MILANO – I pagamenti digitali erano una realtà che si stava affermando già prima dell’arrivo del Covid, e che è esplosa proprio come reazione alla pandemia anche tra i pubblici esercizi che si sono sempre mostrati un po’ restii ad adottarli nelle proprie attività anche per via delle commissioni applicate dalle banche.
Tra questi e il rafforzamento degli e-commerce come modalità di acquisto, questo è un settore che promette di aumentare i suoi numeri nell’immediato futuro. Il futuro dei pagamenti digitali è già scritto e cammina velocemente insieme alla tecnologia Smartphone in prima linea come sostituto di contanti e portafogli. L’italiana Satispay, Apple pay, Google pay, sono solo alcuni esempi di cosa ci attende. Leggiamo di questo fenomeno e le sue possibili evoluzioni dall’articolo di Biagio Simonetta su ilsole24ore.com, supportato dai dati raccolti nell’ultimo report degli Osservatori del Politecnico di Milano e commentati di uno dei due direttori insieme a Ivano Asaro, dell’Osservatorio Innovative Payments, Valeria Portale.
Pagamenti digitali: un futuro che è già presente
Per addentrarci meglio in questo segmento in grande fibrillazione, abbiamo chiesto aiuto a Valeria Portale, direttrice (insieme ad Ivano Asaro) dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano. Secondo Portale, non v’è dubbio che il futuro sia nella biometria: «Uno dei filoni dell’innovazione sicuramente riguarda la scansione dell’iride, oppure del reticolo venoso della mano, o ancora il riconoscimento facciale (come il Face ID di Apple, ndr). Ma è uno step al quale non siamo ancora vicinissimi. Servirà ancora un po’ di tempo».
Secondo la ricercatrice milanese, però, il futuro abbraccia anche altri settori
Come quello dell’automotive. «L’altro grande filone è quello legato all’integrazione dei sistemi di pagamento negli oggetti intelligenti. L’automobile, ad esempio, è sempre più evoluta, sempre più legata all’innovazione tecnologica. E sono già moltissime le case automobilistiche che stanno investendo o hanno investito in startup che si occupano di pagamenti elettronici». E il motivo è presto detto: «Non è utopia pensare che in futuro si possa pagare il rifornimento di carburante direttamente con un comando sul volante».
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