ALBA (Cuneo) – I Nutella Biscuits non smettono di far parlare di sé: tra l’ossessione che hanno scatenato in termini di consumi e gli ingenti investimenti che Ferrero ha fatto su questo prodotto, tornano a far notizia con un dato interessante. Si raddoppia la produzione, anche in un momento di crisi come quello che sta attraversando l’Italia. Leggiamo i dettagli dall’articolo di Michelangelo Borrillo su msn.com.
Nutella Biscuits: non si rimarrà senza
Il miracolo dei Nutella Biscuits. Potremmo chiamarlo così, tanto più in un periodo in cui molte imprese sono in crisi a causa della pandemia, e un’azienda, invece, raddoppia la produzione. Succede in provincia di Potenza, al «Forno di Balvano», così come si legge sulla facciata dello stabilimento Ferrero in cui si producono, oltre che merendine lievitate naturalmente a base di pan di spagna, i biscotti alla Nutella che hanno fatto innamorare l’Italia e mezza Europa.
Lanciate sul mercato (e andate a ruba) il 25 ottobre 2019, le frolle di casa Ferrero sono diventate il biscotto più venduto in Italia con oltre 47 milioni di confezioni in un anno (quasi il doppio rispetto all’obiettivo di 25 milioni) per un totale di un miliardo di Nutella Biscuits acquistati da oltre 7 milioni di famiglie italiane.
L’inaugurazione degli anni ‘80
«Il lancio di Nutella Biscuits sul mercato italiano — ha spiegato Angelo Massaro, general manager di Iri, società specializzata nella gestione di big data — è da considerarsi il più importante nella storia del largo consumo in Italia da quando abbiamo i dati. A distanza di un anno dal lancio sul mercato, Nutella Biscuits ha realizzato oltre 141 milioni di euro a sell out, con una quota di circa l’8,5% del mercato dei biscotti. Considerato che il mercato dei biscotti in Italia è cresciuto del 13%, o di 185 milioni di euro in valore assoluto, è evidente come la crescita sia trainata per oltre il 75% dai Nutella Biscuits». Numeri che hanno fatto progettare alla Ferrero il raddoppio dello stabilimento inaugurato nel 1987 su impulso di Michele Ferrero che, all’indomani del terremoto del 1980 in cui a Balvano morirono 66 bambini, un terzo del totale, prese la decisione di investire in Basilicata, in un angolo sperduto del Mezzogiorno.
Con la produzione dei Nutella Biscuits a Balvano, la Ferrero ha voluto dare un’occasione anche a una seconda generazione, a quella dei figli dei primi assunti della fine degli anni ‘80. Occasione che adesso si amplia con il raddoppio dello stabilimento e un piano per il 2021 che prevede il lancio di un nuovo formato della confezione, in tubo. Gli effetti sull’occupazione
La proposta progettuale presentata da Ferrero
— si legge in un comunicato del sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico Mirella Liuzzi — prevede un investimento complessivo per 86 milioni e il raddoppio della produzione attuale grazie a una nuova linea di macchinari innovativi. Un investimento che verrà sostenuto anche dal pubblico, grazie all’accordo di sviluppo tra il Mise, la Regione Basilicata, Invitalia e Ferrero, «finalizzato a sostenere gli investimenti dell’azienda piemontese nello stabilimento» dove si producono anche i Nutella Biscuits.
«L’accordo — si legge nella nota — prevede uno stanziamento di risorse da parte del ministero pari a 15 milioni di euro, a cui si aggiungono 2 milioni a carico della Regione Basilicata, e un impatto occupazionale del progetto quantificato in un incremento di 68 posti di lavoro, con un organico a regime al 2024 pari a 518 addetti» dagli attuali 450.
Con un incremento occupazionale, quindi, del 15%, portando il contributo aggiuntivo in termini di nuovo personale dedicato alla produzione dei soli Nutella Biscuits, su entrambe le linee, a oltre 230 persone complessive. In un paesino di 1.800 abitanti. Sì, possiamo chiamarlo il miracolo dei Nutella Biscuit.