martedì 16 Dicembre 2025
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Altroconsumo, supermercati: Eurospin è la catena più conveniente

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(dati: Altroconsumo)

MILANO – Altroconsumo, la più grande organizzazione indipendente di consumatori in Italia e parte di Euroconsumers, ha pubblicato la sua indagine annuale sulla convenienza dei supermercati, ipermercati e discount nel Belpaese. Dall’analisi emerge che, scegliendo con attenzione l’insegna e puntando sui prodotti più economici in vendita, una famiglia composta da quattro persone può arrivare a risparmiare fino a 3.700 euro in dodici mesi, considerando che l’Istat stima in 9.276 euro la spesa annua per un nucleo familiare di questa dimensione.

Un dato incoraggiante a fronte degli aumenti medi dei prezzi del 2,2% rispetto alla rilevazione dello scorso anno. Il risparmio è significativo anche per le coppie, fino a 3.273 euro (su una spesa media annuale di 8.208 euro), e per i single, fino a 2.249 euro (su una spesa media annuale di 5.638 euro).

Giunta alla 36ª edizione, l’indagine supermercati di Altroconsumo si conferma uno strumento di riferimento per i consumatori che vogliono risparmiare sulla spesa, una voce che può arrivare a incidere fino al 19% del budget familiare.

L’obiettivo è orientare i cittadini nella scelta del punto vendita più conveniente, grazie a un’analisi capillare dei prezzi dei prodotti più acquistati – secondo Istat – selezionati in base a criteri che ne assicurano la rappresentatività sul territorio nazionale.

L’indagine, condotta tra il 3 e il 31 marzo 2025, ha coinvolto 1.150 punti vendita distribuiti in 67 città italiane, coprendo circa il 64% dei capoluoghi di provincia.

Sono stati rilevati 1,6 milioni di prezzi, relativi a 125 categorie di prodotto, tra alimentari, prodotti per la cura della casa e della persona e alimenti per animali. L’analisi si basa su quattro panieri di spesa differenti: spesa mista, prodotti di marca, prodotti più economici e prodotti a marchio dell’insegna, con l’obiettivo di restituire una fotografia completa del posizionamento di prezzo delle principali insegne della GDO.

I prezzi nei supermercati in lieve aumento

Da marzo 2024 a marzo 2025 i prezzi nei supermercati presi in esame hanno mostrato mediamente un lieve aumento (+2,2%). La tipologia di punto vendita che ha aumentato maggiormente i prezzi è quella dei super con un incremento del 2,4%, seguiti dai discount +2,1% e dagli iper +1,9%. Si tratta di incrementi contenuti ma comunque più alti di quelli registrati nella precedente rilevazione.

Il massimo del risparmio con Eurospin

La catena più conveniente in assoluto è Eurospin, che consente un taglio della spesa di quasi il 40% rispetto alla media nazionale. Una famiglia composta da quattro persone, la cui spesa media annua è pari a 9.276 euro secondo l’Istat, può arrivare a risparmiare fino a 3.700 euro in dodici mesi, orientandosi verso i prodotti più economici presenti sugli scaffali. Anche optando per un carrello composto esclusivamente da prodotti a marchio dell’insegna, il risparmio rimane consistente.

In questo caso, è Carrefour a garantire il maggiore vantaggio economico, con una riduzione fino a 3.308 euro l’anno. Per le famiglie che adottano un approccio più flessibile, acquistando un mix di prodotti di marca, private label e articoli economici – il cosiddetto paniere della spesa mista – il risparmio dipende fortemente dal canale distributivo scelto. Fare una spesa mista presso un discount può tradursi in un risparmio annuo di 2.838 euro, scegliendo In’s Mercato, la catena più conveniente in questa categoria. Il vantaggio si riduce però sensibilmente se si acquistano gli stessi prodotti in un ipermercato o supermercato tradizionale: anche nella migliore delle ipotesi, con Famila, il risparmio si ferma a 208 euro annui.

Infine, chi predilige prodotti di marca può ottenere un risparmio massimo di 506 euro l’anno, ancora una volta rivolgendosi a Famila. Tuttavia, si tratta di un risultato modesto rispetto alla variabilità dei prezzi riscontrata nel corso dell’indagine: gli articoli dei marchi più noti sono quelli che mostrano le oscillazioni di prezzo più ampie, con differenze che in alcuni casi superano il 100% tra un punto vendita e l’altro. In altre parole, lo stesso prodotto può costare il doppio a seconda del supermercato scelto.

Famila e In’s Mercato le più convenienti per la spesa mista

Entrando nel dettaglio delle classifiche per tipologia di acquisto, lo scenario più rappresentativo dei comportamenti reali è quello della spesa mista. Tra ipermercati e supermercati, a confermare la leadership nella convenienza è Famila (insieme a Famila Superstore), che anche quest’anno si posiziona in vetta (indice 100). Seguono a brevissima distanza Coop (indice 101) e Conad (102).

Per quanto riguarda invece la spesa mista effettuata nei discount, la prima posizione è occupata da In’s Mercato (indice 100), che si distingue per l’elevata competitività dei suoi prezzi. In assenza di un punto vendita In’s nelle vicinanze, sono valide alternative Eurospin (indice 102) e Lidl (indice 106).

Eurospin al primo posto tra i discount

Sono i discount a detenere stabilmente la leadership in termini di convenienza. A primeggiare quest’anno nella categoria dei prodotti più economici è Eurospin, che torna in vetta dopo aver perso terreno nelle ultime due edizioni dell’indagine Altroconsumo. Il secondo gradino del podio è occupato da Aldi (indice 101), mentre al terzo posto si collocano In’s Mercato e Lidl (ex aequo, indice 102). Il confronto tra discount e catene della distribuzione tradizionale evidenzia in questa categoria la forbice di prezzo più ampia: una distanza significativa che riflette la diversa strategia commerciale e il forte orientamento al risparmio dei discount. Per trovare una catena non discount bisogna scorrere fino alla settima posizione, occupata da Ipercoop (indice 115), a testimonianza del divario che ancora persiste tra modelli distributivi diversi.

Prodotti di marca e a marchio del distributore: in vetta Famila e Carrefour

Per quanto riguarda i prodotti di marca, è ancora Famila (e Famila Superstore) a ottenere il miglior posizionamento in classifica (indice 100). Seguono a brevissima distanza tre titani del settore: Esselunga e Esselunga Superstore, Ipercoop e Spazio Conad (tutti con indice 101), a dimostrazione di un mercato molto competitivo in questa categoria. Nel paniere dei prodotti a marchio dell’insegna, il primato spetta nuovamente a Carrefour (indice 100).

Segue l’offerta a marchio Conad e in particolare Spazio Conad che si distingue per la maggiore convenienza (101), mentre le altre insegne del gruppo – Conad (103) e Conad Superstore (104) – presentano livelli di prezzo meno competitivi. Da evidenziare, anche in questa categoria, la forte variabilità dei prezzi: tra i prodotti a marchio Carrefour e i più costosi, firmati Eurospar, si registra infatti un divario di prezzo del 18%.

(dati: Altroconsumo)

Le città con maggiore possibilità di risparmio dell’indagine

Dopo l’analisi per insegne, l’indagine annuale di Altroconsumo svela gli indirizzi dei negozi in cui risiede la convenienza nelle 67 città considerate. Le classifiche dei punti vendita si basano sui prezzi dei prodotti di marca rilevati in supermercati e ipermercati. A ottenere il miglior posizionamento (indice 100) è l’Iper Rossetto di Marcon, in provincia di Venezia. La catena Rossetto domina stabilmente la classifica da anni: cinque dei suoi negozi rientrano nelle prime dieci posizioni.

Tra le città del Veneto è Verona a distinguersi per l’alta concentrazione di negozi competitivi, con numerosi punti vendita presenti nella top 30. Al secondo posto nella classifica generale si piazza l’Iperal di Como, seguito da tre punti vendita Mega a Pordenone, Udine e Treviso.

Per il Centro e Sud Italia, si segnalano rispettivamente Coop.fi di Sesto Fiorentino e un punto vendita Dok Supermercati di Taranto (entrambi con indice 107). In fondo alla classifica, i punti vendita con i prezzi più elevati sono un Despar di Cagliari (indice 131) e un Sigma di Bologna (indice 132).

Venezia, Como e Verone le più virtuoso. Sassari la meno economica

Le città del Nord Italia si confermano le più dinamiche da un punto di vista della concorrenza. A Como, per esempio, si può risparmiare fino a 1.386 euro l’anno scegliendo il punto vendita più conveniente. Margini importanti si registrano a Roma e Bologna, dove la differenza tra l’insegna più economica e quella più costosa supera i 1.300 euro annui; a Milano il divario è leggermente inferiore, ma comunque rilevante.

Scenario opposto al Sud, dove la competizione tra catene è molto più contenuta. A Napoli e Caserta, il risparmio massimo ottenibile in un anno scegliendo il punto vendita migliore si ferma addirittura al di sotto dei 50 euro. Per quanto riguarda il Centro Italia, a Firenze il risparmio potenziale può arrivare fino a 970 euro, mentre in altre città come Perugia, Arezzo, Pisa, Pescara, Latina e Prato la forbice di prezzo oscilla tra i circa 400 e i 700 euro annui. A sorpresa, il primato del risparmio va a Venezia, dove una famiglia attenta può contenere la spesa annuale entro i 6.260 euro. Bene anche Como (6.282 euro) e Verona (6.386 euro). Sul fronte opposto, Sassari si posiziona come la città meno economica, con un minimo di spesa che non scende sotto i 7.410 euro all’anno.

La mappa della spesa

Le regioni più convenienti sono quelle del Nord Italia. Al Sud, invece, prezzi alti e redditi bassi aggravano il peso della spesa sul bilancio familiare. Il Centro resta in una posizione di mezzo. Sicilia e Val d’Aosta si collocano agli estremi, e non solo geografici. Una famiglia siciliana spende in media nell’arco di un anno il 10% in meno rispetto ad una famiglia valdostana.

La spesa al supermercato può arrivare a incidere fino al 19% del budget familiare. In Puglia assorbe il 19,3%, in Calabria il 19,2%, in Campania il 18,5%, in Basilicata il 18,3%. Sono tra le regioni con i redditi familiari più bassi: meno di 40.000 euro l’anno. In Trentino-Alto Adige e Lombardia pesa solo il 10,7% e l’11,1%, grazie a redditi annui superiori ai 60.000 euro. Resta sotto il 13% in Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Liguria e Toscana. La differenza tra l’incidenza più bassa (10,7%, Trentino-Alto Adige) e quella più alta (19,3%, Puglia) è di 8,6 punti: significa che per i pugliesi la spesa pesa l’80% in più rispetto ai trentini e altoatesini.

(dati: Altroconsumo)

Nota

La rilevazione dei prezzi è stata fatta tra il 3 e il 31 marzo 2025. Sono stati registrati i prezzi di 1.150 punti vendita, selezionati sulla base di criteri che ne garantiscono la rappresentatività sul territorio. Per ciascuna delle 125 categorie di prodotto considerate (le più acquistate secondo l’Istat) sono stati considerati i prezzi (promozioni incluse) dei prodotti presenti a scaffale. Ciò consente di ricostruire un’esperienza di acquisto realistica, dato che l’indisponibilità di un prodotto potenzialmente conveniente limita le possibilità di risparmio.

I prezzi vengono elaborati sulla base di calcoli e ponderazioni. Si ottiene così un indice su base 100, che misura il posizionamento di prezzo di insegne e punti vendita rispetto alla loro piazza competitiva. 100 indica la catena più conveniente. Se l’indice è 110, per esempio, significa che i prezzi sono del 10% più cari rispetto all’insegna più economica che ha, appunto, indice 100.

Nelle tabelle, per ciascuna delle 67 città, è riportata la classifica degli iper e dei super più competitivi dell’indagine per una spesa con prodotti di marca. Il “risparmio massimo in città” indica quanto può risparmiare una famiglia italiana all’anno rispetto alla sua spesa media ed è relativo al risparmio possibile facendo la spesa nel punto vendita primo in classifica (il meno caro visitato) invece che nell’ultimo (il più caro visitato). La differenza di spesa tra i due punti vendita è calcolata traducendo gli indici su base 100 in spesa annua.

Eurochocolate 2025: debutta la linea di prodotti firmata Costruttori di dolcezze

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La nuova linea di prodotti (immagine concessa)

PERUGIA – Puntuale come il cioccolato svizzero ma rigorosamente italiana, arriva, a fine estate, la linea di curiosi prodotti creati all’interno del giocoso laboratorio creativo di Costruttori di dolcezze, l’inconfondibile marca leader nel mondo del funny chocolate.

La linea di Costruttori di dolcezze

Già a luglio, nella vetrina del nuovo The Chocolate Bar, si era affacciata la prima golosa proposta dedicata al claim di Eurochocolate 2025 “La Festa tra le Nuvole” ovvero il Colpo di fulmine: un soffice dolce a forma di nuvola che prende forma grazie a uno stampo in silicone appositamente ideato dal noto designer Matteo Ragni.

“L’indice di gradimento del Colpo di Fulmine – dichiara Manuela Onida, executive manager di Costruttori di dolcezze – è risultato già molto alto, grazie anche alle numerose varianti cioccolatose, al vivace protagonismo della paletta-cuore a forma di fulmine e alla possibilità di acquisto dello stampo e del prodotto da asporto”.

A completare la nuova gamma dei prodotti Costruttori di dolcezze, la tavoletta con morbido ripieno Nugoloso, il lollipop Nuvola passeggera e il minibox finestrato Apriti cielo contenente squisiti dragée.

Si aggiungono, la simpaticissima confezione di cioccolatini a forma di nuvole Cielo a pecorelle, cioccolato a catinelle e l’elegante Nuvoletta, entrambe realizzate in collaborazione con la Maître chocolatier Alice Cianuri.

Durante Eurochocolate, in programma dal 14 al 23 novembre prossimi, i nuovi prodotti saranno ospitati all’interno del grande spazio che verrà allestito in piazza Matteotti, mentre presso l’ex Borsa Merci di via Mazzini sarà data al pubblico la possibilità di realizzarne alcuni nel laboratorio didattico Nuvolab appositamente pensato per coinvolgere bambini e famiglie.

 

Lindt presenta i nuovi snack al cioccolato per il ritorno a scuola

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Gli snack Lindor (immagine concessa)

MILANO – Settembre è quel momento dell’anno in cui le agende tornano a riempirsi, le sveglie ricominciano a suonare presto e i ritmi si fanno più serrati. Il ritorno alla routine – tra scrivanie, banchi di scuola e lunch box – può essere una sfida. Ma può anche diventare un’occasione per ritrovare piccoli rituali di benessere.

Come una pausa golosa, che regala un sorriso e ricarica le energie. E cosa c’è di meglio del cioccolato per trasformare un momento qualunque in un istante speciale?

Lindt accompagna il back to school e il back to office con tre snack che sono molto più di semplici dolcetti: sono veri e propri alleati di piacere, perfetti per affrontare con dolcezza i nuovi inizi.

Gli snack Lindor

Gli snack Lindor[1] sono i compagni ideali per chi vuole concedersi un momento di piacere autentico durante la giornata. Disponibili nelle varianti Latte, Fondente 60% cacao, Pistacchio e Caramello Salato, questi bastoncini racchiudono tutta la celebre scioglievolezza del cuore Lindor  in un formato pratico da portare ovunque.

Ogni snack è frutto dell’eccellenza dei Maîtres Chocolatiers Lindt, che dal 1949 perfezionano con cura ogni dettaglio per offrire un’esperienza avvolgente e appagante. Che sia durante una pausa in ufficio, tra una lezione e l’altra, o semplicemente per regalarsi una coccola, Lindor è la risposta giusta per riscoprire il piacere di rallentare.

Lindt Choco Wafer

Perfetti per chi cerca uno spuntino che sappia sorprendere al primo morso, i Lindt Choco Wafer[2] uniscono la leggerezza del wafer al cacao alla cremosità del cioccolato Lindt, in un equilibrio di consistenze che conquista.

Lindt Choco Wafer (immagine concessa)

Disponibili nelle varianti Nocciola e Fondente, questi snack sono pensati per rendere speciale ogni pausa della giornata, dal break di metà mattina a quello di metà pomeriggio. Il loro formato pratico li rende perfetti da tenere nel cassetto della scrivania, nello zaino o nella borsa: una dolce tentazione a portata di mano per ritrovare energia e buonumore con stile.

Un viaggio sensoriale in formato snack

E per chi sogna un momento di evasione, la risposta è il nuovo Snack Lindt Dubai Style Chocolate[3]: un invito a scoprire nuovi territori del gusto, senza muoversi dalla propria scrivania. Un guscio croccante racchiude un cuore morbido e intensamente cremoso, con il 45% di pistacchio nel ripieno.

Snack Lindt Dubai Style Chocolate (immagine concessa)

La texture sorprende grazie all’aggiunta di mandorle, pistacchi e kataifi – sottili fili di pasta dorata che donano una consistenza unica e inaspettata. Ispirato ai profumi e ai sapori della tradizione mediorientale, questo snack esclusivo trasforma ogni morso in un’esperienza multisensoriale, raffinata ed evocativa. Una dolce evasione quotidiana da gustare ovunque, perfetta per chi vuole concedersi un lusso accessibile e originale.

Il rito quotidiano del piacere

Che si tratti di tornare in ufficio, in aula o alla routine domestica, gli snack Lindt si inseriscono perfettamente nei riti del rientro: piccoli gesti quotidiani che rendono più dolci le giornate e aiutano a ritrovare l’equilibrio. Comfort food d’eccellenza, sono pensati per chi cerca una coccola consapevole, una pausa intelligente e gustosa che non rinuncia alla qualità.

Ritrova il piacere delle tue giornate con Lindt: perché anche la routine merita momenti da ricordare.

Note

[1] Disponibile nei negozi monomarca Lindt (www.lindt.it/stores), sullo shop online Lindt (www.lindt.it), negli ipermercati, supermercati e punti vendita GDO, nei migliori bar, pasticcerie e negozi specializzati dolciari d’Italia al prezzo consigliato di 1.79€/pz.

[2] Disponibile nei negozi monomarca Lindt (www.lindt.it/stores), sullo shop online Lindt (www.lindt.it), negli ipermercati, supermercati e punti vendita GDO, nei migliori bar, pasticcerie e negozi specializzati dolciari d’Italia al prezzo consigliato di 1.79€/pz.

[3] Disponibile nei negozi monomarca Lindt (www.lindt.it/stores), sullo shop online Lindt (www.lindt.it), negli ipermercati, supermercati e punti vendita GDO e nei migliori bar, pasticcerie e negozi specializzati dolciari d’Italia al prezzo consigliato di 3.99€/pz.

illycaffè fa acquisti con l’entrata in Capitani per l’80%, l’azienda comasca specializzata nelle macchine da caffè porzionato, Scocchia: “In salita, si accelera”

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Cristina Scocchia illycaffè
Cristina Scocchia, amministratore delegato illycaffè

TRIESTE – illycaffè annuncia l’acquisizione di una quota pari all’80% di Capitani, azienda specializzata nella progettazione e produzione di macchine da caffè per i sistemi porzionati principalmente per il segmento casa. La famiglia Capitani, fondatrice dell’azienda, manterrà una quota pari al 20%.

L’acquisizione di illycaffè

Fondata nel 1979 a Solbiate con Cagno (Como), Capitani rappresenta un’eccellenza nel settore delle macchine per il caffè, riconosciuta per la qualità tecnica, la costante capacità di innovazione e l’efficienza dei processi industriali.

Attraverso questa operazione di integrazione a monte, illycaffè conferma il proprio impegno verso l’eccellenza e l’alta qualità che contraddistinguono il made in Italy, valorizzando e sostenendo la filiera produttiva italiana.

In particolare, l’operazione permetterà di massimizzare la qualità in tazza dell’autentico espresso italiano, affiancando all’unico blend illy sistemi di preparazione proprietari.

Grazie alla presenza internazionale di illycaffè e alla sua leadership nel segmento premium del mercato, l’acquisizione, capitalizzando il know-how tecnologico e industriale di Capitani, permetterà di sviluppare sinergie ed economie di scala, e di ridurre significativamente le importazioni dai fornitori extra-europei.

Il closing dell’operazione è previsto nelle prossime settimane, subordinatamente alle consuete condizioni e approvazioni regolamentari.

 Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè ha commentato: “Questa acquisizione segna una tappa fondamentale nella nostra strategia di crescita. In un contesto macroeconomico sempre più sfidante, abbiamo deciso di continuare a puntare sul made in Italy, sull’eccellenza e sull’innovazione, integrandoci a monte e valorizzando la filiera produttiva italiana”.

Scocchia aggiunge: “Sebbene il settore del caffè continui ad essere in una tempesta perfetta, principalmente a causa dell’elevato costo della materia prima e dei dazi, abbiamo scelto di non stare fermi ma di accelerare i nostri investimenti strategici al fine di rafforzare ulteriormente la nostra leadership qualitativa a livello globale.”

MUMAC Academy apre le iscrizioni al corso online dedicato alla sostenibilità

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Il corso sulla sostenibilità (immagine concessa)

MILANO – MUMAC Academy, Accademia della macchina per caffè di Cimbali Group, che rappresenta un centro di eccellenza per la promozione della cultura del caffè ed è diventata il punto di riferimento ideale per coffee lovers e professionisti del settore, apre le iscrizioni di settembre al corso Coffee Sustainability Foundation SCA fruibile in modalità online e tenuto in collaborazione con il formatore certificato Angelo Sportelli.

Il nuovo corso MUMAC Academy

Il percorso formativo della durata di 8 ore introduce i concetti chiave della sostenibilità ed esamina le principali problematiche che il settore del caffè si trova oggi ad affrontare.

Durante la giornata di formazione tutti i partecipanti avranno l’opportunità, confrontandosi direttamente con il formatore, di comprendere i fondamenti della sostenibilità e le principali relazioni all’interno del settore, esplorare le sfide e le opportunità ambientali, economiche e sociali oltre a sviluppare strumenti pratici a supporto delle pratiche sostenibili.

Lo scopo fondamentale è quello di trasmettere che la sostenibilità nel caffè è una sfida unica ma non inaffrontabile e chiarire le idee su come muovere i primi passi in ciascun contesto specifico.

A tal proposito, il corso è infatti pensato per chiunque sia connesso al mondo del caffè, per chi lavora in questo campo da molto tempo o per chi vi si sta avvicinando, professionista e non: come baristi, piccoli agricoltori, grandi produttori, addetti alle vendite, acquirenti di caffè verde, proprietari di locali, torrefattori, commercianti, tecnici, operatori di ONG.

L’appuntamento è fissato in calendario il giorno lunedì 22 settembre 2025 in modalità online attraverso la piattaforma Teams con i seguenti orari: dalle ore 9:00 alle ore 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00.

Per info e iscrizioni: https://www.mumacacademy.com/corsi/it/caffe/coffee-sustainability-program-foundation-sca-online-93

È possibile effettuare l’iscrizione anche mandando una e-mail a: mumacacademy@cimbaligroup.com

La scheda sintetica di MUMAC Academy

MUMAC Academy è il centro di formazione di Cimbali Group per professionisti e coffee lover. Punto di riferimento per la promozione della cultura del caffè e trend setter fin dalla sua fondazione nel 2014, MUMAC Academy ha formato più di 21.000 persone con oltre 40 moduli nell’offerta formativa e 1.700 giorni di corsi in presenza e online.

L’Accademia, infatti, supporta la crescita professionale all’interno del settore fornendo gli strumenti fondamentali per elevare le proprie competenze, migliorare l’attività e avviare la carriera di barista attraverso un’ampia varietà di corsi guidati da docenti di fama internazionale. Con un Training Centre all’avanguardia e un’esclusiva Sensory Room, MUMAC Academy offre corsi teorici e pratici sulle tecniche di preparazione e degustazione della bevanda più famosa al mondo in tutte le sue declinazioni.

Scotsman Ice presente a HostMilano con Bruno Vanzan, brand ambassador

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Scotsman Ice a Milano (immagine concessa)

MILANO – Scotsman Ice sarà tra i protagonisti di HostMilano 2025, il più importante appuntamento internazionale per il mondo dell’ospitalità professionale, il 17 – 21 ottobre 2025, al padiglione 20 – stand E04 | E08.

Quest’anno lo stand Scotsman sarà un vero e proprio palcoscenico di innovazione ed esperienza:

Cosa vi aspetta:

  • Sarà possibile scoprire le più recenti novità di prodotto firmate Scotsman
  • Vivi in anteprima assoluta il lancio mondiale di una nuova tipologia di ghiaccio

Partecipa a masterclass e live show con i prestigiosi brand ambassador dell’azienda:

  • Giorgio Chiarello
  • Bruno Vanzan
  • Michalis Dimitrakopoulos, che presenterà anche il suo nuovo libro

Inoltre, ci si potrà immergere in un’atmosfera esclusiva presso lo special bar in stile “Mostra del Cinema”, simbolo dell’eleganza e dell’elevatezza del marchio Scotsman Ice.

Un’occasione unica per scoprire, degustare, imparare e lasciarti ispirare. Segna la data e scopri le novità dell’azienda a HostMilano.

L’analisi: ecco perché Costa Coffee non è più un asset frizzante per Coca-Cola

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Il logo di Costa Coffee

MILANO – La notizia – rivelata in esclusiva da Sky News, un paio di settimane fa – è stata l’ennesimo colpo di scena di un mese di agosto particolarmente movimentato per i mercati del caffè: come già scritto da Comunicaffè, Coca-Cola starebbe infatti valutando la cessione di Costa Coffee, la catena britannica di caffetterie fondata dai fratelli italiani Sergio e Bruno Costa nel lontano 1971 e acquisita dal colosso di Atlanta nel 2018.

Se ne starebbe occupando Lazard e sarebbero già state avviate trattative preliminari con alcuni potenziali acquirenti.

L’acquisizione di Costa fu una delle prime grandi scommesse del ceo di Coca-Cola Company James Quincey e avvenne a un prezzo considerato oggettivamente alto anche all’epoca: 3,9 miliardi di sterline o 16,4x l’Ebitda di Costa.

L’operazione intervenne in un momento in cui erano in atto grandi manovre nel mondo del caffè

Nello stesso anno Nestlé e Starbucks avevano dato vita alla Global Coffee Alliance. E l’anno precedente, la stessa Nestlé aveva acquisito la californiana Blue Bottle entrando così, per la prima volta, nel segmento delle caffetterie premium.

L’idea di Quincey era quella di conquistare una posizione solida nel mercato globale del caffè (“le bevande calde sono uno dei pochi segmenti del beverage in cui Coca-Cola non dispone di un brand globale”, dichiarò Quincey all’epoca) attraverso un marchio forte, internazionalmente noto e con una qualificata presenza anche nel vending e nel rtd.

Settori – questi ultimi – chiaramente importanti per Coca-Cola, che opera già da molto tempo anche nel mercato del caffè in lattina, in particolare con il marchio Georgia, popolarissimo in Giappone e molto diffuso anche in altri paesi dell’estremo oriente.

Gli eventi degli anni successivi non hanno però aiutato: prima il Covid, poi il rinfocolarsi dell’inflazione e infine l’impennata dei costi del caffè verde hanno complicato le cose

I ricavi di Costa sono passati così da 1,3 miliardi di sterline, nel 2018, a 1,22 miliardi nel 2023 (ultimo anno per il quale sono disponibili dati separati di bilancio, ndr.), quando l’esercizio si è chiuso con una perdita operativa di 14 milioni, imputata ai maggiori costi per il personale, l’energia e le materie prime.

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Sereco, veicolo di Ferrero, esce da Mediobanca: vendute 3,4 milioni di azioni

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Il logo della Ferrero

La holding lussemburghese Sereco, veicolo del gruppo Ferrero, ha dismesso l’intera partecipazione in Mediobanca; con l’uscita anche del gruppo Lucchini, il patto di consultazione scende dal 7,41% al 6,91%.

Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo pubblicato sul quotidiano Il Giornale d’Italia.

Ferrero fuori da Mediobanca

ALBA (Cuneo) – La società lussemburghese Sereco RE S.A., veicolo del gruppo Ferrero, ha comunicato la vendita dell’intera partecipazione nel capitale di Mediobanca, con 3,4 milioni di azioni, pari allo 0,41%, del capitale sociale. Conseguentemente, Ferrero non fa più parte del patto di consultazione tra soci della banca.

Parallelamente, anche il Gruppo Lucchini ha ridotto la propria esposizione, le controllate Sinpar e Gilpar hanno ridotto la loro quota rispettivamente allo 0,28% e allo 0,10%, per un totale dello 0,37% del capitale. Di conseguenza, la partecipazione complessiva aderente all’accordo di consultazione tra soci si è ridotta, passando dal 7,41% al 6,91% del capitale sociale.

L’annuncio arriva a pochi giorni dalla chiusura dell’Offerta Pubblica di Scambio (Ops) promossa da MPS su Mediobanca, che si concluderà l’8 settembre.

Questa discesa della quota confermata da Ferrero e Lucchini si inserisce in un trend più ampio di disimpegno da parte di diversi soci influenti di Piazzetta Cuccia.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Simone De Feo, maestro gelatiere, unisce specialty e cono: “Incontro di 2 mondi”

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Il gelato al caffè (immagine concessa)

REGGIO EMILIA – Il caffè sta diventando sempre più presente nel mondo della ristorazione: non è raro trovare chef che propongono un menù innovativo con la presenza del chicco. Anche il mondo del gelato sta abbracciando il trend. In particolare, il maestro gelatiere Simone De Feo, proprietario della Cremeria Capolinea di Reggio Emilia, ha introdotto ben quattro specialty coffee nella varietà dei gusti di gelato per il banco. Per l’occasione, abbiamo parlato direttamente con l’esperto.

Il gelato allo specialty di Simone De Feo

Simone De Feo afferma: “Il mio amore per il caffè è nato dieci anni fa. Purtroppo non c’è mai stata una grande offerta di specialty in zona, perciò ho sperimentato con la bevanda a casa tra metodi d’estrazioni in filtro e V60. Ho sempre provato a declinare il caffè in gelato traendo risultati altalenanti. Il gelato ha una diluizione di sapore legata all’incorporamento d’aria e ad una temperatura negativa: è un linguaggio completamente diverso rispetto al caffè. Il rischio principale è quello di avere un gelato al caffè mediocre anche con una grande estrazione in tazza di uno specialty. Perciò ho cercato un giusto equilibrio tra il caffè di alta qualità nella sua massima espressione e il gelato”.

De Feo aggiunge: “Da un paio di mesi a questa parte cerchiamo di offrire un gelato al caffè di ottima qualità che si discosta dalla classica proposta che di solito hanno in mente i clienti. Non bisogna dimenticare che il gelato al chicco è regionale: nel Nord Italia non funziona molto al contrario del Sud. Il gusto in questione non ha un riscontro eclatante ed è visto più come un riempitivo: da qui la nostra rivoluzione. Vogliamo far conoscere un nuovo aspetto del gelato e del caffè che non tutti conoscono. Molti clienti lo prendono senza pensarci, mentre altri si mostrano più scettici”.

De Feo parla poi della collaborazione con Manuel Terzi per il progetto: “Lo conosco da molto tempo. È stato il primo che mi ha fatto assaggiare il caffè specialty ed è una delle scintille che ha accesso in me la passione per il chicco. Non è il solo con cui collaboriamo: cerco di essere sempre il più libero possibile per provare prodotti diversi. Sul progetto del gelato al caffè abbiamo lavorato inoltre con Bugan Coffee, Gearbox e Brisa Coffee Roaster.

Ma come è stato accolto un prodotto così innovativo? “Molto bene dagli appassionati di caffè, dal resto dei clienti un po’ meno ma comunque il riscontro è ottimo”.

Per il progetto gelato, De Feo ha selezionato un caffè Costa Rica tra i 35 e i 40 euro al chilo. Per Brisa, ha optato per un Etiopia intorno ai 30 euro al chilo. Si prosegue con Gearbox e un Colombia con una fermentazione anaerobica con sentori di amarene. Infine, si ha un caffè sempre dalla Colombia di Bugan Coffee con fermentazione anaerobica con un prezzo che supera i 300 euro al chilo.

De Feo riflette sull’importanza dell’innovazione: “Deve essere equilibrata. Non si deve correre dietro all’innovazione per il semplice gusto di farlo ma concentrarsi sul prodotto finale. La novità dedicata alla modifica del prodotto è una conseguenza legata alla curiosità e alla capacità di ognuno di noi in modo che si possano, volendo, unire due o più mondi: in questo caso quello del caffè specialty e del gelato. In alcuni casi, invece, non c’è alcun bisogno di fare nessuna innovazione: è un elemento importante ma non bisogna rincorrerlo senza motivo”.

Il caffè sarà presente anche nel futuro dell’imprenditore: “Il nostro nuovo store ha già un’offerta dedicata alla caffetteria. Stiamo puntando ad offrire solo specialty coffee in espresso e, durante il weekend, anche in formula pour over e V60. Vogliamo puntare a immergere i nostri clienti nel mondo del chicco. Da lì, il passo è breve per portare il caffè nel gelato o nella granita o nella pasticceria. Non è detto che il risultato di abbinamento sia eclatante come nella semplice tazza: d’altronde ci sono molte sfumature di un prodotto che non possono essere trasferite al meglio in un altro”.

Dazi Usa, macchine da caffè: SharkNinja aggiorna i massimi storici, De’ Longhi è stabile ma non brilla

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Dazi Usa
Dazi Usa (immagine da commons.wikimedia)

Nella contesa transatlantica delle macchine da caffè, l’azienda SharkNinja vola e aggiorna i massimi storici, mentre De’ Longhi, pur mostrando numeri solidi, accusa maggiormente i dazi Usa. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Roberta Paolini per il quotidiano Il Nord Est.

La contesa tra SharkNinja e De’ Longhi negli Stati Uniti

MILANO – Il caffè scalda i listini, ma il protezionismo americano serve la tazza più amara all’Europa. Nella contesa transatlantica delle macchine da caffè, SharkNinja vola e aggiorna i massimi storici, mentre De’ Longhi, pur mostrando numeri solidi, fatica a scrollarsi di dosso la zavorra dei dazi Usa.

A pochi mesi dall’annuncio dei dazi americani contro gli elettrodomestici importati – tra cui proprio le macchine da caffè – firmato da Donald Trump, gli investitori hanno già emesso il loro verdetto: SharkNinja decolla, De’ Longhi si difende ma non brilla.

Il confronto diretto tra i due titoli in Borsa – il colosso americano SharkNinja, quotato a Wall Street, e De’ Longhi, storico marchio italiano scambiato a Milano – mostra chiaramente il divario. Negli ultimi dodici mesi, SharkNinja ha messo a segno un balzo di oltre il 58%, mentre De’ Longhi si è fermata a un più modesto più 9%. Ma è il crollo sincronizzato di inizio aprile, coinciso con l’annuncio della stretta protezionistica del presidente Donald Trump, a raccontare una dinamica più profonda: quella di un’industria divisa tra chi ha saputo anticipare la tempesta e chi ha dovuto adattarsi in corsa.

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