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illycaffè supporta la comunità San Patrignano con il progetto Adotta un educatore

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Il progetto Adotta un educatore (immagine concessa)

TRIESTE – illycaffè conferma la collaborazione con San Patrignano per dare un aiuto concreto a favore del percorso di recupero delle ragazze e dei ragazzi della comunità, questa volta sostenendo il progetto Adotta un educatore. Dopo gli anni del Covid San Patrignano ha visto tornare a crescere le richieste di aiuto e ora deve assumere 20 nuovi educatori.

Si tratta di figure professionali essenziali per chi entra in comunità. Sono presenti 24 ore su 24, sette giorni su sette per garantire un conforto agli attuali 850 ragazzi e ragazze ospitate nella struttura, intercettare i loro momenti di difficoltà, specialmente quando vorrebbero abbandonare il percorso, orientare le loro prime scelte di vita nel momento in cui tornano a casa.

Se il 70% di chi termina il percorso di recupero in comunità non torna più a fare uso di sostanze, gran parte del merito è proprio degli educatori che forniscono agli ospiti di San Patrignano gli strumenti per affrontare e superare le difficoltà quotidiane, quelle per cui prima trovavano una risposta nelle droghe.

Gli educatori sono riferimenti unici per chi viene accolto: forti di percorsi di studi specifici, sono dotati di una grande sensibilità e spesso di un’esperienza personale che gli permette di capire e immedesimarsi nella fatica di chi entra in comunità. Con la loro competenza pedagogica hanno un ruolo cardine nel rendere unico e specifico il percorso di ogni persona accolta.

Grazie al sostegno di illycaffè, da quest’anno la comunità potrà avere un educatore in più e regalare nuova speranza alle centinaia di ragazzi che chiedono aiuto e alle migliaia di loro famigliari che ne sognano la rinascita.

“Siamo orgogliosi di poter offrire ancora una volta il nostro contributo alla Comunità di San Patrignano supportando una figura chiave come quella degli educatori. Un ruolo complesso e sfidante che può davvero fare la differenza e rappresentare una guida preziosa per aiutare gli ospiti della casa a ricostruire il proprio percorso di vita”, commenta Cristina Scocchia, amministratore delegato illycaffè.

“Gli educatori sono figure fondamentali per la comunità, perché incarnano i valori che da sempre animano San Patrignano e li trasmettono ogni giorno alle persone che accogliamo. Sono costantemente al fianco dei nostri 850 ragazzi e ragazze e un singolo educatore in più è un aiuto fondamentale nei confronti dei nostri ospiti, perché significa una persona in più con cui possono aprirsi, confidarsi e confrontarsi. Per questo siamo profondamente grati a illycaffè per aver scelto di sostenere questo progetto”, spiega Vittoria Pinelli, presidente San Patrignano

L’affinità di valori che lega le due organizzazioni si basa sulla volontà di migliorare la qualità della vita delle persone in modo sostenibile e duraturo. illycaffè, società B Corp che si impegna a crescere promuovendo un modo diverso di fare business, basato su una strategia orientata al bene comune, ha sposato l’impegno di San Patrignano rivolto ai giovani che hanno smarrito la strada.

L’importanza attribuita dall’azienda alla collaborazione per migliorare la qualità della vita e accrescere il benessere nel lungo termine ha dato vita negli anni a progetti sociali a favore delle comunità con le quali entra in contatto, da quelle dei produttori di caffè nelle zone di raccolta della materia prima a quelle che si trovano nelle aree in cui il caffè viene consumato.

La scheda sintetica di San Patrignano

San Patrignano è la comunità di recupero per ragazze e ragazzi con problemi di dipendenza più grande d’Europa e al momento ospita oltre 850 ragazzi. Per tutti loro e per le loro famiglie il percorso di recupero è completamente gratuito. Dal 1978 ad oggi, San Patrignano ha accolto oltre 26.000 persone, offrendo loro una casa, l’assistenza sanitaria e legale, la possibilità di studiare, di imparare un lavoro e reinserirsi pienamente nella società al termine del percorso di recupero.

Secondo una ricerca effettuata dall’Università di Bologna, che ha monitorato un gruppo di ex ospiti della comunità a cinque anni dal loro reintegro nella società, il 72% dei ragazzi che terminano positivamente il percorso non ricadono nel problema della tossicodipendenza. Oltre a questo, la Comunità è da tempo impegnata in progetti di prevenzione alle dipendenze, tanto che incontra oltre 40.000 studenti l’anno.

La scheda sintetica di illycaffè

illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933, che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al mondo. Produce un unico blend 100% Arabica composto da 9 ingredienti diversi. L’azienda seleziona solo l’1% dei migliori chicchi di Arabica. Ogni giorno vengono gustate più di 8 milioni di tazzine di caffè illy nei bar, ristoranti, alberghi, caffè monomarca, case e uffici di oltre 140 paesi, in cui l’azienda è presente attraverso filiali e distributori.

Fin dalla nascita illycaffè ha orientato le proprie strategie verso un modello di business sostenibile, impegno che ha rafforzato nel 2019 adottando lo status di Società Benefit e nel 2021 diventando la prima azienda italiana del caffè ad ottenere la certificazione internazionale B Corp.

Tutto ciò che è ‘made in illy’ viene arricchito di bellezza e arte, a cominciare dal logo, disegnato da James Rosenquist, le illy Art Collection, le tazzine decorate da più di 130 artisti internazionali o le macchine da caffè disegnate da designer di fama internazionale. Con l’obiettivo di diffonderne la cultura della qualità ai coltivatori, baristi e amanti del caffè, l’azienda ha sviluppato la sua Università del Caffè che ad oggi svolge corsi in 23 paesi del mondo. Nel 2023 illycaffè ha generato un fatturato consolidato pari a €595,1 milioni. La rete monomarca illy conta 159 punti vendita in 30 Paesi.

Barbera Caffè di Napoli porta la sua catena di caffetteria nel Sud-Est asiatico: in apertura due store a Giacarta e Manila

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Uno store Barbera Cafè (foto concessa)
Uno store Barbera Cafè (foto concessa)

MILANO – Barbera Caffè, torrefazione di Napoli, fa il suo ingresso nel mercato del Sud-Est asiatico con i primi due punti della catena di caffè italiana Cafè Barbera, fissati a Giacarta e Manila. Ci sono anche già prospettive che parlano della conquista della Malesia, in Kuala Lumpur. Una notizia confermata dall’amministratore delegato Elio Barbera, che ha parlato di un’espansione studiata da diversi anni, con il lancio di questo concept di coffee shop nel 2004, arrivando a 36 store nel mondo.

Barbera Caffè: dal 1870 all’evoluzione in un brand internazionale

I prossimi 12 anni raccontano anche l’approdo ad Atene (dove si arriverebbe alla terza location), di uno store nel Regno Unito (anche qui raggiungendo quota 3 negozi) e infine a Doha, per dicembre 2024. Così si porta la tradizione dell’espresso italiano oltre i suoi confini nazionali e affermandosi attraverso dei marchi storici come Barbera Caffè.

Louis Vuitton apre la nuova caffetteria nell’aeroporto di Heathrow a Londra

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Il logo di Louis Vuitton

Louis Vuitton ha aperto ad ottobre una caffetteria nell’aeroporto Heathrow di Londra. Il design del Le Café Cyril Lignac at Louis Vuitton è stato affidato a Marc Fornes e al suo studio newyorkese THEVERYMANY. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Zarina Chiarenza per il portale d’informazione Viaggi News.com.

La caffetteria di Louis Vuitton a Londra

LONDRA – In una mossa che segna un’ulteriore espansione del suo impero ben oltre i confini della moda, Louis Vuitton ha aperto ad ottobre il suo primo concept di ristorazione nel Regno Unito, scegliendo una località tanto inaspettata quanto emblematica: l’aeroporto di Londra Heathrow. Questa nuova caffetteria, denominata Le Café Cyril Lignac at Louis Vuitton, rappresenta non solo un passo avanti nella diversificazione del marchio ma anche un omaggio al viaggio stesso, elemento fondante dell’identità Louis Vuitton.

La storia di Louis Vuitton è intrinsecamente legata al concetto di viaggio. Dalle sue origini come produttore di valigie e bauli da viaggio di lusso, la Maison ha sempre cercato di accompagnare i viaggiatori nelle loro avventure con eleganza e stile.

È quindi naturale che il marchio abbia scelto uno degli aeroporti più trafficati del mondo per aprire il suo primo café nel Regno Unito, offrendo ai passeggeri un’esperienza culinaria senza precedenti prima del decollo.

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Brussels House: a Milano il locale con il cioccolato belga e lo yerba mate uruguayano

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La produzione di cioccolato (Pixabay License)

Lo spazio multiculturale Brussels House a Milano presenta da un lato il Belgio, con il cioccolato, e dall’altro l’Uruguay, con la yerba mate dalla cui infusione si ricava una delle bevande più consumate nei paesi dell’America latina. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Agen Food.

Brussels House a Milano

MILANO – Sudamerica e Belgio non sono poi così lontani e s’incontrano a Milano alla Brussels House, spazio multifunzionale inaugurato nel 2023 per favorire gli scambi culturali ed economici con la regione di Bruxelles-Capitale. Ad offrire, in modo inedito, questo curioso connubio è stata la fusione tra due tradizioni tipiche dei territori geografici interessati. Da un lato il Belgio, con il cioccolato, e dall’altro l’Uruguay, con la yerba mate dalla cui infusione si ricava una delle bevande più consumate nei paesi dell’America latina.

A consentire l’abbraccio, meglio ancora la fusione, di questi due prodotti simbolo e dal forte valore evocativo, sono state l’azienda di Firenze Yerbito, ideatrice e produttrice dell’omonimo liquore, e Puratos Italia, parte integrante di Puratos, gruppo internazionale belga che offre una gamma completa di ingredienti, soluzioni e servizi innovativi per l’industria della panificazione, della pasticceria e del cioccolato.

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L’Istituto Internazionale Chocolier lancia i corsi per sommelier del cioccolato a Torino, 05/12

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Il logo dell'Istituto Internazionale Chocolier (immagine concessa)

TORINO – Il futuro del buon cioccolato passa anche attraverso la formazione di professionisti del cioccolato: sono i sommelier del cioccolato, una nuova figura in cui si uniscono competenze tecniche della degustazione e una conoscenza di tutti gli aspetti del mondo del cioccolato, dalla filiera del cacao e sua lavorazione, alla varietà degli abbinamenti.

La formazione dei sommelier del cioccolato, e la diffusione del loro ruolo, è uno degli obiettivi fondanti dell’Istituto Internazionale Chocolier, l’organizzazione scientifica e indipendente che promuove la cultura del cioccolato e lo sviluppo della sua conoscenza attraverso l’analisi sensoriale scientifica. L’Istituto riunisce Partner d’eccellenza del settore, da Brand storici del cioccolato italiano come Amedei, Baratti&Milano e Domori, a realtà come Tecno 3, azienda leader nella tecnologia per l’industria dolciaria, e il Centro Studi Assaggiatori, società specializzata nell’analisi sensoriale.

Spiega Rossana Bettini, presidente di Chocolier: “Considerato che il cioccolato è ormai una realtà di mercato sempre più competitiva e ampia, così come più ampio è il numero degli appassionati del cioccolato di qualità, una nuova figura professionale come quella del Chocolier, del Sommelier del cioccolato, è più che mai attuale; una figura che garantisce la qualità e che accompagna alla scoperta degli ingredienti e della sapienza della lavorazione, come del resto già avviene per l’olio, il caffè, il vino”.

Ogni anno l’Istituto promuove una serie di eventi di formazione, in date e luoghi diversi: prossimo appuntamento è a Torino, il 5 dicembre, per un seminario di una giornata, dalle 9.00 alle 16.00. Una giornata di formazione affidata a docenti certificati, personalità influenti del settore, che include degustazioni guidate, la consegna di un certificato di partecipazione con la card Chocolier.

Il Seminario è aperto a tutti: appassionati di cioccolato, mondo delle imprese, professionisti di settore. L’obiettivo della giornata è fornire gli strumenti e la conoscenza per imparare a riconoscere e degustare l’autentica qualità del cioccolato.

L’Istituto Internazionale Chocolier, prossimo appuntamento formazione:

● Data: Giovedì 5 Dicembre 2024
● Luogo: Spazio Eventi di Domori Store, Piazza San Carlo 177, Torino
● Orario: Dalle ore 9:00 alle ore 17.30
● Costo del Seminario: €120
● Quota associativa Istituto Internazionale Chocolier: €100

Per informazioni e iscrizioni basta cliccare qui

Gianluca Lavacca e Giovanni Antonacci, Il Manovale, si qualificano alle finali del Campionato di tostatura

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Gianluca Lavacca (immagine concessa)

TURI (Bari) – La microtorrefazione artigianale pugliese Il Manovale Srl celebra un traguardo straordinario: entrambi i soci fondatori, Gianluca Lavacca e Giovanni Antonacci, si sono qualificati per le finali italiane del Campionato di tostatura 2025, che si terranno al Sigep di Rimini dal 18 al 22 gennaio.

Gianluca Lavacca, alla sua quarta partecipazione in finale, si è classificato secondo nella tappa di selezione del Nord Italia, tenutasi presso Naked Coffee Roaster Specialty Coffee a Sorbolo (RE).

Gianluca Lavacca e Giovanni Antonacci alle finali del Campionato di tostatura 2025

Oltre ai successi nelle competizioni, Lavacca è anche un Authorized SCA Trainer (AST) dal 2015, un riconoscimento che testimonia la sua lunga esperienza e dedizione nel settore del caffè specialty.

Giovanni Antonacci, invece, ha conquistato il secondo posto nella tappa del Sud Italia, svoltasi a Pescara, assicurandosi così un posto tra i sette finalisti nazionali.

La presenza di due rappresentanti di una microtorrefazione artigianale pugliese tra i finalisti italiani sottolinea l’eccellenza raggiunta da Il Manovale, distinguendosi in un contesto dove molti altri campioni e torrefazioni non sono riusciti a qualificarsi.

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Giovanni Antonacci durante l’ultima tappa di selezione (immagine concessa)

Fondata nel 2019, Il Manovale Srl si ispira alle antiche tradizioni delle torrefazioni di quartiere italiane, combinandole con i principi della terza ondata del caffè, che valorizza qualità, tracciabilità ed esperienza sensoriale. L’azienda è cresciuta rapidamente, passando da 10.500 kg di caffè tostato nel 2019 a 42.000 kg nel 2024. Il Manovale esporta in oltre 15 Paesi, tra cui Canada, Stati Uniti, Germania, Grecia e Svezia, portando il caffè artigianale italiano nei migliori locali internazionali.

Molto attiva sul fronte fiere e festival, Il Manovale promuove costantemente la cultura del caffè di qualità, partecipando a eventi nazionali e internazionali per sensibilizzare professionisti e appassionati sui valori dell’artigianalità e della sostenibilità.

Questo doppio successo nelle qualificazioni nazionali rappresenta un riconoscimento del lavoro artigianale e della passione che caratterizzano il lavoro di Il Manovale Srl. La partecipazione di Lavacca e Antonacci alle finali di Rimini è motivo di orgoglio per l’azienda e una testimonianza dell’impegno nel promuovere l’eccellenza del caffè italiano.

Simonelli Group fa la spesa in Svezia ed acquisisce una partecipazione in 3TEMP, l’azienda specializzata in macchine per il caffè filtro

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Simonelli Group acquista una quota di 3TEMP (immagine concessa)

BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – Simonelli Group, leader globale nella produzione di macchine da caffè professionali, annuncia l’acquisizione di una partecipazione in 3TEMP, azienda svedese rinomata per le sue innovative macchine da caffè filtro. Da quando le macchine da caffè Simonelli Group hanno rivoluzionato il mercato globale con la loro tecnologia all’avanguardia e l’attenzione alla sostenibilità, il panorama del caffè è molto cambiato: nuovi players hanno fatto il loro ingresso, nuove tecnologie sono state lanciate e, soprattutto, una nuova cultura del caffè si è diffusa in tutto il mondo, con una crescente domanda di caffè specialty e caffè filtro di alta qualità.

Viene dalla Svezia – patria di una radicata cultura del caffè in cui l’attenzione a materia prima e processi di estrazione è particolarmente raffinata– l’azienda 3TEMP di cui Simonelli Group ha acquisito una quota.

Specializzata nella progettazione e produzione di macchine da caffè filtro, 3TEMP si distingue come esempio di eccellenza tecnologica ed innovativa ed ha costruito negli anni una solida reputazione come uno dei “segreti meglio custoditi” del settore.

Grazie al recente investimento nell’azienda svedese, Simonelli Group non si limita ad ampliare il proprio portafoglio prodotti, ma continua a rafforzare ulteriormente la propria posizione competitiva in un segmento in rapida crescita, riaffermando l’impegno ad offrire soluzioni complete e su misura per consumatori e professionisti di ogni mercato.

Le macchine da caffè filtro di 3TEMP, dotate di un sistema di erogazione senza serbatoio all’avanguardia, garantiscono che ogni tazza sia preparata con acqua fresca, preservando l’essenza naturale del caffè.

Con ricette personalizzabili e un controllo preciso della temperatura, sia per il caffè caldo che freddo, l’avanzata tecnologia di estrazione 3TEMP è capace di soddisfare le esigenze di caffetterie, baristi e appassionati di caffè in tutto il mondo.

La macchina da caffè 3TEMP (immagine concessa)

“La ricerca del partner giusto per accelerare i nostri ambiziosi piani di crescita è sempre stata incentrata su un player che condividesse la nostra incessante ricerca di qualità e innovazione”, ha dichiarato Marco Feliziani, ceo Simonelli Group. “Quando ho incontrato per la prima volta il team 3TEMP, sono rimasto colpito dal loro impegno incrollabile per l’eccellenza e dalla loro passione per la tazza di caffè perfetta. Oggi, insieme, abbiamo l’opportunità unica di garantire un’offerta ampia e completa alle diverse richieste che vengono da caffetterie e baristi di tutto il mondo.”

Con l’investimento in 3TEMP, Simonelli Group si avvia dunque a conquistare nuove quote di mercato e a rafforzare la propria posizione competitiva. In linea con i suoi ambiziosi piani di sviluppo, Simonelli Group mira a creare un ecosistema industriale integrato in grado di anticipare le tendenze di consumo del caffè, rispondere tempestivamente ai bisogni di clienti e consumatori e rafforzare le proprie capacità di reazione di fronte a potenziali turbolenze del mercato.

Simonelli Group investe in 3TEMP (immagine concessa)

“Siamo entusiasti di unire le forze con Simonelli Group”, ha dichiarato Peter Larsson, ceo 3TEMP. “La loro capacità di scalare soluzioni innovative a livello globale ci permetterà di continuare a concentrarci su ciò che sappiamo fare meglio: creare macchine per caffè filtro all’avanguardia. Più di una semplice partnership, questa è una collaborazione radicata in una passione condivisa per il caffè eccezionale e nell’impegno verso la sostenibilità. Si tratta di un passo incredibilmente emozionante e siamo impazienti di iniziare questo viaggio insieme.”

Con la partecipazione in 3TEMP, Simonelli Group si prepara ad entrare in una nuova fase di crescita, allargando la propria presenza sui mercati internazionali e consolidando la propria leadership nel settore del caffè, sempre più orientato verso soluzioni sostenibili e su misura.

La scheda sintetica di 3TEMP

Fondata nel 2014 ad Arvika, in Svezia, la missione di 3TEMP è quella di rivoluzionare il modo di fare batch brewing. La visione era chiara: creare i migliori batch brewers al mondo—macchine che non solo offrono caffè filtro eccezionale, ma riducono al minimo l’impatto ambientale, si adattano alle esigenze degli utenti e garantiscono un funzionamento senza sforzo.

Con oltre 100 anni di esperienza nell’attrezzatura per il caffè, il team 3TEMP ha sviluppato un sistema di controllo della temperatura rivoluzionario, portando al lancio della rinomata serie di brewers HIPSTER.

3TEMP non si limita a costruire brewers, ma crea soluzioni che ridefiniscono la qualità del caffè. Il loro impegno costante nell’innovazione ha dato vita a prodotti rivoluzionari come la famiglia 3TEMP HIPSTER, che include 3TEMP KOBRA, 3TEMP PULS, 3TEMP WALL e il Coffee Particle Analyzer (CPA). Hanno inoltre introdotto il servizio Brewer as a Service (BaaS), un pacchetto mensile completo per la preparazione del caffè, garantendo prestazioni di alto livello, supporto e la massima comodità.

Nel 2022, 3TEMP è stata premiata come Best All-Round Filter Brewer al London Coffee Festival, una testimonianza del loro impegno verso la perfezione. Ma non si fermano qui. Ogni macchina 3TEMP offre “Qualità in Tazza” con precisione, efficienza e sostenibilità, fissando un nuovo standard nella preparazione del caffè per le aziende che esigono il meglio.

La scheda sintetica di Simonelli Group

Simonelli Group è un’azienda leader fondata nel 1936, operante nel settore del caffè e produce macchine per caffè espresso e macinacaffè professionali e per la casa attraverso due marchi: Nuova Simonelli e Victoria Arduino. Le macchine Nuova Simonelli sono tecnicamente perfette, affidabili e facili da usare. Dal 1905, Victoria Arduino è la scelta di chi ama un caffè di alta qualità, preparato con una macchina da caffè straordinaria, unica nel design e con prestazioni elevate.

Una PMI di circa 160 dipendenti e un fatturato di oltre 110 milioni di euro, Simonelli Group è uno dei cinque principali produttori di macchine da caffè.

L’azienda, con sede in Italia, ha un business globale, vantando collaborazioni con le più importanti catene e torrefazioni mondiali. Oltre il 95% dell’intera produzione viene esportata all’estero in 130 Paesi grazie a una fitta rete commerciale e tecnica coordinata dalla sede italiana e dalle filiali in Australia, Cina, Emirati Arabi, Francia, Germania, Regno Unito, Singapore e Stati Uniti e dagli Experience lab a Chicago, Barcellona, Dubai, Londra, Jakarta, Melbourne, Shanghai e Singapore.

Oltre all’Europa, la rete commerciale Simonelli Group è attiva in tutto il mondo, particolarmente in Asia e in America. Distributori di coffee equipment, torrefattori, catene di ristoranti, catene di coffee shop, baristi e locali indipendenti sono i principali clienti.La vocazione innovativa di Simonelli Group si traduce in progetti che riguardano gli ambiti della ricerca, della conoscenza del caffè, del design e della digitalizzazione.

Titolare di 33 brevetti internazionali, Simonelli Group ha creato il Research and Innovation Coffee Hub, un centro ricerca svincolato dal business dove lavorano sei ricercatori Phd che collaborano con diverse Università. L’obiettivo è guardare a temi di più ampio respiro e studiare soluzioni che riducano l’impatto dei consumi energetici delle macchine.

Alla cultura del caffè è dedicata la piattaforma Coffee Knowledge Hub, in cui Simonelli Group seleziona e ospita i migliori trainer sul tema caffè con corsi digitali e in presenza, negli Experience Lab in giro per il mondo, sia teorici che pratici, sull’arte di preparare il caffè e sull’uso delle macchine Nuova Simonelli e Victoria Arduino.

Massimiliano Fabian: “Focalizzarci su di un prezzo uniforme non è la soluzione che premia i caffè di differente qualità”

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Il presidente e amministratore delegato di Demus, Massimiliano Fabian: oggi è il vice presidente dell'Ecf, l'European coffee federation, l'associazione che riunisce le associazioni nazionali degli operatori del caffè (immagine concessa)

MILANO – Massimiliano Fabian, presidente dell’azienda produttrice di decaffeinato Demus, past president del Consiglio internazionale dell’ICO e attuale vice presidente dell’European Coffee Federation (EFC), s’inserisce all’interno del dibattito aperto dal torrefattore Antonio Quarta attorno all’aumento dei prezzi della tazzina nei bar e di tutte le sue conseguenze.

Fabian: “Il primo commento che sento di fare è: in Italia il caffè al bar di fatto costa relativamente poco”

“Se si guarda al rapporto tra il prezzo e il reddito medio prodotto in un Paese del G7 economicamente abbastanza sano. Permettere a tutti di poterlo bere al bar certo è una cosa buona ma, a parer mio, guardare solamente il prezzo è limitante. La questione va approcciata in maniera più ampia: innanzitutto, non si può parlare solo di “caffè”, ma bisognerebbe parlare di diversi tipi di caffè, con caratteristiche e qualità differenti.

Sarebbe giusto che questo aspetto fosse sempre valorizzato. Focalizzarci su di un prezzo “uniforme” non è la soluzione che premia i caffè di qualità più elevata rispetto ad altri, meno costosi ma alla portata del consumatore con minore capacità di spesa.

Guardando ad esempio alla GDO, la materia prima ha un’incidenza chiaramente maggiore, direi prevalente, mentre al bar ci sono altre, nel complesso più importanti, componenti di costo (personale, immobile, utenze, ecc.); la costruzione del prezzo della tazzina all’interno dell’esercizio deve quindi considerarle con attenzione.

Il discorso di Antonio Quarta è sostenibile se si osserva la tazzina al bar, perché il costo della materia prima caffè qui è minoritario, ma è d’uopo analizzare ogni singola situazione, possibilmente valorizzando anche i singoli aspetti qualitativi (non solo della bevanda).”

Alberto Polojac sul costo del caffè: “Leghiamo la bevanda al suo valore effettivo e ad un racconto”

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Alberto Polojac, Q Arabica Instructor e quality manager di Imperator (immagine concessa)

MILANO – Non si è ancora esaurito il dibattito aperto dall’intervista del torrefattore pugliese Antonio Quarta, titolare di Quarta Caffè, che ha posto l’attenzione sulla questione del rincaro della tazzina al bar e delle sue possibili conseguenze sulle abitudini di consumo. Ad unirsi al coro di reazioni, il coordinatore nazionale Sca Italy e titolare di imperator srl, Alberto Polojac.

“Prima ancora di parlare di prezzi, vorrei trattare il tema dal punto di vista del racconto del caffè”

“Sul quale bisognerebbe puntare, dato che ancora non ne esiste uno vero e proprio e solo in questo modo si forniscono gli strumenti al consumatore che potrà poi selezionare e attribuire un valore diverso a prodotti di differenti fasce di qualità, estratti con altri metodi oltre l’espresso, abbinati in maniera insolita. Sarà libero di scegliere dove andare a bersi il caffè, quanto pagarlo, se di più o di meno, esattamente come fa quando va a fare la spesa e decide cosa mettere nel suo carrello.

Perché per il caffè dovrebbe essere diversamente?

Perché c’è ancora questa resistenza a legarlo ad un racconto, anche solo segnando delle informazioni in più nelle etichette dei pacchetti? Facendo così, entrando in un bar, il cliente potrà essere consapevole di cosa acquistare.

Non c’è un solo caffè, non c’è solo una miscela. Ci sono tanti tipi di tostatura, di estrazioni: la bevanda è insomma, complessa, sia per la filiera alle sue spalle sia per le sue caratteristiche organolettiche.

Il consumatore non è colui che impone direttamente il prezzo, al massimo lo influenza, ma in realtà sono i trasformatori del prodotto (dal torrefattore al barista) che attribuiscono un valore e poi un prezzo alla tazzina. In una caffetteria la professionalità dell’operatore, la location stessa, l’offerta, impostano il costo finale. Ed è un meccanismo valido per qualsiasi prodotto.

Non esiste un prezzo unico del caffè, che è composto da tante voci: il consumatore non se lo può permettere? Dipende: se desidera gustare un caffè di qualità più elevata, con dei macchinari innovativi, un barista formato, estrazioni alternative, sarà disposto a pagare di più.

Oggi è vero che il costo della vita è più alto, c’è l’inflazione e colpisce ogni settore e prodotto, al di là del caffè che è un piacere al pari di un calice di vino: ma sarà il consumatore a decidere a cosa rinunciare eventualmente. Legare il discorso al prezzo, che deve restare basso per essere consumato, è un po’ limitante: non è scritto nella pietra che la tazzina debba essere accessibile. Magari se ne berrà di meno, ma bene.

Poi bisognerebbe parlare anche del caffè verde, il cui prezzo varia a seconda delle quotazioni di mercato e deve adeguarsi all’andamento della Borsa. Non ho visto però tante levate di scudi per l’aumento della benzina e gasolio che è raddoppiato quasi in poco tempo. Perché per il caffè si deve così tanto protestare?

Dipende tutto da come lavora il barista, da quanto spende e investe nella sua formazione e aggiornamento: anche la ricerca attorno alla materia prima, va messa nel conto. Le variabili per stabilire un prezzo finale sono tante e non si può entrare troppo nel merito del valore dato a quel prodotto. Al limite sarà lo stesso mercato a imporre una caffetteria a fare nuove considerazioni e a ritoccare quella cifra.

Il messaggio che vorrei restasse: sarebbe ora di legare il caffè al suo valore effettivo e ad un racconto che per ora manca. Ci sono delle marche, dei nomi di fantasia, ma i pacchetti sono anonimi e freddi. Alcune grandi torrefazioni lo stanno facendo e tutti gli altri dovrebbero agganciarsi a questo treno.”

Mercati del caffè in caduta libera: New York perde il 7%, Londra il 10,6%, ma la situazione rimane tesa

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Il logo dell'Ice

MILANO – Crollano i mercati del caffè nella prima seduta di dicembre. Dopo avere raggiunto livelli record durante il mese di novembre, entrambe le borse hanno subito ieri, lunedì 2 dicembre, pesantissime perdite determinate dalle prese di beneficio dei fondi. A New York, il contratto per scadenza marzo ha perso 22 centesimi (-7%) precipitando a 296,05 centesimi.

A Londra, la scadenza gennaio ha ceduto oltre il 10,6% lasciando sul terreno $575 e chiudendo a 4.834 dollari.

La scorsa settimana, l’Ice Arabica aveva raggiunto i suoi massimi nominali dagli anni settanta, ai tempi del Black Frost, la peggiore gelata nella storia del Brasile.

Londra era volata a oltre 5.700 dollari (intraday di $5.730, il 29 novembre), massimo storico del contratto 10-Ton.

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