MILANO – Tra i nomi che hanno brillato nelle categorie premiate nell’ultima edizione dei Barawards, c’è la caffetteria specialty Orsonero Coffee (li abbiamo già conosciuti tempo fa) che si è posizionata al primo posto tra i bar che hanno partecipato per questo concorso. Che cosa li avrà portati alla vittoria? Che cosa si trova dentro questo locale che ha conquistato le due giurie? Meglio di chi ci lavora dentro e ha portato a casa il premio, non potrebbe raccontarlo: per questo abbiamo parlato con loro, Brent Jopson e Giulia Gasperini, che abbiamo trovato entusiasti per quest’ultima conquista.
Orsonero Coffee ha ottenuto una bella vittoria aei Barawards 2021: quando vi siete candidati, pensavate di arrivare primi?
“In realtà no. Ogni anno arriviamo tra i finalisti, ma questo è il primo anno che vinciamo. E quindi siamo molto felici: non abbiamo fatto nessun tipo di pubblicità per esser votati dalla giuria popolare. Abbiamo visto che ci sono stati tanti locali che hanno fatto promozione, ma noi siamo più low-key, non usiamo molto i social, siamo un po’ introversi. Proprio per questo siamo ancora più felici, perché nonostante non ci siamo esposti particolarmente, siamo riusciti a prendere il primo premio. Una vittoria che è arrivata spontaneamente.”
Quali sono stati i criteri per la giuria tecnica che vi ha conquistati
“Siamo a Milano da 5 anni, per cui siamo conosciuti da tante persone che lavorano nel settore. Siamo stati tra i primi qui a lavorare nel mondo dello specialty anche quando era poco conosciuto. Facciamo solo caffè e solo specialty. Non siamo il primo locale specialty che vince nella categoria caffetteria dell’anno, ma questa nomina è una conferma: È arrivato il momento forse per tutto il settore e quindi anche per gli esperti, di premiare posti come il nostro che lavorano con questa materia prima di qualità, per portare avanti il concetto degli specialty che ora finalmente sta esplodendo.
È un riconoscimento del nostro lavoro, in cui ci mettiamo il cuore, dopo anni in cui abbiamo cercato di vincere la diffidenza dei clienti rispetto ai prezzi. Ora possiamo dire che è cambiato tanto il panorama negli ultimi anni e noi abbiamo contribuito a determinare questa evoluzione, portando avanti questo tipo di prodotto, con tostature chiare ed estrazioni differenti. – Giulia a questo punto fa l’esempio del caffè filtrato per spiegare meglio la svolta a cui hanno assistito in Orsonero – La gente inizialmente lo chiamava acqua sporca. Ora non succede più. Noi abbiamo tanti clienti, non solo giovani, ma anche persone che non seguono propriamente lo specialty, che però vengono qua a bere il filtro buono come quello preparato con il caffè di Rubens Gardelli.
Vediamo oggi anche i grandi brand come Lavazza che parlano di monorigine e puntano un po’ più sulla qualità. Quindi ora sta cambiando il mercato a tutti i livelli con un’idea diversa di caffè e questo è molto bello.”
Pensate che questo premio avrà un impatto concreto su Orsonero Coffee?
“Pensiamo di sì. È un riconoscimento nazionale ed è utile al nostro desiderio di diffondere la cultura degli specialty in Italia. Sicuramente penetreremo di più il pubblico in tutto il resto del Paese, raggiungendo altre categorie e target che normalmente non saremmo riusciti a coinvolgere. È molto positivo ed è bello vedere come finalmente ci sia un passaggio nel tempo verso un futuro in cui il caffè avrà lo stesso rispetto che ora ha il vino.
Forse ci saranno nuove persone che vorranno collaborare con noi, anche negli hotel e nei ristoranti: attualmente è davvero un peccato mangiare benissimo nei locali stellati e poi bere un caffè preparato male. E non solo in Italia ma in tutto il mondo. È importante creare questo movimento e creare più valore e considerazione attorno alla bevanda.”
E ora? Quali sono i progetti futuri per Orsonero Coffee?
“Abbiamo aperto da poco il nuovo locale, un coffee corner in zona Corso XXII maggio, a settembre. Vorremmo continuare a collaborare con Paolo Scimone e His Majesty Coffee che ci fornisce la nostra miscela della casa. Magari, tra i nostri propositi per il 2022, vorremmo aprire una microtorrefazione: siamo ancora in uno stadio iniziale, ma sappiamo che sarà tutto molto cool.
Le idee non mancano: speriamo anche che grazie a questo premio riusciremo a concretizzarle, perché ora avremo più strumenti e conoscenze.
Proveremo a vincere anche l’anno prossimo. Siamo davvero contenti che sia accaduto anche a Milano e che sia il primo che il secondo posto siano stati conquistati da due locali di qui. Quando abbiamo aperto nel 2016, Orsonero Coffee era un esperimento: eravamo i primi a fare solo caffè specialty e niente alcol. Era un concetto mai sentito prima. Ora finalmente vediamo una prospettiva per i posti come il nostro in Italia, anche grazie ai giovani che vogliono lavorare come professionisti di specialty. Piano piano ci stiamo arrivando: la strada è lunga ma c’è speranza.”
Potete andare a trovare Brent e Giulia, nel loro locale in Via Broggi 15 a Milano.