mercoledì 15 Ottobre 2025
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Eridania: educazione alimentare con il laboratorio Zucchero & co – L’impronta della dolcezza

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Il laboratorio Zucchero & co – L’impronta della dolcezza (immagine concessa)

BOLOGNA – Perseguire la sostenibilità non soltanto dal punto di vista ambientale, ma anche attraverso progetti ed iniziative di sensibilizzazione nei confronti del consumatore su temi oggi più che mai fondamentali, come l’importanza di un’alimentazione sana e bilanciata. È con questo spirito che Eridania, marchio leader della dolcezza, rilancia anche per il 2025 il laboratorio Zucchero & co – L’impronta della dolcezza, un’attività ludico-educativa di divulgazione scientifica dedicata a bambini, studenti e appassionati di ogni età sul mondo della dolcificazione, alla scoperta dello zucchero in tutte le sue forme e aspetti.

Il laboratorio Zucchero & co – L’impronta della dolcezza

L’iniziativa, dopo il debutto nel 2023 al Festival della Scienza di Genova, è stata riproposta lo scorso anno in alcune delle più importanti manifestazioni di diffusione della cultura scientifica, come le Settimane della Scienza di Torino e BergamoScienza.

Quest’anno, l’attività verrà presentata, in una veste rinnovata durante la IX edizione del Food&Science Festival, evento unico di divulgazione scientifica di rilievo nazionale e internazionale che si terrà a Mantova da venerdì 16 a domenica 18 maggio. “Zucchero & co” arriverà poi anche a Bologna, in un prossimo appuntamento che si terrà in autunno nel capoluogo emiliano.

Il laboratorio, la cui realizzazione è stata curata dalla Cooperativa Ossigeno, realtà specializzata in progetti di comunicazione e divulgazione scientifica, è strutturato come un interessante viaggio attraverso gli elementi nutritivi, con particolare attenzione allo zucchero in tutte le sue forme, per comprenderne le origini e peculiarità e sfatarne i falsi miti.

In programma diverse attività interattive: tra schede didattiche, esperienze sensoriali, esperimenti di fisica e divertenti quiz, bambini, studenti e appassionati di ogni età potranno scoprire gli aneddoti e le curiosità che caratterizzano questo dolcissimo ingrediente, imparando quali siano le tecniche di produzione e come inserirlo in una dieta bilanciata. Tra gli obiettivi principali dell’iniziativa, infatti, vi è quello di imparare a distinguere fake news e notizie attendibili, così da capire quale sia la via migliore per scegliere un’alimentazione quanto più equilibrata, senza rinunciare a un pizzico di dolcezza.

“Dopo le bellissime esperienze degli scorsi anni, siamo felici di riproporre l’iniziativa anche nel 2025 – ha dichiarato Alessio Bruschetta, amministratore delegato di Eridania Italia – L’impegno che, come azienda, ci assumiamo nel campo dell’alimentazione responsabile parte anche dalla vicinanza ai consumatori: questo genere di attività a carattere ludico-educativo ci consentono di sensibilizzare un pubblico vario e di ogni età attraverso un’azione di divulgazione scientifica in grado di dare basi strutturate alle scelte di consumo”.

Bruschetta aggiunge: “I consumatori sono sempre più attenti e ricercano maggiori informazioni sul prodotto da acquistare, a maggior ragione se questo finirà sulle loro tavole. È perciò fondamentale informarli adeguatamente, accompagnandoli e aiutandoli a distinguere le fake news dalle notizie vere e attendibili e a fare scelte consapevoli”.

“Il futuro chiede dolcezza”: Eridania si prende cura del domani a 360 gradi

La responsabilità che si assume Eridania nel campo della corretta alimentazione è parte di un impegno globale dell’azienda nel perseguire obiettivi di sostenibilità aziendale trasversali, dal packaging ai trasporti, dai consumi energetici alle iniziative in campo sociale.

La sostenibilità di Eridania non va intesa in un’ottica unicamente ambientale, ma è un elemento intrinseco in tutte le attività: quelle che hanno a che fare con l’ambiente, con il territorio, ma anche con la salute e con il benessere delle persone. Proprio in questo concetto risiede la chiave della campagna continuativa lanciata nel 2022 “Il futuro chiede dolcezza”: un manifesto dell’impegno di Eridania e un appello alle persone a fare ciascuno la propria parte per addolcire il futuro del nostro Pianeta. In una visione più estesa di sostenibilità, che non sia solo ambientale, ma anche sociale e nutrizionale, Eridania è da anni accanto alla Croce Rossa Italiana per contribuire a dare supporto e sostegno a persone in difficoltà socioeconomica e nuclei familiari fragili.

L’azienda, inoltre, ha recentemente supportato il progetto “Un piatto per tutti”, l’iniziativa del Fondo di Comunità metropolitano a sostegno delle famiglie in difficoltà, fornendo i suoi prodotti a prezzi calmierati e attraverso la donazione di una fornitura alle reti distrettuali, che spesso non riescono a fare fronte, con le sole donazioni alle richieste di alcune tipologie di beni.

Da 4 anni, inoltre, Eridania promuove presso le scuole primarie il programma “A scuola di dolcezza” volto a diffondere, attraverso la chiave del gioco, una cultura del benessere e della salute aiutando i bambini a prendere consapevolezza dell’importanza di una corretta alimentazione, in riferimento al consumo equilibrato e responsabile di carboidrati e zucchero. Il progetto, avviato per la prima volta nel settembre 2021, ha coinvolto negli anni circa 6.500 classi primarie e più di 130.000 alunni e famiglie.

La scheda sintetica di Eridania

Dal 2016 Eridania fa parte del gruppo francese Cristal Union, unico player estero del comparto saccarifero ad avere investito in modo significativo in Italia, che considera un mercato strategico secondo solo alla Francia.

Cristal Union è uno dei maggiori poli saccariferi d’Europa con 9.000 agricoltori soci cooperatori e 11 stabilimenti produttivi, a cui va aggiunta una partecipazione paritetica al 50% nella Raffineria SRB S.p.A. di Brindisi (l’altro 50% è degli americani ASR, specializzati nella raffinazione con 11 raffinerie tra Nord America e UE).

Con un fatturato di 2,5 miliardi di euro nell’esercizio 2023/2024 e una produzione di 1,9 milioni di tonnellate di zucchero per industria e retail e 6 milioni di ettolitri di alcol e bioetanolo per industria, cosmetica, energia e produzione alimentare, Cristal Union rappresenta uno dei maggiori produttori di zucchero a livello europeo (terzo nella produzione di bioetanolo e primo in quella di alcol) e il primo fornitore di zucchero per l’industria agroalimentare francese. Il Gruppo serve 2.500 clienti in 100 paesi e distribuisce in Francia i marchi Daddy ed Erstein. 

Dice Alberto Polojac, Imperator: “Lo specialty coffee rischia l’oblio, senza un riconoscimento formale come invece è accaduto per i vini”

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Alberto Polojac (immagine concessa)
Dopo gli ultimi avvenimenti nel settore del caffè, tenendo conto dei mercati ancora poco stabili, Alberto Polojac ha inviato a nome di Imperator S.r.l. una proposta per la tutela del segmento specialty con una chiave di lettura ispirata al mondo del vino. Leggiamo di seguito il comunicato stampa di Imperator.

La tutela per il segmento specialty

di Alberto Polojac

TRIESTE – Nel mondo del vino, le denominazioni DOCG (Denominazione di origine controllata e garantita) hanno creato un sistema riconosciuto che premia l’eccellenza e protegge i produttori virtuosi.

Nel caffè, tale sistema è ancora assente, lasciando lo specialty coffee – l’equivalente dei grandi vini – alla mercé di un mercato sempre più speculativo e indifferente alla qualità. Il divario di prezzo tra caffè commerciale e specialty si sta pericolosamente riducendo, non per un miglioramento del primo, ma per pure logiche speculative che stanno inflazionando i prezzi delle qualità inferiori.

La selezione del caffè (immagine concessa)

“Lo specialty coffee rappresenta per il caffè ciò che il Barolo o il Brunello rappresentano per il vino italiano: l’eccellenza assoluta”, afferma Alberto Polojac, esperto del settore e portavoce di Imperator S.r.l. “Ma mentre un Barolo DOCG è protetto da disciplinari rigorosi che ne garantiscono autenticità e qualità, lo specialty coffee non gode ancora di simili tutele istituzionali.”

Dal terroir alle tazzine: un parallelo necessario

 Come per il vino, anche nel caffè le caratteristiche del terreno, l’altitudine, il microclima e le tecniche di coltivazione determinano un “terroir” unico che si riflette nel profilo aromatico finale. La differenza sostanziale è che nel settore enologico questo valore è riconosciuto, certificato e adeguatamente valorizzato sul mercato.

Letti africani per l’essicazione del caffè (immagine concessa)

“Stiamo assistendo a un cortocircuito economico allarmante“, prosegue Polojac. “I produttori di specialty coffee, che investono in sostenibilità, qualità e tracciabilità, si trovano a competere con caffè commerciali il cui prezzo è gonfiato artificialmente, senza che questa inflazione si traduca in migliori condizioni per chi lavora nelle piantagioni.”

Secondo la definizione della Specialty Coffee Association, lo specialty è un caffè che supera gli 80 punti su 100 nella valutazione sensoriale, coltivato in condizioni ottimali, lavorato con cura maniacale e completamente tracciabile lungo tutta la filiera.

Le piantagioni (immagine concessa)

Questi standard, tuttavia, non hanno ancora un riconoscimento legale paragonabile alle denominazioni vinicole. “È come se un vino da tavola potesse essere venduto al prezzo di un grande cru, senza offrirne la qualità”, spiega Polojac. “Nel vino sarebbe impensabile grazie ai sistemi di certificazione esistenti, nel caffè accade ogni giorno.”

La necessità: una disciplinare per lo specialty coffee

 Imperator S.r.l., storico importatore triestino di caffè crudo, evidenzia oggi una necessità concreta: istituire un sistema di certificazione ufficiale per lo specialty coffee ispirato ai principi che regolano i disciplinari dei grandi vini italiani. Il sistema prevederebbe:

  • Disciplinari di produzione specifici per ogni regione di origine
  • Controlli indipendenti lungo tutta la filiera
  • Certificazione della tracciabilità completa
  • Garanzia di retribuzione equa per i produttori
  • Etichettatura trasparente per i consumatori

“Non si tratta solo di tutelare un prodotto, ma di salvaguardare un patrimonio culturale e agricolo”, conclude Polojac. “Senza un sistema che premi concretamente la qualità, rischiamo di perdere intere generazioni di conoscenze e tradizioni. Il consumatore merita di sapere cosa sta bevendo, esattamente come accade nel mondo del vino, dove i disciplinari garantiscono trasparenza e qualità.”

L’appello è rivolto a tutti gli attori della filiera: produttori, importatori, torrefattori, baristi e consumatori finali. È tempo di costruire insieme un sistema normativo in cui la qualità del caffè sia riconosciuta, certificata e adeguatamente valorizzata. Prima che il vero specialty coffee diventi solo un ricordo.

                                                                                                      Alberto Polojac

Colibrì, il caffè letterario a Milano tra specialty coffee e cultura, Emiliano Raggi: “L’unione di due mondi”

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Emiliano Raggi, il gestore della caffetteria di Colibrì, accanto alla nuova macchina La Marzocco PB

MILANO – A Milano in zona San Babila, poco distante dall’ombra della Madonnina in Via Laghetto 9/11, si trova il caffè letterario Colibrì. Il progetto è nato nel 2015 dall’idea dei titolari Giovanni e Maria Moratti di unire la passione per lettura e creare un circolo sociale con un occhio di riguardo per l’angolo caffetteria caratterizzato da proposte specialty e metodi d’estrazione filtro e v60.

Per saperne di più abbiamo parlato con Emiliano Raggi, il gestore dell’angolo caffetteria, e la libraia Giorgia Demuro.

Quando è nato Colibrì?

“Il progetto è nato dieci anni fa dall’idea dei titolari Giovanni e Maria Moratti che hanno deciso di convertire questo edificio in un bar libreria creando un centro di aggregazione culturale”.

Il bancone di Colibrì

È più popolare la libreria o la caffetteria?

“Vanno di pari passo. Molta gente entra per l’acquisto dei libri oppure vengono attirati dai nostri eventi culturali come il gruppo di lettura Bestiario letterario in cui ci si incontra per discutere di un romanzo scelto dai librai per poi passare al bar. La mattina e la sera invece il bar è più frequentato”.

Cosa comprende l’offerta beverage?

“La mattina abbiamo un servizio di caffetteria con colazione, brioche classiche e torte. Da ormai qualche anno stiamo proponendo con ottimi risultati verso il caffè specialty con sia metodi di estrazione v60 e filtro che anche in espresso. Come proposta commodity abbiamo il caffè di Pascucci che offriamo sin dall’apertura. Ci troviamo molto bene con la casa marchigiana. Adesso siamo passati ad una miscela Bio, 80% Arabica e 20% Robusta.

Mi sono occupato del caffè specialty e ho optato per Nowhere per quanto riguarda il caffè a filtro. Recentemente abbiamo introdotto anche l’estrazione in macchina espresso e stiamo capendo quale miscela scegliere.

Abbiamo appena preso un nuovo modello La Marzocco PB: è stata la scelta migliore considerando che ha le caldaie separate. Nel momento in cui andiamo a preparare in espresso uno specialty è fondamentale controllare la temperatura in estrazione e questa macchina dà la possibilità di farlo.

La Marzocco PB

La cosa bella dello specialty è che si può sempre cambiare. Questo mese avremmo magari un espresso di Nowhere all’interno della macchina. Il mese successivo potremmo provarne un altro per capire quale risulti il più adatto alle nostre esigenze.

Mentre di sera abbiamo un servizio di vini alla mescita e un’offerta di nostri signature drink e i grandi classici senza trascurare la birra”.

Qual è il prezzo del caffè?

“Proponiamo l’espresso a 1,10 euro mentre il cappuccino è a 2 euro. Per quanto riguarda lo specialty, abbiamo l’espresso intorno ad 1,50 e 1,80 euro: ricordiamo che i prezzo sono soggetti a variazione con l’introduzione della nuova macchina. L’estrazione a filtro specialty varia dai 5 ai 6 euro. Diamo sempre l’opzione di scelta di un V60 regular o premium”.

Quanto caffè vendete?

“Lo specialty va molto bene. L’inizio è stato incerto dato che in Italia non è stato ancora pienamente accolto. Però adesso facciamo sempre ordini a cadenza regolare presso Nowhere: parliamo di 3/4 chili al mese di specialty in filtro. Mentre il caffè commodity in espresso è fortemente popolare: siamo sui 4/5 chili al giorno”.

Colibrì è sia caffetteria che libreria. In che modo avete integrato lo spazio per unire i due mondi?

“Gli spazi di Colibrì sono quelli di una casa. Abbiamo cercato di ottimizzare gli spazi per rendere l’interno più accogliente possibile. La parte libreria è leggermente più piccola mentre l’area bar ha più spazio. Cerchiamo però di combaciare i due mondi e ci stiamo riuscendo bene”.

La libreria

Colibrì dà un grande spazio anche agli eventi sociali

“Ogni mese abbiamo l’evento Bestiario letterario in cui le libraie decidono un romanzo da leggere insieme all’intera community online per poi parlarne insieme nel locale anche con la presenza dell’autore. In più organizziamo concerti in sala di genere jazz per rispecchiare l’anima del bar”.

Quanti titoli e quali generi proponete in libreria?

La libraia Giorgia Demuro afferma: “Abbiamo all’incirca 5000 titoli perciò la libreria è molto fornita e l’abbiamo plasmata sui gusti di noi libraie. Scegliamo libri che ci piacciono e che vogliamo condividere con i nostri lettori.

Proponiamo molta narrativa e titoli indipendenti e organizziamo diversi eventi dal vivo con gli autori per presentare i libri. Inoltre nell’ultimo periodo stiamo curando la parte in lingua per venire incontro ai numerosi turisti e studenti stranieri. Il nostro gruppo di lettura, che va avanti da sei anni, sta crescendo sempre di più”.

Sca e Bsca sottoscrivono un accordo per l’introduzione del CVA in Brasile, esportazioni mondiali in lieve crescita a marzo secondo il report Ico

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Sca Bsca
I loghi delle due associazioni

MILANO – Un nuovo passo in avanti nella sempre più ampia diffusione del CVA (Coffee Value Assessment): la Sca (Specialty Coffee Association) e la Bsca (Brazil Specialty Coffee Association) hanno sottoscritto, la settimana scorsa, a Varginha, nello stato brasiliano del Minas Gerais, un Memorandum of Understanding (MoU) per una partnership strategica in base alla quale il CVA sarà adottato come protocollo ufficiale per la valutazione dei caffè speciali brasiliani.

Il MoU fa seguito a un accordo analogo sottoscritto dalla Sca con la Federazione nazionale dei produttori di caffè della Colombia, in occasione della Specialty Coffee Expo di Houston.

Dopo la Colombia, il Brasile è dunque il secondo paese produttore a integrare il CVA nell’ambito della propria filiera specialty dando ulteriore impulso a quello che viene definito dai sottoscrittori del Memorandum il “cambiamento in atto a livello globale verso un approccio alla qualità più equo e olistico”.

Oltre all’adozione del CVA l’accordo tra Sca e Bsca si concentra inoltre su educazione e sviluppo professionale.

Bsca guiderà l’espansione dell’Education Sca in Brasile, collaborando strettamente con essa per fornire programmi di training e certificazione internazionalmente riconosciuti.

Scopo: rendere la formazione di alto livello maggiormente accessibile ai professionisti di tutto il paese – dai produttori ai cupper, dai torrefattori ai quality manager – contribuendo a costruire le capacità e le skills necessarie per prosperare in un dinamico mercato globale.

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MUMAC aderisce a Open House Milano per la Giornata internazionale dei musei, 18/05

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Il 18 maggio apertura straordinaria al MUMAC (immagine concessa)

BINASCO (Milano) – Domenica 18 maggio 2025, MUMAC – Museo della macchina per caffè di Cimbali Group– aderisce per la prima volta a Open House Milano, aprendo eccezionalmente le sue porte in occasione della Giornata internazionale dei musei, con orario continuato dalle 10.00 alle 18.00 e ingresso libero.

MUMAC insieme a Open House Milano

Un’occasione speciale per visitare il museo in autonomia, lasciandosi guidare attraverso un percorso immersivo che racconta l’evoluzione delle macchine per caffè professionali e il loro impatto sulla cultura del caffè, sull’estetica del design e sull’innovazione industriale. Un viaggio affascinante tra design, storia e heritage.

La giornata si inserisce nel più ampio programma dell’International Museum Day, promosso da ICOM (International Council of Museums) e dedicato quest’anno al tema “Il futuro dei musei nelle comunità in rapida evoluzione”. Un invito a riflettere sul ruolo trasformativo dei musei, come luoghi vivi capaci di dialogare con i cambiamenti sociali, tecnologici e ambientali. MUMAC partecipa a questa riflessione valorizzando un patrimonio industriale e culturale che continua a generare conoscenza e ispirazione.

L’apertura del museo rientra anche nel ricco calendario della decima edizione di Open House Milano, evento che in tutto il weekend (17–18 maggio) apre oltre 100 luoghi della città – spesso non accessibili – per far scoprire Milano attraverso le sue architetture, le sue storie e le sue trasformazioni. Quest’anno il tema centrale è “Future Heritage”, un invito a chiederci cosa consideriamo patrimonio oggi e come possiamo raccontarlo in modo più inclusivo e sostenibile. MUMAC, con il suo racconto del made in Italy industriale e del design legato al caffè, si inserisce perfettamente in questa narrazione.

Durante la giornata sarà inoltre possibile visitare la mostra temporanea in divenire “FAEMA 80×80”, un viaggio che si compone di diverse tappe nel corso dell’anno per celebrare l’80° anniversario dello storico brand milanese attraverso immagini d’archivio, grafiche pubblicitarie e materiali editoriali come gli originali numeri della rivista Caffè Club.

MUMAC vi aspetta per una giornata all’insegna della scoperta, della cultura e della memoria che guarda al futuro.

  • MUMAC – Museo della Macchina per Caffè
  • Sabato 18 maggio 2025
  • Orario di apertura: 10.00 – 18.00
  • Ingresso libero – Visita autonoma, senza prenotazione

La scheda sintetica di MUMAC – Museo della macchina per caffè di Cimbali Group

Nato nel 2012 in occasione del centenario della fondazione dell’impresa da parte di Giuseppe Cimbali a Milano, il museo, grazie alle collezioni Cimbali e Maltoni, è la più importante esposizione permanente dedicata alla storia, al mondo e alla cultura delle macchine professionali per il caffè espresso; con oltre 100 pezzi esposti all’interno dell’headquarter di Cimbali Group situato a Binasco (Milano) racconta più di 100 anni di storia e dell’evoluzione di un intero settore del Made in Italy, non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche del design e dello stile dei prodotti e dei costumi legati al consumo della bevanda.

Oltre alle macchine esposte, MUMAC è dotato di altri 250 pezzi a disposizione per rotazioni all’interno del museo o prestiti worldwide, di un fondo librario con circa 1.300 volumi tematici e di un archivio con decine di migliaia di documenti tra foto, brevetti, lettere, cataloghi, utili a ricostruire la storia della macchina per caffè espresso. MUMAC produce contenuti culturali originali quali mostre, tavole rotonde e volumi divulgativi (tra cui il libro SENSO ESPRESSO. Coffee. Style. Emotions), organizza iniziative educational dedicate a scuole, università e famiglie e, attraverso MUMAC Academy, propone corsi rivolti ai professionisti del settore e ai coffee lover.

Wega porta l’esperienza smart a NRA Chicago con WBar Pro

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WBar Pro (immagine concessa)

SUSEGANA (Treviso) – Wega sarà protagonista alla National Restaurant Association Show di Chicago, portando allo stand 7666 – North Building la nuova WBar Pro, una macchina progettata per offrire un’esperienza utente evoluta. Un’interazione sempre più semplice e fluida, anche nei ritmi più intensi del servizio bar.

La nuova WBar Pro nasce con un obiettivo chiaro: alleggerire la frenesia del lavoro quotidiano con una macchina smart, affidabile e dal design compatto.

Le nuove ribaltine integrate consentono di gestire agevolmente diverse tipologie di tazze, rendendo semplice la preparazione contemporanea sui diversi gruppi sia dell’espresso che delle bevande preparate nelle tall cup.
Ogni gruppo è dotato di shot counter elettronico per un controllo preciso dei tempi di estrazione, garanzia di qualità e replicabilità.
A colpo d’occhio colpisce il design: linee morbide e dimensioni contenute, perfette per ambienti in cui ogni centimetro conta e dove il contatto visivo tra barista e cliente non deve mai venire meno. I gruppi cilindrici in arancio anodizzato sono veri e propri elementi distintivi, dotati di spot LED che illuminano l’area di lavoro e creano un’atmosfera professionale e coinvolgente.
La amcchina WBar Pro vista di lato (immagine concessa)
Le pulsantiere verticali retroilluminate, ergonomiche e reattive, permettono di impostare fino a quattro dosi. Sul pannello servizi sono integrati due pulsanti di servizio per lo scalda tazze e per l’erogazione di acqua calda, così da ottimizzare i tempi e rendere più efficiente il lavoro del barista. A completare il quadro, la funzione Autosteamer, ora ancora più pratica grazie al tasto di attivazione posizionato direttamente sulla tastiera del gruppo.
Con WBar Pro, l’azienda conferma la sua vocazione per l’innovazione tecnica, la cura dell’esperienza utente e la capacità di leggere le reali esigenze del mondo bar. Una macchina compatta, potente e intuitiva, perfetta per ogni barista che punta a risultati professionali senza compromessi.
Appuntamento allo stand 7666 – North Building per scoprire da vicino il futuro dell’estrazione firmato Wega.

Premio Ernesto Illy per la qualità sostenibile del caffè per l’espresso: annunciati i vincitori

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Dimas Mendes Bastos, Maria Nascimer, Nice Mendes, Arabela Pereira Lima - representando Leda Castellani Pereira Lima, Rodrigo Crimaudo Mendes e José Ismae (immagine concessa)

SAN PAOLO – La cerimonia di premiazione del Prêmio Ernesto Illy de Qualidade Sustentável do Café para Espresso ha riunito per il 34esimo anno i migliori coltivatori di caffè Arabica del Brasile in una serata che ha voluto festeggiare i tre vincitori del più prestigioso riconoscimento nel settore del caffè del Paese. Si tratta di Dimas Mendes Bastos (Matas de Minas), Fazenda Sequóia Minas (Chapada de Minas) e Leda Terezinha Castellani Pereira Lima (Sul de Minas), tutti provenienti dalla regione del Minas Gerais.

I vincitori del Premio Ernesto Illy

Selezionati da una commissione di esperti di illycaffè fra i 40 produttori che hanno raggiunto la fase finale della competizione, i tre hanno ricevuto un premio del valore di R$ 10.000 ciascuno.

Il Brasile è il primo Paese al mondo in cui illycaffè ha introdotto una collaborazione diretta con i coltivatori di caffè, sotto la spinta di Ernesto Illy e del suo approccio pionieristico nei confronti della qualità e della sostenibilità.

Nel 1991, l’azienda ha lanciato il Prêmio Ernesto Illy de Qualidade Sustentável do Café para Espresso per selezionare e premiare i migliori coltivatori di caffè del Paese, divenuto poi uno dei volani del miglioramento dei processi produttivi che ha trasformato il Brasile da Paese produttore di quantità a produttore di qualità.

L’iniziativa negli anni ha premiato più di 1.500 coltivatori di caffè, assegnando oltre 8 milioni di reais.

Dieci anni fa ha varcato i confini nazionali, ispirando l’Ernesto Illy International Coffee Award, il riconoscimento che illycaffè assegna ai migliori caffè del mondo per qualità e sostenibilità, scelti tra quelli coltivati nelle regioni che contribuiscono a formare il blend unico illy.

I tre vincitori del 34esimo Prêmio Ernesto Illy de Qualidade Sustentável do Café para Espresso rappresenteranno il Brasile alla decima edizione del Premio Internazionale Ernesto Illy, che si terrà nel 2025 in Europa.

Durante la cerimonia di premiazione che si è tenuta a San Paolo, sono stati annunciati anche i produttori che hanno vinto i premi regionali e i destinatari del premio Classificatore dell’anno, che ha lo scopo di riconoscere l’impegno e la dedizione dei classificatori di caffè nella continua ricerca di un caffè sostenibile e di alta qualità.

La scheda sintetica di illycaffè

illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933, che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al mondo. Produce un unico blend 100% Arabica composto da 9 ingredienti diversi. L’azienda seleziona solo l’1% dei migliori chicchi di Arabica.

Ogni giorno vengono gustate più di 10 milioni di tazzine di caffè illy nei bar, ristoranti, alberghi, caffè monomarca, case e uffici di oltre 140 paesi, in cui l’azienda è presente attraverso filiali e distributori.

Fin dalla nascita illycaffè ha orientato le proprie strategie verso un modello di business sostenibile, impegno che ha rafforzato nel 2019 adottando lo status di Società Benefit e nel 2021 diventando la prima azienda italiana del caffè ad ottenere la certificazione internazionale B Corp.

Tutto ciò che è ‘made in illy’ viene arricchito di bellezza e arte, a cominciare dal logo, disegnato da James Rosenquist, le illy Art Collection, le tazzine decorate da più di 135 artisti internazionali o le macchine da caffè disegnate da designer di fama internazionale.

Con l’obiettivo di diffonderne la cultura della qualità ai coltivatori, baristi e amanti del caffè, l’azienda ha sviluppato la sua Università del Caffè che ad oggi svolge corsi in 24 paesi del mondo. Nel 2024 illycaffè ha generato un fatturato consolidato pari a €630 milioni. La rete monomarca illy conta 157 punti vendita in 28 Paesi.

Fondazione Altromercato presenta il tour Eroi del clima-Nicaragua con il produttore di caffè Antonio Talavera, 15/05 a Trieste

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Il logo di Altromercato

La Fondazione Altromercato promuove il tour nazionale Eroi del clima–Nicaragua. L’incontro si terrà il 15 maggio a Trieste e offrirà al pubblico l’opportunità di dialogare con Antonio Talavera, piccolo produttore di caffè e socio fondatore della cooperativa nicaraguense SOPPEXCCA, e con Jubelky Chavarría Siles, studentessa di Agraria e formatrice ambientale impegnata nel progetto a Jinotega.

Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale Articolo 21.

Il tour nazionale Eroi del clima-Nicaragua della Fondazione Altromercato

TRIESTE – Giovedì 15  maggio alle ore 18 al Circolo della Stampa di corso Italia 13 Trieste accoglierà una delle tappe più attese del tour nazionale Eroi del Clima – Nicaragua, promosso da Fondazione Altromercato in collaborazione con le organizzazioni socie del consorzio Altromercato.

L’incontro, ospitato da Bottega del Mondo Società Cooperativa di Trieste, Senza Confini Brez Meja e Articolo 21 Friuli Venezia Giulia, offrirà al pubblico l’opportunità di dialogare con Antonio Talavera, piccolo produttore di caffè e socio fondatore della cooperativa nicaraguense SOPPEXCCA, e con Jubelky Chavarría Siles, studentessa di Agraria e formatrice ambientale impegnata nel progetto a Jinotega.

I due relatori racconteranno come, grazie al progetto Eroi del Clima, 405 famiglie contadine stiano trasformando le proprie piantagioni di caffè in veri e propri “laboratori climatici”, con l’obiettivo non solo di rafforzare l’ecosistema in cui si trovano per mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici, ma anche di generare reddito aggiuntivo attraverso la vendita di crediti di carbonio certificati (Fondazione Altromercato).

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Tahini coffee: ecco la nuova bevanda a base espresso o cold brew dal Medio Oriente celebrata sui social

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Una classica tazzina di espresso (immagine: Pixabay)

Il tahini coffee è la nuova bevanda virale sulle piattaforme social TikTok e Instagram a base di espresso o cold brew mescolato con crema di semi di sesamo, dolcificato spesso con miele, sciroppo d’acero o zucchero di cocco. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale Napolitan.

Tahini coffee: la nuova star dei social

MILANO – Negli ultimi mesi, un’insolita combinazione sta facendo impazzire i social: il tahini coffee, ovvero caffè arricchito con crema di sesamo.

Dopo il matcha, il chai e il latte all’avena, la nuova tendenza nel mondo delle bevande arriva dal Medio Oriente e promette gusto, benessere e un tocco esotico che ha già conquistato influencer, baristi creativi e milioni di utenti su TikTok e Instagram.

La ricetta è una bevanda calda o fredda, a base di caffè espresso o cold brew, mescolato con tahini (crema di semi di sesamo), spesso dolcificato con miele, sciroppo d’acero o zucchero di cocco. Alcune varianti più elaborate prevedono aggiunte di cannella, vaniglia o latte vegetale per un tocco ancora più cremoso.

Uno dei mix più popolari? Il Salted Tahini Honeycomb Latte, con note dolci e salate che rendono la bevanda perfetta per i palati in cerca di nuove esperienze.

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Campionato nazionale di pasticceria istituti alberghieri d’Italia: trionfa la Sicilia

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pasticceria campionato
Le vincitrici Aurora Gambuzza e Awa Thiaw Dieng (immagine concessa)

CAGLIARI – Si è conclusa a Cagliari, con entusiasmo e grande partecipazione, la settima edizione del Campionato nazionale di pasticceria degli istituti alberghieri d’Italia, organizzata dalla Federazione internazionale di pasticceria, gelateria e cioccolateria (Fipgc) in collaborazione con il Ministero dell’istruzione e del merito (MIM).

Il Campionato nazionale di pasticceria degli istituti alberghieri d’Italia

A ospitare l’evento è stato l’Istituto Azuni di Cagliari, vincitore della scorsa edizione del campionato, che ha scelto come sede della manifestazione il prestigioso Forte Village di Pula. La competizione, che ha coinvolto 26 istituti alberghieri e 52 studenti provenienti da ogni regione d’Italia, ha rappresentato un’importante vetrina per i giovani talenti del settore dolciario.

Sul podio tre creazioni d’eccellenza che hanno saputo unire tecnica, gusto e sostenibilità.

Il primo premio è stato assegnato all’IPSSEOA “Karol Wojtyla” di Catania, rappresentato dalle giovani e talentuose Aurora Gambuzza e Awa Thiaw Dieng, con il dessert “Ecstasy”, un’opera d’arte di tecnica, gusto e creatività. Il dolce si è distinto per un raffinato equilibrio tra cremosità e croccantezza, profumi agrumati e spezie. Particolare innovativo: una sfera di liquore di mirto realizzata con la tecnica della sferificazione, che esplode al palato sprigionando sentori tipici della Sardegna. Tra gli strati, un cremoso al caffè, panna cotta con gelée di mandarino e lime, ganache al caramello, croccante al pepe di Sichuan e frangipane alle nocciole, il tutto racchiuso in una frolla al cioccolato e cannella.

Al secondo posto, l’IISS “Cillario Ferrero” – Arte Bianca di Neive, Cuneo, con Sara Appendino e Vittoria Tibaldi, autrici del dessert “Asphodelus”.  La monoporzione ha saputo valorizzare gli ingredienti sardi in modo armonico, evitando cotture invasive per preservare le proprietà nutrizionali, minimizzando gli scarti alimentari.

Terzo classificato l’IIS “G. Renda” di Polistena, Reggio Calabria, rappresentato da Vincenzo Parrello e Giovanni Garruzzo che hanno realizzato “Nuracàlia, un dolce che fonde sapori e culture in omaggio al dialogo tra Sardegna e Calabria.

“Gli istituti alberghieri rappresentano un pilastro fondamentale per il futuro del nostro settore” Afferma il presidente della Fipgc Matteo Cutolo. “È proprio dal confronto di queste scuole che nascono i talenti di domani, giovani appassionati che con studio, dedizione e creatività stanno già contribuendo al rinnovamento della pasticceria italiana. Noi come Federazione investiamo tantissimo nella formazione, e questo significa garantire sempre più qualità, innovazione e continuità a una tradizione che evolve”.

A decretare i vincitori è stata una giuria altamente qualificata, composta da tre membri della FIPGC – il presidente Matteo Cutolo, Cesare Sciambarruto e Giuseppe Caforio – affiancati da Francesco Feliziani, direttore generale dell’ufficio scolastico per la Regione Sardegna in rappresentanza del Ministero dell’Istruzione, e dallo Chef Executive e Referente del Forte Village, Stefano Andreoli. A completare il panel, le esperte Maria Grazia Frau e Gabriella Mara in qualità di Giuria Tecnica.

Al primo classificato, oltre all’ambito trofeo, anche l’impegno di ospitare il Campionato Nazionale degli Istituti Alberghieri del prossimo anno.

Per maggiori informazioni: www.federazionepasticceri.it

La scheda sintetica della Federazione internazionale pasticceria, gelateria e cioccolateria

La Federazione internazionale pasticceria, gelateria e cioccolateria (Fipgc) è l’ente che promuove la pasticceria italiana in tutto il mondo. Vanta una presenza radicata e capillare sul territorio italiano, con delegati per ogni regione e dei sotto-delegati per ogni provincia. Ha lo scopo di unire tutte le realtà esistenti sul territorio (scuole, grossisti, associazioni, imprese del settore pasticceria, gelateria, cioccolateria, panificazione), per rafforzarne la collaborazione ed ottenere la crescita di tutto il settore e dei prodotti Made in Italy.

FIPGC organizza in tutta Italia eventi, fiere, corsi di formazione di alto livello, preparazione One-to-One o di squadra per gareggiare nei concorsi a livello nazionale e internazionale. Dal 2015 organizza i Campionati italiani e i Campionati mondiali di pasticceria e cake design.

Nel 2017 nascono anche i Campionati nazionali di pasticceria alberghieri d’Italia: promossi insieme al MIUR, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è il primo campionato Juniores di pasticceria dedicato agli istituti alberghieri, che dà modo ai giovani che vogliono intraprendere la professione di confrontarsi con i grandi maestri d’Italia. FIPGC è un soggetto che ha acquisito in questi ultimi anni una grande importanza a livello istituzionale. Un ruolo suggellato dai protocolli d’intesa con il Ministero degli Esteri, con lo scopo di sostenere il made in Italy e delle eccellenze italiane nel mondo e con il MIM (Ministero dell’Istruzione de le Merito) per rafforzare il rapporto tra scuola e mondo del lavoro.