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mercoledì 27 Novembre 2024
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Tutti gli appuntamenti internazionali di Bloom Coffee School, da Copenaghen al Ruanda

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bloom coffee school
Il logo della Bloom Coffee School

MILANO – Si è tenuta dal 27 al 29 giugno la più importante manifestazione europea
dedicata al caffè che riunisce tutti i compartimenti della filiera dai produttori ai player e torrefattori specialty roaster del continente. Per questo, Bloom Coffee School ha deciso di presenziare come ospite di Cafec (azienda giapponese che produce filtri in carta per caffè), DiFluid (produttore cinese di macchinari dedicati al controllo dell’estrazione e della qualità) e di CQI (Coffee Quality Institute) in qualità di Country partner per l’Italia.

Alberto Polojac, direttore di Bloom Coffee School presente in fiera, ha potuto registrare le ultime novità relative ai moduli SCA e al coffee value assessment per il controllo qualità, i maggiori trend e le direzioni del mercato

“Il dato oggettivo è che lo specialty coffee sarà molto più mainstream in Italia, non più una nicchia e questo lo si evince anche dalle competizioni tecniche organizzate in fiera dove l’Italia è salita su più di qualche podio.”

L’appuntamento di Copenhagen ha rappresentato anche l’occasione di formalizzare il passaggio di consegne fra il vecchio ed il nuovo Chapter di SCA Italy (Specialty Coffee Association) di cui Polojac ha preso la guida.

Caffè Imperator (foto concessa)

“Sono onorato di poter assumere questo compito e lo faccio in un momento storico in cui in Italia c’è sempre maggior consapevolezza sia di consumo che di offerta relativa allo specialty coffee e spero di poter guidare l’associazione nei prossimi tre anni lavorando, con tutto il team, per sviluppare un mercato sempre più cosciente e maturo.”

Progetti di sviluppo in Ruanda

Imperator continua il suo impegno nei progetti di sviluppo sostenibile in Ruanda. Da oltre dieci anni è infatti presente sul territorio e dal 2021 collabora con la ICU, l’organizzazione universitaria nazionale che realizza progetti di valorizzazione della filiera del caffè in paesi in via di sviluppo per migliorare la qualità del caffè e le condizioni di lavoro.

Collaborazione che risale al 2014 e che ha visto sviluppare molte iniziative formative di prodotto (incluso le tecniche di fermentazione e metodi di lavorazione avanzati) e sessioni di formazione per i produttori locali.

In questi giorni in Ruanda viene ospitato il prestigioso riconoscimento dedicato
allo specialty coffee con l’obiettivo di garantire la massima qualità nel modo più sostenibile e tracciabile, in modo che sia i produttori che i consumatori possano arricchire la propria vita attraverso il caffè.

Fra i giurati internazionali del BOR oltre al Head Judge Sherri Johns, anche Alberto Polojac, a rappresentare Imperator per l’Italia

Il viaggio in Ruanda (foto concessa)

“Queste competizioni non mirano solo a identificare il produttore migliore in termini qualitativi ma garantiscono agli importatori di testare con mano aspetti altrettanto importanti per lo sviluppo ed il mercato del caffè quali le tecniche produttive, di
pulizia, le condizioni di lavoro e le opportunità che il prodotto di largo consumo può rappresentare nei paesi che si stanno sviluppando.” Conclude Polojac.

Conclusi i mondiali World of Coffee Copenhagen, Polojac: “L’Italia sta crescendo ed è evidente grazie ai risultati ottenuti”

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polojac imperator copenhagen molly
Alberto Polojac, Q Arabica Instructor e quality manager di Imperator (immagine concessa)

COPENHAGEN – Grande successo per gli italiani che sono volati a Copenhagen per il World of Coffee 2024, la fiera che dal 27 al 29 giugno ha ospitato i mondiali di caffè. Si sono sfidati i contendenti da tutto il mondo, già campioni nazionali nei loro paesi di provenienza, nelle diverse categorie in gara: Latte art, Coffee in good spirits, Cezve/Ibrik e Roasting.

 Tra i risultati raggiunti dagli azzurri in gara: Manuela Fensore, che arriva al secondo posto nel World Latte Art Championship, Andrea Villa, medaglia di bronzo nel World Coffee in Good Spirits.

La conclusione del World of Coffee Copenhagen

Grandi risultati anche per Emanuele Bernabei che si è piazzato al Quarto posto nel Cezve/Ibrik Championship e per Emanuele Tomassi, che ha partecipato al World Roasting Championship classificandosi sesto.

Tutti i campioni erano stati proclamati vincitori durante i Campionati Italiani organizzati a fine Gennaio 2024 da SCA Italy, la delegazione italiana della Specialty Coffee Association che supporta la filiera del caffè e si impegna a promuovere i valori ambientali e culturali del settore e la qualità dello Specialty.

“L’Italia sta crescendo, ed è un fenomeno evidente grazie ai risultati che i competitor hanno ottenuto in questa importante manifestazione internazionale. Una bella fotografia del mercato del caffè specialty attuale, che si sta diffondendo sempre di più tra consumatori e aziende: non può più essere un mercato elitario e di nicchia, ma deve e può normalizzarsi e aprirsi a tutti, innalzando anche la figura del barista.” – commenta Alberto Polojac, nuovo coordinatore di SCA Italy.

Il successo dell’Italia non si è limitato ai competitor in gara: i campionati hanno sancito un grande traguardo anche per i giudici italiani che hanno partecipato attivamente nella scelta dei vincitori. Oggi il team di SCA Italy è in grado di giudicare i competitor nelle fasi finali delle nazionali con un livello di accuratezza senza precedenti, così che i concorrenti italiani, una volta arrivati alle fasi finali mondiali, siano preparati in maniera impeccabile.

“Come coordinatore dei giudici, sono orgoglioso di condividere che parte dei risultati ottenuti nelle ultime competizioni sono anche frutto di una continua evoluzione del nostro team. La qualità del nostro lavoro si è innalzata significativamente, grazie non solo alle competenze tecniche acquisite, ma soprattutto alle esperienze maturate su palcoscenici mondiali. – commenta Fabio Sipione, coordinatore dei giudici SCA Italy. – I nostri giudici, infatti, sono stati costantemente impegnati in competizioni internazionali, dove hanno potuto confrontarsi con i migliori nel campo e apprendere le migliori pratiche. Questo bagaglio di esperienze ha permesso loro di affinare le tecniche di valutazione e di sviluppare un occhio critico ancora più preciso e attento.”

Infine, proprio per innalzare sempre di più le competenze del team dei giudici, SCA Italy ha previsto una calibrazione il 5 e 6 settembre 2024 presso il Campus messo a disposizione da Simonelli Group, dove ancora una volta il team si riunirà per confrontarsi e per approfondire alcune tematiche specifiche.

La scheda sintetica di SCA Italy

SCA Italy, delegazione italiana dell’ Associazione SCA (Speciality Coffee Association), rappresenta in Italia migliaia di professionisti del caffè, dai baristi e torrefattori, e attraverso il suo patrimonio di autorevolezza e conoscenza condivisa agisce come forza unificante nel settore Specialty Coffee.

Starbucks inaugura a Padova il terzo store in Veneto, il 41° in Italia, 15 assunti

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L'esterno dell'ultimo store Starbucks a Padova (foto concessa)
L'esterno dell'ultimo store Starbucks a Padova (foto concessa)

PADOVA – Non c’è due senza tre: il Veneto accoglie a Padova il terzo store Starbucks
nella regione. Il negozio, aperto in partnership con Percassi, licenziatario esclusivo del marchio in Italia, aprirà le porte al pubblico da domani. È il 41° in Italia e prevede l’assunzione di 15 partner (dipendenti).

Starbucks: nel cuore di Padova, lo store si trova a pochi passi dalla celebre Cappella degli Scrovegni

E si affaccia su Piazza delle Erbe, nel centro storico cittadino, teatro ogni giorno di uno dei mercati all’aperto più pittoreschi d’Italia.

La piazza ospita anche l’imponente Palazzo della Ragione, che comprende un’aula sospesa che poggia sul loggiato aperto sottostante, tra le più grandi in Europa.

Dentro il nuovo store Starbucks a Padova (foto concessa)

Il nuovo store sorge quindi in un vibrante crocevia di stimoli e culture, animato ogni anno da decine di migliaia di turisti.

Con le pittoresche montagne venete a pochi passi da Padova, il design del nuovo store omaggia nelle tinte tenui e delicate i paesaggi naturalistici di Padova da dove si possono ammirare le montagne venete, con un artwork a tema floreale, richiamo anche agli affreschi botanici presenti nel Palazzo della Ragione.

Il negozio dispone di un’ampia sala di 100 mq, perfetta per accogliere visitatori in cerca di una pausa veloce da gustare in piedi davanti al bancone della caffetteria o comodamente seduti in uno degli oltre 30 posti disponibili.

Immancabile l’iconico menù Starbucks

L’offerta Food&Beverage (foto concessa)

Tante proposte gustose accompagnate dalla celebre offerta di bevande: dall’Espresso al Frappuccino, ogni occasione è buona per scoprire tutta la gamma completa. Ad arricchire l’offerta, ci pensa poi la campagna stagionale Summer e le nuovissime bevande Crème Brulée Cold Brew, Crème Brulée Brown Sugar Frappuccino, Crème Brulée Iced Brown Sugar e Oat Shaken Espresso.

“Sono molto contento per l’apertura di questo store Starbucks nel cuore della nostra città”, ha dichiarato l’Assessore alle Attività Produttive del Comune di Padova, Antonio Bressa. “L’arrivo di questo marchio internazionale evidenzia come Padova sia una città dal profilo sempre più turistico e internazionale, con la conseguente capacità di attrarre investimenti di qualità.

Un marchio così popolare presente in centro a Padova non solo certifica il salto di livello che sta facendo Padova, ma porta di sicuro anche un valore aggiunto per tutto l’insieme dell’offerta commerciale della nostra città. Aggiunge un’offerta di bevande speciali che incontreranno il gusto sia dei padovani, sempre pronti ad apprezzare prodotti di qualità sia i tanti turisti provenienti da ogni parte del mondo che così troveranno anche a Padova un punto di riferimento conosciuto e apprezzato”.

Matteo Morandi, CEO di Starbucks Italy, ha commentato:

“Siamo entusiasti di offrire l’esperienza Starbucks a sempre più appassionati del brand. Questa è la terza apertura in Italia in un mese: la partnership tra Starbucks e Percassi prosegue forte di un solito know-how condiviso e del rispetto nei confronti delle comunità locali. Padova è una città meravigliosa arricchita da un patrimonio artistico e culturale di inestimabile valore: è un onore per noi inaugurare uno store in una piazza che
è stata e continua a essere testimone di tutta la ricchezza del Made in Italy”.

Indirizzo: piazza delle Erbe 1, 35122, Padova (PD).
Orari: lunedì-domenica dalle 7.30 alle 20.00
Starbucks Coffee Company

Dal 1971, Starbucks Coffee Company è impegnata nell’approvvigionamento etico e nella
torrefazione di caffè Arabica di alta qualità. Con oltre 33.000 negozi in tutto il mondo, oggi
Starbucks è il primo torrefattore e rivenditore di specialità caffearie al mondo. Grazie al nostro impegno costante per l’eccellenza e i nostri valori, portiamo l’unicità della Starbucks
Experience nella vita di tutti i nostri clienti attraverso ogni singolo caffè. Per condividere
l’esperienza, vieni a trovarci in negozio oppure visita i siti internet

https://stories.starbucks.com/ e www.Starbucks.com.

Percassi

Percassi è una società le cui attività comprendono lo sviluppo e la gestione di reti commerciali in franchising di importanti marchi (come Gucci, Armani Exchange, Saint Laurent, Nike, Jordan, Victoria’s Secret, Bath&Body Works, LEGO, Garmin in ambito fashion-beauty e consumer, e Starbucks nel food). Il gruppo Percassi è anche attivo nella gestione di brand propri (KIKO Milano, Womo e Bullfrog nel settore della cosmetica, Atalanta in ambito sportivo, Da30Polenta nel food). Percassi opera anche in ambito real estate per la realizzazione di importanti progetti immobiliari nel settore commerciale e direzionale. Per ulteriori informazioni: www.percassi.com

Il Mercante del caffè porta l’Africa del chicco nella biblioteca di Bardello: l’evento venerdì 5 luglio

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La locandina dell'evento con Giancarlo Samaritani (foto concessa)
La locandina dell'evento con Giancarlo Samaritani (foto concessa)

BARDELLO (Varese) – La biblioteca di Bardello con Malgesso e Bregano porta il pubblico in un grande viaggio in Africa. Il “Mercante di caffè” Giancarlo Samaritani e le suore del convento Nostra Signora degli Apostoli di Bardello, insieme per parlare di Africa e non solo: appuntamento venerdì 5 luglio alle 21. L’evento è stato condiviso da varesenews.it.

Cosa c’è dietro una tazzina di caffè? È il caffè così potente da farti innamorare di luoghi e di persone?

Sì, a testimoniarlo c’è la storia di Giancarlo Samaritani, il “mercante di caffè”, esperto di caffè e documentarista, il quale dal suo lavoro ha fatto nascere una grande passione per la conoscenza e la condivisione di antiche tradizioni e culture da ogni parte del mondo.

Giancarlo Samaritani porterà il pubblico in Costa d’Avorio, Togo e Benin (solo alcuni dei paesi da lui visitati) attraverso immagini e video

E sarà per gli spettatori un viaggio di emozioni e sensazioni profonde. Si vedrà l’importanza del caffè per questi popoli africani, che proprio da questo arbusto traggono il sostentamento economico per le famiglie e le comunità.

Giancarlo Samaritani in uno dei suoi viaggi in origine (foto concessa)

Lui ci tiene a far presente che l’Africa che racconta è quella “buona”, perché esiste la faccia negativa di questo continente, quella delle guerre civili, delle carestie e dello sfruttamento. Ma da documentarista e viaggiatore, Giancarlo Samaritani è testimone di abitudini di vita quotidiana, valori di umanità e antichi rituali.

Ed in questo viaggio fatto di culture e territori, le Suore Missionarie di Nostra Signora degli Apostoli saranno le coprotagoniste della serata

Oltre a dare il privilegio di essere ospiti nel magico chiostro del loro Convento, alcune di loro racconteranno storie e aneddoti sugli anni passati affianco alle popolazioni africane che sono diventate per loro “famiglia”.

«Al momento di presentare la Madre Superiora Suor Etta a Giancarlo e sua moglie Silvia, abbiamo scoperto con grande sorpresa che, oltre ad essere stati presenti negli stessi periodi e luoghi in Costa d’Avorio ma senza incontrarsi, il nostro evento si era perfettamente combinato» sottolineano gli organizzatori.

Recensioni false, Fipe: “La Commissione UE conferma la responsabilità delle piattaforme di attivarsi tempestivamente”

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fipe recensioni
La posizione di Fipe sulle recensioni false (immagine concessa)

ROMA – Fipe–Confcommercio esprime apprezzamento per la risposta del Commissario europeo per la giustizia Didier Reynders all’interrogazione parlamentare avanzata dall’Eurodeputato Paolo Borchia, che ribadisce la responsabilità delle piattaforme di recensioni online di adottare le misure necessarie per contrastare la pubblicazione di commenti falsi. Le piattaforme che ricevono una segnalazione riguardo una recensione sospetta sono dunque tenute a comunicare tempestivamente all’impresa le misure che intendono adottare.

Fipe sulle recensioni ingannevoli nelle piattaforme

La Federazione ha in più occasioni evidenziato che le recensioni ingannevoli rappresentano un elemento di crescente criticità non solo in danno dei consumatori, ma ha anche conseguenze negative dirette sulle imprese in termini reputazionali ed economici, se si pensa che le recensioni in generale hanno un impatto che può arrivare anche fino al 30% sul fatturato, alterando le corrette dinamiche di concorrenza.

Secondo una rilevazione condotta da Fipe, infatti, il 65% dei consumatori legge le recensioni prima di scegliere un locale: di questi, il 66% le ritiene decisive per la scelta del locale dove recarsi.

Se poi si considera che l’82,8% dei ristoratori ritiene le recensioni molto-abbastanza importanti, si comprende facilmente perché questi sono esposti ai ricatti di chi vuole vendere recensioni false (siti di recensioni).

“Alla luce della risposta della Commissione”, commenta Roberto Calugi, direttore generale di Fipe-Confcommercio, “è fondamentale che le piattaforme indichino se e in che modo garantiscono che le recensioni provengono da consumatori che abbiano effettivamente usufruito del servizio, e che le imprese possano accedere agilmente alla gestione dei reclami, secondo quanto stabilito dai Regolamenti UE 2019/1150 (“P2B”) e 2022/2065 (“DSA”). Risulta decisivo”, conclude Calugi, “che le modalità per presentare la segnalazione vengano indicate con chiarezza e siano facilmente accessibili alle imprese: criteri che, secondo una prima analisi condotta da FIPE, non si riscontrano nei siti delle principali piattaforme”.

Maxibon apre le candidature per aspiranti assaggiatori: 1000 euro per una giornata di lavoro

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Al via le candidature per gli assaggiatori (immagine concessa)

ROMA – Trovare il lavoro dei sogni rappresenta spesso un’impresa ardua e piena di ostacoli. Tuttavia, grazie alla partnership tra InfoJobs e Maxibon, iconico brand del gruppo Froneri che si distingue da sempre per il suo spirito irriverente e fuori dagli schemi, è possibile intraprendere un’originale avventura professionale che farà gola ai tantissimi amanti del gelato.

La posizione di lavoro come assaggiatore Maxibon

A partire dal 2 luglio, InfoJobs ha aperto le candidature per diventare “assaggiatore/assaggiatrice di Maxibon”, un’imperdibile occasione per immergersi nel mondo del gelato da una prospettiva diversa, con una retribuzione di 1000 euro per una giornata di lavoro. L’offerta di lavoro è disponibile cliccando qui.

L’esperienza si svolgerà il 31 luglio in una location esclusiva e top secret in cui l’assaggiatore/assaggiatrice di Maxibon avrà la possibilità di partecipare ad una degustazione guidata da uno dei professionisti del team di Maxibon e scoprire tante curiosità dei dietro le quinte del sandwich gelato più venduto in Italia.

“Maxibon si caratterizza per la sua irriverenza ed il suo stile fuori dagli schemi, ed è il marchio perfetto per sfatare il mito che il lavoro perfetto non esiste. Diventare assaggiatore o assaggiatrice di Maxibon per un giorno è un’occasione unica per scoprire cosa lo rende diverso dagli altri sandwich gelato”, ha dichiarato Simona Mantovani, brand manager di Maxibon.

Per presentare la propria candidatura su InfoJobs, la nota piattaforma digitale che dà supporto alle aziende nel processo di ricerca e selezione del personale, basterà soddisfare i seguenti requisiti: essere una persona divertente, autentica, curiosa, appassionata dei social media e, soprattutto, dei gelati Maxibon.

Arriva per tutti noi il fatidico momento della nostra vita in cui abbiamo sognato il lavoro ideale, quello che non considereremmo mai un obbligo, perché è qualcosa che ci appassiona e ci rende orgogliosi. Questa è l’idea che ispira il lancio dei Cool Jobs di InfoJobs che approdano per la prima volta in Italia, proprio grazie alla partnership con Maxibon.

“I lavori che abbiamo sempre sognato esistono realmente e noi di InfoJobs vogliamo dare visibilità proprio ad essi! Vogliamo far sì che le persone li provino, li sperimentino scoprendo un nuovo lato del mondo del lavoro”, commenta Nilton Navarro, brand manager di InfoJobs.

Eraclea lancia il nuovo Chill iced al ginseng per l’estate

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chill eraclea
La preparazione di Chill Eraclea (immagine concessa)

MILANO – Eraclea amplia la proposta di prodotti pensati per la stagione estiva e lancia una nuova variante al gusto al ginseng di Chill iced cappuccino, prodotto che ha rinnovato il segmento delle creme fredde. Chill iced ginseng combina la cremosità del caffè al ginseng con la freschezza del ghiaccio insieme a latte o acqua.

Eraclea presenta Chill iced ginseng

Chill iced ginseng è facile da preparare, rapido e istantaneo: al caffè al ginseng si unisce acqua o latte, si mescola a piacere e infine si aggiunge del ghiaccio che, sciogliendosi lentamente, prolunga la sensazione di freschezza.

Si ottiene così un’ottima base personalizzabile dal barista, che può scegliere con quali ingredienti arricchire la preparazione: dal topping in salsa alle granelle, dalla panna montata agli sciroppi, sono diversi gli abbinamenti consigliati per completare la preparazione.

Servito in paper cups da 350 ml, questa bevanda è perfetta per essere consumata on-the-go, mantenendo il giusto equilibrio tra intensità di gusto e bevibilità.

Le bevande Chill – iced cappuccino e iced ginseng – nascono dalla volontà di rispondere alle esigenze dei consumatori, seguendo nuove tendenze e modalità di consumo, in particolare il target più giovane, che è sempre in movimento e alla ricerca di soluzioni che possano accompagnarlo durante la giornata, in particolare nel periodo estivo.

Per vivere l’esperienza di gusto e di freschezza di Iced Ginseng, il brand Eraclea ha realizzato delle attività on field con la collaborazione di Openstage, creando un tour musicale in alcune location selezionate di diverse città italiane.

Giovani talenti musicali del territorio appartenenti alla comunità di Openstage si esibiranno in concerti live creando un’atmosfera coinvolgente. Dalle 15.00 alle 17.00, i cantanti potranno connettersi al totem interattivo Openstage, per dare il via alla propria esibizione.

L’experience musicale Chill è live in 4 città italiane e coinvolgerà location di forte richiamo per il target giovane:

  • Vista Darsena – Milano 2 luglio
  • Brunch Republic – Padova 3 luglio
  • Menchetti Loggia del Grano – Firenze 4 luglio
  • Bar Brasiliano – Napoli 6 luglio

 Si chiuderà il tour l’8 settembre presso BASE Milano con l’ultimo evento dedicato al rientro a scuola.

Pasticceria Marchesi 1824, ecco il segreto di 200 anni di attività e tre location: “Bilanciamento tra la tradizione e l’innovazione”

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Un'immagine storica della Pasticceria Marchesi (foto concessa)
Un'immagine storica della Pasticceria Marchesi (foto concessa)

MILANO – A giugno la Pasticceria Marchesi in Galleria Vittorio Emanuele II ha celebrato il suo bicentenario con la presentazione del francobollo tematico appartenente alla serie “Le Eccellenze del sistema produttivo ed economico”. Una delle insegne storiche del capoluogo meneghino che si è distinta di recente proprio nella selezione del caffè, ha stretto una partnership con 1895 Coffee Designers by Lavazza per tutte le sue tre location, con l’obiettivo di accompagnare i dolci firmati dal Pastry Art Director Diego Crosara.

Per ripercorrere la storia che ha portato sin qui il locale, Andrea Menicatti, General manager di Marchesi 1824 ha risposto a qualche domanda.

Pasticceria Marchesi inizia la sua storia a Milano nel 1824: arrivati nel 2024, con guerre, pandemie, crisi finanziarie, nuove aperture e ancor più tante chiusure, qual è il segreto di un marchio storico come il vostro?

“Il segreto di Pasticceria Marchesi risiede in una combinazione di elementi che, considerati nel loro insieme, rendono questa pasticceria unica. La sua lunga storia e l’autenticità che trasmette contribuiscono a creare un’atmosfera che conserva i suoi valori distintivi.

Pasticceria Marchesi ha saputo evolversi mantenendo salda la propria identità e bilanciando sapientemente tradizione e innovazione, senza compromettere la qualità che la contraddistingue da generazioni.”

Cos’è che resta della Pasticceria Marchesi originale e cos’è invece profondamente cambiato nel corso di questi due secoli?

“Pasticceria Marchesi ha saputo conservare gran parte della sua autenticità e del suo fascino nel corso degli anni. Questi elementi contribuiscono a creare un’atmosfera storica e affascinante.

Le ricette tradizionali sono state rivisitate con un tocco moderno, per rispondere alle esigenze dei consumatori di oggi, riducendo il contenuto di zucchero nei dolci e utilizzando materie prime di eccellenza. Per quanto riguarda gli spazi, si è cercato di preservare gli elementi architettonici iconici della sede originale, reinterpretandoli in chiave contemporanea.

Questo permette di accogliere una clientela esigente e diversa, mantenendo comunque un’atmosfera accogliente e fedele allo spirito originario del locale.”

Entrare a far parte del grande Gruppo Prada, che spinta ha dato al marchio Pasticceria Marchesi, pur conservandone intatta l’identità?

“Dopo essere stata acquisita dal gruppo Prada, Pasticceria Marchesi è stata valorizzato e
rafforzato strategicamente, mantenendo sempre rispetto per la sua tradizione. Sono state
aperte nuove sedi a Milano (via Monte Napoleone 9 e Galleria Vittorio Emanuele II) e a Londra (117 Mount Street, Mayfair).

Pasticceria Marchesi Galleria Vittorio Emanuele (foto concessa)

Questi sviluppi hanno ampliato la visibilità e l’influenza della pasticceria sia in Italia che all’estero, mantenendo però saldo l’originale qualità che la caratterizzano da oltre due secoli.”

Il caffè nella Pasticceria Marchesi porta la firma Lavazza e, ultimamente ha visto l’uso della linea 1895 by Lavazza: ci spiegate come si inserisce lo specialty in una pasticceria così legata alla tradizione come la vostra?

“Con 1895 Coffee Designers by Lavazza abbiamo una collaborazione che ci ha portato a creare un blend unico, il Milano Heritage Blend, per le nostre pasticcerie e ogni anno selezioniamo specialty coffee diversi che arricchiscono il nostro rituale del caffè: un’esperienza che si può provare in tutte le nostre pasticceria per scoprire nuovi caffè monorigine e nuovi metodi d’estrazione.

Il rito del caffè (foto concessa)

In fase di selezione annuale scegliamo micro-produzioni rare, come è stato con il
Panama Gheisha nel 2022 e il Precioso quest’anno, sostenibili (anche dal punto di vista sociale) e di qualità.”

Quali sono le più grosse sfide presenti e quelle future per Pasticceria Marchesi per restare un brand di successo per i prossimi 100 anni?

“L’obiettivo è continuare a far evolvere la qualità e il servizio, affinché Marchesi 1824 resti un punto di riferimento nelle creazioni artigianali di pasticceria. Continueremo a valorizzare la sua forte identità, fondata sull’eccellenza dei prodotti e sull’esperienza offerta ai clienti. Ciò che ha reso e continua a rendere Marchesi 1824 riconoscibile è l’affidabilità dimostrata nel corso degli anni.”

La scheda aziendale

Meta preferita di un’elegante clientela cosmopolita, dal 1824 Pasticceria Marchesi è simbolo dello stile milanese. Con le sue preparazioni eccellenti, gli ambienti eleganti e il servizio impeccabile, accompagna i momenti di convivialità tra gusto artigianale e creatività raffinata.

Oggi come allora, Marchesi 1824 è fedele alle sue tradizioni e alla produzione basata sull’accurata selezione delle materie prime, l’alta maestria pasticciera e l’attenzione ai
dettagli. I suoi prodotti sono in vendita presso la storica pasticceria in Via Santa Maria alla Porta, presso le sedi milanesi di Via Monte Napoleone e Galleria Vittorio Emanuele II, nonché presso la pasticceria sita a Londra al 117 di Mount Street, Mayfair e sul sito.

Marchesi 1824 è parte del Gruppo Prada che include inoltre i marchi Prada, Miu Miu, Church’s e Car Shoe.

La storia della Pasticceria Marchesi è intessuta di tradizione e creatività che si fondono in un’irresistibile armonia. In un elegante edificio Settecentesco nel cuore della città di Milano, in Via Santa Maria alla Porta 11/a, nel 1824 la famiglia Marchesi aprì una pasticceria che presto, grazie al duro lavoro e all’impegno costante, si guadagnò un’ottima reputazione per i suoi prodotti artigianali.

Oggi la Pasticceria Marchesi è diventata tappa d’obbligo per milanesi e turisti, è il luogo dove assaporare la magia che si sprigiona con il gusto. Per apprezzare il frutto di quasi due secoli di esperienza. Per godersi il piacere di un caffè espresso, scegliere una torta di compleanno speciale o sorprendere qualcuno con una sublime selezione di cioccolatini.

Fedele alla sua storia e tradizione, Marchesi 1824 è sinonimo di eccellenza per l’offerta di pasticceria e cioccolato, e per la produzione del panettone, il tipico dolce milanese.

Orazio Bellossi, primo Tea Chef italiano:”Il tè non è un costo, è quel qualcosa in più che offre il mio ristorante”

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Orazio Bellossi, Tea Chef (foto concessa)
Orazio Bellossi, Tea Chef (foto concessa)

MILANO – Orazio Bellossi è il primo Tea Chef italiano iscritto nel registro professionale nazionale dell’Associazione Italiana Tė & Infusi (AssoTė Infusi). Nel suo ristorante a Stresa, il Bistrot 76, ha portato la sua passione per il tè nella sua filosofia culinaria. L’ispirazione per nuovi piatti e accostamenti, arriva da una profonda conoscenza della materia prima.

Bellossi: “Il Tea Chef ė uno Chef professionista esperto di tè ed infusi, che sa utilizzare i migliori tè nella preparazione di varie cucine, per dare una nuova dimensione di gusto, consistenza e sapore al cibo.”

“Il Tea Chef ė poi un professionista in possesso di una attestazione di professionalità in – Tea Gastronomy – rilasciata ai sensi della Legge 4/2013 da AssoTė Infusi, unica associazione professionale nazionale di settore.

Per poter realizzare delle soluzioni convincenti, bisogna considerare innanzitutto le diverse opzioni di tè che esistono sul mercato per poi comprendere come procedere: in cucina si può trattare direttamente le foglie secche macinate come delle spezie per insaporire gli alimenti, oppure usate come infuso per cotture varie (cereali, verdure, pesci)

Mi viene in mente come esempio un earl grey con i gamberi che mantiene una caratteristica di bergamotto, lasciando cuocere il gambero per qualche attimo nell’infuso stesso. Per le foglie secche invece, un classico è usare le foglie di tè verde come il Sencha aggiunte ad altri condimenti come pepe, sale ai semi di sesamo che rilascia il sapore con note marine. “

Bellossi, ma come si è avvicinato lei da professionista al tè?

“La passione per il tè nasce dalla curiosità: lavorando a Parigi ho avuto modo di degustare in diversi locali la cucina con il tè. Una volta sperimentata sono rimasto entusiasta dalle sensazioni nuove, profumate, floreali abbinate a funghi e alghe.

Frequentando questi luoghi che ancora oggi mi stimolano, ho cercato di tradurre quello che assaporavo in una mia visione.”

Ci sono altri modi di trattare il tè in cucina?

Bellossi: “Il tè si può trasformare in gelatina che ne modifica la struttura oppure facendo delle riduzioni per concentrarne il sapore. Si può anche deglassare quando si prepara un piatto per sciogliere i succhi ed incrementare il sapore. Un altro esempio è il tè affumicato come brodo per i risotti.

È interessante anche utilizzarlo per conferire un colore particolare quando si vuole rendere più appetibile un piatto. Poi chiaramente c’è tutta la sfera che riguarda l’accompagnamento del tè al piatto, che è necessario soprattutto quando si vogliono mantenerne inalterate le caratteristiche proprie della bevanda.

In questi casi diventa quasi obbligatorio: il tè bianco ad esempio, si lascia così com’è, per non snaturarlo e lo si accompagna con della frutta in degustazione. Oppure ci sono piatti legati a dei tè neri che si usano sia come ingrediente sia in degustazione. Ho usato
quelli affumicati per realizzare una crema di patate che lega molto anche con i salumi.

Invece i formaggi di capra si sposano bene con il tè verde cinese Long Jing. Il tè giapponese Hojicha, servito a temperatura ambiente sui formaggi bianchi e delicati dalle caratteristiche burrose. Si cerca sempre di capire quali sono gli elementi caratterizzanti del cibo e del tè e trovare una sinergia tra i due.”

Bellossi, ma la sua esperienza di Tea chef la porta anche nel menù del suo ristorante?

L’evento dedicato al tè (foto concessa)

“In Italia non sono tante le persone interessate a questo tipo di cucina, ma cerco di proporre questi abbinamenti in ogni caso: avevo organizzato per la giornata internazionale del tè, un menù ispirato proprio al tè che ha colpito molto il presidente di AssoTė Infusi Marco Bertona così come tutti coloro che hanno partecipato, ne sono rimasti affascinanti.

Attualmente in carta nel mio ristorante esistono delle soluzioni con i dolci: il tè matcha con un cremoso al tè matcha, l’Hojicha utilizzato in un tipo di panna cotta, soluzione che ho anche rivisitato con un tè al gelsomino accompagnato da marmellata o frutta fresca rossa. Se poi qualcuno lo richiede espressamente, offro la possibilità di prenotare un’esperienza dedicata al tè abbinato a tutto il pasto. “

Ma facendo un passo indietro, per diventare tea chef che si deve fare?

Si diventa Tea Chef al termine di uno specifico percorso formativo, superato l’esame di capacità professionale (scritto, orale e pratico) e valutata l’esperienza lavorativa – per il riconoscimento di crediti professionali – si ottiene l’ attestazione di qualità e di qualificazione professionale e l’inserimento nel Registro Professionale Nazionale AssoTė.

Quindi un grande grazie lo devo ad Asso Tė Infusi per un inserimento nel mondo lavorativo con questa qualifica permettendoci di far parte di un’organizzazione di categoria ben strutturata e riconosciuta.

Dentro il ristorante di Bellossi (foto concessa)

Nel mio caso comunque non è un investimento che gira attorno al business: innanzitutto sono spinto dalla mia passione per il tè e da questo presupposto tutto diventa naturale, come l’acquisto di attrezzatura, dell’acqua e della materia prima necessaria a offrire un buon servizio.

Dunque non lo vedo come un costo eccessivo, anzi, lo intendo come quel qualcosa in più che offre il mio ristorante. Per me è utile avere il tè
nella mia cucina.”

Ma lei che ha esperienza in Italia e anche in Francia, ha visto differenze tra i consumatori rispetto al tè?

“Vivendo metà del tempo in Francia so che lì non è così difficile trovare qualcuno interessato e consapevole rispetto al tè.

Frequento anche i corsi de l’École du Thé che mi permettono di restare aggiornato e di incontrare persone che condividono questa stessa passione. In Italia, in particolare a Stresa, purtroppo non c’è lo stesso movimento o curiosità. Pochi frequentano il locale per scoprire la cucina con il tè.

In ogni caso il mio ristorante è stagionale e tutto il periodo estivo insisto a proporre il tè con infusione a freddo, magari accostandolo ai vari cibi oppure in forma di cocktail: ad esempio ho abbinato il tè al gelsomino con il prosecco come aperitivo della casa e devo dire che ha funzionato parecchio.

I turisti che passano sono più aperti e ricettivi a questi prodotti, però purtroppo non sono fidelizzabili, trattandosi di clienti legati a dei momenti specifici dell’anno.”

Ma quanto costa il tè nel suo ristorante?

“Alcuni tè presenti nella mia proposta fanno parte di una selezione speciale di AssoTė Infusi, garanzia di certificazione, qualità e freschezza. Altri di una mia scelta tra le varie proposte.

Trattandosi di tè di qualità parto da un minimo di 6-7 euro per una teiera da condividere. Il più caro che propongo attualmente costa 20 euro: l’ho acquistato in Inghilterra e ha una storia leggendaria dietro che si intuisce già dal nome bizzarro, “Duck Sh*t ”.

Mi ha incuriosito e una volta provato ho confermato la sua eccezionalità in tazza.

Il tè dal nome che acchiappa (foto concessa)

È molto richiesto. Nel prezzo poi si deve anche considerare il servizio, non soltanto la
materia prima: ad esempio con più infusioni, il servizio cambia quindi anche il costo finale.”

Icam: Giovanni Agostoni è il nuovo presidente dell’azienda

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icam agostoni
Il logo di Icam

ORSENIGO (Como) – Icam, azienda familiare leader nella produzione e commercializzazione di cioccolato e semilavorati del cacao annuncia un importante cambio generazionale nella dirigenza. Nel corso dell’assemblea annuale dei soci svoltasi lo scorso 28 giugno, è stata infatti rivista la composizione del Consiglio di amministrazione dell’azienda che vede adesso alcuni degli esponenti della terza generazione della famiglia Agostoni inserirsi all’interno dell’organo direttivo per il triennio 2024/2026.

Icam: cambio al vertice dell’azienda

Con l’obiettivo di mantenere la connotazione familiare che ha da sempre caratterizzato la società, l’Assemblea ha nominato come nuovi consiglieri Giovanni, Sara e Luca Agostoni, rappresentanti della terza generazione della famiglia fondatrice dell’azienda e figure estremamente competenti, ognuna per il proprio ambito, che operano in Icam già da diversi anni e che porteranno un contributo importante ed energie nuove per lo sviluppo futuro dell’azienda.

A loro si affiancherà Adelio Crippa, professionista di enorme spessore che da anni ha sposato i valori dell’azienda come direttore generale e che rivestirà il delicato ruolo di Amministratore Delegato con poteri di ordinaria e alcuni di straordinaria amministrazione della Società. “Un incarico che mi onora e che porterò avanti mettendo il massimo impegno con l’obiettivo di assolvere al ruolo di garante della continuità aziendale che questa funzione richiede” ha commentato Adelio Crippa, Amministratore Delegato. Completano il Consiglio d’Amministrazione 3 figure esterne riconfermate all’interno del CdA per le loro competenze in materia di economia, giurisprudenza e conoscenza approfondita del mercato del cacao e dell’imprenditoria a livello internazionale.

In un momento di importante transizione come quello attuale, tale composizione è stata strutturata per assicurare continuità nella gestione dell’azienda e consentire, allo stesso tempo, l’ingresso di energie fresche, che ben conoscono l’azienda e saranno quindi, in grado di portare un contributo importante per lo sviluppo futuro della stessa.

L’Assemblea ha infine ritenuto opportuno proporre Angelo Agostoni, presidente uscente di Icam, per il ruolo di Presidente Onorario. Un’attribuzione che, oltre ad essere prevista dallo statuto dell’azienda, rappresenta la volontà da parte dei Soci di esprimere la gratitudine per il significativo contribuito fornito da Angelo allo sviluppo dell’azienda, consentendo alla stessa di poter usufruire della sua preziosa esperienza, senza l’aggravio per lui delle responsabilità operative quotidiane. La sua presenza autorevole e la profonda conoscenza del mercato saranno di grande supporto per garantire una transizione efficace e graduale nella governance della Società.

“L’approccio alla gestione dell’azienda che la mia famiglia ha seguito per due generazioni è sempre stato caratterizzato da un grande rispetto verso questa entità viva, fatta di persone che nel corso del tempo cresce e si evolve insieme a queste, commenta Angelo Agostoni, presidente Onorario di Icam. È proprio con questo approccio in mente che ho deciso di fare un passo indietro e permettere ai nuovi membri di prendere le misure con l’incarico che gli è stato affidato e impostare il lavoro da qui in avanti sulla base della loro sensibilità e di quello che, sono sicuro, sarà il bene dell’azienda.”

Il ruolo di presidente sarà infine affidato a Giovanni Agostoni, membro della terza generazione della famiglia fondatrice, che si è distinto negli anni per l’impegno e la dedizione con cui ha svolto il ruolo di Global Sales & Marketing Director. In veste di nuovo Presidente dell’azienda, a Giovanni è stata conferita la legale rappresentanza ovvero la rappresentanza sostanziale e processuale della società.

“La nomina a presidente dell’azienda di famiglia è un incarico che mi riempie di orgoglio e allo stesso tempo mi investe dell’enorme responsabilità di essere all’altezza dell’incarico affidatomi, commenta Giovanni Agostoni, presidente di Icam. Il mio obiettivo sarà portare avanti lo straordinario lavoro compiuto fin qui da coloro che mi hanno preceduto. Penso ad Angelo Agostoni che, insieme a mio padre Plinio, sono stati il motore che ha alimentato la crescita di questa azienda e dei valori di etica e rispetto che la rappresentano. Una responsabilità che oggi sono onorato di poter portare avanti in un processo di miglioramento continuo iniziato quasi 80 anni fa. In un mondo che va veloce e in cui aziende come la nostra sono chiamate a correre altrettanto velocemente, attraversando le molteplici e difficili sfide del mercato, Icam rimane e rimarrà ancorata alla propria volontà di eccellere nel settore del cioccolato di alta qualità.”

La scheda sintetica di Icam Cioccolato

L’azienda Icam propone prodotti rivolti ad un consumatore che ricerca nel cioccolato un’eccellente qualità, ricette innovative e che sposa i valori della sostenibilità. Il cacao utilizzato proviene direttamente dai paesi di origine, da selezionate cooperative di coltivatori con cui l’azienda vanta rapporti di collaborazione di lunga durata.

Insieme a loro c’è l’impegno nel rispettare i cicli naturali di coltivazione, all’interno di una filiera integrata e sempre sostenibile verso le persone e l’ambiente, valori che l’azienda Icam fa propri da oltre 75 anni.