MILANO – Ancora pressioni ribassiste sui due mercati del caffè: la scadenza principale dell’Ice Arabica (dicembre) ha lasciato sul campo ieri, mercoledì 19 ottobre, ulteriori 280 punti chiudendo a 192,30 centesimi, livello minimo dal 5 ottobre 2021. Perde terreno anche Londra. Il contratto per scadenza ravvicinata (settembre) è sceso sotto la soglia psicologica dei 2 mila dollari, sino a un minimo intraday di 1.977 dollari, per poi recuperare parzialmente.
E chiudere a 2.012 dollari, comunque in flessione di 45 dollari rispetto alla seduta precedente.
Ad alimentare le vendite speculative dei fondi contribuiscono alcuni fattori tecnici, ma soprattutto il migliorato outlook brasiliano.
Dati aggregati raccolti da Refinitiv indicano che la media mensile delle precipitazioni nella cintura del caffè supera attualmente di oltre 110 mm quella dell’anno scorso.
Le piogge primaverili stanno interessando l’intera, vastissima area produttiva degli arabica favorendo la fase della fioritura del prossimo raccolto. E contribuendo a reintegrare l’umidità dei suoli. Tutti elementi che lasciano ben sperare per prossima stagione 2023/24.
Cepea riferisce che i suoi osservatori stanno già notando, in alcune aree, il formarsi dei primi frutticini, soprattutto nel nord-ovest del Paraná.
Queste positive notizie non hanno fatto però venire meno completamente le preoccupazioni per le conseguenze dei lunghi periodi di siccità dei mesi scorsi.
Contenuto riservato agli abbonati.
Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.