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sabato 19 Aprile 2025
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Altroconsumo: il panettone Coop al 1° posto nel 2024

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MILANO – Con l’arrivo del Natale tornano sulle nostre tavole le tradizionali specialità di questo periodo, e si riaccende l’eterna sfida tra due dei dolci più amati dagli italiani: panettone e pandoro. Stabilire quale sia il migliore è una questione di gusti, ma come orientarsi nella scelta del prodotto qualitativamente migliore tra le tante opzioni disponibili sul mercato?

Al fine di guidare i consumatori nel processo di acquisto, Altroconsumo ha stilato, come ogni anno, la classifica dei migliori panettoni e pandori.

Per il 2024 sono stati messi a confronto 12 panettoni e 8 pandori. Il test è stato condotto in due fasi: per prima cosa sono state effettuate delle analisi di laboratorio, volte a verificare il rispetto del disciplinare di produzione, controllando l’eventuale presenza di muffe e lieviti, microrganismi che possono trovare facile terreno di sviluppo nei prodotti lievitati da forno.

In parallelo è stata effettuata una prova di assaggio da parte di una doppia giuria di pasticceri e consumatori, che hanno giudicato sapore, odore, aspetto e consistenza di tutti i panettoni ed i pandori portati in laboratorio.

Tra i panettoni analizzati, il Panettone Motta firmato dallo chef Bruno Barbieri, tra i dolci più pubblicizzati di questo Natale 2024, sebbene apprezzato da pasticceri esperti, non ha convinto i consumatori, che hanno valutato negativamente aspetto, sapore e consistenza. Rispetto al panettone Motta del 2023, presenta alcune variazioni negli ingredienti, come un contenuto maggiore di uova e meno frutta, ma senza eccellere nel confronto.

Inoltre, è il più costoso del test, con un prezzo medio di 15,18 euro, quasi triplo rispetto al primo classificato, il panettone Coop.

Al primo posto si classifica il panettone Coop che costa il 60% in meno del panettone Motta firmato dallo chef stellato e che, come abbiamo visto, è il più caro.

Per la classifica completa sul pandoro basta cliccare qui

Cristina Scocchia, ceo di illycaffè, è tra i vincitori dell’Italian Summit & Awards

Cristina Scocchia, ceo di illycaffè, ha ricevuto al Ceo Italian Summit & Awards il premio per la sua leadership excellence, osservata in questi dieci anni attraverso la presenza ai tavoli di lavoro della manifestazione nei differenti ruoli che ha ricoperto. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul quotidiano Il Corriere della Sera.

Cristina Scocchia vincitrice al Ceo Italian Summit & Awards

MILANO – Si è tenuta la decima edizione del Ceo Italian Summit & Awards, l’evento organizzato da Business International, Fiera Milano e in collaborazione con Forbes Italia, che ogni anno riunisce oltre 200 amministratori delegati e imprenditori per discutere i macro trend e i temi principali che, a livello globale, il top management delle aziende dovrà affrontare in futuro.

Cristina Scocchia, ceo di illycaffè ha ricevuto il premio per la sua leadership excellence, osservata in questi dieci anni attraverso la sua presenza ai tavoli di lavoro della manifestazione nei differenti ruoli che ha ricoperto, e per la crescita personale e professionale del suo percorso, sottolineando l’attenzione a un nuovo modo di fare impresa, sempre più giovane, innovativo e sostenibile.

Si è tenuta, poi, la premiazione dei ceo Italian Awards, che premia gli amministratori delegati, che secondo il ranking Forbes, rappresentano i Capitani del made in Italy più innovativi e di successo dell’anno 15 Capitani d’impresa più innovativi e di successo dell’anno.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Anima Confindustria celebra 110 anni con la cena di gala al museo Alfa Romeo di Arese

MILANO – Anima Confindustria festeggia 110 anni con una cena di gala presso il museo Alfa Romeo di Arese (Milano). Nata nel 1914 da un gruppo di industriali guidati da Camillo Olivetti, Anima ha iniziato il suo viaggio con l’obiettivo di tutelare e promuovere l’industria meccanica italiana.

Tra i soci fondatori, oltre a Olivetti: Agnelli, Braibanti, Breda, Marelli, Macchi, Necchi, Olivetti, Riva, Salmoiraghi, Tosi.

Nel 1921, l’associazione ha contribuito alla nascita di UNI, l’Ente Nazionale di Normazione, per colmare il vuoto normativo del settore manifatturiero e contribuire allo sviluppo delle imprese dell’industria italiana, in particolare della meccanica.

I 110 anni di Anima Confindustria

Dopo la guerra, nel 1945, l’associazione viene rifondata con 53 aziende; cresce rapidamente nei decenni successivi, fino a trasformarsi in Federazione nel 1988. In questi anni avviene una crescente diversificazione interna, con la nascita di nuove strutture come Asa, società di servizi di Anima, e Icim (oggi ICIM Group), ente di certificazione, per accompagnare le aziende in un percorso di crescita.

Il presidente di Anima Confindustria, Pietro Almici, dichiara: “Per me è un onore ricoprire la carica di presidente durante questo importante traguardo, in quella che è una delle più longeve associazioni del mondo confindustriale. La meccanica è un settore fondamentale per l’economia italiana, oggi come 110 anni fa. Dalle 53 aziende della rifondazione post-guerra, oggi possiamo affermare con onore di contare oltre mille aziende associate, molte delle quali rappresentano eccellenze del proprio settore. Un ringraziamento particolare a tutti i presidenti che mi hanno preceduto, che con il loro impegno hanno permesso alla federazione di consolidarsi e crescere, incrementando negli anni i rapporti con enti e istituzioni a livello nazionale ed europeo”.

Nel corso degli anni, Anima ha saputo adattarsi alle mutevoli sfide e alle crescenti esigenze del mercato, ampliando la sua portata fino a diventare la federazione di riferimento per 34 associazioni in diversi settori: edilizia e infrastrutture; movimentazione e logistica; produzione alimentare; produzione di energia; produzione industriale; sicurezza e ambiente.

Un comparto che rappresenta complessivamente 56 miliardi di euro di fatturato (dati Ufficio studi Anima 2023) e che dà lavoro a oltre 221.000 persone.

La scheda sintetica di Anima Confindustria

Anima Confindustria è l’organizzazione industriale di categoria che, all’interno di Confindustria, rappresenta le aziende della meccanica varia e affine, un settore che occupa 221.700 addetti per un fatturato di 55,5 miliardi di euro e una quota export/fatturato del 60% nel 2023 (previsioni Ufficio Studi Anima).

Anima comprende al suo interno 34 associazioni e 1000 aziende associate. I macrosettori rappresentati da Anima sono: edilizia e infrastrutture; movimentazione e logistica; produzione alimentare; produzione di energia; produzione industriale; sicurezza e ambiente.

Autogrill pubblica il report di sostenibilità: recuperate più di 20.000 confezioni di alimenti con Too Good To Go

MILANO – Autogrill, leader nella ristorazione per chi viaggia e parte di Avolta, prosegue il proprio percorso di sostenibilità e rinnova il proprio impegno attraverso la pubblicazione del Sustainability Performance Report. Il report mette in luce iniziative, impatto e attività di sostenibilità intraprese tra il 2023 e i primi 5 mesi del 2024 da Autogrill che, in linea con il framework ESG di Avolta, Journey Sustainably On, e con la più ampia strategia Destination 2027, si impegna a integrare sempre più la sostenibilità nel proprio modello di business, in tutti i canali in cui opera e in tutti i territori in cui è presente.

“Il nostro percorso di sostenibilità è iniziato oltre vent’anni fa con la pubblicazione nel 2005 del primo bilancio di sostenibilità, che ha qualificato Autogrill come prima azienda del settore travel food & beverage a prestare attenzione alla tematica e a impegnarsi concretamente”, ha commentato Massimiliano Santoro ceo Italy F&B di Avolta.

Santoro continua: “Oggi il nostro percorso continua e il nostro impegno si rafforza nell’ambito del framework ESG di Avolta, in linea con la più ampia strategia Destination 2027. Guidati da un approccio customer-centric, promuoviamo un modello operativo e di business capace di coniugare crescita economica, sviluppo sociale e tutela dell’ambiente attraverso impegni concreti e iniziative tangibili con impatti misurabili, al passo con le crescenti trasformazioni in ambito ESG”.

 “Il nostro approccio alla sostenibilità ci guida ogni giorno nella creazione di esperienze di qualità per i consumatori, rispondendo alle esigenze di tutti grazie a uno sviluppo continuo e innovativo del portafoglio di concept”, ha commentato Camillo Rossotto, chief public affairs & Esg Officer di Avolta.

Rossotto continua: “Per questo, lavoriamo per ridurre l’impronta ambientale delle attività di business, agendo su più fronti con progetti e investimenti significativi, puntando sulle persone, favorendo iniziative di recruiting e talent attraction attraverso opportunità di formazione e sviluppo delle competenze professionali. Inoltre, dedichiamo una specifica attenzione alle comunità locali, nel segno del miglioramento dello sviluppo sociale ed economico dei territori in cui operiamo. Con questa visione, portiamo avanti un approccio olistico alla sostenibilità, focalizzandoci su impegni chiari e iniziative concrete”.

 Il nuovo Sustainability Performance Report vuole essere un documento che, con trasparenza, rendiconta progetti, numeri e attività di Autogrill in ambito sostenibilità attraverso quattro aree tematiche: creare esperienze di viaggio sostenibili, rispettare il Pianeta, valorizzare le persone e sostenere le comunità Locali.

Con l’obiettivo di creare esperienze di viaggio sempre più sostenibili e mettere il cliente al centro di ogni decisione di business, Autogrill ha raggiunto importanti risultati, tra cui: un volume di prodotti retail “responsabili” (vegani, senza glutine, proteici e BIO) di oltre 4,2 milioni, l’approvvigionamento da zucchero 100% italiano grazie all’accordo siglato con Italia Zuccheri e il lancio di Wow Bun, panino totalmente plant based sviluppato in collaborazione con Garden Gourmet, oltre che la continua sperimentazione all’interno della Factory Food Designers, il centro di eccellenza per l’innovazione alimentare a livello EMEA di Avolta e casa dell’innovazione di concept e di prodotto.

Sul fronte della riduzione del proprio impatto ambientale, Autogrill non solo ha conseguito le certificazioni di sostenibilità per sette edifici, ottenute sulla base di standard internazionali LEED e BREEAM, ma ha anche avviato diverse partnership, tra cui quella con Too Good To Go, tramite la quale sono state recuperate più di 20.000 confezioni di alimenti, e con Treedom, piattaforma che consente a persone e aziende di piantare alberi e di seguire il loro sviluppo, grazie alla quale Autogrill ha creato una foresta che ha assorbito 247 tonnellate complessive di CO2 in 7 paesi, oltre al continuo utilizzo e sviluppo dei WAS Materials, una serie di materiali riciclati frutto di azioni di economia circolare.

Guidata dai valori di diversità, equità e inclusione e nell’ottica di valorizzare le proprie persone, Autogrill, che conta la presenza di 68,6% di donne tra i suoi 7.162 collaboratori, ha erogato oltre 65.000 mila ore di formazione solo nel 2023, e ha coinvolto 2.000 studenti del settore alberghiero nel progetto di employer branding “Assapora il futuro”, oltre ad aver assunto 9 detenuti presso alcuni punti vendita, grazie al progetto “Riparto da me” con il carcere di Bollate.

Infine, per sostenere le comunità locali e contribuire alla crescita dei territori in cui opera, Autogrill ha rinnovato il proprio impegno nella lotta alla povertà e all’insicurezza alimentare supportando, ancora una volta, Banco Alimentare e Pane Quotidiano tramite la donazione delle eccedenze alimentari e dei beni del proprio magazzino, così da contribuire in modo concreto ad aiutare le fasce più fragili della comunità.

Inoltre, nel 2023 il brand Autogrill, guidata dai valori di diversità e inclusione, ha portato avanti progetti di inclusione lavorativa attraverso la collaborazione con Associazione Cometa, assumendo 10 rifugiati e 4 donne ucraine in fuga dalla guerra, oltre ad aver avviato un importante progetto con PizzAut e a sostenere vari centri di Ricerca Medica, tra cui Fondazione Humanitas e Fondazione Umberto Veronesi.

Per leggere la versione integrale del Sustainability Performance Report basta cliccare qui

Esselunga lancia la nuova versione dell’app per una spesa più semplice

LIMITO DI PIOLTELLO (Milano) – Esselunga lancia la nuova versione della sua app, con funzionalità e caratteristiche che consentono di organizzare la propria esperienza d’acquisto in modo semplice e veloce, grazie a una modalità d’uso più intuitiva. Tutto diventa a portata di smartphone: le diverse sezioni dell’App, infatti, sono pensate per accompagnare il cliente nelle varie fasi della spesa, nelle iniziative di loyalty e nelle offerte personalizzate, redendo ciò di cui può avere bisogno accessibile con un click.

L’app di Esselunga

Ad esempio, in un’unica area è possibile visualizzare sia la Carta Fìdaty che i buoni sconto e diventa ancora più facile accedere a tutti i servizi disponibili nel proprio negozio: tra questi, la ricerca dei prodotti in assortimento, l’utilizzo del Presto Spesa in App in tutti i punti vendita in cui è presente il servizio self-payment e la configurazione dei pagamenti digitali, tra cui Fìdaty Oro Flash che in modo sicuro e veloce permette di concludere la transazione con un click.

Tra le novità, la possibilità ogni giorno di scegliere fino a 10 prodotti da scontare tra quelli selezionati in assortimento, una nuova area “Scelti per te” navigabile tra le promozioni in corso, un centro notifiche facilmente accessibile per le ultime novità e la funzione di condivisione della propria lista della spesa con altre persone, che può essere convertita anche in carrello per gli acquisti online.

Rimane possibile prenotare i premi dal Catalogo Fìdaty, navigare tra i volantini e consultare l’archivio degli scontrini virtuali in modo semplice e intuitivo.

Inoltre, saranno previsti ulteriori aggiornamenti e nuove funzionalità per rendere ancora più facile ogni interazione con il mondo Esselunga.

L’App Esselunga è disponibile sia in App Store che in Google Play.

La scheda sintetica di Esselunga

Esselunga è una delle principali realtà italiane del settore della grande distribuzione che opera attraverso una rete di 190 negozi tra superstore, supermarket e il nuovo format laEsse. Esselunga si avvale di centri produttivi e di lavorazione che servono tutti i negozi della catena.

Fondata nel 1957 con l’apertura a Milano del primo supermercato in Italia, Esselunga occupa 28.000 dipendenti e ha un fatturato di 9,3 miliardi di euro. Con 5,5 milioni di clienti fidelizzati è da sempre un esempio di qualità e innovazione, con un impegno quotidiano per la sostenibilità.

Cagliari: riapre il Caffè Svizzero, simbolo della città dal 1901

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Dopo un anno e mezzo di chiusura riapre lo storico Caffè Svizzero del Largo Carlo Felice di Cagliari. Palazzo Accardo, l’edificio che ospita il locale all’angolo tra il Largo e via Crispi, ha 123 anni di storia. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Vistanet.

Il Caffè Svizzero di Cagliari

CAGLIARI – L’inaugurazione privata si è svolta domenica 8 dicembre, ma le porte per tutti i cagliaritani sono state aperte il 9 dicembre. Parliamo del Caffè Svizzero nel Largo Carlo Felice, lo storico locale che finalmente dopo 1 anno e mezzo riapre i battenti. Da sempre simbolo della vita cittadina, affonda le sue radici nella Belle Époque, testimone di epoche che hanno trasformato la città e le sue abitudini sociali.

Situato al pianterreno del maestoso Palazzo Accardo, opera dell’architetto Dionigi Scano, lo Svizzero conserva il fascino del passato. La sua posizione sopra l’antica cripta di Sant’Agostino e i suoi arredi storici, protetti dalla Sovrintendenza, lo rendono un autentico pezzo di storia cagliaritana.

Tra lampadari eleganti e una cassa che ormai è quasi un reperto museale, si narra anche di una presenza misteriosa: sette fantasmi benevoli che, secondo la leggenda, vegliano sul locale.

Quarta Caffè dona prodotti utili alla Moldavia e ai rifugiati dell’Ucraina

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È con un messaggio rapido e concreto che Antonio Quarta annuncia la partenza di un carico di soccorsi destinati alla Moldavia ed ai rifugiati ucraini con la Fondazione Regina Pacis. Lo riportiamo di seguito con l’articolo di Tonio Rollo per il portale d’informazione porta Lecce.

Il dono di Quarta Caffè alla Moldavia

“Don Cesare, lunedì sarà in partenza una pedana con caffè in grani, macinato e decaffeinato; penne, calendari, panettoni, caramelle, liquore al caffè”.

Con lo scoppio del conflitto in Ucraina l’azienda leccese Quarta Caffè ha iniziato ad inviare periodicamente caffè ed altri prodotti utili alla Fondazione Regina Pacis in Moldavia. Il caffè è diventato un noto ristoro per i rifugiati, ma che anche per i soldati ucraini che sono nel pieno del conflitto.

È singolare vedere le suore di Madre Teresa, che collaborano con la Fondazione Regina Pacis in Moldavia, camminare tra i poveri distribuendo il Quarta Caffè.

“Beviamoci un caffè a facciamo la pace”. È questo il messaggio che scorre tra le ferite di un conflitto che ha stancato molti. Allora il caffè diventa una pausa della sofferenza, un ristoro umano che arriva al cuore, soprattutto quando il caffè è buono e viaggia sulle strade della Divina Provvidenza.

“Il messaggio della partenza di una pedana – ha detto don Cesare – arriva sul mio telefono quando meno è atteso e diventa un segno di speranza, un ricordo del Salento, una vicinanza utile quando si vive lontano da casa ed in situazioni difficili. Se poi il messaggio prosegue con la notizia che arrivano anche le moke, allora è festa, perché nelle trincee un angolo di fuoco per la caffettiera c’è sempre”.

Anche questa è missione, anche un caffè può dare serenità. Ben venga e grazie “Quarta Caffè”.

Caffè Corsini presenta l’offerta dei prodotti per il Natale 2024

AREZZO — Dalle bottigliette di finissimo cioccolato fondente ripiene dei liquori delle migliori marche, alle migliori varietà di caffè, racchiuse in eleganti palline decorate per addobbare l’albero di Natale, fino alle esclusive miscele e confezioni regalo dedicate alle feste. Sono alcune delle proposte selezionate da Caffè Corsini, leader nel food & beverage e portavoce della qualità made in Tuscany in oltre 70 paesi del mondo, per celebrare la ricorrenza più amata dell’anno, attraverso un’ampia scelta di prodotti che abbinano gusto e originalità, per soddisfare ogni esigenza.

Un’accoppiata che ben si esprime nelle colorate palline di Natale con 4 capsule di alluminio (compatibili con macchine Nespresso) dei caffè provenienti da Colombia, Kenya e Brasile.

Ogni pallina gioca su una grafica che si ispira ai paesi di provenienza del caffè racchiuso al suo interno, rigorosamente monorigine, selezionato con cura e tostato ad arte per offrire la migliore esperienza di gusto.

Grafica a tema anche per le ricercate confezioni “Christmas Blend”, personalizzate con disegni natalizi e contenenti miscele di caffè 100% Arabica e non solo, ideali per moka ed espresso.

Sempre in tema caffè non mancano le confezioni regalo, come quella che abbina il macinato Gran Riserva alla caffettiera Moka da 4 tazzine, oppure la selezione di capsule di caffè monorigine “Compagnia dell’Arabica”, per chi ama deliziarsi con caffè ricercati di alta qualità, che include due bicchierini in vetro per gustare a pieno i sapori di un espresso superiore.

I prodotti sono già disponibili sul sito di Caffè Corsini, con una speciale promozione dedicata al Black Friday e al Cyber Monday

Non solo caffè

Per chi ama il cioccolato, quest’anno Caffè Corsini punta sull’esclusività scegliendo il cioccolato premium di Anthon Berg, marchio danese di cui è distributore unico in Italia, appartenente al Gruppo Toms, di proprietà della Fondazione no-profit “Gerda&Victor B. Strand”, impegnata in progetti benefici e di salute pubblica.

Famosa dal 1884 per i suoi pregiati liquori contenuti in raffinate e gustose bottigliette al cioccolato, quest’anno la selezione Anthon Berg di Caffè Corsini comprende gli eleganti cofanetti black e gold da 8 e 24 pezzi, con le principali varietà di vodka, whisky, liquore, rum e cognac, privi di crosta di zucchero all’interno, per un gusto superiore. L’assortimento include famosi marchi di liquori originali come Cointreau, Drambuie, The Famous Grouse, Remy Martin e Licor43.

Agli amanti dei cocktail è invece dedicato il cofanetto con 12 bottigliette di finissimo cioccolato che racchiudono alcuni tra i drink più popolari: Mojito (Mount Gay Rum), Lemon Drop (Danzka Vodka), Espresso 43 (Licor 43), Piña Colada (Matusalem Rum), Cosmopolitan (Cointreau), Vodka Mule (Sobieski Vodka). Tutti i cocktail sono mescolati e shakerati dai cioccolatieri con l’aiuto di barman selezionati.

Le confezioni regalo di Caffè Corsini, così come gli altri prodotti, sono acquistabili qui

Per ulteriori informazioni basta cliccare qui

La scheda sintetica di Corsino Corsini S.r.l.

Fondata ad Arezzo nel 1950 da Corsino Corsini come piccola azienda di caffè innovativa, la Corsino Corsini S.r.l. si è sviluppata fino a diventare una delle principali torrefazioni italiane sotto la direzione di Silvano Corsini (fino al 1999) e Patrick Hoffer.

La tradizionale azienda familiare di Arezzo opera sul mercato con il nome di Caffè Corsini e offre un ampio portafoglio di prodotti per i settori della vendita al dettaglio, all’ingrosso e della gastronomia.

Con i suoi noti marchi Caffè Corsini e Compagnia dell’Arabica sono stati i primi a introdurre il concetto di caffè DOC nel mercato italiano negli anni ’80. L’azienda è molto ben posizionata in Italia e a livello internazionale, in particolare nel segmento dei caffè speciali. Nel 2021, è entrata a far parte della famiglia allargata di Melitta Group, gruppo a proprietà familiare attivo a livello internazionale che si occupa di sviluppo, produzione e vendita di prodotti di marca per il consumo di caffè, grazie ad un accordo strategico con l’obiettivo di portare la torrefazione a crescere sul mercato, consolidando la presenza oltreconfine.

Corea: Starbucks apre il negozio al confine tra Nord e Sud

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Starbucks ha aperto un nuovo punto vendita in Corea del Sud in un osservatorio vicino alla città di Gimpo, a circa 50 km a nord-ovest di Seoul e vicino alla zona demilitarizzata che separa le due Coree. I visitatori devono attraversare un checkpoint militare per raggiungere il punto vendita Starbucks che può godere di una vista panoramica attraverso il confine. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Market Screener.

Starbucks tra la Corea del Nord e del Sud

SEOUL – L’ultima frontiera della Guerra Fredda ha ora un caffè Starbucks in Corea del Sud, dove i clienti possono dare un’occhiata attraverso il confine pesantemente militarizzato con il Nord, sorseggiando un cappuccino.

Centinaia di persone si sono presentate venerdì per l’apertura del nuovo negozio della catena di caffetterie statunitense in un osservatorio vicino alla città di Gimpo, a circa 50 km (31 miglia) a nord-ovest di Seoul e vicino alla Zona Demilitarizzata che separa le due Coree.

La DMZ è diventata un’attrazione improbabile per i turisti stranieri e locali, nonostante l’aumento delle tensioni nella penisola coreana negli ultimi anni.

I visitatori devono attraversare un checkpoint militare per raggiungere il punto vendita Starbucks, anche se si trova in una zona meno conosciuta e meno militarizzata rispetto ai luoghi turistici più popolari lungo il confine, come il villaggio di tregua di Panmunjom.

Un fiume designato come “acque neutrali” scorre tra l’osservatorio e la città di confine di Kaepung, nel Nord, a soli 1,4 km di distanza. Nelle giornate limpide, gli abitanti dei villaggi nordcoreani possono essere visti dall’osservatorio attraverso i suoi telescopi.

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C’è tanto caffè nel libro di testimonianze e suoni “L’arte dell’ascolto: musica al lavoro” dell’autore Filippo Poletti

MILANO – Presentato il libro, da leggere e sentire, L’arte dell’ascolto: musica al lavoro scritto con grande passione dallo specialista Filippo Poletti. E, tra le 120 interviste ad altrettanti personaggi legati alla musica, c’è anche lo spazio musica&caffè. Sono le due conversazioni dell’autore con Ernesto Illy, prima amministratore delegato poi presidente di illycaffè e Andrea Pozzolini, amministratore delegato di Rhea Vendors Group. Due belle testimonianze, entrambe da leggere, a cavallo tra caffè e buona musica.

Musicologo, top voice di Linkedln in Italia con studi di chitarra e composizione, ma anche tecnico del suono, scrittore e giornalista: forse solo una personalità di versatilità rinascimentale, di curiosità inesauribile e di ferrea concretezza come Filippo Poletti poteva dedicarsi per ben 25 anni a un lavoro così monumentale sul tema essenziale, dell’ascolto e, nel farlo, riporre l’accento sulla sua indiscutibile utilità pratica, quotidiana, declinata in tutti gli ambiti dei rapporti sociali, a partire dal mondo del lavoro.

L’arte dell’ascolto: musica al lavoro: il nuovo libro di Filippo Poletti

libro poletti
La copertina del libro (immagine concessa)

Ascolto attivo che viene qui narrato attraverso le voci di 120 personaggi che hanno fatto o stanno facendo la storia dell’Italia, tutti diversissimi tra di loro, tutti intessuti di aneddoti, piccole scoperte su biografie arcinote, ricamati di sorrisi, passioni talvolta davvero imprevedibili; e, infine, ascolto che viene analizzato e catalogato da Filippo Poletti, executive MBA al Politecnico di Milano, in una logica sinestetica, usando i colori, perché le infinite esperienze narrate possano essere meglio comprese e possano lasciare al lettore, oltre al piacere dell’incontro con voci così varie e intriganti, anche un metodo d’ascolto, e ovviamente l’invito, sempre sotteso ad ogni parola, a tornare ad ascoltare la musica, che ne è maestra, e quindi il prossimo, con la massima attenzione, per il bene di tutta la comunità.

Racconta Filippo Poletti: “Sono partito da una domanda semplice ma inusuale: come si ascolta la musica da Nobel? Qual è la playlist dei più grandi italiani degli ultimi 100 anni? E, ancora, cosa significa ascoltare la musica da alpinista, archeologo, architetto, astrofisico, attore, biblista, chef, cineasta, critico musicale, deejay, dietologo, economista, enigmista, enogastronomo, etologo, giurista, filologo, filosofo, fisico, gioielliere, giornalista, imprenditore, matematico, medico, musicista, notaio, pittore, poeta, pubblicitario, regista, scrittore, sociologo o sportivo?”

Poletti continua: “A queste domande ho cercato di rispondere con questo ‘libro sonoro’, una vera e propria ‘storia della ricezione musicale’, suggerendo 4 tipi di ascolto abbinati a 4 colori, rispettivamente giallo, verde, rosso e blu”.

Dunque, dal 1999, ancora giovane musicologo e aspirante giornalista professionista, Filippo Poletti ha iniziato la sua personalissima indagine, andando alla caccia di grandi personalità, poi proseguita, come un fiume carsico, che ha percorso tutta la sua brillante carriera, riproponendola ad ogni incontro importante o ad ogni nuova amicizia, convinto che “se gli ascolti sommati fanno tante vite, l’ascolto attivo è una competenza chiave nelle relazioni umane.

Ieri, oggi e domani, infatti, affinare la capacità di ascoltare attivamente, non passivamente, servirà sempre”. Da qui la necessità di declinare gli esiti della lunghissima indagine in chiave concreta, proponendo di leggere le parole dei grandi italiani e di ascoltare i brani citati con una playlist creata ad hoc su Spotify.

L’Arte dell’ascolto: musica al lavoro è, dunque, un libro infinitamente stratificato e che offre molteplici approcci di lettura, dall’aneddotica biografica al manuale divulgativo, e che oltre ad ascoltare consapevolmente, come gesto di maturità personale e sociale, ci insegna anche a superare, attraverso l’esperienza altrui, la contrapposizione tra i generi, uscendo da logiche gerarchiche che proprio nei 100 anni rappresentati dai protagonisti delle interviste hanno spesso demotivato tanto pubblico alla frequentazione della musica, definita “forte” o “debole” da Filippo Poletti seguendo Quirino Principe.

E forse L’arte dell’ascolto: musica al lavoro è anche il libro tanto atteso da Ezio Bosso, ricordato nel volume, per “togliere la paura” e spalancare finalmente le orecchie senza pregiudizi.

Riguardo Filippo Poletti

Giornalista professionista classe 1970, top voice di LinkedIn con laurea in musicologia, studi di chitarra classica e composizione sperimentale al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, sound engineer ed executive MBA alla business school del Politecnico di Milano.

Copista della casa editrice Ricordi negli anni Novanta, TEDx speaker, dal 2017 cura su LinkedIn una rubrica quotidiana dedicata alle notizie positive sul lavoro. Il suo profilo è stato inserito da WikiMilano tra i protagonisti della metropoli italiana.

Speaker in eventi nazionali, ha scritto per oltre 30 testate giornalistiche come il Corriere della Sera e il Sole 24 Ore. È pubblicato da diverse case editrici come Baldini & Castoldi, Flaccovio, Lupetti e Guerini: tra i suoi i libri la seconda e la terza edizione del Dizionario dell’opera di Piero Gelli, Tempo di IoP: Intranet of People, Grammatica del nuovo mondo, MBA Power: innovare alla ricerca del proprio purpose, Ucraina: grammatica dell’inferno e Smart Leadership Canvas. Insegna comunicazione in istituzioni pubbliche e private.

La scheda del libro:

  • Autore: Filippo Poletti
  • Titolo: “L’arte dell’ascolto: musica al lavoro”
  • Argomento: 120 interviste a grandi personaggi sulla musica
  • Particolarità: playlist di 34 ore su Spotify con i brani citati nelle 120 interviste
  • Casa editrice: Guerini Next
  • Pagine: 384
  • Uscita: 26 novembre 2024