MILANO – Senza freni la corsa al rialzo dei futures del caffè arabica a New York, che volano ai massimi degli ultimi 7 anni. Nella seduta di venerdì, il contratto per scadenza dicembre dell’Ice Arabica si è rivalutato di ulteriori 880 punti chiudendo a 219,70 centesimi, dopo aver violato, in corso di contrattazione, la soglia dei 2 dollari e 20 centesimi.
Durante la settimana, il contratto si è rivalutato, in sole 5 sedute, di oltre il 10%. Era dall’ottobre del 2014 che il front month non si spingeva in simili aree di prezzo.
Chiusura al ribasso invece l’Ice Robusta, che termina la settimana a 2.277 dollari: 15 dollari in meno rispetto ai massimi storici di giovedì.
Le scorte certificate dell’Ice Arabica scivolano ai minimi degli ultimi 8 mesi e mezzo, pur mantenendosi ben al di sopra dei minimi ventennali di un anno fa.
Il Brasile rimane l’origine principale, ma l’Honduras – per anni massimo fornitore di caffè certificato della borsa americana – è in netto recupero.
Ai minimi dell’ultimo anno le scorte certificate dell’Ice Robusta, che superano di poco le 114 mila tonnellate.
Permane sui mercati un clima di grande incertezza esacerbato dall’attualità degli ultimi giorni: un mix di notizie relative ai fondamentali di domanda e offerta, all’andamento climatico, alla crisi logistica, ai mercati valutari, ai timori di una ripresa dell’inflazione nei paesi consumatori.
Sul fronte tecnico, l’intensificarsi delle operazioni di riallineamento all’approssimarsi delle scadenze di contratto ha gettato ulteriore benzina sul fuoco a New York
Tutte queste circostanza hanno spinto una corsa alla ricopertura delle posizioni, che ha fatto scattare i forti rialzi degli ultimi giorni.
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