. Da primato anche il valore degli imbarchi, che ha raggiunto il livello senza precedenti di 935,3 milioni di dollari, nonostante una lieve flessione del prezzo medio per sacco.

Così le statistiche mensili di Cecafé, diffuse nella mattinata di ieri. L’export di caffè in tutte le forme del Brasile ha raggiunto, ad aprile, un totale di 4.222.044 sacchi: il 53,3% in più rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.

E oltre mezzo milione di sacchi in più rispetto al precedente massimo di 3,7 milioni, registrato ad aprile 2021.

export brasilianoLe esportazioni di caffè verde sono in crescita del 60,8%, a 3.901.335 sacchi, di cui 3.224.644 sacchi (+40,1%) di arabica e 676.691 sacchi di robusta (+444,8%).

Unica voce in negativo, quella del caffe trasformato, che segna una flessione del 2,5%, a 320.709 sacchi, in massima parte di solubile.

L’export brasiliano di caffè in tutte le forme dei primi 4 mesi dell’anno lievita del 45,6% raggiungendo quota 16.241.977 sacchi

I volumi di caffè verde crescono del 51,9%, a 15.027.574 sacchi. I quantitativi esportati di caffè arabica si incrementano del 31,3%, a 12.469.024 sacchi.

Quelli di robusta volano a 2.558.550 sacchi: un dato di oltre 6 volte superiore (+548%) a quello di un anno fa.

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SCA rivoluziona le modalità di iscrizione con il piano gratuito

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sca sigep
È possibile diventare soci SCA senza costi d’iscrizione, secondo il modello di membro associato (immagine concessa)

MILANO – Da quest’anno SCA ha introdotto delle importanti novità per tutti coloro che vogliono diventare parte di questa grande comunità. Nel 2024, la Speciality Coffee Association ha fatto una sostanziale revisione del suo programma di adesione, introducendo di fatto un nuovo modello di ingresso nell’associazione, a parziale sostituzione dello stato di Learner, che serviva per accedere alla formazione SCA senza essere membro pagante.

In quest’ottica, gli individui interessati ad accedere ai contenuti, alla ricerca, agli standard, alla formazione e alla comunità Specialty Coffee Association avranno accesso a una nuova potente piattaforma che fornirà un’esperienza personalizzata per ciascun utente.

A partire dal 2024 l’adesione individuale comprenderà due modelli di socio:

  • membro associato
  • membro professionale.

Lo status di associato è gratuito e sarà dedicato alle persone interessate a partecipare ad eventi, corsi di formazione e gare Specialty Coffee Association e a coloro che desiderano accedere a risorse e normative specifiche.

L’iscrizione come socio professionale costa 90 euro e darà ai membri, oltre a quanto già previsto per l’iscrizione gratuita, l’idoneità al voto ed ulteriori vantaggi promozionali.

Questo nuovo modello aumenterà notevolmente la portata e l’impegno di SCA aprendo a una crescente comunità internazionale.

La scheda sintetica di SCA Italy

SCA Italy, sezione italiana dell’Associazione SCA (Speciality Coffee Association), rappresenta in Italia migliaia di professionisti del caffè, dai baristi e torrefattori, e attraverso il suo patrimonio di autorevolezza e conoscenza condivisa agisce come forza unificante nel settore Specialty Coffee.

Fipe: cresce il fatturato nella ristorazione, +9,9% sull’anno scorso

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dinamica fatturato fipe
Dinamica del fatturato dei servizi di ristorazione (dati concessi)

ROMA – A partire da gennaio 2024 l’Istat diffonde gli indici del fatturato dei servizi con cadenza mensile e non più trimestrale, con base di riferimento 2021=100. Riprendiamo di seguito la nota informativa pubblicata dal centro studi Fipe, Federazione italiana pubblici servizi.

Fipe: la crescita del fatturato nella ristorazione

A febbraio 2024, l’indice grezzo del fatturato (valore corrente che incorpora sia la dinamica delle quantità che dei prezzi) delle imprese della ristorazione è stato pari a 122 con un incremento del 9,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Se al posto dell’indice grezzo si utilizza l’indice destagionalizzato che tiene conto di andamenti ciclici del settore, la variazione tendenziale scende a 7,5%.

Ricordiamo che l’inflazione nei servizi di ristorazione scende al +3,4% dal +3,5% di febbraio (ne abbiamo parlato qui).

Anche i prezzi della ristorazione commerciale rallentano dal +3,7% al +3,4%. La dinamica dell’inflazione generale sale al +1,2%, la lieve accelerazione riflette l’attenuarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici e l’accelerazione dei prezzi dei servizi relativi al trasporto.

Luigi Odello spiega lo stile dell’espresso in Liguria e Piemonte

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Luigi Odello del Centro studi assaggiatori caffè carbonio artificiale espresso
Il professor Luigi Odello presidente Iiac

Luigi Odello, professore di analisi sensoriale in università italiane e straniere e presidente del Centro Studi Assaggiatori e dell’Istituto internazionale assaggiatori caffè, spiega nel libro Espresso Italiano Specialist lo stile e la storia dell’espresso in Liguria e Piemonte (qui è possibile trovare l’analisi di Odello sull’espresso in Lombardia). Leggiamo di seguito l’approfondimento sul tema pubblicato sul sito Coffee Taster.

Lo stile dell’espresso in Liguria e Piemonte

di Luigi Odello

MILANO – Odello: “Quando nacque l’espresso l’Italia esisteva già, non solo nella sua espressione geografica, ma anche politica. Gli italiani avevano già combattuto insieme due guerre mondiali, ma non per questo avevano perso le proprie abitudini in fatto di gastronomia, alla quale il caffè apparteneva da circa tre secoli.

Gli stili di cui abbiamo finora parlato nascono quindi da specifiche abitudini regionali, molte volte condizionate dal capoluogo di regione, soprattutto se questo aveva svolto un ruolo importante nello scenario storico e politico. Per comprendere meglio gli stili diamo quindi uno sguardo più approfondito alla storia del caffè in alcune regioni d’Italia”.

Liguria e Piemonte: i punti in comune

“Non occorre sapere molto di geografia per avere chiaro che tra il Piemonte e la Liguria non c’è di mezzo il mare, e che quest’ultima il mare ce l’ha, ben provvisto di porti, mentre al primo manca del tutto. Ma per capire il profilo sensoriale del caffè delle due regioni, tutto sommato abbastanza vicino, occorre buttare un occhio alla storia.

In un primo tempo, durato qualche secolo nello scorso millennio, troviamo i signori liguri protesi nella conquista di valichi e territori per garantire ai propri commerci una via sicura verso l’interno.

E, di poco spostati sull’asse temporale, possiamo notare i signori del Piemonte che cercano di mettere piede in Liguria per avere uno sbocco al mare. Vinceranno questi ultimi, già saldamente piazzati in un Piemonte che si va via via unificando, generando quindi un’osmosi che contamina la cucina (la bagna caoda è piemontese, ma l’olio e le acciughe sono liguri, solo per fare un esempio) e i gusti delle popolazioni, caffè non escluso.

Piemonte e Liguria hanno in comune una grande varietà di erbe officinali, di aromi con i quali donare profondità a ogni piatto. E se è vero che spezie e coloniali giungono dai porti liguri, occorre rilevare che le due entità geografiche per tutto il Risorgimento sono accomunate dallo stesso governo, quindi i soldati vivono sotto le stesse tende durante le battaglie in Italia e all’estero (pensiamo per esempio all’esperienza della Crimea) e gli scambi diplomatici e commerciali influenzano alla pari l’intero territorio.

Un poco diverso è il carattere della popolazione: duri e tenaci i piemontesi, abili commercianti e risparmiosi i liguri.

Insomma, c’è di che per dire che se in fatto di origini del caffè la scelta era particolarmente ampia, la coniugazione del miglior rapporto qualità/prezzo era obbligata.

Se le guerre e il territorio impervio tendevano a rendere la vita amara, almeno il caffè (ma anche altri coloniali, come il cioccolato che in Piemonte trova una delle maggiori espressioni e alcuni centri di produzione di portata mondiale) e il vino dovevano compensare. Così, mentre gli enologi si davano da fare per ammorbidire nebbioli e barbere e per mantenere dolce il Moscato – dando poi vita all’Asti – i torrefattori sceglievano le origini di caffè che potevano apportare quella freschezza così diffusa a livello enologico, l’assenza di asperità tanniche, la presenza del floreale – che dava eleganza anche a vini e grappe – e delle morbide note di cioccolato.

Con decisa maestria si rendeva quindi il caffè coerente con le attese sensoriali della popolazione che sempre più lo eleggeva a compendio insostituibile nell’ospitalità.
Un notevole apporto nella crescita del caffè si ebbe con il fenomeno dell’inurbamento a Torino e nelle altre città.

Naturalmente con la crescita del settore caffetteria, soprattutto con l’avvento dell’espresso, nasceva un indotto importante volto alla costruzione di macchine da caffè, di attrezzi e mobili per il bar e di suppellettili per il servizio del caffè.

Oggi Piemonte e Liguria rappresentano un territorio che è primo in Italia nei commerci e nella tostatura del caffè, che ha aziende affermate anche all’estero nella produzione di tazze e tazzine di porcellana e di altre attrezzature per il bar.

Accoccolati in una pasticceria o in piedi davanti al bancone, l’espresso in Piemonte e in Liguria è quasi sempre preceduto da un piccolo bicchiere d’acqua, prassi di estrema saggezza molto in vigore ancora a Cuneo e ovunque nei bar che ci sanno fare. È un espresso che in genere si degusta agevolmente anche senza zucchero, ma che soprattutto in Piemonte può costituire la base per un marocchino (a un espresso si aggiunge una pari quantità di latte montato con lancia a vapore) o un bicerin (espresso, cioccolata e latte montato), bevanda riconosciuta tradizionale piemontese nel 2001″.

Segafredo Caffè apre lo store a Ulaanbaatar, capitale della Mongolia

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Segafredo Caffè apre Ulaanbaatar in Mongolia (immagine concessa)

ULAANBAATAR – Segafredo Caffè, noto network di caffetterie del Gruppo Massimo Zanetti Beverage Group, annuncia l’apertura dell’ottava caffetteria ad Ulaanbaatar, capitale della Mongolia. Situato nel quartiere centrale della città della Mongolia, Segafredo Caffè accoglie residenti, ospiti internazionali e chiunque desideri provare un’esperienza di autentica caffetteria italiana nel cuore della capitale mongola.

Segafredo Caffè ad Ulaanbaatar è già considerato un vivace centro di attività e connessione, in grado di attirare giovani e professionisti.

Per ulteriori informazioni basta cliccare qui.

Segafredo Caffè in Cambogia

Segafredo Caffè ha inoltre annunciato lo scorso marzo l’apertura di una nuova caffetteria nella vivace Phnom Penh, capitale della Cambogia (ne abbiamo parlato qui). Coi suoi interni eleganti e moderni, il locale invita i clienti a rilassarsi e sorseggiare un caffè in un ambiente sereno e lontano dal caos cittadino.

Coffee Challenge: premiati i migliori caffè e cappuccini di Napoli

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La premiazione della gara Coffee Challenge durante l’evento Nu Bbèllu Ccafè (immagine concessa)

NAPOLI – Si è concluso con la cerimonia di consegna degli awards la Coffee Challenge relativa alla qualità del caffè e del cappuccino in tutta la provincia di Napoli. La cerimonia ha avuto luogo il 7 Maggio 2024 durante l’evento “Nu Bbèllu Ccafè” nella splendida cornice del Maschio Angioino di Napoli.

La gara, ideata nel 2020 dal coffee expert Mauro Illiano, da Mariafrancesca Natale (responsabile dell’area sensory e brewing dell’accademia di Napoli Coffee Experience) e Renato Rocco (direttore della testata giornalistica La Buona Tavola), ha dunque decretato i migliori caffè e i migliori cappuccini, all’esito di una lunga serie di assaggi avvenuti sulle caffetterie su strada e nei caffè d’hotel, in tutta la Provincia di Napoli.

Il contest Coffee Challenge

L’ultima edizione ha conosciuto delle importanti evoluzioni, come ci racconta Renato Rocco “La ricerca in questa edizione del contest si è estesa oltre i confini della città metropolitana di Napoli. Di conseguenza le caffetterie visitate sono passate dalle 40 della scorsa edizione a ben 100 locali in questa edizione. Assaggiare anche in provincia di Napoli ci ha aiutato a cogliere le tendenze nel consumo di caffè e le diverse sfumature in termini di tecnica e preferenze in un’area decisamente vasta qual è la provincia di Napoli, che conta oltre 3 milioni di abitanti. Ora la sfida è quella di arrivare a recensire i migliori bar dell’intera Regione Campania”.

Altra importante novità è stata l’introduzione della bevanda cappuccino, voluta fortemente dal giudice sensoriale Mariafrancesca Natale, perché “Se è vero che il caffè è la bevanda più consumata al mondo è anche vero che essa è sempre più spesso consumata con aggiunta di latte vaccino o di bevande vegetali. Un bar di successo non è quindi soltanto quello che propone il miglior caffè ma è quello in grado di offrire un ottimo cappuccino, che è anche poi un modo efficace, per valutare le competenze e la formazione di un barista”.

Ma le novità hanno riguardato anche un altro aspetto, ovvero la ricerca di qualità nei caffè e nei cappuccini anche all’interno dei bar d’hotel, sezione curata personalmente dal giudice di gara Dario Raffaele Carafa, che a tal proposito ha dichiarato “La bevanda caffè è caratterizzata da un consumo eterogeneo. Essa è amata nelle sue varie declinazioni e da un pubblico internazionale con diverse abitudini di consumo e gusto. In questo contesto si innesta la passione degli stranieri per il caffè italiano”.

Carafa aggiunge: “Viaggiare, infatti, vuol dire andare alla scoperta di nuove culture, e l’aspetto culinario è intrinsecamente collegato alla cultura di un luogo. Non a caso, dunque, le strutture alberghiere servono il caffè per un caloroso “Welcome”, per la colazione, o per trascorrere un piacevole momento di relax e convivialità. Riconoscere la qualità di una struttura non può dunque prescindere dal riconoscere la qualità della sua offerta, e quindi anche del caffè e delle bevande caffè offerte alla clientala”

In quasi due anni di assaggi hanno decretato, dunque i seguenti vincitori:

Sezione caffetterie su strada

  • Miglior caffè – Caffè Sansone (Napoli)
  • Miglior caffè specialty – Bistrot Zi Rosa (Sant’Anastasia) Miglior cappuccino – Caffè Diaz (Napoli)
  • Miglior cappuccino Specialty – Luminist (Napoli)

Sezione caffetterie di hotel

  • Miglior caffè – Hotel Mediterraneo (Sorrento)
  • Miglior caffè specialty – Grand Hotel Parker’s (Napoli)
  • Miglior cappuccino – Hotel Miramare Stabia (Castellammare di Stabia) Miglior cappuccino Arabica – Hotel Royal Continental (Napoli)

Sull’importanza di assaggiare e valutare la qualità della bevanda caffè è intervenuto Mauro Illiano: “La coffee challenge si inquadra all’interno di un movimento più ampio, che sta riguardando la città di Napoli oramai da anni. La nostra città conta un altissimo numero di visitatori appassionati della nostra cucina e della nostra tradizione culinaria, e bevande come il caffè e il cappuccino sicuramente rientrano all’interno dei must da provare assolutamente a Napoli come in Italia”.

Illiano continua: “Assaggiare e recensire i migliori luoghi, siano essi caffetterie su strada o d’albergo, è un atto di devozione verso la bevanda caffè, che trova finalmente un modo per arrivare sotto i riflettori, ponendosi allo stesso livello di altre bevande. Premiando le migliori caffetterie si premia chi da anni si impegna a migliorare la qualità della bevanda in tazza, regalando un momento di piacere a tutti i propri clienti e mantenendo agli gli standards della cucina italiana. La coffee challenge, quindi, fa luce sulle eccellenze della caffetteria e mira ad ampliare ancora i suoi orizzonti”.

Ernesto Piloni su Venditalia 2024: “L’obiettivo è superare i 20mila visitatori del 2022, con il 34% degli espositori esteri”

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Ernesto Piloni, presidente Venditalia (foto concessa dall'autore9
Ernesto Piloni, presidente Venditalia (foto concessa dall'autore)

MILANO – Ernesto Piloni, presidente Venditalia fa una panoramica alle porte dell’edizione del 2024, stavolta all’interno dell’ampia cornice di Rho Fiera Milano: la vetrina della distribuzione automatica a livello internazionale è pronta ad accogliere gli operatori mostrando i nuovi trend e possibilità di mercato.

Piloni, la scorsa edizione si è conclusa con 20mila visitatori: quali sono le stime per Venditalia 2024?

“Innanzitutto ci siamo posti l’obiettivo di performare al meglio. I 20mila visitatori del 2022 sono stati un evento storico e quindi vogliamo almeno replicare questo numero se non addirittura superarlo, dato che questa volta ci troviamo a Rho Fiera Milano.

Con questa manifestazione ci confermiamo sempre di più leader, dopo un anno dispari dove si è svolta anche l’altra fiera Vending Parigi che si è dimostrata performante per una prima edizione che abbiamo ereditato da una situazione più complicata e che abbiamo saputo risollevare in collaborazione con l’Associazione di settore francese NAVSA”.

Nel programma serrato della fiera, quali sono gli spunti più interessanti da segnare in agenda per chi visiterà gli stand?

“Sicuramente sono da seguire le diverse convention e i summit che tratteranno temi di attualità e piuttosto ricorrenti. Ad esempio la digitalizzazione nella distribuzione automatica oggi è un aspetto più che mai seguito, insieme a quello dei collegamenti per i pagamenti digitali e per la gestione del parco macchine espresso.

Tutta la filiera del vending si sta dedicando alla telemetria, a partire dal gestore che può contare sui dati di vendita, al produttore di macchine che può renderle innovative: tutto questo dà la possibilità di generare dei big data sui consumi e sugli orari di vendita.

Rappresentiamo un settore strategico per la raccolta di informazioni perché ci troviamo in diversi ambiti, nel pubblico, negli uffici, negli ospedali e raggiungiamo un gran numero di utenti.”

Quest’anno Venditalia torna a Rho Fiera: gli spazi espositivi sono aumentati come previsto e con forte attenzione dedicata ai foreign countries?

“In questa edizione del 2024 abbiamo dato molto spazio ai paesi stranieri, con il 34% di espositori esteri (principalmente dall’Europa e dall’Asia) e più di 300 espositori, da 32 paesi. Pensiamo che soltanto quattro edizioni fa, lo stesso dato era al di sotto del 20%.

Nei mercati asiatici, il vending è leader in Giappone e anche la Cina sta facendo passi da gigante. Questi Paesi sono interessanti anche per i produttori di vending machine in termini di tecnologia: tutti i sistemi touch arrivano ad esempio dall’Asia. Ma la componente qualità-caffè resta europea e italiana, anche se la Cina sta diventando un coffee country e per questo puntiamo ad un export made in Italy.”

Il caffè che ruolo avrà a Venditalia? E la sostenibilità?

“Il caffè è il principe della distribuzione italiana. È l’articolo più venduto, rappresenta la quotidianità degli italiani soprattutto in determinate fasce orarie (ci sono dei picchi la mattina e il dopo pranzo in particolare).

Per quanto riguarda la sostenibilità, stiamo monitorando la carbon foot print di Venditalia per confrontarla con le edizioni precedenti e fare meglio nelle prossime attraverso un progetto portato avanti con la stessa Fiera Milano e l’obiettivo di avvicinarci al carbon neutral il prima possibile.

Come ci stiamo riuscendo? Riducendo la quantità di moquette e aumentando i corridoi, con spazi preallestiti con materiale riciclato e la richiesta agli espositori di mantenere gli stessi stand e non crearne di nuovi.

Sempre sull’aspetto green, i distributori automatici si stanno evolvendo verso l’energy saving, nell’uso di nuovi materiali come le plastiche riciclate per la loro produzione, la riduzione di metalli, la scoperta di nuovi gas per la refrigerazione e di nuove tecnologie per l’abbattimento dei consumi energetici”.

L’Italia ha la più ampia rete distributiva alimentare automatica d’Europa con oltre 830 mila vending machine installate, ma di queste, quante sono smart e quante permettono una maggiore qualità in tazza?

“La qualità in tazza per i distributori in Italia è sempre stato un must. Il cliente italiano è attento a un’estrazione di un certo livello. Per quanto riguarda il fattore smart, il parco macchine di oggi corrisponde a meno del 10%. Il 15% è dotato di telemetria e il 30% è già attrezzato per i pagamenti digitali. Vorremmo ampliare questa percentuale raggiungendo il 60-70%.

Se dovessimo imparare qualcosa dal mercato asiatico, sarebbe sul piano dei pagamenti digitali, estremamente comuni tra gli utenti asiatici e che in Italia ancora dobbiamo riuscire ad inserire come tecnologia che chiaramente rappresenta un costo per il gestore e che invece – e Venditalia sarà proprio una delle occasioni per scoprire quanto si possa puntare su questi device – portano a registrare un aumento di vendite.”

E a proposito del caffè: molte aziende produttrici di macchine vending hanno iniziato a proporre anche macchine superautomatiche. Come vede questa evoluzione del vending?

“E’ un’evoluzione già in corso, iniziata parecchi anni fa in tutta Europa, con la Germania come capostipite del coffee corner fornito di macchine superautomatiche. Ultimamente abbiamo riscontrato un avvicinamento anche da parte dell’Italia, perché negli uffici di rappresentanza è gradito avere un angolo di questo genere, dotato di attrezzature che permettono estrazioni di qualità.

Venditalia sarà un promotore anche di questo nuovo servizio. I vantaggi consistono nel poter contare su una tecnologia diversa e sul dare la possibilità di preparare bevande più personalizzate durante un momento di consumo più self made e più conviviale.

Non consiste in un estremo salto in termini di qualità, perché si consideri che già il 99% dei distributori in Italia preparano il caffè dai grani, solo in Francia il solubile è un’abitudine ancora fortemente consolidata e che più in generale nel mondo riscuote molto successo.”

Quanto costa in media ancora oggi il caffè alle vending machine in Italia? Abbiamo raggiunto il gap con il resto d’Europa?

“Siamo purtroppo stabili ancora su dei prezzi bassissimi. Il benchmark si aggira intorno ai 40-50 centesimi, ed è insostenibile. Bisogna quindi far comprendere al consumatore finale che la vending machine è una macchina complessa che dà qualità.

La percezione del caffè ai distributori automatici è ancora da migliorare, ma qualcosa si sta muovendo. Sono scesi in campo grandi brand che coinvolgono il consumatore finale su una tazza di qualità.

Il comparto deve continuare d’altro canto a comunicare attraverso la proposta di attrezzature nuove, la presenza sul punto, l’assistenza tecnica, l’approvvigionamento, le certificazioni. Ricordando sempre che il vero punto di forza dell’espresso è la convivialità, soprattutto in Italia dove si è abituati a condividerlo al bancone del bar.

L’operatore del vending potrebbe meglio valorizzare tutto ciò che fa rispetto ad un settore complesso che cerca di distribuire e somministrare qualità. Sicuramente lo sforzo congiunto di tutta la squadra, tra Associazioni, operatori e aziende coinvolte, porterà ad un risultato che determinerà l’aumento dei prezzi di vendita.”

È in arrivo La Niña: ecco come potrebbe impattare sui mercati del caffè

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mercati del caffè robusta futures Eudr arabica esportazioni
Il logo dell'Ice

MILANO – La settimana comincia con una correzione al ribasso per entrambi i mercati del caffè, dopo le chiusure pressoché invariate di venerdì. Nella giornata di ieri, lunedì 13 maggio, il contratto per scadenza luglio dell’Ice Arabica ha ceduto 510 punti (-2,5%) chiudendo a 196,05 centesimi, livello minimo dal lunedì precedente.

Perdite più contenute per Londra: l’Ice Robusta è arretrato di $41 (-1,2%) terminando la seduta a 3.399 dollari.

Su ambedue le piazze ha inciso la migliorata situazione per quanto riguarda le scorte.

A New York, gli stock certificati ammontano a 721.723 sacchi, livello più alto degli ultimi 13 mesi.

A Londra, si è risaliti a 4.071 lotti, pari a 678.500 sacchi, massimo degli ultimi 5 mesi e mezzo.

La situazione meteo in Vietnam continua a essere il driver più importante per i mercati del caffè

Le piogge della scorsa settimana hanno portato un qualche sollievo nelle aree del caffè, fermo restando che le conseguenze della siccità saranno pienamente visibili soltanto nella seconda metà dell’anno.

Le previsioni anticipano, di qui a sabato, tempo piovoso con un alternarsi di schiarite e precipitazioni.

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BRITA alla Fiera vending di Milano con i sistemi filtranti professionali

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filtro brita
Il filtro Purity C300 iQ (immagine concessa)

MILANO – Dal 15 al 18 maggio negli spazi del quartiere Fieramilano Rho, BRITA, azienda leader nel settore del trattamento dell’acqua potabile con oltre 50 anni di esperienza, è presente a Venditalia 2024, la più importante manifestazione internazionale dedicata alla distribuzione automatica. Un appuntamento dedicato ai professionisti che desiderano connettersi, apprendere e crescere nel settore del vending.

BRITA tra i protagonisti di Venditalia

BRITA, con la sua gamma di soluzioni professionali per l’ottimizzazione dell’acqua e water dispenser, rimarca l’intenzione di fare cultura dell’acqua e del bere sostenibile con sistemi all’avanguardia che si adattano a qualunque tipo di servizio in modo intelligente, semplice ed ecologico. L’alto standard perseguito da BRITA permette di avere la migliore esperienza di gusto dell’acqua, anche per quanto riguarda le bevande calde, con un forte orientamento verso la digitalizzazione e la sostenibilità.

In un corner dedicato, l’azienda porta come prodotto di punta PURITY C iQ:  la rivoluzionaria soluzione di filtrazione smart con un algoritmo brevettato che permette di avere analisi dell’acqua e monitoraggio integrati nella testa del filtro e la connessione a un portale dedicato, per una migliore efficienza del servizio, una qualità costante monitorabile da remoto e una protezione ottimale delle attrezzature.

Il sistema è in grado di riconoscere automaticamente tipo e taglia della cartuccia e invia i dati permettendo di avere in tempo reale informazioni dettagliate sul funzionamento e il settaggio del filtro, capacità residua e la qualità dell’acqua misurata.

Inoltre, la testata intelligente del filtro iQ supporta i tecnici per la corretta installazione, definisce la quantità di risciacquo necessaria, e un FlowMeter integrato misura il consumo d’acqua in modo da calcolare la capacità residua del filtro.

In un’ottica di forte sostenibilità BRITA porta a Venditalia anche l’intera gamma di Water Dispenser con sistemi che si adattano ai valori delle aziende, alle caratteristiche degli uffici e all’aspetto economico ed ecologico.

I water dispenser hanno al centro la filtrazione professionale by BRITA, sono sicuri, di design e offrono acqua personalizzata (fresca, a temperatura ambiente, frizzante o naturale).

A Venditalia, inoltre, è presente il team di BRITA Water Sommelier per vivere una vera e propria water experience con degustazioni di bevande calde e dimostrazioni sensoriali della BRITA Water Wheel, la ruota dell’acqua messa a punto dall’azienda che mostra tutte le dimensioni e gli ingredienti che influenzano aspetti come gusto, odore e mouthfeel dell’acqua. L’azienda sarà presente al padiglione 8, stand L37.

La scheda sintetica del Gruppo BRITA

Con un fatturato totale di 664 milioni di euro nell’anno commerciale 2022 e 2.262 dipendenti in tutto il mondo (di cui 1.221 in Germania), il gruppo BRITA è una delle aziende leader nell’ottimizzazione e personalizzazione dell’acqua potabile. Il suo marchio storico BRITA è leader nel mercato globale dei filtri per l’acqua.

L’azienda a conduzione familiare con sede a Taunusstein vicino a Wiesbaden conta 30 filiali e succursali nazionali e internazionali, partecipazioni, distribuzioni e partner industriali in 70 paesi nei cinque continenti.

Ha siti di produzione in Germania, Regno Unito, Italia e Cina. Fondata nel 1966, oggi l’azienda inventrice della caraffa filtrante per l’acqua domestica sviluppa, produce e distribuisce un’ampia gamma di soluzioni innovative per l’ottimizzazione dell’acqua potabile per uso privato (caraffe filtranti per l’acqua, sistemi a rubinetto e sottolavello, gasatori e BRITA Integrated Solutions per piccoli e grandi elettrodomestici di produttori rinomati) e commerciale (settore alberghiero, ristoranti, catering e vending) oltre a erogatori di acqua di rete per uffici, scuole, ristoranti e il settore dell’assistenza sensibile all’igiene (ospedali, case di cura).

Dal 2016 BRITA collabora con Whale and Dolphin Conservation (WDC) per proteggere gli oceani del mondo dai rifiuti di plastica, contribuendo così a proteggere balene e delfini.

Saquella 1856 presenta a Venditalia la nuova linea di cialde e capsule compatibili

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saquella caffè
Le cialde Saquella Caffè gusto classico (immagine concessa)

PESCARA – Saquella 1856, la rinomata torrefazione con oltre 150 anni di esperienza nell’eccellenza del caffè, annuncia il lancio della sua ultima innovazione: una nuova linea di cialde e capsule compatibili con una vasta gamma di sistemi. Con una dedizione ineguagliabile alla qualità e alla sostenibilità, la torrefazione Saquella ha sviluppato una gamma di cialde e capsule che offrono agli amanti del caffè un’esperienza superiore, mantenendo al contempo la massima compatibilità con una varietà di macchine da caffè presenti sul mercato.

Saquella 1856 a Venditalia

“Il nostro obiettivo è sempre stato quello di offrire il massimo della qualità al giusto prezzo ai nostri clienti”, ha dichiarato Dario Nucci, il direttore vendite della Saquella 1856. “Con questa nuova linea di cialde e capsule, vogliamo offrire loro la possibilità di gustare il nostro caffè pregiato in qualsiasi momento e con qualsiasi macchina da caffè abbiano a disposizione”.

A Milano, al Venditalia la nuova linea di cialde e capsule compatibili di Saquella sarà disponibile in una varietà di miscele, dalle più intense e corpose alle più delicate e aromatiche, soddisfacendo così i gusti di tutti i consumatori di caffè.

Il Cremoso, il Classico e il Dekaf sono disponibili in cialde compostabili Ese 44 mm e nelle capsule compatibili con macchine Nespresso, Lavazza A Modo Mio, Bialetti e Lavazza Espresso Point, Dolce Gusto e sono tutte confezionate in comode bustine monodose che garantiscono la massima qualità e freschezza del caffè come appena tostato.

Inoltre, Saquella è impegnata nella sostenibilità ambientale, utilizzando materiali ecocompatibili per le sue cialde e per le nuove buste soft, garantendo così una riduzione significativa dell’impatto ambientale rispetto alle alternative convenzionali. Le nuove cialde e capsule sono già disponibili presso i principali rivenditori e sul sito web ufficiale di Saquella.

Per ulteriori informazioni e per ordinare la nuova linea di cialde e capsule Saquella basta cliccare qui.

Saquella sarà presente a Venditalia al padiglione 12, stand k27 K29.