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mercoledì 27 Novembre 2024
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Bustine da tè in PLA: sono davvero biodegradabili? Lo studio dell’Università di Plymouth

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bustine da tè
Uno studio sulle bustine da tè

MILANO – Dentro il mondo delle bustine da tè, esistono soluzioni che possono venire incontro ai consumatori meno avvezzi all’uso delle foglie ma che comunque non vogliono del tutto rinunciare a certi standard qualitativi: parliamo ad esempio delle bustine piramidali, che lasciano più spazio per l’infusione al contenuto che non si trova polverizzato come spesso accade nelle classiche industriali nel supermercato.

La qualità quindi si può innalzare anche con le bustine da tè, ma dal punto di vista della sostenibilità, sono un prodotto valido come si può credere?

Ecco che in merito si pronuncia un nuovo studio condotto dall’Università di Plymouth, che ha dimostrato come alcune bustine da tè composte da plastiche alternative non si degradano nel suolo e possono anzi provocare dei danni all’ambiente e agli animali.

Lo studio è stato pubblicato sulla scia della quarta sessione del Comitato intergovernativo di negoziazione (INC-4), dove leader mondiali e scienziati hanno continuato a discutere del Trattato globale sulla plastica.

La ricerca ha esaminato le bustine da tè comunemente diffuse nel mercato, realizzate con tre diverse composizioni di acido polilattico (PLA), derivato da fonti come l’amido di mais o la canna da zucchero.

Le bustine da tè sono state prima di tutto sepolte nel terreno per sette mesi e poi sono state utilizzate diverse tecniche per valutare se e in che misura si fossero deteriorate.

I risultati

Hanno mostrato che le bustine da tè realizzate esclusivamente con PLA sono rimaste completamente intatte. Tuttavia, i due tipi di bustine da tè realizzati con una combinazione di cellulosa e PLA si sono frantumati in pezzi più piccoli, perdendo tra il 60% e l’80% della loro massa complessiva, mentre la componente di PLA è rimasta.

Scrivendo sulla rivista Science of the Total Environment, gli autori dello studio sottolineano la necessità di riportare chiaramente sulle confezioni dei prodotti informazioni più accurate sullo smaltimento.

Solo uno dei produttori scelti per la ricerca ha indicato sulla confezione che l’imballaggio non era compostabile in casa.

Questa scarsa trasparenza potrebbe indurre i consumatori a riporle erroneamente le bustine da tè esauste nel terreno. Inoltre, esiste ancora molta disinformazione tra i consumatori sull’effettivo significato di termini come “a base vegetale” o “biodegradabile”, sottolineando l’urgenza di condividere indicazioni più chiare sullo smaltimento appropriato di determinati prodotti.

A tal proposito, l’analisi che fa parte del progetto BIO-PLASTIC-RISK, si è basato su ricerche precedenti che hanno indicato alcuni prodotti etichettati come biodegradabili, tra cui i sacchetti per la spesa, che tuttavia non si disintegrano dopo tre anni di permanenza nell’ambiente come ci si potrebbe aspettare.

Il video sulle bustine da tè

 

Il caffè aiuta a dimagrire e riduce il rischio di diabete: la parola agli esperti

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Una nuova ricerca, frutto della collaborazione tra il Karolinska Institute in Svezia, l’Università di Bristol e l’Imperial College di Londra, afferma che il regolare consumo di caffè aiuta a bruciare i grassi e riduce il rischio di obesità e diabete di tipo 2. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Antonella Cutolo pubblicata su R101.

I benefici del consumo di caffè

Sul caffè si è detto di tutto. Che fa dormire o che causa l’insonnia, che eccita o rilassa, che aumenterebbe il rischio di malattie cardiocircolatorio o che proteggerebbe le arterie, ovviamente bevuto con moderazione.

Adesso l’ultima ricerca ci dice che il caffè farebbe bruciare i grassi e quindi dimagrire e che ogni tazza al giorno in più di caffè riduce del 7% il rischio di diabete di tipo 2.

Questa recente ricerca però è molto autorevole in quanto nasce da una collaborazione tra il Karolinska Institute in Svezia, l’Università di Bristol e l’Imperial College di Londra.

Dagli studi si evince in modo chiaro e incontrovertibile che tutte le bevande a base di caffeina, quindi anche il riducono l’accumulo di grasso corporeo, quindi il rischio di diabete di tipo 2 e l’obesità.

I ricercatori hanno esaminato i dati di circa 10.000 cittadini di diversi paesi europei e la correlazione tra adiposità e caffeina è palese.

Quello che però non è chiaro è la quantità di caffè, perché l’effetto può variare in base al dna di ogni individuo e non esiste una relazione certa tra quantità di caffeina nel sangue e malattie cardiovascolari tra cui fibrillazione atriale, insufficienza cardiaca e ictus.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Pasticceria Filippi propone il progetto pedagogico sostenibile Ecologioco

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pasticceria filippi
Con Pasticceria Filippi la sostenibilità diventa un gioco (immagine concessa)

ZANÈ (Vicenza) – Pasticceria Filippi annuncia il progetto Ecologioco confermando il suo impegno verso una sostenibilità a 360 gradi. Con la conclusione dell’anno scolastico, l’azienda di Zanè (Vicenza) presenta l’iniziativa pedagogica che ha coinvolto da vicino gli alunni della scuola primaria e secondaria Grande Quercia di Thiene (Vicenza).

Risultato del progetto è un gioco unico, adatto a tutti, racchiuso in un prodotto speciale di Pasticceria Filippi che racconta i temi del recupero delle materie prime, della tutela e della salvaguardia dell’ecosistema.

Il progetto Ecologioco di Pasticceria Filippi

In collaborazione con le docenti dell’istituto comprensivo, l’attività si è sviluppata con l’obiettivo di educare i bambini attraverso un approccio ludico e formativo.

“L’idea è nata da un dialogo costruttivo con le maestre – spiega Andrea Filippi, co-titolare dell’azienda insieme al fratello Lorenzo – per stimolare la creatività degli studenti e, al contempo, realizzare un gioco dell’oca rivisitato capace di riportare la loro visione su ambiente e sostenibilità. Contare sul supporto di bambini con un’età non superiore agli 11 anni ci ha permesso di catturare quell’innocenza e quella purezza necessarie a restituirci una prospettiva sul futuro autentica e non contaminata”.

Gli alunni sono i veri protagonisti del progetto: con i loro disegni hanno dato vita alle caselle del tabellone di gioco, ognuna rappresentante valori positivi e buone pratiche, ma anche errori e comportamenti sbagliati.

Hanno inoltre inventato i personaggi e le pedine, tra cui spicca il protagonista Mister P, un panettone che abbraccia il pianeta Terra con l’intento di proteggerlo. Dai disegni dei bambini la designer Sara Castiglioni ha poi sviluppato graficamente la plancia e ha ideato le regole, creando così un gioco avvincente, adatto a grandi e piccini.

“Gli alunni hanno lavorato con passione – continua Filippi –, imparando ad accettare il rifiuto e le critiche per migliorare il gioco e renderlo ancora più bello e completo. Il progetto è stato un importante strumento didattico per insegnare alle classi coinvolte come l’impegno e la dedizione possano portare grandi soddisfazioni. Un’iniziativa formativa nata per appassionare i bambini e farli sognare, rendendoli attivi e proattivi e spostandoli da una visione fossilizzata sul presente”.

Il risultato finale è Ecologioco, un panettone classico racchiuso in una cappelliera in carta certificata FSC che include al suo interno l’omonimo gioco. Presentato ai suoi ideatori al termine dell’anno scolastico, il gioco è parte integrante del packaging, seguendo così una logica di recupero e riutilizzo del confezionamento, che altrimenti verrebbe scartato. Il tabellone, le pedine e i dadi sono stati stampati su un cartone pre-sagomato e si trovano all’interno della cappelliera. Nella confezione, l’interpretazione più tradizionale di Pasticceria Filippi, il panettone classico.

Ecologioco rappresenta così non solo un dolce regalo per le festività, ma anche un’opportunità per le famiglie di imparare e divertirsi insieme, insegnando principi di sostenibilità e rispetto per l’ambiente.

La scheda sintetica di Pasticceria Filippi

La storia della Pasticceria Filippi inizia nel 1972 a Zanè, in provincia di Vicenza. La filosofia della famiglia Filippi abbraccia l’idea del tempo: ogni cosa, fatta con rispetto, cura e passione, richiede il suo tempo.

Il segreto dei prodotti Filippi sta nella ricerca, nella selezione e nella cura degli ingredienti più pregiati, all’insegna della genuinità e solo con aromi naturali, per realizzare dei prodotti dal gusto armonioso, in cui ogni ingrediente è valorizzato e si combina perfettamente con gli altri. La Pasticceria Filippi è una Certified B Corporation, ovvero un nuovo tipo di azienda che va oltre l’obiettivo del profitto, orientato alla sostenibilità ambientale, al benessere dei dipendenti e dell’intera comunità.

 

SodaStream con Lipton: arrivano i due iconici gusti di tè al limone e alla pesca

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sodastream lipton
I nuovi concentrati SodaStream x Lipton (immagine concessa)

MILANO – Da oggi trasformare la semplice acqua del rubinetto nell’inimitabile gusto di Lipton Ice Tea sarà facile come premere un pulsante: con i nuovi concentrati SodaStream con Lipton è possibile preparare direttamente a casa deliziosi tè freddi e cocktail in modo divertente e sostenibile, scegliendo tra due dei gusti iconici del tè freddo Lipton: limone e pesca.

I nuovi concentrati SodaStream con Lipton

Frizzanti e freschi: i tè Lipton sono pronti in pochi secondi e permettono di creare a casa le proprie bevande preferite e personalizzate a base di tè freddo. Basta riempire la bottiglia Sodastream con acqua del rubinetto fredda, premere con decisione il pulsante del gasatore per un paio di secondi, aggiungere i nuovi concentrati Lipton Ice Tea al limone e Lipton Ice Tea alla pesca e shakerare.

I gusti SodaStream con Lipton Ice Tea rendono la vita domestica più frizzante e sostenibile. Oltre a offrire nuovi modi di gustare le bevande preferite e rinfrescanti a casa, i nuovi gusti permettono di godere di una gamma infinita di esperienze personalizzate, riducendo l’uso di plastica monouso.

Petra Schrott, marketing manager SodaStream Italia ha commentato: “I gusti Lipton arricchiscono la nostro offerta, dando ai nostri consumatori la possibilità di essere sostenibili  mentre creano le loro bevande personalizzate di tè freddo frizzante a casa” ha dichiarato Petra Schrott, Marketing Manager SodaStream Italia “Che si tratti del gusto rinfrescante degli agrumi o del gusto intenso della pesca maturata al sole, i concentrati Lipton offrono una bevanda deliziosa per ogni occasione e la possibilità per i consumatori di gustare il proprio tè freddo personalizzato, come e quando vogliono”.

I concentrati SodaStream x Lipton Ice Tea Limone e Pesca (440 ml a 6,99 euro) sono disponibili nei supermercati nella sezione piccoli elettrodomestici, nei negozi specializzati, sui siti e-commerce e su sodastream.it.

I mocktail dell’estate

Con i nuovi gusti di tè freddo, creare i vostri cocktail preferiti e rinfrescanti sarà più facile che mai. Per quest’estate SodaStream propone due proposte di mocktail originali al limone e alla pesca, ma le opzioni sono infinite a seconda dei gusti: l’unico limite è la vostra creatività!

Lemon Iced Tea Ginger Ale

Ingredienti

  • 150 ml di acqua frizzante al Lipton Ice Tea al Limone
  • 30 ml di sciroppo di fiori di sambuco
  • 100 ml di ginger ale
  • Zenzero fresco q.b.

Guarnizione

  • Una fetta di limone

Preparazione

Riempire un bicchiere con qualche cubetto di ghiaccio e versare lo sciroppo di fiori di sambuco. Aggiungere lo zenzero. Versare l’acqua frizzante al Lipton Ice Tea al Limone. Completare con il ginger ale. Mescolare, guarnire e servire

Peach Iced Teatime

Ingredienti

  • 60 ml di acqua frizzante al Lipton Ice Tea alla Pesca
  • 120 ml di succo d’uva bianca
  • 15 ml di nettare di pesca
  • Qualche fetta di pesca e arancia, fragole q.b.

Guarnizione

  • Menta q.b.

Preparazione

Riempire un bicchiere con qualche cubetto di ghiaccio e versare il succo d’uva bianca e il nettare di pesca. Aggiungere le fragole, le pesche e le arance a fette. Completare con acqua frizzante al Lipton Ice Tea alla Pesca. Mescolare, guarnire e servire

La scheda sintetica di SodaStream

SodaStream, società controllata da PepsiCo, è il brand di acqua frizzante leader a livello globale. Presente in oltre 47 paesi in tutto il mondo, SodaStream consente ai consumatori di creare acqua e bibite frizzanti personalizzate con la semplice pressione di un pulsante.

Consentendo ai suoi utenti di fare scelte migliori per se stessi e per il pianeta, SodaStream sta rivoluzionando l’industria globale del beverage e cambiando il modo di bere bevande a casa. Maggiori informazioni online qui.

La scheda sintetica di Lipton

Con oltre 125 anni di storia, Lipton è uno dei grandi brand leader al mondo, con bevande a base di tè che includono tè in foglie, tè freddo pronto da bere e infusi. Lo scopo di Lipton è rinfrescare la quotidianità con momenti di sole a misura di sorso. Curiosità: Lipton è il primo marchio di tè a livello mondiale e il secondo marchio di bevande più consumato a livello globale! Lipton è guidata dalla positività e dalla passione per portare la bontà naturale di tè e tè freddi di grande gusto al maggior numero di persone possibile.

Manuela Fensore vola in semifinale ai Campionati mondiali latte art di Copenhagen

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La campionessa Manuela Fensore al Woc di Copenaghen (foto concessa)
La campionessa Manuela Fensore al Woc di Copenaghen (foto concessa)

MILANO – Manuela Fensore è già campionessa del mondo 2019 di latte art ma è ritornata a mettersi in gioco nel campionato più prestigioso del mondo perché aveva ancora, evidentemente, qualcosa da dire. Sempre protagonista del mondo delle gare, non dimentichiamo che è stata la coach di Carmen Clemente nel suo titolo mondiale del 2022, non ha resistito alla sfida rappresentata dalle molteplici innovazioni e cambiamenti introdotti dalla organizzazione nelle gare di latte art che, da campionessa purosangue, ha trovato stimolanti per il settore.

Manuela Fensore e Carmen Clemente, due Campionesse del Mondo che amano mettersi in gioco (foto concessa)

Lo ha fatto utilizzando a proprio vantaggio la prerogativa della macchina superautomatica ufficiale Thermoplan, che consente di impostare automaticamente l’estrazione degli espressi di base, lasciando al concorrente molto più tempo per illustrare il proprio concept e per dedicarsi all’accoglienza dei giudici.

Manuela Fensore ha utilizzato i minuti in modo creativo e coinvolgente

Raccontando, in un ottimo inglese, una vera e propria favola, fatta di immagini e parole in rima, esattamente come nei libri per bambini: infatti la performance è intitolata “Baby Tales”.

Per il Preliminary Round, gli animali protagonisti della fiaba sono una giraffa che bruca le più alte foglie di una palma – realizzata con free pour di bevanda vegetale e un elefantino che ruba una mela per un goloso snack fuori programma – realizzato in Hatching con latte vaccino.

Ecco il quadretto con cui Manuela Fensore ha illustrato la propria gara ai giudici, un vero trionfo di colori e allegria.

Le figure portate in gara (foto concessa)

Anche il look di Manuela Fensore è curato in ogni dettaglio: dal suo grembiule di gara possiamo scoprire altri protagonisti delle prossime performance… e delle prossime favole.

Manuela Fensore pronta alla gara (foto concessa)
Manuela Fensore pronta alla gara con alcune anticipazioni delle prossime figure… (foto concessa)

 

 

Caffè Cittadino: dentro Lecce, servite miscele 100% Arabica e monorigini tostate chiare

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Marco Greco con i suoi chicchi in mano (foto concessa) caffè cittadino
Marco Greco con i suoi chicchi in mano (foto concessa)

MILANO – Con 35 anni alle spalle nel settore, il passaggio verso lo specialty per Marco Greco, titolare del Caffè Cittadino di Lecce, è sembrato quasi obbligato: l’esperienza tra Londra, Parigi, lo ha portato a 33 anni ad aprire il suo primo locale e nel 2014 ad avviare il Caffè Cittadino.

Il mondo del caffè è sempre stato per lui affascinante, avendolo esplorato e formandosi con professionisti del calibro di Andrej Godina, Andrea Lattuada, Eddy Bieker.

E non solo: la sua conoscenza della filiera si è spinta sino alle origini, dove ha potuto osservare tutte le fasi della raccolta e della lavorazione, entrando in contatto in prima persona con le condizioni precarie i cui vivono i farmer.

Caffè Cittadino: così tutto è cominciato

L’ingresso del Caffè Cittadino di Lecce (foto concessa)

“Mi hanno preso per pazzo da subito ma nel corso degli anni ho dimostrato di aver ragione, perché mi sono distinto da tutti gli altri locali. Nella nostra zona, da più di 70 anni si bevono caffè tostati molto scuri e la maggioranza si appoggia al comodato d’uso mentre qui ho voluto acquistare la mia La Cimbali, inizialmente la M39 e poi la M100 con boiler separati.”

Ma non basta per Marco Greco, che nel suo Caffè Cittadino ha voluto installare: “Una STA Impianti da 10 chili che ho inserito nel locale. Tratto solo 100% Arabica e qualcosa la ordino da Fairtrade, con una tostatura medium-light e fermandosi subito dopo il primo crack. Una soluzione che mi è piaciuta molto ma che i clienti hanno accettato con maggiore difficoltà, avvertendo un’acidità più spinta di quella a cui sono abituati.

Ho cercato inserendo un Brasile nella miscela, Alta Mogiana, di conferire un minimo di corpo per sopperire alla mancanza di Robusta. Per spingerla ho dovuto comunicare tanto. Mi trovo in Piazza Sant’Oronzo proprio nel centro storico e le persone arrivano attirate già dal profumo di caffè. Il primo anno ho tolto addirittura lo zucchero.

Oggi i miei clienti mi ringraziano e negli ultimi anni anche qui sono diventati più curiosi. Ora per molti siamo il miglior caffè di Lecce e ci siamo fatti un nome.

Faccio miscele e monorigini che cambio ogni settimana. Logicamente tostando con lo stesso crivello quando cuocio la monorigine ancora più chiara, ottengo un’acidità più spiccata anche se non esagerata (Colombia Supremo, Guatemala San Pedro, ogni tanto prendo il micro lotto). Ho iniziato anche a rifornire e a collaborare con qualche hotel che si è mostrato interessato al mio caffè per la loro offerta filtro.

In generale tra quello che tosto per il Caffè Cittadino e quello che lascio agli hotel, ottengo una media al mese di 140 chili. Da maggio a settembre arrivo anche a 180.”

Ha citato il filtro, come va a Lecce nel suo Caffè Cittadino?

“Ho provato con il V60 o la French Press, ma pochissimi lo ordinavano. Ho cercato di inserirli nella mia lista dei tè, che prendo sfusi per poi fare le mie bustine. Ma qui non c’è il concetto del caffè che va oltre l’espresso e la moka.”

“Spesso vendo l’espresso a 1.50 (al tavolo 1.70) con il blend, a 3.50 il double shot con la monorigine che qualcuno richiede. “

“Nella mia zona si vende a 1.20 e in effetti alcuni clienti non hanno reagito benissimo, ma nell’arco di qualche anno dovranno alzare i prezzi anche gli altri bar, inevitabilmente. Sono riuscito in ogni caso a mantenere il costo del caffè da me sufficientemente basso perché mi occupo io della materia prima e della sua tostatura, inoltre non ho grandi spese derivate dal personale (siamo in 6-8 persone).

Ammortizzo con la mia produzione interna e mi approvvigiono di solito con 6 sacchi che mette da parte per noi NKG Bero. La tazzina però finirà per costare sino al doppio: è giusto che sia così già da adesso, perché bisogna rendere sostenibile la filiera a partire delle origini. “

Ma lei come ha imparato da barista a tostare?

Il verde pronto per essere tostato (foto concessa)

“Avevo un amico roaster che mi ha insegnato qualche trucco, come il termometro per misurare l’umidità, ma la ricetta segreta resta impostare bene la curva. Ora tosto una volta a settimana e poi macino sul momento con un Mahlkönig il K43).”

Non ha problemi di emissioni di gas stando al centro?

“Calcolo il vento. Mi trovo all’interno di un palazzo con gli uffici e dopo le sei posso tostare senza problemi. Non ci sono abitazioni nei paraggi.”

Ma da Caffè Cittadino si è mai avventurato con gli specialty?

“Un tempo sì, ho provato a servirli: ho avuto un Nepal e un Geisha specialty, che avevo deciso di lanciare a un prezzo politico pur di servirlo.

Oggi ho dovuto diminuire tantissimo gli specialty e dall’estate scorsa ho persino smesso, ma mi piacerebbe ricominciare. Comunque l’Arabica che pago a 6/8 euro al chilo è già di qualità.

Gli specialty sono una scommessa molto grande e ho ancora bisogno di qualcosa che traini per fare cassa. Ho aperto anche una drink list home made con i liquori che produco io, con amari naturali, con l’obiettivo di distinguermi per tutta l’offerta. Facciamo anche delle torte con delle farine rimacinate e integrali, crostate caserecci. Tutto questo aiuta.

Ormai mi sono ritagliato la mia fetta di mercato rispetto all’istituzione di qui, Quarta Caffè. Io parlo soltanto di caffè e non di finanziamenti. “

Cosa c’è nel futuro del Caffè Cittadino?

“Devo capire come si muoverà il mercato per fare programmi. Abbiamo molti problemi e al sud è ancora più accentuata la carenza del personale. Non sto riuscendo a coprire il numero minimo necessario al servizio: il poco che c’è non ha esperienza e ha grosse pretese perché sa di avere il coltello dalla parte del manico.

Da parte mia cerco di far innamorare le persone del caffè e della macchina, ma non c’è tanto verso. Offro stipendi congrui al mercato, con i contratti regolari, ma si fa fatica.

Quindi, tornando alla domanda, una volta che avrà risolto l’aspetto del personale e a tornare alle condizioni pre Covid, mi muoverei più in prima persona promuovendo caffè e liquori, spingendo la qualità e il suo racconto.

Uscendo dal banco e insistendo sulla produzione e la divulgazione. Sposterei la tostatura in una masseria, fuori dal centro dove rimarrebbe solo la parte della caffetteria nel Caffè Cittadino, che misura 240 metri quadri, su due piani che danno sulla piazza.

Continueranno le collaborazioni con i tour operator per dei momenti di degustazione in espresso, di tostatura e il regalo dei pacchetti di caffè. Magari si potrebbe sviluppare la parte digitale: ad esempio con mio stupore, online tre volte l’anno un irlandese che ho conquistato mentre era in vacanza, ci ordina il caffè. Bisogna però che qualcuno gestisca i social di Caffè Cittadino in maniera professionale.”

Colombia: ecco perché un prezzo di oltre 2 dollari alla libbra può non essere sufficiente a coprire i costi

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Bahamón Colombia
Il logo di Café de Colombia

MILANO – La produzione della Colombia è in ripresa, ma sempre lontana dai livelli di inizio decennio. Il tutto, mentre i produttori lamentano problemi strutturali, che rischiano di compromettere la profittabilità complessiva del comparto. La produzione risalirà, quest’anno (2023/24), a 12,2 milioni di sacchi e crescerà marginalmente a 12,4 milioni nel 2024/25, stando alle stime di Usda, in linea con quelle della altre principali fonti statistiche.

I dati più recenti della Federazione nazionale dei produttori di caffè (Fnc) confermano un andamento positivo.

A maggio, la produzione è cresciuta del 39% rispetto allo stesso mese di un anno fa attestandosi a 1,12 milioni di sacchi. L’export registra, a sua volta, un incremento del 10%, a 933.000 sacchi.

Nei primi 5 mesi dell’anno solare sono stati raccolti 4,65 milioni di sacchi: il 14% in più rispetto al pari periodo del 2023. Le esportazioni hanno raggiunto i 4,71 milioni (+11%).

La produzione degli ultimi 12 mesi infine è stata di 11,9 milioni (+12%), l’export di 11,1 milioni (+3,1%).

Come osserva Usda, la Colombia ha accusato, nell’ultimo ventennio, due forti cadute produttive coincise con altrettanti eventi meteorologici estremi

Il primo risale al 2008/09, quando le piogge intense e la maggiore umidità favorirono il diffondersi della ruggine del caffè, che fece cadere in terra un’elevata percentuale di frutti immaturi.

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Pausa in autostrada: per un caffè prezzo medio di 1,35 euro (+14%), una brioche a 1,72 euro (+26%)

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Una classica tazzina di espresso (immagine: Pixabay)

MILANO – La pausa pranzo in un’area di servizio della rete autostradale nazionale può rivelarsi piuttosto salata. Con prezzi che arrivano anche a 8 euro, i panini risultano più cari del 70% rispetto a quelli venduti nei normali bar. Non va meglio per caffè al prezzo medio di 1,35 euro (+14%), cappuccino con 1,84 euro (+12%) e brioche a 1,72 euro (+26%).

La gamma di formati differenti presenti nei punti vendita, inoltre, fa sì che i prezzi al chilo o al litro dei prodotti risultino esorbitanti: per i gelati si arriva a 50 euro al chilo, aranciata e cola a 8 euro al litro. A confermarlo è l’ultima rilevazione Altroconsumo in 22 aree di servizio tra Milano, Napoli, Roma e Venezia che riportiamo di seguito.

La pausa pranzo in autostrada: i prezzi

Si avvicina il momento della partenza per le vacanze: un’estate che potrebbe riservare non poche sorprese sul fronte dei costi, a iniziare dai rincari dei prezzi delle spiagge che – come dimostra una recente inchiesta Altroconsumo – segnano un +4% rispetto al 2023. Se hai intenzione di raggiungere la località delle tue vacanze in macchina, quindi, è bene tenere a mente alcune buone abitudini per una partenza davvero intelligente. Non dimenticare i controlli da eseguire sulla tua auto prima di metterti al volante, ma anche di organizzare il viaggio affinché partire per le ferie non si trasformi in un salasso e in una fonte di stress.

Oltre agli aumenti sui pedaggi autostradali in vigore da gennaio, è bene considerare che dal 1° luglio anche i prezzi del Telepass base subiscono dei rincari. Per questo, se il tuo piano non è più conveniente, ricorda di dare disdetta entro i termini previsti e di valutare le alternative sul mercato che consentono di risparmiare sul telepedaggio come UnipolMove e MooneyGo.

Ma anche prepararsi per tempo con il necessario per affrontare il viaggio può essere una buona strategia: se viaggi a ridosso del pranzo scegli un menu sano e leggero per una pausa equilibrata, organizzati con una borsa frigo e con delle borracce termiche per mantenere tutto alla giusta temperatura.

Se invece non riuscirai a organizzarti per tempo, è bene sapere che la pausa pranzo rischia di trasformarsi in un salasso. Lo conferma l’ultima indagine Altroconsumo sui prezzi di cibo, snack e bevande in 22 aree di servizio tra punti di ristorazione e snack bar sulla rete autostradale tra Milano, Napoli, Roma e Venezia.

Pausa pranzo in autostrada: panini più cari del 70% rispetto ai normali bar

Mangiare un classico della sosta in viaggio in autostrada, un panino, può costarci caro. Nelle aree di sosta considerate, infatti, il prezzo medio di un panino si attesta a circa 7 euro, contro i 4,20 euro di un normale bar (dati Osservaprezzi, aprile 2024). Di fatto in autostrada si spende circa il 70% in più.

Non va meglio per chi decide di fare colazione: per un cappuccino in un bar in autostrada bisogna mettere in conto in media 1,84 euro, mentre per una brioche 1,72 euro. Rispetto a quanto emerso dall’ultima inchiesta sui prezzi della colazione al bar, parliamo di cifre più elevate: per un cappuccino al bar di fiducia si spende infatti in media 1,64 euro, per una brioche 1,57 euro.

In autostrada ci costano, quindi, rispettivamente il 12% e il 26% in più. Per un caffè liscio, infine, la spesa media si attesta su 1,35 euro contro 1,17 euro (in media) del caffè al bar: anche in questo caso parliamo del +14%.

Consumazione in un’area di servizio Prezzo minimo Prezzo massimo Prezzo medio
Caffè liscio 1,30 € 1,40 € 1,35 €
Cappuccino classico 1,60 € 2 € 1,84 €
Brioche/cornetto 1,30 € 2,60 € 1,72 €
Toast semplice 1,99 € 7,95 € 6 €
Panino con salume 5 € 8 € 7,04 €

Acqua in bottiglia: oltre 3 euro al litro

Tra gli acquisti più comuni in autostrada c’è sicuramente l’acqua minerale in bottiglia. Specie nella giornate più calde, mantenere un buon livello di idratazione è importante anche quando si è al volante. Non tutte le aree di servizio sono fornite di fontanelle per riempire la propria borraccia, così scegliere l’acqua minerale rimane spesso l’unica alternativa. Ma quanto si spende per una bottiglietta? Naturale o frizzante, poco importa, l’acqua nelle aree di servizio costa in media 3,16 euro al litro per bottiglie di piccole dimensioni. Il formato più piccolo (500 ml) ha un prezzo più basso sia al litro che a confezione rispetto a quello da 750 ml.

Formato Prezzo al litro Prezzo a confezione
500 ml 2,83 € 1,41 €
750 ml 3,35 € 2,51 €

Se consideriamo che una bottiglia da mezzo litro al supermercato costa circa 35 centesimi di euro (0,67 € al litro, secondo l’ultima rilevazione Altroconsumo a marzo 2024) e che parliamo di un bene primario, i prezzi applicati dai punti di ristoro sono mediamente elevati.

Bibite, i formati più piccoli costano di più nella pausa in autostrada

Nell’analisi abbiamo considerato anche le bibite gassate come aranciata e cola. Questi prodotti costano circa 8 euro al litro, con una lieve differenza che vede l’aranciata leggermente meno cara rispetto alla cola: 7,96 euro al litro contro 8,06. Abbiamo trovato prodotti in formati diversi: bottigliette da 500 o 450 ml, ma anche bottigliette e lattine da 330 ml. Come abbiamo documentato in una recente analisi sul fenomeno della shrinkflation nei supermercati, anche in autostrada abbiamo riscontrato che i formati più piccoli sono anche quelli più cari (forse per mantenere il prezzo finale sostanzialmente simile).

Formato Prezzo al litro Prezzo a confezione
330 ml 10,66 € 3,52 €
450 ml 8,39 € 3,78 €
500 ml 6,93 € 3,46 €

 

È in particolare il prezzo della bottiglietta da 450 ml a sorprendere: pur essendo leggermente più piccola di quella da 500 ml (-10%) al litro costa il 21% in più. Come notato per l’acqua minerale, nelle aree di servizio anche le bibite hanno un prezzo decisamente più alto rispetto ai supermercati: secondo l’ultima rilevazione Altroconsumo (marzo 2024) nella grande distribuzione la Coca Cola costa in media 1,40 euro al litro: una bella differenza.

Fino a 16 euro al litro per gli energy drink

Tra l’assortimento presente nei punti di ristoro troviamo spesso una selezione di energy drink. Parliamo di prodotti che costano in media 13,57 euro al litro, ma sono piuttosto marcate le differenze tra un prodotto e l’altro. Nella nostra analisi abbiamo preso in considerazione Red Bull e Monster: a fronte di prezzi a confezione piuttosto allineati, i prezzi al litro cambiano eccome.

Le lattine sono in vendita a un prezzo compreso tra 3,50 e 4,50 euro. I formati più piccoli, come già osservato anche per le bibite, contribuiscono a far lievitare i prezzi: la Red Bull in formato da 250 ml arriva a costare 16 euro al litro.

Marca Prezzo al litro Prezzo a confezione
Red Bull 14,40 € 3,91 €
Monster 9,13 € 3,91 €

Per un gelato la spesa media è di 3 euro

Per acquistare un gelato confezionato in autostrada dobbiamo mettere in conto una spesa media di 3 euro. Abbiamo preso in considerazione due formati: uno stecco ricoperto di cioccolato e un classico gelato in cono, riscontrando prezzi piuttosto simili. Con un prezzo al chilo medio di 38,51 euro, i gelati restano prodotti piuttosto costosi da acquistare nei punti di ristoro, specie se consideriamo che per alcune varianti il prezzo supera i 50 euro al chilo.

Tipo di gelato Prezzo a confezione Prezzo al chilo
Stecco ricoperto di cioccolato 3,10 € 38,72 €
Cono 3,02 € 38,31 €
Media 3,06 € 38,51 €

Magnum Algida: i formati fanno lievitare del 30% il prezzo al chilo

In quasi tutti i punti vendita visitati sono presenti i gelati a marchio Algida (nel nostro caso Cornetto e Magnum), solo in un caso abbiamo trovato invece Sammontana. Un aspetto interessante è che dello stesso gelato (Magnum Algida) abbiamo trovato tre formati differenti, con significative differenze di prezzo. Il formato da 86 g costa infatti 36,18 euro al chilo, mentre quello da 69,5 g arriva a 47,17 euro al chilo: una differenza che supera il 30%.

Gelato sullo stecco ricoperto di cioccolato Prezzo a confezione Prezzo al chilo
Algida Magnum 69,5 g 3,28 € 47,17 €
Algida Magnum 79 g 2,88 € 36,39 €
Algida Magnum 86 g 3,11 € 36,18 €
Media Algida Magnum 3,11 € 38,97 €
Sammontana Stecco 86 g 2,90 € 33,72 €

 

Qual è la differenza rispetto ai prezzi della grande distribuzione? Il gelato Algida Magnum classico è in vendita nei supermercati a circa 17 € al chilo. Di fatto meno della metà rispetto a quanto lo paghiamo negli store delle aree di servizio e della ristorazione autostradale.

Pausa in autostrada: gelato in cono, il prezzo al chilo supera anche i 40 euro

Nell’analisi dei prezzi dei gelati in cono, abbiamo invece considerato due prodotti Algida (Cornetto classic e Cornetto Esagerato XXL) e uno Sammontana (Cinque Stelle). Ecco il confronto dei prezzi piuttosto simili a confezione, con differenze dei prezzi al chilo.

Gelato in cono Prezzo a confezione Prezzo al chilo
Sammontana Cinque Stelle 75 g 2,90 € 38,67 €
Algida Cornetto classic 75 g 3,01 € 40,17 €
Algida Cornetto Esagerato XXL 145 g 3,10 € 21,34 €

Snack dolci e salati: nella giungla dei formati

Oltre a bibite e gelati, abbiamo verificato anche i prezzi degli snack salati e di quelli dolci. Nell’analisi abbiamo rilevato il costo di patatine, cracker e cioccolato.

Patatine, i formati più piccoli (45 g) superano i 50 euro al chilo

Nei punti di ristoro considerati abbiamo trovato spesso patatine a marchio San Carlo tranne in due casi in cui abbiamo rilevato Pringles e Amica chips. Quanto spendiamo per un sacchetto di patatine? Da 1,50 a 4 euro, ma i formati variano molto e impattano significativamente sul prezzo al chilo. La gamma di prodotti tra cui scegliere includono pacchetti piccoli da 45 g e formati famiglia da 190 che corrispondono a prezzi molto diversi.

Formato Prezzo a confezione Prezzo al chilo
45 g 2,50 € 55,56 €
50 g 1,55 € 31 €
75 g 1,99 € 26,53 €
130 g 2,79 € 21,46 €
150 g 3,40 € 22,64 €
175 g 3 € 17,14 €
190 g 3,52 € 18,51 €
Media 3,13 € 23,08 €

Pausa in autostrada: fino a 3,55 euro per una confezione di Tuc da 100 g

Per i cracker abbiamo riscontrato una certa uniformità nella proposta: abbiamo trovato quasi sempre il prodotto Tuc Original nel formato da 100 g. Solo in un caso abbiamo rilevato un prodotto diverso: Ritz da 200 g. I prezzi delle confezioni di Tuc variano molto, in media un pacchetto costa 3,16 euro, ma abbiamo casi in cui è venduto a 2,44 euro e casi in cui si arriva a 3,55 euro. Per i cracker Ritz il prezzo rilevato è di 3,99 ma la confezione è da 200 g.

Tuc 100 g Prezzo a confezione
Minimo 2,44 €
Massimo 3,55 €
Media 3,16 €

Pausa in autostrada: rezzo al chilo del cioccolato +80% rispetto al supermercato

Per acquistare una tavoletta di cioccolato da circa 100 g per la pausa in autostrada si spende in media 3,70 euro, ma i prezzi possono variare da 1,20 a ben 6,29 euro. Nei punti vendita visitati abbiamo trovato anche formati più grandi tra i 200 g e i 300 g: per questi formati il prezzo di una confezione varia tra i 5 e i 6 euro. Ecco nel dettaglio tutti i prezzi rilevati.

Marca Prezzo a confezione Prezzo al chilo
Dulciar 1,20 € 12 €
Lindt 5,49 € 48,21 €
Milka 4 € 40 €
Novi 3,87 € 24,64 €
Perugina 3 € 35,71 €
Ritter Sport 3,36 € 33,60 €
Media 3,99 € 34,61 €

Anche per il cioccolato, come visto anche su altre categorie merceologiche, constatiamo prezzi elevati. Una tavoletta di cioccolato di peso inferiore ai 300 g al supermercato costa in media 19 euro al chilo (dati Altroconsumo marzo 2024), negli store della ristorazione autostradale circa 35 euro al chilo: l’80% in più.

MUMAC Book Week: al Museo della macchina per caffè arriva il ciclo di incontri culturali dedicati alla presentazione di libri

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MUMAC Book Week: libri e autori al museo (immagine concessa)

BINASCO (Milano) – MUMAC, Museo della macchina per caffè di Cimbali Group, annuncia la prima edizione della MUMAC Book Week: libri e autori al museo, un ciclo di incontri culturali dedicati alla presentazione di libri, che si terranno nella seconda settimana di luglio. Questa serie di eventi è progettata per promuovere la cultura e la lettura all’interno di una cornice museale di eccellenza.

Calendario degli appuntamenti di luglio 2024:

  • Presentazione del libro “111 luoghi del design a Milano che devi proprio scoprire” di Sara Pupillo, con le foto di Andrea Doretti

Martedì 9 luglio 2024, dalle 18:30 alle 20:30, l’autrice Sara Pupillo presenta il suo libro edito da Emons Edizioni. Questa raccolta esplora i luoghi del design più interessanti di Milano, includendo anche MUMAC. Discutere di questa guida significa osservare Milano attraverso una lente unica: un’infinità di dettagli contribuiranno a creare una visione di una città straordinaria, un museo a cielo aperto che celebra una delle arti più innovative del Novecento: il design.

Ingresso libero e a seguire visite in autonomia al museo e aperitivo.

  • Presentazione del libro “C’era una volta la ricerca e selezione” di Daniele Bacchi

Giovedì 11 luglio 2024, dalle 16:30 alle 19:00, l’autore Daniele Bacchi presenta il suo libro edito da Edizioni Este. Il mondo del lavoro è in continua evoluzione e trovare la persona giusta per la posizione giusta è più cruciale che mai. Il libro, scritto in forma di avvincente romanzo, esplora le sfide moderne del ruolo dell’HR attraverso gli occhi di Teresa, una HR Manager alle prese con un ambiente professionale in rapido cambiamento. L’evento fa parte di un ciclo di incontri organizzati presso aziende di eccellenza del territorio ed è rivolto a professionisti delle Risorse Umane e People Manager.

Ingresso su prenotazione QUI.

A seguire visite guidate al museo e aperitivo.

  • Presentazione del libro “Il giallo del Tour: trionfi e tragedie, segreti e misteri della corsa più importante del mondo dal 1903 ai giorni nostri” di Beppe Conti.

Venerdì 12 luglio 2024, dalle 18:30 alle 20:30, l’autore Beppe Conti presenta il suo libro edito da Minerva Edizioni. Un racconto che esplora trionfi, tragedie, imprese storiche, segreti e misteri del Tour de France dal 1903 ai giorni nostri. Da Garin a Coppi, da Merckx a Nibali, il libro racconta la storia delle più grandi leggende protagoniste della corsa più importante del mondo. Per l’occasione, in collaborazione con il Museo del Ghisallo, verranno esposte le maglie gialle di Eddy Merckx (squadra Faema) e di Tadej Pogacar, insieme a documenti storici dell’Archivio MUMAC.

Ingresso libero e a seguire visite in autonomia al museo e aperitivo.

La scheda sintetica di MUMAC – Museo della macchina per caffè di Cimbali Group

Nato nel 2012 in occasione del centenario della fondazione dell’impresa da parte di Giuseppe Cimbali a Milano, il museo, grazie alle collezioni Cimbali e Maltoni, è la più importante esposizione permanente dedicata alla storia, al mondo e alla cultura delle macchine professionali per il caffè espresso; con oltre 100 pezzi esposti all’interno dell’headquarter di Cimbali Group situato a Binasco (Milano) racconta più di 120 anni di storia e dell’evoluzione di un intero settore del Made in Italy, non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche del design e dello stile dei prodotti e dei costumi legati al consumo della bevanda.

Oltre alle macchine esposte, MUMAC è dotato di altri 250 pezzi a disposizione per rotazioni all’interno del museo o prestiti worldwide, di un fondo librario con circa 1.300 volumi tematici e di un archivio con decine di migliaia di documenti tra foto, brevetti, lettere, cataloghi, utili a ricostruire la storia della macchina per caffè espresso.

MUMAC produce contenuti culturali originali quali mostre, tavole rotonde e volumi divulgativi (tra cui il libro SENSO ESPRESSO. Coffee. Style. Emotions), organizza iniziative educational dedicate a scuole, università e famiglie e, attraverso MUMAC Academy, propone corsi rivolti ai professionisti del settore e ai coffee lovers.

Rancilio è sponsor ufficiale della finale italiana Lags a Brescia da Agust, 03/07

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rancilio lags
Rancilio sponsor ufficiale della finale italiana Lags (immagine concessa)

BRESCIA – Rancilio Group invita tutti gli amanti di latte art ad assistere alla finale nazionale dei campionati di Latte art grading system che si terrà a Brescia, presso la Torrefazione Agust il 3 luglio 2024. I finalisti delle precedenti tappe di selezione di Rimini, Bergamo, Napoli e Ragusa si sfideranno nei livelli verdi, rossi neri ed oro con il supporto della macchina per caffè tradizionale Rancilio Classe 20 SB.

Rancilio Group alla finale nazionale dei campionati Latte art grading system

Dotata della tecnologia Rancilio Steady Brew (SB), Classe 20 SB è in grado di garantire un’eccellente stabilità termica, un’elevata affidabilità e massima ripetibilità.

La sua avanzata tecnologia termica e la pratica leva a vapore C-lever saranno dei preziosi strumenti nelle esperte mani dei concorrenti in gara.

Questi ultimi dovranno realizzare latte art di precisione secondo gli elevati standard del Latte Art Grading System e superare l’attento scrutinio di una giuria di esperti appositamente selezionata.

In quest’emozionante ultimo appuntamento nazionale i migliori latte artist del mondo si contenderanno il podio per il mondiale che si terrà a Trieste sabato 26 ottobre 2024 presso Triestespresso Expo di fronte alle eccellenze e professionisti del settore caffè.

Lags Battle Italy

  • 03 luglio 2024
  • Dalle 09.00 alle 18.00
  • Torrefazione Agust (qui la posizione su Google Maps)
  • Via Antonio Allegri, 125/127
  • 25124 Brescia BS

Scopri di più su Latte art grading system cliccando qui