CIMBALI M2
sabato 23 Novembre 2024
  • CIMBALI M2
Home Blog Pagina 11

L’espresso sull’Isola di Capri d’inverno viene servito soltanto fino alle 17: ecco il motivo

0
caffè stress aduc cassazione leotta notizie contraffatto caffeina cialde giordano capelli terni mercato amaro carlino galante unesco candidatura ramadan prezzi why cup germania grecia pisa distribuzione sassari gallagher gourmet gollini amaro acqua napoli salerno rincaro zucchero cioccolato Lagardère euro collagene celsius nebbiuno specialty e-commerce tortolì oscar funghi matrimonio baribal biohazard colazione danimarca isernia savona sospeso assoutenti l'aquila apartment pesaro antigourmet croazia italiani lecce puglia vietnam hausbrandt detenuti swiss ascoli demenza bitonto puglia gravidanza massa pietrasanta capri addio batterio massachusets butler
Una classica tazzina di espresso (immagine: Pixabay)

In molti bar di Capri stop alla tazzina di caffè a partire dalle ore 17. Il motivo è semplice ed è legato alla stagione invernale. I baristi, appena possono, puliscono la macchina per l’indomani e la spengono considerando che d’inverno ci sono poche persone. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo del portale Fanpage.

Il caffè a Capri

CAPRI – Nell’isola Azzurra, perla del Golfo affacciata alla patria della tazzuella di caffè, gustare un espresso è sì possibile. Ma attenzione, non più tardi delle cinque del pomeriggio. E no, non si tratta di un omaggio british, all’ora del te.

Né tanto meno di un riguardo ai clienti per assicurare loro un pomeriggio meno agitato e sonni tranquilli, non turbati dall’effetto caffeina. Il fatto che a Capri non si servano più caffè al bar a partire dalle ore 17, in particolare ai banchi e ai tavolini del porto, ha un’altra ragione, ben precisa.

“Il motivo è molto semplice” spiega a Fanpage.it un esercente isolano. “D’inverno, a  Capri c’è poca gente. E spesso già bisogna chiedere il piacere ai bar di garantire il servizio. Dunque cosa succede? I baristi, appena possono, puliscono la macchina per l’indomani e la spengono”.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Goppion Caffè presenta la nuova miscela Arabica dal Brasile, Honduras e Guatemala

0
arabica goppion caffè
La nuova miscela Arabica (immagine concessa)

PREGANZIOL – Una nuova creazione va ad arricchire la gamma dei prodotti di Goppion Caffè. Si tratta della nuova miscela Arabica, composta da caffè selezionati scelti all’origine nelle piantagioni di Brasile, Honduras e Guatemala. Il nuovo prodotto della storica torrefazione di Preganziol, alle porte di Treviso, è stato pensato appositamente per la Grande Distribuzione Organizzata e sarà disponibile sugli scaffali dei supermercati a partire da novembre.

La nuova miscela Arabica di Goppion Caffè

Adatto all’utilizzo con la moka e con i sistemi di estrazione a filtro, Arabica ha un profumo avvolgente e un sapore dolce, leggermente fruttato, con sentori di spezie e cioccolato nel retrogusto. All’assaggio risulta corposo e intenso, con una lunga permanenza in bocca.

“La nuova miscela – spiega Paola Goppion, referente marketing e comunicazione dell’azienda – è perfetta per chi è alla ricerca di un caffè gourmet da fare a casa, perfetto per chiudere il pranzo o la cena. Una nuova opportunità per il consumatore di scoprire un caffè tostato a regola d’arte da acquistare al supermercato e, per i più lontani, anche attraverso lo shop online”.

Goppion aggiunge: “Fin dalla nostra fondazione ricerchiamo e selezioniamo i chicchi migliori, provenienti da piantagioni dove il caffè viene lavorato con cura. Per noi è da sempre fondamentale diffondere la cultura del caffè non solo tra i baristi, ma anche tra i consumatori, che in questo modo hanno la possibilità di acquistare un prodotto eccellente”.

Arabica è disponibile nello shop online aziendale e nei supermercati a partire dal prezzo di 7,50 euro.

Rio de Janeiro: al via la mostra sensoriale e immersiva del caffè, 14/11-22/02

0
prezzi consumi marin caffè trend Eudr janeiro
Chicchi di caffè tostato (credits: Alexa from Pixabay)

Al via a Rio de Janeiro la mostra sensoriale sul caffè ospitata presso il polo culturale ItalianoRio dal 14 novembre al 22 febbraio 2025. L’iniziativa è realizzata dal ministero della Cultura brasiliano con fondi della legge federale sugli incentivi alla Cultura. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale dell’Ansa.

La mostra sensoriale e immersiva del caffè a Rio de Janeiro

RIO DE JANEIRO – Sarà interamente dedicata al caffè – bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua – la mostra sensoriale e immersiva caffè: attraverso i sensi, ospitata dal 14 novembre al 22 febbraio 2025 presso il Polo Culturale ItalianoRio, a Rio de Janeiro. A cura di Josefina Durini, l’esposizione è prodotta da Artepadilla.

L’iniziativa è realizzata dal ministero della Cultura brasiliano con fondi della legge federale sugli incentivi alla Cultura, con il supporto del Consolato Generale d’Italia a Rio de Janeiro, dell’Istituto Italiano di Cultura di Rio de Janeiro e di sponsor privati.

“La scelta dello spazio espositivo, situato presso Casa d’Italia, il centro della cultura italiana a Rio, non potrebbe essere più appropriata, dando il dovuto merito all’immigrazione italiana e al suo contributo allo sviluppo del caffè in Brasile, nell’anno in cui si celebrano i 150 anni di arrivo della prima ondata di immigrati italiani, ricorrenza onorata dal pannello del graffitista Bruno Big, presente nello spazio, con rappresentazioni sul caffè”, riferisce l’Istituto italiano di cultura in una nota.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Neat Burger, la catena di Di Caprio e Hamilton, dedica un panino ad Animal Equality

0
neat

MILANO – Neat Burger, la celebre catena di ristoranti 100% vegana fondata da icone globali come l’attore premio Oscar Leonardo DiCaprio e Lewis Hamilton, pilota di formula 1 e vincitore di 7 campionati del mondo, lancia una collaborazione speciale con Animal Equality, organizzazione internazionale in prima linea per la protezione degli animali allevati a scopo alimentare.

In occasione di questa partnership, Neat Burger dedica ad Animal Equality il nuovo New York Strip Sandwich, disponibile nei ristoranti italiani dall’8 novembre fino a Natale.

Fondata a Londra nel 2019, Neat Burger ha rapidamente conquistato il cuore dei consumatori di tutto il mondo con la sua offerta innovativa di piatti gustosi e totalmente plant-based, dimostrando che il cibo vegano può essere etico e irresistibile. Presente a Milano con due punti vendita, uno presso il centro commerciale Merlata Bloom e uno nel vivace quartiere di Porta Venezia, Neat Burger si distingue per il suo impegno verso un’alimentazione sostenibile per tutti.

È in questi ristoranti che verrà servito per tutto il mese di novembre e fino al 25 dicembre il panino “New York Strip Sandwich” dedicato ad Animal Equality. Per ogni “New York Strip Sandwich” venduto, al prezzo di 21 euro, 5 euro verranno donati all’organizzazione Animal Equality per sostenere le sue attività a protezione degli animali.

Questa iniziativa ha l’obiettivo di sensibilizzare i consumatori verso una scelta alimentare consapevole e responsabile. Neat Burger invita i clienti a scoprire un’alternativa gustosa e compassionevole, dimostrando che ognuno può contribuire a fare la differenza per gli animali e la salute del pianeta.

Animal Equality è un’organizzazione impegnata in indagini nazionali e internazionali che documentano la sofferenza degli animali all’interno degli allevamenti e dei macelli. Attraverso campagne di sensibilizzazione e pressioni sulle aziende e sulle istituzioni, Animal Equality lotta ogni giorno per un futuro libero da crudeltà per milioni di animali.

“Quando scegliamo cosa mangiare, scegliamo il mondo in cui vogliamo vivere – afferma Elena Vecchini, Responsabile Marketing di Animal Equality Italia – Ogni pasto è un piccolo ma importante atto di compassione per tutti gli animali che meritano rispetto. Insieme a Neat Burger, crediamo che sia possibile promuovere un futuro più giusto, dove le nostre scelte a tavola riflettono i nostri valori.”

La scheda sintetica di Animal Equality

Animal Equality è un’organizzazione internazionale che lavora con la società, i governi e le aziende per porre fine alla crudeltà verso gli animali d’allevamento. Animal Equality ha uffici negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Germania, Italia, Spagna, Messico, Brasile e India.

Domori presenta la collezione Natale 2024 con Dammann Frères e Pintaudi

0
domori
Il panettone classico Domori (immagine concessa)

TORINO – Domori presenta la collezione Natale 2024: regalistica elegante, cioccolatini della grande tradizione piemontese, preziose latte natalizie, oltre ai dolci più classici, panettoni, pandoro, e torrone. Domori, Brand d’eccellenza, specializzato nella produzione di cioccolato fine, garantisce una collezione di qualità straordinaria: solo ingredienti di assoluta qualità, valorizzati in ricette raffinate e memorabili. La collezione per le festività è ormai un classico per tutti gli amanti del cioccolato e tutti gli appassionati gourmand.

Domori presenta inoltre le collezioni natalizie di Dammann Frères, Maison di tè pregiati, e Pintaudi, marchio di eccellenza della pasticceria secca, entrambe aziende della Holding Polo del Gusto, di cui Domori è distributore in Italia.

Domori: i dolci natalizi

Anche quest’anno Domori firma il Calendario dell’Avvento, dalla grafica deliziosamente retrò, e un assortimento goloso di 24 cioccolatini, tra giandujotti, cremini e napolitains. Torna la tripletta dei dolci della tradizione in tre raffinate versioni: il Panettone Classico, con Gocce di Cioccolato e Arancia, il Panettone omaggio al Piemonte, farcito con crema al Gianduja Domori, e un goloso Pandoro, dall’impasto classico infarcito con gocce di cioccolato sia al latte che fondente.

Panettoni e pandoro sono confezionati in eleganti scatole dalle tonalità̀ pastello,
impreziosite da un raffinato pattern di ispirazione vittoriana.

Regalistica

Dalle preziose scatole di cioccolatini alle eleganti scatole di latta, Domori impreziosisce l’offerta per le Feste con alcune bellissime novità. Le due famose collezioni di cioccolatini della tradizione piemontese – Grandi Classici N. 6 (420 gr) e Grandi Classici N. 8 (580 gr) – ritornano in una nuova veste grafica floreale, rispettivamente blu e rossa, di grande eleganza. Ugualmente splendide le confezioni “Nocciole Supreme”, in due diversi formati (da 250 e 450 grammi), declinate in due eleganti diverse tonalità di rosso, che racchiudono i cioccolatini più famosi a base di nocciola: cremini e giandujotti, e i golosi tartufi nella versione classica e al tiramisù.

Le latte di Domori

Colorate, festose, eleganti, le scatole di latta di Domori sono ormai un classico; quest’anno vengono proposte in due diversi formati: le scatole tonde con la frutta ricoperta – nelle varianti amarene, filetti d’arancia e nocciole ricoperte – e le scatole a cilindro, nel doppio formato di altezza, più piccole, da 11 cm, e più grandi, da 16 cm. All’interno, diversamente assortiti, i cioccolatini della tradizione, dai giandujotti ai tartufi.

Natale Dammann Frères

Ricchissima la collezione Dammann Frères per la stagione delle Festività, a cominciare dall’attesissimo Calendario dell’Avvento, oggetto da collezione per tanti appassionati di Dammann Frères. Quest’anno il calendario porta la firma di Victor Cadene, finissimo artista, famoso per le sue scene decorative bidimensionali, realizzate a partire dai suoi disegni, ritagliati e assemblati in collage.

La sua ricerca espressiva si distingue per la spontaneità della composizione e l’emozione del colore, essenziale nel suo lavoro, caratterizzato da esuberanza e armonia. All’interno del Calendario, una ricchissima selezione di 25 bustine tra tè, infusi e tisane, per una degustazione che accompagna fino alla Vigilia.

Dammann Frères propone due meravigliose miscele di tè natalizio, a base di tè verde e tè nero, profumatissime e festose: Christmas Tea (Tè nero, scorza d’arancia, aromi (maraschino, caramello, ananas e olio essenziale di arancia dolce) e Christmas Tea Vert (Tè verde, pezzi di mela, aromi di cannella, vaniglia, mela, mandorla amara) e oli essenziali (arancia rossa, zenzero, scorza d’arancia). I tè natalizi sono disponibili sia in formato sfuso, in splendide latte regalo, che in confezioni di bustine, cui si aggiungono, novità della stagione 2024, le nuove scatole regalo di Dammann, elegantissime, bianche e rosse e stellate: il Coffret Joyeux Noël, il Coffret Noëls du monde – che racchiude le eleganti miscele Noël à Manhattan, Noël à Paris e Noël ò Pékin, il Coffret Il était une fois (le due versioni di Christmas Teas, il Rooibos de Noël e la Tisana de Noel).

Tutti gli infusi di natale si ritrovano anche nell’ Assortimento di Natale, un elegante cofanetto rosso contenente 20 bustine Cristal confezionate singolarmente.

Tra le novità della stagione, troviamo anche due prodotti per veri gourmet: la pochette Lovely Christmas, che custodisce una latta da 40g di Rooibos di Natale in foglie e una gelatina di tè Noël à Paris, e la pochette Little Christmas, contenente una latta da 40g di Christmas Tea in foglie e la gelatina di tè Noël à Paris.

Natale Pintaudi

Il Natale di Pintaudi, azienda di finissima pasticceria secca, propone panettoni di qualità artigianale, realizzati con lievito madre vivo da rinfresco, 36 ore di lievitazione, senza aromi, coloranti o conservanti. Il Panettone Pintaudi si trova nella versione con arancia candita e uvetta, e nella ricetta con mela Alto Adige IGP, varietà Granny Smith. Il Panettone Classico è confezionato nell’elegante latta color bronzo, perfetta per un regalo speciale.

Completano la collezione la bellissima e giocosa Latta Schiaccianoci, con un assortimento dei Biscottoni Pintaudi (nelle ricette Burro e Vaniglia del Madagascar, Nocciole Piemonte e cacao fine, farro biologico e miele millefiori d’arancio) la cui decorazione riprende la famosa favola natalizia.

Deliziosa infine la pallina di natale Schiaccianoci, contenente piccole frolle assortite confezionate in monoporzioni, per decorare l’albero di natale.

Dove trovare le collezioni?

Per Domori, ricordiamo il Domori Store a Torino, in Piazza San Carlo 177, oltre all’e-shop.

Le Boutique italiane Dammann Frères sono due, a Milano (Piazza XXV Aprile) e Torino (Piazza San Carlo 177), oltre all’e-shop.

Tutti i prodotti Pintaudi si trovano qui.

I prodotti Domori, Dammann Frères e Pintaudi si trovano inoltre presso il negozio di Incantalia a Trieste (via Einaudi, 2/A).

Miglior panettone del 2024: al via il campionato a Napoli, 17-18/11

0
panettone
Il Campionato del mondo del panettone (immagine concessa)

NAPOLI – Si accendono i riflettori sulla città partenopea per il campionato Miglior panettone del mondo 2024 che si terrà il 17 e 18 novembre presso il Salone professionale dell’agroalimentare, enogastronomia e tecnologia Gustus, nella Mostra d’Oltremare di Napoli.

La competizione Miglior panettone del mondo 2024

Organizzata dalla Federazione internazionale pasticceria gelateria cioccolateria (Fipgc), la competizione si propone di celebrare l’arte e la tradizione della pasticceria italiana, mettendo a confronto i migliori maestri pasticcieri provenienti da ogni dove. A gareggiare sono 40 professionisti provenienti dal Messico, Giappone, Francia e Spagna, che si sono qualificati nelle competizioni dello scorso ottobre in cui hanno partecipato ben 250 concorrenti, tra cui anche gli Stati Uniti.

“Negli ultimi anni la Federazione ha visto una crescita esponenziale in termini di partecipazione. Questo non è solo un risultato numerico, ma una testimonianza della fiducia che la comunità dei professionisti del settore ripone in noi” afferma il Presidente Fipgc Matteo Cutolo “Lavoriamo instancabilmente per garantire la massima affidabilità e credibilità in ogni aspetto della nostra attività, dalla formazione all’organizzazione di eventi internazionali per promuovere tutte le specialità. Il Campionato 2024 si preannuncia così come un evento straordinario, un trionfo di sapori e tradizioni che celebrerà l’eccellenza di questo dolce iconico”.

Una due giorni tra accostamenti inaspettati di sapori, aromi e colori, mettendo a dura prova abilità tecniche e artistiche, creatività e profonda padronanza della chimica e della lievitazione.

Le gare saranno su 5 categorie: panettone classico, ovvero realizzato con la ricetta tradizionale e i canditi d’arancia, uvetta e cedro; innovativo, realizzato secondo l’estro del concorrente che porta innovazioni di tecnica, lavorazioni oppure nuovi abbinamenti o farciture; salato, realizzato secondo la ricetta tradizionale ma con ingredienti salati; migliore panettone decorato in cui si predilige l’estro artistico; e infine miglior pandoro, il dolce tipico veronese.

Ad elaborare la top ten dei panettoni più buoni al mondo, la giuria composta dall’Equipe Eccellenze della Federazione Internazionale Fipgc e da membri esterni alla Federazione, riconosciuti per l’alta professionalità e competenza nel settore dei lievitati a livello internazionale. Essa valuterà le creazioni in base a criteri rigorosi, tra cui profumo, taglio, cottura, gusto, sofficità, alveolatura e le tecniche usate per le sospensioni. Non solo, anche l’originalità, la presentazione, la qualità delle materie prime scelte saranno aspetti cruciali che verranno esaminati nel dettaglio.

Il primo assoluto per ogni categoria si aggiudica insindacabilmente il trofeo miglior panettone del mondo 2024. Le premiazioni dei primi 10 panettoni al mondo avverranno il 18 novembre nella Mostra D’Oltremare in Viale Kennedy, 54 – 80125 Napoli e saranno trasmesse anche in diretta sulla pagina Facebook della Federazione Internazionale di pasticceria, gelateria, cioccolateria cliccando qui.

Evento gratuito e aperto al pubblico.

Per ulteriori informazioni e aggiornamenti basta cliccare qui

La Federazione internazionale pasticceria, gelateria e cioccolateria

La Federazione internazionale pasticceria, gelateria e cioccolateria (Fipgc) è l’ente che promuove la pasticceria italiana in tutto il mondo. Vanta una presenza radicata e capillare sul territorio italiano, con delegati per ogni regione e dei sotto-delegati per ogni provincia. Ha lo scopo di unire tutte le realtà esistenti sul territorio (scuole, grossisti, associazioni, imprese del settore pasticceria, gelateria, cioccolateria, panificazione), per rafforzarne la collaborazione ed ottenere la crescita di tutto il settore e dei prodotti Made in Italy. FIPGC organizza in tutta Italia eventi, fiere, corsi di formazione di alto livello, preparazione One-to-One o di squadra per gareggiare nei concorsi a livello nazionale e internazionale. Dal 2015 organizza i Campionati Italiani e i Campionati Mondiali di Pasticceria e Cake Design.

Nel 2017 nascono anche i Campionati Nazionali di Pasticceria Alberghieri d’Italia: promossi insieme al MIUR, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è il primo campionato Juniores di pasticceria dedicato agli istituti alberghieri, che dà modo ai giovani che vogliono intraprendere la professione di confrontarsi con i grandi maestri d’Italia. FIPGC è un soggetto che ha acquisito in questi ultimi anni una grande importanza a livello istituzionale.

Un ruolo suggellato dai protocolli d’intesa con il Ministero degli Esteri, con lo scopo di sostenere il made in Italy e delle eccellenze italiane nel mondo e con il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) per rafforzare il rapporto tra scuola e mondo del lavoro.

I segreti dell’horeca spiegati bene a Baristapiù, Michele Cannone, Lavazza: “23% disposto a pagare di più per dei beni eco-friendly”

0
horeca Michele Cannone Marketing Manager Lavazza fuoricasa
Michele Cannone, Lavazza Brand Away from Home Director

MILANO – Al via l’evento Baristapiù – Hospitality Industry Festival organizzato da Mixer e GBI dedicato agli imprenditori dell’ospitalità, professionisti, manager e startup che vogliono sviluppare la propria attività, conoscere le tendenze dell’ultimo momento e i trend dei consumi fuori casa e dell’horeca.

A cominciare dall’anteprima dell’11 novembre, tre pomeriggi densi di formazione e convegni con i massimi esperti del settore sul tema Il futuro che ci aspetta, trend e forecast 2024-2027, che si concluderà mercoledì 13, tutto dedicato al fuori casa e all’horeca.

Durante la prima giornata del festival è stato organizzato un Camp studio, il primo dedicato al mondo fuori casa, in cui sono state illustrate le nuove strategie da adottare per fidelizzare i clienti già esistenti. Il Camp si è tenuto nell’Enterprise Hotel di Milano a Corso Sempione 91.

L’evoluzione nella domanda e nell’offerta del fuori casa e dell’horeca

Il primo intervento di Matteo Figura, executive director foodservice Italia e practice head Circana, ha indagato l’evoluzione dei trend nella domanda e nell’offerta fuori casa: “Il clima di fiducia del consumatore è migliorato leggermente negli ultimi due trimestri.

Il 53% sono neutrali, il 28% è composto da ottimisti mentre solo il 18% è pessimista riguardo al futuro. L’inflazione ha decelerato più rapidamente del previsto ma rimane a 3,6% per i servizi ricettivi e la ristorazione. Il livello dei prezzi sorprende ancora come due anni fa: il 39% crede che il costo dei servizi sia molto più alto delle aspettative iniziali. Il 62% può permettersi di mangiare fuori casa mentre solo il 9% dichiara di non poterlo fare”.

Figura continua: “La nostra indagine rappresenta una clientela variegata: il 33% frequenta meno spesso bar e ristoranti. Il 10% non cambia le sue abitudini mentre solo 15% cerca un ristorante diverso dall’abituale ma cerca promozioni. Il 40% cerca promozioni e il 34% cerca menù combo. Ancora il 22% riduce vino e bevande alcoliche. Nel confronto globale i consumatori italiani non risultano essere grandi utilizzatori di promozioni. Abbiamo riscontrato che i potenziali clienti sono inclini a spendere di più in compagnia e durante il weekend. Nelle occasioni funzionali il consumatore tende a non cambiare le abitudini di spesa”.

È il turno della mobilità: “Il 58% dichiara di lavorare almeno in parte da remoto. Rispetto al 2019 aumenta la quota di pasti acquistati fuori casa e consumati in casa mentre diminuisce la quota di visita. Nell’ultimo periodo abbiamo registrato meno delivery. Le visite rilevate CREST nella ristorazione presso i centri commerciali si allineano al trend del dati di Microblog sul footfall”.

Figura continua: “La crescita delle presenze fuori casa è guidata soprattutto dagli over 50. La pandemia ha frenato il ricambio generazionale nel fuori casa”.

I giovani in particolar modo sono guidati all’acquisto dalla sostenibilità. Per il 73%, continua la ricerca, l’attenzione all’ambiente è di grande importanza. Il 52% dei consumatori è invece più fedele ai ristoranti che hanno a cuore le politiche green.

L’84% degli intervistati utilizza le borracce fuori casa. Tuttavia solo il 2,3% considera la sostenibilità l’unico motivo per andare in un locale.

Il 37% delle persone vuole andare al ristorante per avere una esperienza memorabile. Sei su 10 persone pensano che la qualità del cibo sia l’area più importante in cui investire: non è una sorpresa perciò che il 64% ordini nei locali pietanze che non è in grado di cucinare a casa. Tra le motivazioni di scelta, oltre la qualità dell’offerta, cresce il tema della fedeltà. Il 49% ha una lista limitata da cui scelgono i locali da frequentare.

Figura conclude: “Il paradigma del fuori casa risulta essere cambiato. La pandemia ha dichiarato una linea di confine e ha accelerato alcune dinamiche già in atto come la sostenibilità. Il consumatore fa i conti con il carovita applicando strategie di trading down. Inoltre alcuni valori, come le politiche green e l’importanza dell’esperienza sensoriale, guidano le scelte dei più giovani.

Ci aspettano anni con meno crescita ma torneremo a stabilizzarci: in questo senso le strategie di fidelizzazione del cliente saranno determinanti”.

Il trend dei consumi nella generazione z nell’horeca

Si passa agli scenari out of home della generazione Z con Cristiano Mauri, chief operating officier di CBA, e Cinzia Malerba, chief of strategy CBA Italy.

Mauri afferma: “Tra i 18 e i 25 anni c’è un mercato che vale 9 milioni di persone, ovvero il 27% della forza totale del lavoro. Il 62,2% della generazione Z vuole spendere di più in media ma a patto di avere un’esperienza unica. Abbiamo raccolto dati da più di 1.000 rispondenti: questo osservatorio è nato 4 anni fa. Nel 2024 è il 96% la percentuale dei ragazzi che mangiano fuori casa almeno una volta a settimana.

Il 43% preferisce locali in cui ci sia qualcos’altro oltre il cibo. Questa generazione ha paura di finire gli argomenti e di essere sempre in imbarazzo a tavola: l’esperienza nei locali diventa perciò l’antidoto. Uno su tre vuole avere semplicemente belle foto da condividere, ma non del cibo, bensì del contesto come, ad esempio, l’architettura del locale o un particolare brand.

Due su tre scelgono il locale sulla base di chi lo frequenta. Il locale diventa simbolo della propria identità. Per il 63% è importante sapere che cosa mangerà. Il numero di ragazzi attenti fare pasti equilibrati che continua a  crescere arrivando al 26%. Per l’81% è importante non spendere più del budget prefissato.

Il locale non deve tradire le aspettative. La maggior parte dei giovani cerca il ristorante perfetto su Google, Trip Advisor e storie sponsorizzate su Instagram: quest’ultimo punto di grande importanza considerando che la presenza online gioca un ruolo fondamentale nell’attrarre clientela”.

Gli scenari di consumo per la nuova generazione, rivela Cinzia Malerba, chief of strategy CBA Italy , sono gli appuntamenti su Tinder (piattaforma social di incontri), feste, fast food e co-studying.

Il 36% partecipa alle Tinder date almeno una volta al mese con un incremento del 10% in 4 anni.

Il primo possibile cambio per essere più appetibile alla Generazione z è una maggiore attenzione agli scenari tralasciando il menù. Il locale non è più solo un luogo dove mangiare ma funge da abilitatore di relazioni.

Mattia Tipaldi, chief commercial officer Estero del Gruppo Sammontana, esprime la sua opinione: “Il mercato del bar in Italia vale 23 miliardi e mezzo di euro.

In questi anni il settore si è trovato in grosse difficoltà con la pandemia e l’inflazione. C’è stata una selezione naturale: i bar che sono sopravvissuti alla pandemia si trovano a pensare al domani del settore.

Noi vediamo i prossimi anni in maniera ottimista con una ripresa dei consumi. Il trend di crescita tornerà a breve. Tuttavia sta cambiando il ruolo del consumatore. La generazione Z è ben disposta a spendere ma vuole esperienze di consumo diverse. Gli imprenditori dovranno cercare un certo grado di differenziazione con prodotti di semi-trasformazioni donando un tocco personale. Un esempio? Una maggiore cura nell’offerta pasticceria”.

La sostenibilità nella filiera del caffè secondo Lavazza Group

Veronica Rossi, sustainability senior manager di Lavazza Group, parla delle sfide del caffè nell’ambito sociale ed economico: “Tre miliardi di tazze di caffè vengono consumate ogni giorno nel mondo. Ci sono 12,5 milioni di produttori di caffè e 50 Paesi di produzione, ma è bene ricordare che il 95% dei produttori ha meno di 5 ettari. Il caffè si misura in sacchi da 60 chili.

La produttività varia molto: dai 2 sacchi l’ettaro per il Togo ai 28 sacchi del Brasile (unico Paese del mondo con una raccolta meccanizzata). Ogni anno vengono consumati nel mondo 165 milioni di sacchi. In Europa 50 milioni, negli USA 27 milioni e in Brasile 23 milioni; quest’ultimi sono i primi produttori e terzi consumatori al mondo. Un dato interessante: l’aumento del consumo di caffè è spesso sintomo di crescita economica”.

“Sostenibilità significa occuparsi del futuro della propria industria. Lavazza cerca di aumentare la produttività,  la sostenibilità ambientale, la professionalizzazione e l’accesso alla tecnologia, favorendo l’imprenditorialità di donne e giovani. Il 70% dei chicchi di caffè viene raccolto dalle donne ma solo il 30% delle donne sono proprietarie della terra che coltivano. La situazione è analoga anche nel settore del bar e delle aziende. C’è gender gap in tutta la filiera: dal chicco alla tazzina.

I progetti della Fondazione Lavazza mirano ad ottenere una filiera migliore per tutti con più di 50 progetti. Lavoriamo con partner e fondazioni locali con progetti che durano dai 3 agli 8 anni circa. I primi 3 servono per mettere in piedi le piantagioni e i vivai. In alcuni casi si prevede la creazione di torrefazioni per l’accesso al mercato globale”.

Michele Cannone, Lavazza global brand director away from home, afferma: “Ciascuno percepisce il termine sostenibilità in maniera differente. Il tema è sempre più sentito dagli italiani con una percentuale che arriva al 68%. Il 23% è disposto a pagare di più per beni eco-friendly: il concetto green e anti-spreco entra sempre più nella nostra quotidianità. Il 36% dei consumatori predilige contenitori riutilizzabili”.

Il tema è come trasformare il sentimento per la sostenibilità in qualcosa di più concreto. Ci sono due nuovi regolamenti europei che impatteranno il business: il Ppwr (packaging and packaging waster regulation) che prevede il divieto dell’uso di imballaggi monouso e bevande destinati al consumo nel fuori casa dal 2027, norma che riguarda anche le capsule e, infine, la deforestation law con l’EUDR secondo cui dal 2026 il caffè dovrà prevenire da aree non deforestate dopo il 2020.

Cannone aggiunge: “Usiamo Cuba come esempio dei nostri sforzi che hanno condotto a risultati concreti. Cuba è composto dal 43% da foreste: nel 1959 l’area forestale rappresentava solo il 13%. Il caffè è deforestation free poiché è vietato il taglio di alberi ad alto fusto. Nel Paese viene prodotto essenzialmente caffè biologico. Noi stiamo aiutando i cubani a ripristinare tutta la filiera del chicco con l’obiettivo che il loro prodotto possa essere esportato al mondo e arrivi a tutti coloro che possano valorizzarlo, compresi i nostri consumatori”.

Luciano Sbraga (direttore Fipe) fa il punto sul fuori casa e l’horeca

È il turno di Luciano Sbraga, direttore Fipe, anche del Centro Studi, che fa il punto della situazione sul settore del bar e dell’horeca: “Ci sono diverse prospettive che devono essere affrontate per navigare nel settore del bar, uno dei luoghi in cui la socialità e la convivialità sono ancora importanti. Sono quasi 174mila le attività di bar attive. Siamo di fronte ad un mercato competitivo in cui fare impresa è davvero complicato. Ogni anno almeno 12mila imprese cessano l’attività.

C’è stato un calo durante la pandemia. Ci sono bar che hanno cessato come attività e altre imprese che hanno trasformato il codice di attività come, ad esempio, in ristorante. Il tasso di sopravvivenza è del 54% nei primi 5 anni. Ciò dimostra che siamo di fronte ad una attività difficile dove non bastano le competenze professionali. Il valore del mercato è di 23 miliardi. Le occasioni a maggior valore rappresentano solo il 22% delle visite (aperitivo, cena, notte e pranzo)”.

Il 47,4% dei titolari intervistati gestisce l’impresa con dei soci, il 27,7% con dei familiari. In media il 35,1% dei titolari lavora oltre 10 ore. Il 34,8% il gestore lavora tra le 9 e le 10 ore.

Il 67,4% dei bar intervistati è aperto sei giorni a settimana, il 72% è aperto tutto il giorno: dalla mattina presto alla sera. Quasi due terzi del bar (64,5%) prevedono la consumazione sia al banco che al tavolo, il 31,4% offre la consumazione al banco. Il 56,6% dei bar utilizza dehors: questo nel 64% dei casi era già presente prima della pandemia e nel 61% occupa il suolo pubblico. Si stima che 3 gestori su 5 hanno difficoltà nella ricerca di personale qualificato con un livello di preparazione adeguato”.

È il turno di Bruno Vanzan, tra i migliori barman italiani e del mondo, che aggiunge: “Essere inclusivi significa avere rispetto per tutti. Un concetto semplice che ancora necessita di essere applicato. Per questo combatto per permettere a chiunque di accedere alla posizione lavorativa di barman”.

Le conclusioni di Matteo Figura (Circana) sull’horeca

Matteo Figura prende nuovamente la parola: “La spesa dei consumatori europei ha continuato la sua ripresa. Nonostante nella ristorazione l’inflazione cresca a tassi più veloci, la performance del settore resta tuttavia sotto la media secondo Confcommercio. Resta costante la crescita del PIL e i consumi fuori casa al netto dei turisti crescono al netto dell’inflazione. Sempre per quanto riguarda il fuori casa, l’anno è iniziato positivamente, anche se il trend è in flessione”.

Figura continua: “Il mercato del fuori casa cresce del 21% rispetto al 2021 allineato con i segmenti dei distributori bevande, cash&carry (paga e porta via), gdo e consumer. I volumi disegnano uno scenario meno ottimistico con un valore negativo di -1,2% per il cash&carry. Aumenta la spesa media per ogni visita ma diminuisce il numero medio di prodotti acquistati. Il servizio veloce continua a registrare tassi di incremento più alti rispetto agli altri canali. Retail e servizio veloce stanno trainando le visite nel mercato.

A conferma di ciò, nella top 10 compaiono quasi esclusivamente canali appartenenti al servizio veloce e retail tra cui: burger e ristoranti tecnici. Inoltre, nel corso del 2024, i fattori climatici hanno guidato la variabilità delle vendite sia nel beverage che nella spessa complessiva fuori casa. Negli ultimi anni il delivery è aumentato in Europa: l’Italia è al 4° posto. Dopo la pandemia la crescita del delivery rallenta anche se si attesta a livelli superiori del 2019”.

Il pranzo crescerà più delle altre occasioni con una stima prevista del +2,4% nei prossimi anni. Il mercato retail, pizzerie e burger cresceranno invece sopra la media del mercato. Le dinamiche di consumo ancora orientate verso il trading down favoriranno l’aumento di prodotti a scontrino più basso.

In conclusione, le stime vedono una leggera coda inflazionistica sulla spesa dei consumatori fuori casa. L’Italia, a conferma di ciò, si inserisce in in contesto di rallentamento delle visite fuori casa per effetto del contesto di incertezza.

Export brasiliano da record: a ottobre esportati 4,9 milioni di sacchi, in crescita dell’11,6%

0
export brasiliano Brasile Cecafé
Il logo di Cecafé

MILANO – I colli di bottiglia logistici non impediscono all’export brasiliano di stabilire nuovi record assoluti. Secondo i dati pubblicati ieri sera (11 novembre), le esportazioni di caffè in tutte le forme del Brasile sono state pari, a ottobre, a 4,926 milioni di sacchi: l’11,6% in più rispetto a un anno fa, ma soprattutto il 3,27% in più rispetto al precedente massimo storico mensile di 4,77 milioni conseguito nel novembre del 2020.

In virtù di un prezzo fob per sacco superiore del 45,8% rispetto a quello dell’ottobre dell’anno scorso, il fatturato dell’export vola, a sua volta, al livello stellare di 1,393 miliardi di dollari, in crescita del 62,6%. L’export di caffè verde raggiunge quota 4.567.131 sacchi (+10,5%).

I volumi di arabica ammontano a 3.695.960 sacchi (+7,2%). Rallenta la progressione degli imbarchi di robusta, che cresce comunque del 26,9% attestandosi a 871.171 sacchi.

Positivo anche l’andamento del caffè trasformato, le cui vendite all’estero sono pari a 359.301 sacchi (+27,1%), in massima parte di solubile.

L’export dei primi 10 mesi dell’anno solare 2024 raggiunge il dato, anch’esso senza precedenti, di 41.455.751 sacchi (+35,1%). Gli imbarchi di caffè verde salgono a 38.095.167 sacchi (+38,1%), di cui 30.200.831 (+24,3%) di arabica e 7.894.336 (+140%) di robusta. Le esportazioni di caffè trasformato sono pari a 3.360.584 sacchi (+8,6%).

In crescita gli imbarchi alla volta di tutte le principali destinazioni, con la sola eccezione del Giappone.

Le esportazioni in direzione di Germania e Usa registrano rispettivamente un +77% e +31%. Quelle verso il Belgio addirittura un +116,25%. Da record anche l’export verso l’Italia, che lievita di oltre un terzo (+34%), attestandosi in 10 mesi a 3.329.743 sacchi.

export brasilianoDa notare inoltre i fortissimi incrementi nelle esportazioni verso Spagna, Olanda e Federazione Russa.

Ma è interessante soffermarsi anche sulla tabella relativa alle esportazioni verso gli altri paesi produttori, che riserva notevoli sorprese.

A fronte un forte calo dell’export verso la Colombia (-62,4%), che riflette anche la ripresa produttiva registrata in questo paese, si osserva infatti un boom degli imbarchi alla volta del Messico (+155,3%) e, soprattutto, del Vietnam (+432,8%), verso il quale il Brasile ha esportato, in 10 mesi, oltre 600 mila sacchi.

Volano letteralmente anche le esportazioni verso l’India (1355,8%), che superano i 225.000 sacchi.

Nella graduatoria dei porti di destino, Anversa supera di poco Amburgo. Seguono, distanziate, Brema, New Orleans e Genova (1.832.982 sacchi).

export brasiliano

Il trend positivo si conferma anche nei primi 4 mesi dell’annata di raccolto corrente (luglio-ottobre).

L’export brasiliano di caffè in tutte le forme è stato infatti di 17.074.555 sacchi (+17,9%). Quello di caffè verde di 15.649.128 sacchi (+18%), di cui 12.031.418 milioni di arabica (+12,1%) e 3.617.710 di robusta (+42,9%). Le esportazioni di caffè trasformato sono in crescita del 17% a 1.425.427 sacchi.

“Questo risultato di ottobre è stato, senza dubbio, molto positivo per il settore brasiliano dell’export di caffè e dimostra l’impegno delle aziende e dei loro team logistici nel consolidare gli imbarchi, anche attraverso soluzioni quali l’utilizzo di cinque navi break bulk, per onorare gli impegni assunti con i clienti internazionali.

Intanto è importante sottolineare che vi sono ancora volumi ingenti di caffè bloccati nei porti e che i nostri esportatori affrontano continue sfide logistiche nella realizzazione delle spedizioni marittime a causa del perdurare di elevati indici di ritardo nelle navi e nelle operazioni di carico e scarico” ha dichiarato il presidente di Cecafé Márcio Ferreira.

Fairtrade International, l’appello al Parlamento UE per respingere le richieste di rinvio di 24 mesi da parte del Partito Popolare Europeo del regolamento EUDR

0
fairtrade international
Novità per il mondo Fairtrade

MILANO – Fairtrade International chiede con urgenza al Parlamento europeo di onorare l’impegno preso nei confronti del Regolamento UE sulla deforestazione nel 2023 e di respingere quindi le proposte di modifica legislativa avanzate dal gruppo del Partito Popolare Europeo (PPE) che vanno contro l’urgente necessità di proteggere le foreste e mitigare i cambiamenti climatici all’interno e all’esterno dell’UE.

La proposta del PPE dimostra il desiderio di deregolamentare una legislazione ambientale chiave del Green Deal europeo. Essa prevede un rinvio di 24 mesi (invece dei 12 mesi proposti dalla Commissione europea), che secondo Fairtrade metterebbe a rischio i notevoli investimenti e gli sforzi compiuti da migliaia di soggetti interessati – tra cui aziende e coltivatori di caffè e cacao – per conformarsi alla legge.

Il PPE vuole anche eliminare gli obblighi di due diligence a carico dei commercianti. Se da un lato questo ridurrebbe gli oneri e i costi amministrativi per alcuni attori della filiera, dall’altro potrebbe comportare una minore responsabilità per i commercianti. Come Fairtrade ha ripetutamente affermato, non c’è sostenibilità ambientale e sociale senza un’equa condivisione e gestione dei rischi lungo tutta la filiera.

Inoltre, gli emendamenti del PPE chiedono anche l’istituzione di una categoria “senza rischio” nel processo di benchmarking, il che significa che le aziende dovranno dimostrare la propria conformità solo se richiesto dall’autorità competente.

Fairtrade ritiene che non esistano categorie “senza rischio”

Perché le violazioni dei diritti umani e il degrado ambientale possono verificarsi anche in regioni/paesi in cui la deforestazione è diminuita. Inoltre, senza meccanismi associati per incentivare la protezione e il ripristino delle foreste, una categoria “senza rischio” potrebbe portare a conseguenze indesiderate, come la mancanza di attività che supportino catene di approvvigionamento sostenibili nei Paesi a rischio.

Nel caso in cui l’emendamento proposto dal PPE venisse purtroppo adottato, e se le istituzioni europee non riuscissero a trovare un accordo su tali disposizioni, l’EUDR diventerebbe applicabile alla fine di dicembre 2024, come inizialmente previsto. Fairtrade non ha chiesto un rinvio di 12 mesi, ma ora si deve essere tutti responsabili e sostenere la proposta della Commissione europea per evitare caos e incertezza.

Per questi motivi, Fairtrade esorta il Parlamento europeo a respingere questi emendamenti e a sostenere le leggi decise democraticamente, dimostrando al contempo il proprio impegno nei confronti delle foreste, del cambiamento climatico e della biodiversità. La votazione sugli emendamenti proposti si terrà durante la sessione plenaria del Parlamento europeo a Bruxelles il 14 novembre.

MUMAC, Cimbali Group, e Aboca Museum partecipano alla XXIII Settimana della Cultura d’Impresa, 14-28/11

0
MUMAC e Aboca insieme per la XXIII Settimana della Cultura d'Impresa_locandina
MUMAC e Aboca insieme per la XXIII Settimana della Cultura d'Impresa (foto concessa)

BINASCO – MUMAC, Museo della Macchina per Caffè di Cimbali Group, e Aboca Museum partecipano alla XXIII Settimana della Cultura d’Impresa, la rassegna promossa da Confindustria e Museimpresa per esplorare temi legati alla cultura d’impresa, con particolare attenzione quest’anno al ruolo economico, culturale e sociale delle imprese italiane nei processi di trasformazione, evidenziando il contributo delle nuove tecnologie.

Il tema di questa edizione, “Mani che pensano. Intelligenza Artificiale, arte e cultura per il rilancio dell’impresa”, intende infatti delineare l’evoluzione della cultura d’impresa in chiave tecnologica, mettendo in luce il legame tra AI, arte e cultura come leve per il rilancio aziendale.

Dal 14 al 28 novembre, un ricco programma di iniziative permetterà di scoprire l’immenso patrimonio culturale custodito all’interno dei musei e degli archivi di grandi, medie e piccole imprese italiane, tra cui MUMAC.

In linea con il tema di quest’anno, MUMAC, in collaborazione con Aboca Museum, crea e propone un viaggio unico per raccontare la filiera del caffè che, letteralmente, passa “di mano in mano” attraverso 2.000 mani, con intelligenza, cura, cultura e arte, fino a giungere a noi e alla nostra tazzina. Un percorso che ci offre una nuova prospettiva orientata al futuro che, con l’AI, è sempre più vicino.

Giovedì 21 novembre, ore 18.00 – 19.15

Tavola rotonda “Di mano in mano: dal (di)segno alla tazzina tra intelligenza naturale e artificiale” – in collaborazione con Aboca Museum. A seguire aperitivo.

L’evento è organizzato con la collaborazione di Aboca Museum che ha selezionato dalla propria Bibliotheca Antiqua alcune immagini di antiche tavole botaniche dedicate al caffè, appositamente scansionate per l’occasione. Le tavole arricchiranno l’iconografia della pianta del caffè, affiancando la preziosa immagine conservata nella MUMAC Library e proveniente dal “De plantis Aegypti” di Prospero Alpini del 1592, la prima raffigurazione storica del caffè, che sarà esposta per l’evento.

L’iniziativa si avvale anche dei contributi del Museo Lavazza, di Museo Kartell e dell’Accademia del caffè Prospero Alpini Marosticense con cui verrà approfondita la figura del celebre medico e botanico, Lettore dei semplici all’Orto Botanico di Padova, ovvero l’orto botanico più antico al mondo, ancora nella sua collocazione originaria, nonché uno dei più antichi in assoluto e, dal 1997, anche Patrimonio UNESCO.

Uno sguardo alle mani della fabbrica dal passato al presente, passando per il design che ci accompagna quotidianamente, ci condurrà attraverso voci di rilievo alle idee di applicazione dell’AI per il vicino futuro.

Moderato da Barbara Foglia, MUMAC Director, l’evento vedrà i seguenti interventi:

– “Dalla pianta alla scoperta: mani che raccontano”, a cura di Gino Bisso, Storico del caffè
– “Le mani della scienza: il viaggio di Prospero Alpini”, a cura di Giorgio Strappazzon, dell’Accademia del caffè Prospero Alpini Marosticense  “Secoli di caffè, iconografia e usi dal passato: mani che curano”, a cura di Annalisa Cantarini, Aboca historical research specialist
– “Dall’arte all’industria: mani che fabbricano”, a cura Enrico Maltoni, collezionista e co-creatore MUMAC
– “Dalla coltura alla cultura: mani che lavorano”, a cura di Marco Amato, Direttore Museo Lavazza
– “Dalla macchina alla tazzina: mani che usano”, a cura di Elisa Storace, Consigliere Fondazione Museo Kartell e Curatrice
– “Dalla tazzina al futuro: mani che innovano”, a cura Andrea Coccia, R&D Director Cimbali Group.

A chiusura dell’evento, a ingresso libero e gratuito, è previsto un aperitivo con la presenza degli ospiti.

MUMAC OFF: gli altri appuntamenti

La storia di MUMAC e l’heritage di Cimbali Group si raccontano anche oltre le mura del museo d’impresa con tre interventi di Barbara Foglia, MUMAC Director, in altrettante occasioni di confronto e discussione:

– 13 novembre 2024 ore 14.30 – on line
Webinar online “Il marchio storico: profili legali e opportunità di valorizzazione” a cura della Camera di Commercio Monza Brianza e Lodi
– Intervento “Il caso Cimbali Group tra marchi storici e storia d’impresa”: un affondo nell’utilizzo dei brand come elemento differenziante per la storia che in essi racchiudono.

Per partecipare: LINK

– 19 novembre 2024 ore 18 Fondazione AEM, Piazza Po 3, Milano MuseoCity Spin off, tavola rotonda “Culture d’impresa”

All’incontro parteciperanno responsabili di Fondazioni e di Archivi di impresa impegnati nella cura e nella gestione di importanti patrimoni e archivi industriali, e anche imprenditori “mecenati” che hanno realizzato un modello virtuoso a beneficio della collettività. I relatori esporranno il percorso intrapreso dalle loro diverse realtà: Musei, Archivi, Fondazioni, che custodiscono la storia e l’identità dell’impresa e del suo territorio.

Modera Roberta Scorranese, giornalista del Corriere della Sera, intervengono:

– Giovanna Amadasi, Pirelli Hangar Bicocca
– Barbara Foglia, Mumac – Museo della macchina per il caffè espresso di Cimbali Group
– Riccardo Gianni, Fondazione Remo Bianco
– Luca Missoni, Archivio Missoni
– Francesca Molteni, Molteni Museum
– Fabrizio Trisoglio, AEMuseum

La tavola rotonda inizierà con la proiezione del film di MuseoCity “Mondi a Milano”, di Giovanni Pitscheider
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria. Per prenotare: LINK

– 29 novembre 2024 dalle ore 10 – Palazzo Uffici Olivetti – Ivrea (To)
Terza edizione della Conferenza Internazionale sul Turismo Industriale. Partecipazione al primo panel della giornata “La Cultura d’Impresa” previsto alle ore 11.00 presso il Palazzo Uffici Olivetti (uno degli edifici patrimonio UNESCO). L’Evento, organizzato da Confindustria Canavese con la collaborazione di Confindustria Piemonte, Unione Industriali di Torino, Archivio Storico Olivetti e Tower RE/Palazzo Uffici ed il supporto di Intesa Sanpaolo, è inserito nel programma di “Torino Capitale della Cultura d’Impresa 2024”.

MUMAC – Museo della Macchina per Caffè di Cimbali Group

Nato nel 2012 in occasione del centenario della fondazione dell’impresa da parte di Giuseppe Cimbali a Milano, il museo, grazie alle collezioni Cimbali e Maltoni, è la più grande esposizione permanente dedicata alla storia, al mondo e alla cultura delle macchine professionali per il caffè espresso; con oltre 100 pezzi esposti all’interno dell’headquarter di Cimbali Group situato a Binasco (Milano) racconta più di 120 anni di storia e dell’evoluzione di un intero settore del made in Italy, non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche del design e dello stile dei prodotti e dei costumi legati al consumo della bevanda.

Oltre alle macchine esposte, MUMAC è dotato di altri 250 pezzi a disposizione per rotazioni all’interno del museo o prestiti worldwide, di un fondo librario con circa 1.300 volumi tematici e di un archivio con decine di migliaia di documenti tra foto, brevetti, lettere, cataloghi, utili a ricostruire la storia della macchina per caffè espresso.

MUMAC produce contenuti culturali originali quali mostre, tavole rotonde e volumi divulgativi (tra cui il libro SENSO ESPRESSO. Coffee. Style. Emotions), organizza iniziative educational dedicate a scuole, università e famiglie e, attraverso MUMAC Academy, propone corsi rivolti ai professionisti del settore e ai coffee lovers.

mumac.it
FB @mumacespresso
Instagram @mumacmuseo

Aboca Museum

Inaugurato nel 2002, è il primo museo in Europa dedicato alle erbe medicinali e alla cura dell’uomo nella storia.

All’interno del rinascimentale Palazzo Bourbon del Monte i visitatori possono scoprire una collezione unica di erbari, antichi libri di botanica farmaceutica e strumenti usati dagli speziali, come mortai, vasi e bilance, di notevole valore storico e artistico. Il museo si arricchisce con Aboca Experience, una sezione immersiva che racconta la storia dell’azienda: dal lavoro nei campi di coltivazione biologica fino ai laboratori di ricerca e produzione. Al piano superiore, la Bibliotheca Antiqua ospita oltre 3.000 volumi antichi sullo studio delle piante medicinali, una collezione ineguagliabile a livello mondiale.

Il museo è anche sede di un Centro Studi che, in collaborazione con istituti accademici, approfondisce l’uso storico delle erbe e trasmette le scoperte alla divisione di ricerca scientifica di Aboca, spesso portando alla formulazione di nuovi prodotti. Infine, il palazzo ospita Aboca Edizioni, la casa editrice del gruppo, specializzata nel rapporto tra uomo e natura, e Aboca Shop, dove si possono acquistare integratori, dispositivi medici, libri e gadget ispirati agli antichi erbari.