MILANO – Ogni anno nel mondo si consumano 500 miliardi di tazzine di caffè. Di queste ben 700 milioni vengono consumate ogni giorno in Europa.
Eppure, nonostante questi numeri, ancora la maggior parte dei piccoli produttori di caffè nel Sud del mondo vive in povertà.
Ecco perché con l’obiettivo di garantire migliori condizioni di vita e lavoro a coloro che per primi contribuiscono a portare il caffè nelle nostre case, Oxfam e International Coffee Organization (ICO), in collaborazione con EXPO Milano 2015, illy e Lavazza, lanciano la campagna di raccolta fondi Coffee4Change – Un caffè sospeso contro la povertà.
Dal 1° al 31 ottobre, infatti, all’interno dell’Esposizione Universale e sul sito coffee4change.oxfam.org, sarà possibile effettuare una donazione libera a partire dall’equivalente del prezzo di un caffè o di un cappuccino, offrendo così un sostegno ai progetti di aiuto allo sviluppo che Oxfam, Civil Society Participant di EXPO Milano 2015, realizza nel Sud del mondo.
Un piccolo gesto che può fare la differenza per tanti: i fondi raccolti verranno infatti utilizzati per incrementare le capacità produttive e la sostenibilità della produzione del caffè in Repubblica Dominicana, Haiti, Honduras, Uganda, Timor Est e Papua Nuova Guinea, sostenendo i piccoli produttori nel processo di lavorazione e commercializzazione del caffè e migliorando quindi le condizioni di vita e di lavoro per loro e le loro comunità.
La campagna è presentata giovedì 1° ottobre in occasione dell’International Coffee Day, il primo evento mondiale sulla sostenibilità della filiera del caffè promosso da ICO, nella cornice del Global Coffee Forum, l’evento promosso da ICO, Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, Comitato Italiano del Caffè, EXPO Milano e Fiera Milano Congressi, grazie al contributo delle maggiori aziende di caffè, in programma dal 30 settembre al 1° ottobre 2015 presso l’Auditorium del Centro Congressi Stella Polare di Rho – Fiera Milano.
“Dentro ogni tazzina di caffè che beviamo, c’è il lavoro di oltre 25 milioni di piccoli produttori del Sud del mondo: molti di loro però ancora oggi vivono in povertà. – afferma il direttore generale di Oxfam Italia, Roberto Barbieri – Coffee4Change è una straordinaria occasione per migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei piccoli produttori di caffè. Per tutto il mese di ottobre ai tanti visitatori dell’Esposizione Universale, basterà l’equivalente di un caffè o di un cappuccino per fare la differenza e aiutare concretamente chi ha più bisogno: grazie alla generosità di tutti potremo così raggiungere migliaia di contadini in Repubblica Dominicana, Haiti, Honduras, Uganda, Timor Est e Papua Nuova Guinea. Permettendo loro una salario e una vita dignitosa”.
Coffee4Change – Un caffè sospeso contro la povertà La campagna Coffee4Change si ispira alla tradizione del “caffè sospeso”, l’usanza tutta napoletana, diffusasi in Italia e nel mondo, di lasciare un caffè pagato a beneficio di uno sconosciuto che non può permetterselo: un gesto semplice e un atto di pura generosità che, attraverso la campagna di Oxfam, offrirà ai consumatori italiani la possibilità di contribuire a migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei piccoli produttori di caffè.
Come sostenere la campagna
Per tutto il mese di ottobre all’interno di Expo Milano 2015 sarà quindi possibile effettuare una donazione libera a partire dal valore equivalente a quello di un caffè, lasciando un piccolo contributo presso le apposite urne presenti in tutti i punti vendita illy del Coffee cluster e dei padiglioni Usa, Spagna, Germania e di Eataly e in quelli Lavazza, di Piazzetta del caffè, all’interno di Padiglione Italia, Terrazza Martini & Rossi, Eataly e presso il Supermercato del Futuro Coop di Expo Milano 2015.
Sempre dal 1° ottobre, inoltre, anche sul sito coffee4change.oxfam.org, sarà possibile effettuare una donazione a partire dall’equivalente di un “caffè virtuale”.
SCHEDA
Il lavoro di Oxfam per il caffè sostenibile
Repubblica Dominicana e Haiti Oxfam è al lavoro in Repubblica Dominicana e Haiti dal 1999, a fianco dei piccoli produttori di caffè per migliorare la loro attività di produzione e vendita all’interno della filiera e spezzare così il circolo vizioso che costringe i contadini a vendere i propri prodotti a prezzi stracciati. Un impegno che è aumentato dopo il devastante terremoto che ha colpito Haiti nel 2010, danneggiando le coltivazioni di oltre 4.000 famiglie, aggravato dal 2012 dalla recrudescenza della Ruggine del Caffè (malattia fungina che defolia le piante e azzera la produzione). Oxfam punta a incrementare del 30%, i redditi familiari per 3.000 produttori di caffè, in particolare per le donne, contribuendo alla diversificazione della produzione agricola, al miglioramento della filiera del caffè, e favorendo la collaborazione tra le cooperative di produttori e le istituzioni pubbliche.
Honduras Anche se è classificato come un paese a medio reddito, l’Honduras presenta uno dei più alti livelli di povertà dell’America Latina: nonostante il suo enorme potenziale produttivo, infatti, negli anni la crescita economica è stata molto irregolare e squilibrata, e ancora oggi la maggior parte delle famiglie è costretta a vivere grazie a produzioni agricole di piccola scala. In questo contesto, il recente ritorno della Ruggine del Caffè ha ulteriormente aggravato le condizioni di vita di quella larga parte di popolazione che basa il proprio reddito su questo settore. Dopo la grave siccità e le successive inondazioni del 2014, Oxfam è quindi intervenuta a fianco dei piccoli produttori per migliorare le tecniche di produzione e di trasformazione del caffè, rendendo inoltre le piante di caffè più resistenti a funghi e parassiti. Un lavoro realizzato prima di tutto a fianco delle donne, attraverso un sostegno economico rivolto all’apertura di nuove attività agricole.
Uganda In Uganda il caffè è la principale fonte di reddito: solo nella parte nord-occidentale del paese, si contano circa 80.000 famiglie di coltivatori che producono fino a 5 mila tonnellate di caffè ogni anno. Tuttavia, gli introiti derivanti da questo volume di produzione sono sufficienti solo alla sopravvivenza dei piccoli produttori e delle loro famiglie. Si stima infatti che solo il 10% del caffè prodotto sia di qualità elevata e che almeno il 70% della produzione potrebbe migliorare grazie a nuove e diverse tecniche di raccolta e trattamento. Qui Oxfam è al lavoro per sostenere la produzione e commercializzazione del caffè in 20 villaggi in cui vivono circa 100 coltivatori, prima di tutto aiutandoli a migliorare la qualità del caffè prodotto.
Timor Est Timor Est è uno dei paesi più poveri del Sud-Est asiatico. La stragrande maggioranza della popolazione, ben il 75% degli abitanti, vive in zone rurali ed è impiegata nell’agricoltura: qui la malnutrizione è ancora molto diffusa e la maggior parte delle famiglie soffre di carenze alimentari almeno un mese all’anno.
Oxfam, in collaborazione con Movimento Cooperativo Economico-Agricola (MCE-A), sta aiutando oltre 2.500 agricoltori ad aumentare la produttività di riso, caffè e altre colture attraverso il miglioramento delle pratiche agricole e sessioni di formazione sulle più moderne tecniche di coltivazione: un impegno che, secondo Oxfam, può consentire alle famiglie coinvolte un incremento del 400% del loro reddito.
Papua Nuova Guinea In Papua Nuova Guinea, Oxfam sta fornendo a circa 4000 contadini competenze agricole e conoscenze tecniche per migliorare le coltivazioni e, di conseguenza, le condizioni di vita per migliaia di famiglie. In particolare, l’intervento di Oxfam coinvolge circa 600 apicoltori e produttori di caffè con l’obiettivo di migliorare l’impollinazione dei fiori del caffè incrementando così la produttività delle coltivazioni: si stima che le api, migliorando l’impollinazione, potranno aumentare la produzione di caffè del 35%, elevando così il reddito degli agricoltori derivante dalla vendita di caffè e miele.