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Vietnam: migliora il clima, ma le prospettive per il prossimo raccolto rimangono incerte

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mercati del caffè robusta futures Eudr arabica esportazioni
Il logo dell'Ice

MILANO – La situazione in Vietnam è migliorata negli ultimi due mesi e il ritorno delle piogge ha alleviato gli effetti della forte siccità dei primi 4 mesi del 2024, ma non così tanto da far intravedere un pieno recupero dei livelli di produttività. Così un recente report di Hedgepoint Global Markets, redatto dall’analista Laleska Moda e ripreso da Noticias Agricolas.

“A partire da maggio, i livelli delle precipitazioni sono migliorati e ne ha beneficiato lo stato vegetativo delle piantagioni contribuendo allo sviluppo del raccolto di quest’anno.

Ciò ha portato anche a una correzione dei prezzi tra maggio e fine giugno” motivata dalle accresciute aspettative dei mercati.

“Non possiamo però ignorare che le piogge, sino a giugno, sono state sempre al di sotto delle medie storiche, mentre le temperature rimangono ancora elevate”.

“Per questo “le nostre aspettative attuali, per l’annata 2024/25, propendono per una produzione del Vietnam di 27,2 milioni di sacchi”

Ma sono possibili – aggiunge Moda – anche “altri due scenari”. “Tenendo conto delle precipitazioni cadute sino a maggio e delle temperature medie, i nostri modelli suggeriscono che, in uno scenario più ottimista, la produzione del Vietnam potrebbe arrivare sino a 28,7 milioni di sacchi”.

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illycaffè e Barcolana svelano il manifesto del 2024 firmato dal designer Stefan Sagmeister

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illycaffè
Il Manifesto (immagine concessa)

TRIESTE – Le strade della Barcolana 56 presented by Generali e di Stefan Sagmeister si incontrano grazie a illycaffè, che anche nel 2024 ha scelto di sostenere la Barcolana e di celebrarla con la realizzazione di un manifesto d’artista. Dopo Michelangelo Pistoletto (2015), Gillo Dorfles (2016), Maurizio Galimberti (2017), Marina Abramović (2018), Olimpia Zagnoli (2019), Lorenzo Mattotti (2020), Ron Arad (2021), Matteo Thun (2022) e Judy Chicago (2023), illycaffè ha scelto di collaborare con uno dei più importanti designer dei nostri tempi, Stefan Sagmeister, per il manifesto della 56.a edizione dell’evento, donando a Barcolana la possibilità di celebrare attraverso l’arte il concept dell’evento, “Energie Positive”.

illycaffè insieme a Barcolana per il nuovo manifesto 2024

illycaffè ha visto infatti nel titolo di questa edizione della regata un’assonanza con il lavoro di Sagmeister e ha proposto all’autore di raccontare l’evento attraverso la lente dei “Beautiful Numbers” e nella prospettiva del “Long Term Thinking”. Il manifesto si traduce così nell’intreccio tra un’infografica e un quadro antico a olio raffigurante una donna.

L’artista ha scelto di riprodurre delle vele di colori diversi creando una connessione con il tema “Energie Positive” scelto da Barcolana, e di dimensioni diverse a rappresentare l’evoluzione delle partecipazioni a Barcolana degli ultimi 54 anni.

La figura femminile invece, richiama il progresso nel tempo del ruolo della donna nella competizione velistica, da semplice spettatrice, come era un secolo fa nelle principali regate di fama internazionale, a grande protagonista come lo è oggi in Barcolana, grazie anche al progetto “Women in Sailing” che Barcolana porterà avanti con forza anche nel prossimo triennio grazie al supporto del presenting partner Generali.

La realizzazione dell’opera nasce dall’ispirazione artistica che ha accompagnato il designer in questi anni. Tra aprile e maggio 2021, in piena epoca Covid, la Thomas Erben Gallery di New York ha ospitato la mostra “Beautiful Numbers” di Stefan Sagmeister.

Una mostra che si poneva l’obiettivo di far riflettere il pubblico sui positivi sviluppi del mondo qualora lo si guardasse da una prospettiva a lungo termine, attraverso una serie di visualizzazioni che permettevano di contestualizzare in un periodo di decine o centinaia di anni un qualsiasi fenomeno.

Per dimostrare come il miglioramento della società fosse concreto, l’artista realizzò infografiche, vere e proprie opere di design, capaci di raccontare l’evoluzione di una serie di fenomeni nel lungo periodo, grafici in sovrapposizione a quadri antichi. La mostra ha riscosso un ampio successo proprio per la capacità di rappresentare dei “promemoria” positivi e di focalizzare l’attenzione sulla felicità, nonostante le esternalità, come modo di pensare per migliorarsi e impegnarsi per un futuro migliore.

Il progetto si è evoluto nel tempo, fino ad arrivare al 2023, con la terza installazione relativa al “Long Term Thinking”, intitolata “Now is Better”, in continuità con le composizioni apparentemente astratte inserite in dipinti storici del XVIII e XIX secolo.

Una linea artistica e un pensiero che prosegue oggi e che trova piena coerenza nel manifesto della 56.a edizione di Barcolana, attraverso una perfetta sinergia con il concept dell’evento.

“Il concept di quest’anno ‘energie positive’ non vuole essere un’ingenua rimozione di ciò che c’è di negativo intorno a noi, ma un invito a coagulare pensieri e azioni per guardare al futuro con ottimismo. Il manifesto di Stefan Sagmeister – dichiara il presidente della Società Velica di Barcola e Grignano, Mitja Gialuz – è una sintesi artistica straordinaria tra le energie positive passate, che hanno fatto crescere Barcolana fino a farla diventare ciò che cinquant’anni fa era semplicemente inimmaginabile, e i progetti futuri, che richiedono di incanalare nell’evento nuove suggestioni generate da chi partecipa alla regata, dalla città di Trieste, dai nostri partner. Il mondo dell’arte e del design, come già accaduto in passato per Barcolana, è capace di indicarci la strada, sintetizzare con una chiara visione d’insieme quello che insieme possiamo raggiungere: ringrazio illycaffè per questo manifesto che da un lato ci racconta con una sintesi artistica meravigliosa, e dall’altro evoca in noi la volontà e l’impegno a migliorare e lavorare insieme per Barcolana”.

Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè e Mitja Gialuz, presidente della Società Velica di Barcola e Grignano (immagine concessa)

“Rinnoviamo con orgoglio il nostro sostegno alla Barcolana attraverso il legame con il mondo dell’arte. Quest’anno abbiamo affidato la realizzazione del manifesto a uno dei più acclamati artisti contemporanei, Stefan Sagmeister. – afferma Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè – Il risultato è un’opera di design: un’infografica che racconta Barcolana attraverso lo sviluppo del numero dei propri iscritti dal 1969 al 2023. L’artista ha voluto creare un dialogo tra vele di color pastello ed un quadro ad olio antico che rappresenta una donna dell’Ottocento vestita a festa, nel quale illycaffè e Barcolana hanno riconosciuto un ulteriore messaggio, legato all’evoluzione del ruolo della donna nel mondo della vela e non solo”.

“La Barcolana racchiude in sé il concetto di progresso positivo che ritrovo pienamente affine alla mia idea artistica. – spiega Stefan Sagmeister – Ho voluto unire i dati significativi di evoluzione tratti dalla storia della regata con un supporto eclettico come l’antico quadro a olio per creare quel ponte tra passato e presente che racconta una storia di sviluppo nel tempo offrendo un messaggio incoraggiante per l’epoca attuale”.

Barcolana è in programma il 13 ottobre 2024 nel Golfo di Trieste, con partenza alle ore 10.30, preceduta da eventi a terra e in mare che iniziano il 4 ottobre.

Riguardo Stefan Sagmeister

Stefan Sagmeister, acclamato designer di origine austriaca e vincitore di due Grammy Awards, vanta una carriera illustre e un portafoglio diversificato che spazia dai progetti di design su commissione, alle pubblicazioni di libri, ai film, alle mostre e alle installazioni pubbliche. Il lavoro di Sagmeister è presente in prestigiose istituzioni internazionali come il MoMA di New York, il Philadelphia Museum of Art, l’Art Institute di Chicago, il SFMoMA e il MAK di Vienna; il suo impressionante elenco di clienti include il Guggenheim Museum, i Rolling Stones e HBO.

Negli ultimi anni, Sagmeister ha spostato l’attenzione verso l’esplorazione di temi come la felicità, la bellezza e il progresso umano. Riflettendo questo cambiamento intenzionale, la sua ultima collezione di opere presenta “Beautiful Numbers” per illustrare i miglioramenti nello sviluppo umano nel corso del tempo, offrendo ai visitatori un messaggio ottimista e ispiratore che “Now is Better.”

La Barcolana

Barcolana è la regata più grande del mondo, si svolge ogni anno a Trieste la seconda domenica di ottobre. Organizzata in partnership con il Comune di Trieste, la Regione Friuli Venezia Giulia, il main sponsor Generali e il supporto di numerosi partner, l’evento ha visto nella 50.a edizione – disputatasi domenica 14 ottobre 2018 – la presenza di 2.869 imbarcazioni iscritte, nuovo record mondiale per una regata a vela, cui è seguito l’iscrizione al Guinness dei Primati.

L’edizione del cinquantenario ha portato a Trieste oltre 300mila persone confermandosi uno degli eventi più partecipati in Italia, con un ritorno di immagine in tutto il mondo. Nel 2022, la regata è stata vinta per la prima volta da un’imbarcazione con uno skipper donna, l’americana Wendy Schmidt, che ha partecipato all’evento con la sua “Deep Blue” con il duplice obiettivo di promuovere il ruolo della donna nella vela e di sensibilizzare le persone sulla necessità di proteggere l’ambiente.

L’edizione 55 della regata si è svolta dal 29 settembre all’8 ottobre 2023 con il supporto, per la prima volta, di World Sailing, la federazione internazionale della vela, che con Barcolana promuove partecipazione, inclusione e sostenibilità, così come “Women in Sailing”, il progetto di sviluppo della leadership femminile attraverso la vela ispirato dal presenting partner Generali ed è stata vinta da Arca di Furio Benussi.

La scheda sintetica di illycaffè

illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933, che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al mondo. Produce un unico blend 100% Arabica composto da 9 ingredienti diversi.

L’azienda seleziona solo l’1% dei migliori chicchi di Arabica. Ogni giorno vengono gustate più di 8 milioni di tazzine di caffè illy nei bar, ristoranti, alberghi, caffè monomarca, case e uffici di oltre 140 paesi, in cui l’azienda è presente attraverso filiali e distributori.

Fin dalla nascita illycaffè ha orientato le proprie strategie verso un modello di business sostenibile, impegno che ha rafforzato nel 2019 adottando lo status di Società Benefit e nel 2021 diventando la prima azienda italiana del caffè ad ottenere la certificazione internazionale B Corp.

Tutto ciò che è ‘made in illy’ viene arricchito di bellezza e arte, a cominciare dal logo, disegnato da James Rosenquist, le illy Art Collection, le tazzine decorate da più di 130 artisti internazionali o le macchine da caffè disegnate da designer di fama internazionale.

Con l’obiettivo di diffonderne la cultura della qualità ai coltivatori, baristi e amanti del caffè, l’azienda ha sviluppato la sua Università del Caffè che ad oggi svolge corsi in 23 paesi del mondo. Nel 2023 illycaffè ha generato un fatturato consolidato pari a €595,1 milioni. La rete monomarca illy conta 159 punti vendita in 30 Paesi.

Luigi Odello spiega lo stile dell’espresso nel Lazio

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Luigi Odello del Centro studi assaggiatori caffè carbonio artificiale espresso
Il professor Luigi Odello presidente Iiac

Luigi Odello, professore di analisi sensoriale in università italiane e straniere e presidente del Centro Studi Assaggiatori e dell’Istituto internazionale assaggiatori caffè, spiega nel libro Espresso Italiano Specialist lo stile e la storia dell’espresso nel Lazio (qui è possibile trovare l’analisi di Odello sull’espresso in Lombardia). Leggiamo di seguito l’approfondimento sul tema pubblicato sul sito Coffee Taster.

Lo stile dell’espresso nel Lazio

di Luigi Odello

MILANO – “Non è possibile parlare del Lazio senza parlare della capitale italiana Roma caput mundi, e questo vale anche per il caffè. Alcuni studiosi stanno ipotizzando infatti che già in epoca imperiale l’aristocrazia militare di ritorno dalle campagne in Africa e in Medio Oriente avesse portato con sé del caffè, di cui iniziò a bere infusi creati con la polpa delle sue ciliegie.

La città che conosciamo affonda le sue radici nella storia antica, e la sua cultura gastronomica locale nasce in modo particolare dagli ultimi trent’anni di storia sociale dal dopoguerra a oggi.

Centro dei ministeri, del potere e delle relazioni politiche, Roma è stata guidata nella sua arte culinaria soprattutto dal popolino, dai migranti di tutta la regione che hanno di fatto creato anche il gusto del caffè del Lazio.

Parliamo di quel popolo che veniva pagato al mattatoio del Testaccio con gli scarti della macellazione dei bovini (teste, code, interiora) e che ha fatto nascere la cucina romana, una tradizione che, con molta fantasia, faceva di ingredienti poveri dei piatti estremamente saporiti, condendoli abbondantemente di spezie, erbe aromatiche e aglio: la pajata, la coda alla vaccinara, i nervetti, la trippa, le penne all’amatriciana e i carciofi alla romana. Tali usanze culinarie richiedevano qualcosa che togliesse gli aromi forti che le caratterizzavano dalla bocca. Niente di meglio che un buon caffè. Ma non un caffè qualsiasi: un caffè denso, scuro, con una crema consistente. Qualcosa che lasciasse in bocca un aroma forte e persistente.

Sono pochi quindi nel Lazio i torrefattori che non mettono in miscela del Robusta per seguire le esigenze e i gusti locali. D’altronde sono i baristi stessi a volerlo, tanto è vero che continuano a usare il caffè nel bicchiere, proprio perché nel vetro è più facile vedere la quantità della spessa crema che deve coronare il liquido denso e scuro.

Tutti i torrefattori e tutti i venditori sanno che il loro caffè, quando arriva in questi bar, dovrà superare la prova del vetro, perché il barista sfoggerà per valutarlo un bicchierino trasparente a mo’ di lente di ingrandimento della qualità visiva dell’espresso. Qualità che verrà poi verificata dal cliente attraverso la prova dello zucchero: quanto più tempo ci mette lo zucchero a penetrare la spessa coltre della crema e scendere a fondo, tanto più lodata è la tazzina. Nei casi migliori il barista riesce a estrarre una vera e propria crema-materasso, che terrebbe lo zucchero a galla all’infinito, se non intervenisse il cucchiaino a mescolare i due corpi ben stratificati.

Non mancano però nel Lazio e nella capitale torrefazioni di alta qualità che ricercano e propongono nuovi stili più raffinati ed eleganti che giungono, pionieri nella regione, sino a delicate miscele di pura Arabica.

L’espresso del Lazio risente infatti del mito di Napoli, che dista d’altronde solo poco più di un’ora dalla capitale e che era il suo più vicino porto di approvvigionamento. Da Gaeta, Formia e tutta la provincia settentrionale di Napoli partivano infatti i mercatari, che percorrevano la via Appia e la Pontina verso Nord. Questi portavano nella regione caffè anche già tostato fino ai mercati generali della capitale.

Mettendosi in strada intorno alle cinque del pomeriggio con i loro camion un po’ scassati, avevano buone probabilità di giungere a destinazione per le due di notte, giusto in tempo per il mercato della mattina. Con sé portavano ortaggi, agrumi e, insieme ai prodotti della terra, anche qualche pacco di caffè.

I laziali sanno quindi che “a Napoli si beve un buon caffè” e questo è per loro parametro e base di confronto per qualsiasi espresso.

Di conseguenza i torrefattori della regione hanno sempre cercato un po’ di imitarlo, prediligendo così una tostatura scura e degli Arabica naturali rispetto a quelli lavati. Se in Campania però in origine era il barista a comprare il crudo direttamente dal porto, selezionandolo in base al proprio gusto e a portarlo a tostare in torrefazione, nel Lazio la conoscenza del caffè risiede invece tutta nelle mani dei torrefattori che, oltre a tostare, selezionano il crudo e distribuiscono il caffè spingendosi spesso a est fino alla costa adriatica.

Il caffè che si trova a Roma, in Umbria, Abruzzo e Marche è quindi spesso molto diverso da quello della pur sempre vicina Firenze, a cui si avvicinano invece i gusti del Lazio settentrionale, intorno a Viterbo, e richiamano invece i gusti forti, intensi e partenopei che Roma ancora diffonde attorno a sé”.

                                                                                                                  Luigi Odello

Il caffè riduce i rischi di salute legati alla sedentarietà: lo studio di un gruppo di ricerca cinese

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Una classica tazzina di espresso (immagine: Pixabay)

Uno studio cinese guidato dal gruppo di ricerca della Scuola di sanità pubblica dell’Università di Soochow ha rivelato che il consumo di caffè può mitigare gli effetti negativi di uno stile di vita sedentario, riducendo il rischio di mortalità precoce. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Angelo Petrone per il portale d’informazione Scienze Notizie.

I benefici del caffè sugli effetti negativi di uno stile di vita sedentario

MILANO – Potrebbe sembrare incredibile, ma il caffè è legato a un rischio inferiore di morte precoce associata all’inattività. In altre parole, riuscirebbe a mitigare gli effetti negativi sulla salute di uno stile di vita sedentario. Come dimostrato da numerosi studi, trascorrere molte ore seduti – ad esempio per un lavoro d’ufficio – può aumentare il rischio di mortalità, soprattutto per eventi cardiovascolari come ictus e infarto.

L’inattività, inoltre, è stata collegata da varie ricerche a cancro, problemi di circolazione, pressione alta, obesità, diabete di tipo 2 e altre condizioni mediche.

Poiché il consumo di caffè, entro i limiti raccomandati dal proprio medico, è considerato benefico per la salute, i ricercatori hanno voluto indagare quale “scudo protettivo” potesse offrire questa bevanda contro gli effetti negativi dello stare seduti a lungo. Ebbene, è stato scoperto che chi beve caffè ed è sedentario ha un rischio di morte prematura (per tutte le cause) inferiore di 1,58 volte rispetto a chi non lo beve. 

A dimostrare che il caffè può proteggere dagli effetti nocivi della sedentarietà è stato un gruppo di ricerca cinese guidato da scienziati della Scuola di Sanità Pubblica dell’Università di Soochow, che hanno collaborato strettamente con i colleghi del Dipartimento di Endocrinologia del The Dushu Lake Hospital.

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La pizzeria è il locale preferito dal 74% dei consumatori: in Italia oltre 34.400

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pizzeria
La pizzeria in Italia (dati concessi)

MILANO – In Italia le pizzerie sono più che semplici punti di ristoro, sono parte integrante della vita quotidiana e della comunità locale, nonché simbolo della tradizione gastronomica italiana. Per definire nel dettaglio l’assetto attuale CGA by NIQ, nella sua ultima indagine “Guida HoReCa Italia”, scatta un’istantanea del panorama delle pizzerie nel Bel Paese.

La pizzeria in Italia

Secondo la ricerca, tra le varie tipologie di locali adibiti alla ristorazione è proprio la pizzeria a riscontrare la più alta preferenza (74%) dei consumatori italiani, superando in popolarità i bar, che si attestando al 65% e i ristoranti con il 64%.

Sono ben 34.406 le pizzerie in tutta Italia, di cui il 27% si trova nelle grandi città e il 73% in località più periferiche, mentre le regioni costiere ospitano il 40% delle pizzerie a fronte del 2% delle zone montane.

Nel variegato panorama horeca italiano, le pizzerie sono caratterizzate anche da differenze regionali, infatti, Campania, Puglia, Molise, Basilicata, Calabria e Sicilia costituiscono il 34% del totale di mercato per offerta e consumo, seguite da Toscana, Lazio, Marche, Umbria, Abruzzo e Sardegna al 27%. Al terzo posto l’area del Nord-Ovest (Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta) con il 22% e infine con il 18% di locali e consumatori le regioni di Veneto, Trentino-Alto Adige, Emilia Romagna e Friuli-Venezia Giulia.

Se ci si focalizza sulle catene di pizzeria, oltre il 75% si trova in Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Tuttavia, la loro influenza non è dominante, motivo per cui si delinea un panorama di vendita al dettaglio diversificato in cui anche i rivenditori indipendenti e più piccoli esercitano un’influenza sostanziale in termini di offerta.

In merito alle bevande, è la birra la più consumata in pizzeria, nello specifico il 40% degli italiani opta per birre locali o nazionali, mentre il 28% preferisce birre importate o artigianali. Inoltre, analizzando la spesa delle persone che bevono birra in pizzeria, CGA by NIQ rileva che essa rappresenta il 18% della spesa totale dei consumatori di birra nel mercato del fuori casa. Parallelamente, esiste anche un potenziale per i produttori di vino, infatti, i vini spumanti, compreso il prosecco, sono scelti dal 23% dei frequentatori delle pizzerie.

In generale e in relazione al consumo di birra, l’indagine OPUS (On Premise User Survey) di CGA by NIQ rivela che le scelte e le preferenze variano in base all’età dei consumatori, all’occasione e al locale e che il rapporto qualità-prezzo guida il 33% delle scelte, mentre le raccomandazioni del personale del bar, con il 19%, sono sempre più influenti (+5pp rispetto all’anno precedente).

La scheda sintetica CGA by NielsenIQ

CGA by NielsenIQ è la principale società di consulenza per la misurazione, l’analisi e la ricerca nel settore On Premise che favorisce la crescita dei marchi di cibo e bevande di maggior successo al mondo. Con oltre 30 anni di esperienza e i migliori risultati di ricerca, dati e analisi, CGA è in una posizione unica per aiutare le aziende del settore On Premise a sviluppare strategie vincenti per la crescita.

CGA by NielsenIQ collabora con fornitori di alimenti e bevande, proprietari di marchi di consumo, grossisti, enti governativi e distributori per pub, bar e ristoranti per proteggere e plasmare il futuro dell’esperienza On Premise.

La sua missione è analizzare dati sui comportamenti del settore e insight di esperti per offrire ai marchi un vantaggio competitivo e garantire che il mercato che amiamo sia il più vivace possibile.

Inclusione lavorativa nella distribuzione moderna: l’80% delle società promuove l’equilibrio tra vita lavorativa e privata

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Federdistribuzione frausin inclusione
Il logo Federdistribuzione

MILANO – Si è svolto a Milano l’evento di presentazione del primo Osservatorio diversity, equity & inclusion nella distribuzione moderna ideato da Federdistribuzione e curato da ALTIS Graduate School of Sustainable Management dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Alla luce delle evidenze di una ricerca condotta nel 2022 da ALTIS per Federdistribuzione, da cui emergeva un elevato livello di eterogeneità tra le aziende della Distribuzione Moderna sul tema della promozione dell’inclusione, la Federazione ha deciso di avviare un nuovo progetto di ricerca, con cadenza annuale, dedicato al monitoraggio nel corso del tempo delle iniziative volte a promuovere la diversità, l’equità e l’inclusione all’interno del settore del retail moderno.

Il primo Osservatorio diversity, equity & inclusion nella distribuzione moderna ideato da Federdistribuzione

L’evento è stato aperto dai saluti di Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione, del professor Matteo Pedrini, direttore di Altis Università Cattolica e di Anna Maria Gandolfi, consigliera di parità effettiva di Regione Lombardia, seguiti dall’intervento dedicato all’analisi della cornice normativa e delle possibili evoluzioni in tema di DE&I condotto dall’avvocato Ciro Cafiero, socio fondatore dello Studio legale Cafiero Pezzali & Associati.

L’evento è poi proseguito con la presentazione dei risultati dell’Osservatorio esposti dalle ricercatrici di ALTIS Università Cattolica Maria Cristina Zaccone e Chiara Arrighini.

La mattinata ha visto anche due tavole rotonde: la prima dedicata alle best pratices delle imprese della Distribuzione Moderna, la seconda incentrata sul tema dell’inclusione delle donne all’interno delle imprese del settore. L’evento, moderato da Nicola Varcasia, Content Creator & Brand Ambassador di Altis Università Cattolica, è stato concluso da Francesca Tugliani, responsabile Politiche Attive di Federdistribuzione.

I risultati della prima edizione dell’Osservatorio

L’Osservatorio DE&I dell’anno 2024 si suddivide in due parti: la prima ha l’obiettivo di analizzare la diffusione di pratiche e iniziative riguardanti la DE&I nelle aziende, mentre la seconda si concentra sull’inclusione delle donne all’interno della Distribuzione Moderna.

La prima sezione della ricerca ha coinvolto 30 imprese della Distribuzione Moderna che hanno contribuito a delineare un quadro significativo delle pratiche attualmente in atto nel settore. L’impegno delle aziende intervistate sulle tematiche DE&I si concretizza attraverso l’implementazione di diverse iniziative: il 20% delle imprese ha istituito comitati manageriali dedicati, il 30% ha designato referenti DE&I, il 26,7% ha formalizzato una politica di DE&I e il 33,3% ha allocato risorse finanziare apposite per i progetti di DE&I.

I dati evidenziano, inoltre, che una quota significativa di imprese sta promuovendo attivamente processi di assunzione (73,3%) e di avanzamento di carriera (70%) equi e trasparenti.

Dalla prima parte dell’indagine emerge anche come l’80% delle società promuova l’equilibrio tra vita lavorativa e vita privata adottando diverse soluzioni con particolare riguardo anche alle esigenze dei dipendenti con figli.

La seconda sezione dell’Osservatorio è dedicata al tema della parità di genere nel mondo del lavoro con l’obiettivo di esaminare le sfide affrontate dalle donne e le soluzioni per superarle. È stato impiegato un approccio induttivo, basato su interviste in profondità che hanno coinvolto 20 donne che ricoprono diversi livelli gerarchici all’interno delle aziende della Distribuzione Moderna.

Dalle interviste effettuate emerge come sia ancora cruciale eliminare i pregiudizi di genere, sia verso le donne che verso gli uomini, attraverso la formazione continua e la sensibilizzazione verso questi temi. È indispensabile, inoltre, garantire equità nei criteri di selezione e avanzamento di carriera, condurre analisi e monitoraggi costanti sul gender gap e sul gender pay gap e implementare le misure correttive laddove necessario.

I risultati dell’analisi di questa seconda parte dell’Osservatorio evidenziano anche l’importanza fondamentale di adottare politiche di welfare che facilitino il bilanciamento tra lavoro e vita familiare per tutti i genitori, utilizzando strumenti quali: la flessibilità lavorativa, lo smart working, bonus per asili nido e strutture assistenziali e lo sviluppo di servizi salva-tempo.

“Auspichiamo che l’Osservatorio possa essere l’inizio di un percorso di confronto aperto sulle tematiche di DE&I e di condivisione delle buone prassi già in essere tra le aziende della Distribuzione Moderna, al fine di creare ambienti di lavoro sempre più equi, inclusivi e rispettosi delle diversità individuali”, ha dichiarato Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione.

“Il cammino verso la piena parità di genere nel mondo del lavoro è ancora lungo e complesso. Si tratta di un viaggio e, come tutti i viaggi, ha un punto di partenza e uno di arrivo. Il primo passo è quindi capire il punto da cui si parte, prendere coscienza degli spazi di miglioramento e attivare cambiamenti virtuosi. Anche per questo siamo lieti di poter presentare i primi risultati dell’Osservatorio Diversity, Equity & Inclusion nella Distribuzione Moderna e di poter proseguire il lavoro con Federdistribuzione, in un settore così rilevante per l’economia e il mondo del lavoro del nostro Paese”, ha dichiarato Matteo Pedrini, direttore di Altis.

Il bakery chef Fabio Tuccillo presenta le nuove creazioni per la Giornata mondiale del cioccolato, 07/07

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fabio tuccillo
Il Tucci Stecco (immagine concessa)

MARIGLIANO (Napoli) – Comfort food, immancabile fine pasto o pausa golosa: c’è chi del cioccolato non può fare a meno, neanche un giorno all’anno, per la sottile sensazione di piacere che provoca a contatto con le papille gustative. E allora, perché bandirlo e in particolare nel periodo estivo?

Il bakery chef Fabio Tuccillo, che con le sue originali creazioni artigianali incontra i gusti di una vastissima platea, ha ideato tre fresche novità per l’estate 2024, presentate in occasione della Giornata mondiale del cioccolato, che si celebra il 7 luglio.

Prima tra tutte il Tucci Stecco, il primo gelato ad entrare in bakery. Un mix perfetto di dolcezza, croccantezza e freschezza, che alla golosità del gelato alla nocciola e gianduja, con inserto di gelato alla Nutella, unisce la delicata glassa al cioccolato e granella di nocciole. In grado di rapire i sensi al primo assaggio.

A metà strada tra un gelato e una torta c’è poi la Cheescake alla Nutella su stecco. Comoda da gustare in ogni momento della giornata, anche a passeggio e ideale per chi ha voglia di una dolce pausa al cioccolato, leggera e realizzata con ingredienti di alta qualità. Deliziosa anche la variante al pistacchio, per gli amanti delle soft cake.

Tra i dolci freschi, perfetti per l’estate, ci sono infine i Marineve, dall’impasto soffice e delizioso, farciti con una crema pasticcera con ricotta zuccherata siciliana e glassati cioccolato fondente o al pistacchio. Una delizia da condividere e da gustare in un solo boccone.

La genuinità degli ingredienti e l’accuratezza nella lavorazione rendono le creazioni del bakery chef Fabio Tuccillo adatte ad ogni stagione e con quel tocco in più che di freschezza e leggerezza, il cioccolato si conferma l’indiscusso protagonista anche nel periodo estivo.

Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

Riguardo Fabio Tuccillo

Il bakery chef Fabio Tuccillo è titolare della Tuccillo Bakery, che gestisce insieme a suo fratello Gianfranco, socio dell’attività e ideatore del progetto insieme al padre Antonio. Nata nel 2014, la Panetteria Tuccillo si è evoluta nel corso degli anni, associando alla produzione di pane e panini, anche la pasticceria e gli altri prodotti da forno, che oggi la rendono riconoscibile come Bakery per un vasto pubblico, sia di clienti privati che horeca.

Simona Solbiati spiega come conservare il cioccolato d’estate e propone nuove ricette in vista della Giornata mondiale dedicata al dolce

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Simona Solbiati, maître chocolatier (immagine concessa)

MILANO – Il 7 luglio gli amanti del cioccolato di tutto il mondo festeggiano la Giornata mondiale del cioccolato. Una ricorrenza ricca di storia, istituita per commemorare il cioccolataio inglese Joseph Fry che, nel 1847, creò la prima tavoletta di cioccolato. Visionario talento e sperimentatore di nuovi sapori così come Simona Solbiati.

“Il cioccolato è da sempre la mia grande passione e il mio lavoro un sogno che è diventato realtà” si racconta la maîtres chocolatier. “Amo creare sapori unici e dare valore all’eccellenza della materia prima che utilizzo. Esistono molte varietà di cioccolato, tutte molto diverse fra loro, bisogna conoscerne tutte le caratteristiche perché dalle qualità da utilizzare e dal processo di lavorazione si possono ottenere prodotti sempre nuovi per gusto e consistenza.”

Differenze tra cioccolato fondente, al latte e bianco

Il cioccolato fondente, per essere considerato tale, deve contenere pasta di cacao in una percentuale non inferiore al 45% del peso complessivo e burro di cacao, che non deve essere inferiore al 28%. Per il cioccolato extra fondente la percentuale si aggira tra il 75-90%. Questa è senza dubbio l’espressione più pura del cioccolato.

Il cioccolato al latte è un prodotto dal gusto più dolce, composto da cacao, in una percentuale compresa tra il 25% e il 30%, insieme a burro di cacao, zucchero e latte in polvere.

Il cioccolato bianco, anche se in realtà non si tratta di un vero cioccolato ma un derivato della lavorazione del cioccolato stesso, contiene burro di cacao, latte, zucchero e vaniglia. Molto amato dai bambini, viene utilizzato spesso per la creazione di praline e decorazioni colorate.

Caldo e conservazione

Il caldo estivo non deve rappresentare un motivo per rinunciare al cioccolato che andrebbe conservato tra i 13° e i 19° gradi. Quando la temperatura è troppo alta infatti il burro di cacao contenuto nel cioccolato si sciogli e provoca la cosiddetta “fioritura” che, non ne compromette il gusto, ma risulta antiestetica e poco invitante.

La stessa cosa succede quando l’umidità è eccessiva, in quanto gli zuccheri contenuti nel cioccolato tenderanno a salire cristallizzandosi in superficie.

Ecco allora qualche informazione utile e qualche trucchetto per mantenere intatta la bontà del cioccolato e delle creme spalmabili, anche in estate:

  • Non conservare il prodotto in frigorifero che potrebbe assorbire l’odore degli altri alimenti e alterare il suo sapore.;
  • Riporlo in un luogo fresco, ideale una dispensa, preferibilmente lontano da fonti di luce e di calore;
  • Se la quantità di cioccolato da conservare è troppa e l’estate particolarmente calda, un’opzione è quella di ricorrere al freezer, certamente migliore del frigorifero, con l’accortezza di tenerlo ben isolato: incartarlo con cura in fogli d’alluminio e porlo in un contenitore ben chiuso. La precauzione da seguire nel momento dello scongelamento, che deve essere graduale sarà quella di farlo scongelare in frigorifero per una notte e poi di lasciarlo fuori dal frigo per due ore prima di consumarlo. La cosa fondamentale è evitare gli sbalzi di temperatura.

Un ultimo consiglio: utilizzare il cioccolato e le creme spalmabili presenti in casa per realizzare dei golosi dolci estivi.

Le ricette

Ciliegie ricoperte di cioccolato

ciliegie solbiati
Ciliegie ricoperte di cioccolato (immagine concessa)

Persone 8/10

Ingredienti:

300 gr ciliegie (varietà consigliata: durone)

200 gr. di cioccolato fondente o al latte

100 gr. di zucchero

Si parte spezzettando il cioccolato, poi lo si raccoglie in una piccola casseruola per farlo fondere sul fornello a fiamma molto bassa o a bagnomaria. Lavare le ciliegie, versare in un altro contenitore un po’ di acqua e lo zucchero: fare sciogliere a fiamma bassa e poi unire le ciliegie. Lasciare cuocere il tutto per cinque minuti, senza arrivare a ebollizione, versate in uno scolapasta e fate sgocciolare le ciliegie.

A questo punto prendete i frutti uno alla volta, dalla parte del picciolo e immergerli parzialmente nel cioccolato fuso. Lasciare asciugare le ciliegie ricoperte di cioccolato su una griglia per qualche minuto. Oltre alle ciliegie ricoperte di cioccolato, ci sono varie possibilità per guarnire in questo modo la frutta. Il procedimento appena descritto può infatti anche essere utilizzato con le fragole.

Torta cioccolato e lamponi

La torta cioccolato e lamponi (immagine concessa)

Persone 8/10

Tortiera 24 cm. (con cerchio apribile)

Tempo 40’ + raffreddamento

Senza forno

Ingredienti della base

Biscotti Digestive 350 gr.

Burro 120 gr.

Ingredienti farcitura:

Confettura o coulis di lamponi 250 gr.

Ingredienti ganasce:

Cioccolato fondente 70% 400 gr.

Colla di pesce 1+½ foglio grande

Ingredienti decorazione:

Lamponi freschi 250 gr.

Codette di cioccolato fondente

Preparazione base torta:

Sciogliere il burro e incorporare i biscotti tritati finemente sino a raggiungere un composto omogeneo. Foderare la tortiera con la carta da forno e stendere il composto sul fondo premendolo e livellandolo con l’aiuto di un cucchiaino. Porre la tortiera nel frigorifero a raffreddare per circa 20’.

Preparazione ganasce:

Scaldare la panna sino a portarla a ebollizione. Toglierla dal fuoco e incorporare il cioccolato e la colla di pesce, precedentemente ammorbidita, sino a ottenere una crema fluida e lucida. Riprendere la torta dal frigorifero e stendere la confettura o la coulis di lamponi sulla base. Versare sopra la ganasce. Lasciare riposare in frigorifero per circa 60’.

Una volta estratta dal frigorifero, aprire la tortiera e spennellare il bordo della torta con le codette di cioccolato.

Terminare decorando con i lamponi freschi.

Al Forno Rizzo Bistrot & Caffè di Tarcento l’evento di pasticceria, il 7 luglio

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pasticceria rizzo
La locandina “Guardare, assaggiare, capire - La pasticceria d’arte si presenta” (immagine concessa)

TARCENTO (Udine) – “Guardare, assaggiare, capire – La pasticceria d’arte si presenta” è il nome dell’evento a partecipazione gratuita in programma al Forno Rizzo Bistrot & Caffè di Tarcento (Udine) domenica prossima 7 luglio a partire dalle 10 fino alle 17. Protagonisti saranno i soci di PAART, associazione nazionale senza scopo di lucro, nata nel 2022 a Milano con lo scopo di promuovere la pasticceria realizzata con ingredienti naturali.

L’evento “Guardare, assaggiare, capire – La pasticceria d’arte si presenta”

Ospiti del maestro pasticcere Alessandro Rizzo, che sarà uno degli artigiani all’opera davanti al pubblico nella preparazione di squisiti dolci, saranno i suoi colleghi  Michele Cappiello, dell’omonima pasticceria di S. Maria Capua Vetere (Caserta), che, a partire dalle 10,  preparerà il Babà; alle 11.00 Massimo Ferrante dell’omonima pasticceria di Campomorone, realizzerà il Pandolce genovese; alle 12 Canio Cumuniello, dell’omonima pasticceria di Genzano di Lucania, preparerà I Calzoncelli con confettura di uva e/o cotogne e I Calzoni con fichi, frutta secca e vino cotto; alle 15 Alessandro Rizzo, che è anche uno dei consiglieri direttivi e soci fondatori di PAART, sarà impegnato  nella preparazione di una delle specialità friulane più celebri e impegnative: la Gubana.

Concluderà la kermesse di maestri pasticceri, alle 16.00, Guido Sparaco, dell’omonima pasticceria di Castel Morrone: si esibirà nella celebre  Sfogliatella riccia.

La ricca giornata, avrà inizio alle 9.00 e sarà presentata dalla giornalista Monica Bertarelli. Le dimostrazioni dei pasticcieri saranno precedute dagli interventi di Stanislao Porzio, presidente dell’Associazione PAART, autore di libri a tema gastronomico e patron dell’evento Re Panettone, e di Alessandro Rizzo, che farà gli onori di casa  nel suo forno-bistrot-caffè, punto di riferimento per la cittadina friulana e i suoi dintorni.

“Vogliamo trasmettere al consumatore il valore della nostra pasticceria che è frutto di scelte etiche e di una grande passione per il nostro mestiere – dichiara Rizzo  – La crescente diffusione degli ingredienti di sintesi e soprattutto dei semilavorati, ista minacciando l’inestimabile bagaglio di conoscenze accumulato nei secoli  nel nostro settore, dai measti del gusto, che oggi corrono il rischio di vedere svuotata di contenuti la propria professionalità”. L’evento PAART di Tarcento di domenica prossima è il quarto di una serie che sta toccando le tante regioni italiane.

Per prenotare l’ingresso gratuito alle dimostrazioni, che si terranno presso il Forno Rizzo, in piazza Placereani 1 a Tarcento, è sufficiente registrarsi al sito cliccando qui.

Il maestro gelatiere Eugenio Morrone presente il nuovo fiordilatte d’estate con il -30% di zucchero

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Una varietà di gelati (immagine: Pixabay)

Eugenio Morrone, maestro gelatiere che ha conquistato nel 2024 i Tre Coni del Gambero Rosso, presenta la rivisitazione del classico gelato fiordilatte realizzato grazie a soli quattro ingredienti: latte, panna, zucchero, fibre e con una innovativa tecnica a freddo per preservarne il gusto. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale dell’Ansa.

Il gelato fiordilatte di Eugenio Morrone

MILANO – Amato dai bambini, un gusto che riporta indietro nel tempo i grandi, il gelato al fiordilatte torna in auge nell’estate 2024. Eugenio Morrone – già campione del mondo di gelateria, quest’anno riconfermato per la seconda volta miglior gelatiere del mondo, nel 2024 si è aggiudicato i Tre Coni del Gambero Rosso – continua a sperimentare.

Nella sua ricerca verso materie prime di grande qualità e processi di lavorazione originali è riuscito a dare nuova vita al classicissimo fiordilatte realizzando il gusto del gelato con soli quattro ingredienti: latte, panna, zucchero, fibre e con una innovativa tecnica a freddo per preservare la ricchezza del gusto e le proprietà caratteristiche del latte e della panna e realizzare un gelato che ha una quantità ridotta di zucchero: il 30% in meno rispetto a un gelato tradizionale mantenendo intatta un’esperienza gustativa appagante, inoltre, la riduzione degli zuccheri risponde alle più recenti esigenze nutrizionali raccomandate dai vari organismi sanitari, compresa l’Oms, per diminuire l’apporto calorico degli alimenti prodotti.

Non solo un gelato dall’etichetta corta e dal giusto contenuto di zucchero, ma tra le particolarità che rendono il suo fiordilatte nuovo è l’utilizzo di tecniche di lavorazione  per assicurare anche con pochi ingredienti un gelato dalla palatabilità e una cremosità sorprendenti.

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