MILANO – Nuovo sprint delle borse del caffè nel finale di settimana: l’Ice Arabica è volato venerdì 19 novembre a massimi decennali. La scadenza marzo, ora contratto principale, ha sfiorato in corso di contrattazione i 240 centesimi. Poi, le prese di beneficio, incentivate dal calo del real sul dollaro, hanno intaccato parte dei guadagni e ridimensionato il rally.
Ma la giornata si è chiusa comunque a un nuovo massimo di 233,40 centesimi, con un guadagno di 425 punti rispetto a giovedì. In ripresa anche Londra: il contratto per scadenza gennaio si è rivalutato di 33 dollari chiudendo 2.245 dollari.
A spingere ancora al rialzo entrambi le borse del caffè sono anche i nuovi report diffusi dal dipartimento Usa dell’agricoltura (Usda).
Per la Colombia, Usda ha ridimensionato tanto la sua stima sul raccolto trascorso, che la sua previsione su quello in corso. La produzione 2021/22 è ora prevista in 13,8 milioni di sacchi, contro 14,1 nella stima ufficiale del giugno scorso.
La stima sul raccolto 2020/21 è stata tagliata di 900 mila sacchi e portata a 13,4 milioni. Ridotta di conseguenza anche la stima sull’export 2020/21, che scende a poco più di 13 milioni.
Rimane invariata invece la previsione per l’export di quest’anno, che raggiungerebbe i 13,5 milioni di sacchi.
Notizie buone a metà dal Vietnam. Usda mantiene infatti la sua stima di 29 milioni di sacchi per il raccolto trascorso ed eleva quella per il prossimo, attualmente in corso, a 31,1 milioni. Ma è andata e andrà meno bene sul fronte dell’export.
Contenuto riservato agli abbonati.
Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.
