MILANO – È la stessa Caffè Trombettta Spa, torrefazione che ha la sede a Pomezia, ad aver individuato l’ocratossina in una serie limitata delle capsule da lei prodotte. Ed ha avvertito immediatamente il Ministero della Sanità. Avviando da subito il ritiro della parte di produzione non in regola nelle rivendite dove era stato distribuito. Perché è così che si deve fare: una volta scoperta l’Ocratossina A avvertire le autorità sanitarie e ritirare urgentemente dal mercato, diffondendo i numeri dei lotti sospetti.
La notizia della scoperta dell’elevata concentrazione di Ocratossina A in alcune partite di caffè prodotto dalla Torrefazione Caffè Trombetta Spa ha avuto enorme risalto sui media sia cartacei sia online causa la coincidenza con il Natale e l’assenza di notizie di rilievo.
Adesso la messa a punto.
Questa la comunicazione in merito all’accaduto che sarà pubblicata anche sul sito della Torrefazione romana e che rivela in dettaglio come sono andate esattamente i fatti.
“La nostra società nell’ambito di continui autocontrolli della propria produzione presso i laboratori di analisi autorizzati e accreditati, ha individuato un lotto di caffè torrefatto con un valore di ocratossina A superiore a quanto consentito dalla legge.
L’ocratossina A è una micotossina prodotta naturalmente che si trova in molteplici alimenti, principalmente nei cereali, nel caffè, nella frutta secca e nel vino.
I limiti di legge si ispirano ad una logica precauzionale, di massima cautela per i consumatori.
La società, in linea con la correttezza e trasparenza che ispira tutte le sue attività, ha provveduto a segnalare alle Autorità Sanitarie preposte i lotti potenzialmente coinvolti, a ritirarli dai punti di vendita e richiamarli dal mercato.
La procedura messa in atto dalla Caffè Trombetta Spa dimostra alla propria clientela la severa attenzione posta da sempre a garanzia del benessere dei propri consumatori e della qualità del prodotto.”.