MILANO – Dopo la notizia della riunione de La Marzocco e dell’elvetica Eversys specialista in superautomatiche in un polo d’eccellenza delle macchine da caffè, il titolo De Longhi SpA vola al +3% con punte sino al 4,5% subito dopo l’annuncio. Sì perché Borsa, piace molto il polo delle macchine da caffè. Dunque De Longhi si mette in luce a Piazza Affari dove in un listino piatto il titolo sale del 3%, con punte sino al 4,5 in apertura, euro con una capitalizzazione di oltre 4,49 miliardi il 5 gennaio 2024. Il mercato ha quindi apprezzato l’annuncio, dato la sera di giovedì 21 dicembre a Borsa chiusa, della creazione di un nuovo polo delle macchine da caffè.
Secondo le agenzie di stampa Equita ha alzato il target price a 33,8 euro da 28,9, cosi’ come Banca Akros (da 32 euro a 38 euro) con raccomandazione di acquisto.
Come detto l’annuncio e’ arrivato a mercati chiusi: l’operazione prevede la fusione tra Eversys (detenuta da Treviso) e La Marzocco (controllata dalla finanziaria della famiglia De Longhi tramite la holding lussemburghese De Longhi Industrial) in un unico gruppo di rilevanza mondiale in cui De Longhi avra’ una quota del 61,5%.
L’operazione prevede un esborso per l’azienda di 340 milioni di euro. Si tratta di una cifra definita “gestibile per De Longhi” secondo gli analisti di Equita che stimano una posizione finanziaria netta di 490 milioni a fine 2023.
“Il deal ci piace ed è molto sensato”, sostengono gli esperti, evidenziando che La Marzocco “è un’azienda iconica” e in questo modo De’Longhi “aumenta l’esposizione all’interessante business del caffè professionale che presenta alti margini e interessanti prospettive di crescita”.
“Questo è l’accordo che aspettavamo da tempo”, commenta Banca Akros, evidenziando la logica strategica che porta De Longhi a focalizzarsi nel segmento del caffe che, secondo gli analisti finanziari, è in rapida crescita.
Allo stesso tempo, l’accordo “lascia ancora ampio spazio per ulteriori fusioni e acquisizioni”.
Quanto ai vantaggi in termini di costi, secondo gli analisti “non sono stati quantificati in questa fase” ma “con le due societa” destinate a restare indipendenti, non dovrebbero essere sostanziali”.