giovedì 19 Dicembre 2024
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Orea: come funziona il dripper con estrazione inferiore ai 3 minuti

Dal lancio del primo modello Orea si è evoluto molto velocemente seguendo anche i feedback dei tanti brewers (anche il nostro campione Matteo d'Ottavio l'ha usato in gara nel World brewers cup championship 2021 e ultimamente il neo campione italiano barista Federico Pinna) che lo hanno testato e così sono nati i V2 e i V3

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MILANO – Horia Cernusca è il creatore di Orea, dripper a fondo piatto che permette una più rapida estrazione: il suo nome in greco antico significa “dai monti” e in greco moderno “bello”. Ideato per avere un metodo di estrazione che si prestasse meglio al consumo in viaggio, rispetto al v60: il segreto dopo studio e ricerca, sta nel modo in cui geometria e design hanno un impatto sulle dinamiche di brewing.

Horia è partito dalla praticità dei dripper a fondo piatto, meno ingombranti e adatti sia al loro utilizzo fuori casa che per la tazza di ogni giorno, per formulare le basi di Orea: risultato finale, flusso più veloce (estrazione in meno di 3 minuti), passaggio dell’aria migliore e limitato il più possibile al fine di ottimizzare il suo trasporto in viaggio.

Passiamo al materiale di Orea: inizialmente partiti dall’idea di utilizzare della plastica riciclata – che troverà la sua concretizzazione soltanto nell’ultimo modello – , il progetto ha dovuto modificare i piani con l’applicazione della tecnologia CNC, che si è dimostrata un buon modo per produrre basse quantità ad alta qualità, utilizzando l’alluminio anodizzato come materiale di base.

I filtri che funzionano con Orea sono gli stessi Kalita, oppure, si possono applicare quelli lisci che però devono essere adattati con uno strumento acquistabile sullo shop Orea, il Negotiatior – una sorta di pressa da stampare con una stampante 3D -.

Dal lancio del primo modello – con scanalature interne, in policarbonato e pochissimi articoli messi in vendita -, Orea si è evoluto molto velocemente seguendo anche i feedback dei tanti brewers (anche il nostro campione Matteo d’Ottavio l’ha usato in gara nel World brewers cup championship 2021 e ultimamente il neo campione italiano barista Federico Pinna) che lo hanno testato e così sono nati i V2 – 1000 unità prodotte in due colori, argento e nero, dotate di fascia protettiva in silicone per evitare scottature e di un foro centrale dal diametro di 1 centimetro per velocizzare ulteriormente l’estrazione – e i V3 – formato da due blocchi (il cono e una basa estraibile) per dare anche l’opportunità di personalizzarli separatamente e il materiale impiegato è in plastica riciclata, il Trogamid che ha migliori funzionalità termiche che permettono anche di non bruciarsi toccando Orea -.

Negli altri dripper a fondo piatto, i fori di dimensioni ridotte non permettono un corretto passaggio dell’aria e, di conseguenza, facilmente si ostruiscono rendendo lenta l’estrazione.

Orea ha risolto questa criticità con dei fori più ampi sul suo fondo, riducendo lo spiacevole effetto di intasamento. Altro elemento che aiuta è la rigidità del bordo: la pressione dell’acqua sul fondo del brewer si focalizza al centro e mantiene il livello del liquido più elevato rispetto a un dripper con un angolatura più aperta.

Ed è proprio sul fondo che avviene la magia dell’anello di Orea

Un effetto collaterale, ma in senso buono, di questo design riguarda le regole di macinatura: si può usare un macinato molto fine, senza provocare una sovraestrazione.

Nella produzione dei vari modelli, si è lavorato anche sulle dimensioni, arrivando all’attuale soluzione large per filtri Kalita 185 (esiste anche quella più piccola da 155).

Un minore contatto con l’acqua permette di non estrarre componenti spiacevoli nella tazza, con una conservazione della temperatura ottimale, che evita il rischio di sovraestrarre.

Prossimi step? E’ possibile pre-ordinare sul sito qui, l’ultimo modello V4, che è stato presentato come un sistema modulare che può funzionare con 8 device di brewing.

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