MILANO – L’universo Ferrero è ancora in espansione e rivolge la sua attenzione di nuovo verso l’Italia, dove tutto è iniziato. Ecco che, un prodotto lanciato solo sul mercato francese, i Nutella biscuits, saranno disponibili anche per gli affezionati del Bel Paese. Leggiamo lo sviluppo di questo prodotto e la sua nuova presenza italiana, dal sito corriere.it. Un articolo scritto da Giuliana Ferraino.
Nutella biscuits: finalmente anche in Italia
Con un investimento di oltre 120 milioni e 150 nuove assunzioni a Balvano, in Basilicata, dopo 10 anni di test, Ferrero lancia i Nutella Biscuits, Il nuovo prodotto con cui il gruppo alimentare di Alba punta al primato sul mercato dei biscotti, sfidando il Mulino Bianco di Barilla.
«Ci aspettiamo che Nutella Biscuits diventi il biscotto più venduto in Italia. La prima referenza in un mercato che vale circa 1,2 miliardi, con una quota tra il 5 e l’8% a sell-out e un fatturato tra i 70 e i 90 milioni entro i primi 12 mesi. Con oltre 25 milioni di sacchetti venduti che entreranno in 7 milioni di famiglie». Così afferma Alessandro d’Este, presidente e amministratore delegato di Ferrero Italia.
Nutella biscuits: un lavoro lungo dieci anni
È «un’enormità rispetto ai 15 milioni di euro che di solito un nuovo prodotto, considerato di successo, genera all’ingresso sul mercato», riconosce il manager. «Tanta sicurezza nasce dal fatto che sono 10 anni che lavoriamo a questo biscotto. Gli esperti di marketing insegnano che il time to market è fondamentale, ma Ferrero non la pensa così: dobbiamo testare e ritestare il prodotto. Non partiamo mai dal costo, tutta l’attenzione è rivolta ai consumatori».
L’esperienza in Francia
In Francia la scommessa è già vinta. Lanciato ad aprile sul mercato, Nutella Biscuits oggi è «il primo biscotto d’Oltralpe, con vendite tre volte superiori all’ex numero uno», sostiene d’Este. Dietro al successo ci sono innovazione e tecnologia, sempre più necessarie anche in un prodotto alimentare.
«A Balvano abbiamo realizzato una linea altamente tecnologica e d’avanguardia, con un futuristico sistema di intelligenza artificiale, che comprende ad esempio 18 sistemi di visione installati. Per un controllo capillare della qualità di prodotto. Ma abbiamo anche “l’isola picker” più grande del mondo, con oltre 40 braccia meccaniche,7 robot e circa 200 motori.
Pesa quanto un Boeing 747 e ci sono voluti 8 mesi per li montaggio. E’ la linea più innovativa e complessa che Ferrero abbia realizzato», spiega d’Este.
E diventerà la fabbrica dei biscotti per tutta l’Europa
Ma è frutto di un brevetto anche il sistema per assemblare il biscotto con un processo di sincronizzazione al millimetro: una cialda di pastafrolla, con farina di frumento e zucchero di canna, che contiene al suo interno nutella, chiusa da un altro biscotto. Un prodotto «goloso», che non va in controtendenza rispetto alla spinta salutista.
«Il mercato si sta polarizzando verso le offerte golose e le offerte benessere. Noi guardiamo a questi due segmenti in crescita, puntando a rimanere in equilibrio tra gusto e benessere».
Il cambio nella strategia
Il lancio di Nutella Biscuits segna un’altra svolta nell’evoluzione strategica del gruppo di Alba. Dopo l’espansione all’estero, accelerata attraverso 4 operazioni importanti negli ultimi 3 anni (i biscotti Delacre in Belgio, i dolciumi di Nestlé e i biscotti e gli snack di Kellogg’s negli Usa. E, lo scorso luglio, i biscotti Royal Dansk e Kjeldsens in Danimarca).
Acquisizioni che sono servite «per acquisire know-how»
Con lo sbarco in grande stile nel mondo dei biscotti, dove Ferrero è entrata 3 anni fa. «Il nostro cambio di pelle? Le aziende devono crescere. Perciò da un lato andiamo all’estero per conquistare nuovi mercati, dall’altro allarghiamo il business a nuove categorie, al mondo dei gelati (in partnership), ai biscotti e ai segmenti affini. L’obiettivo è diventare ancora più grandi», sostiene d’Este.
Anticipando che «Ferrero crescerà ancora», rispetto ai 10,7 miliardi di fatturato del 2018, di cui 1,45 miliardi in Italia.
E continuerà a puntare sull’innovazione
«Abbiamo 4 centri di Ricerca e sviluppo in Italia, in Lussemburgo, a New York e a Singapore. Negli ultimi 8 anni abbiamo investito un miliardo in impianti soltanto in Italia. Dove abbiamo 4 poli produttivi (Alba, Pozzuolo Martesana, Sant’Angelo dei Lombardi e Balvano), e 600 persone che si occupano dello sviluppo prodotti».