MILANO – Il caffè come mezzo di reintegrazione sociale: dal The New York Times, dalla cronaca di Amy Chozick, l’esempio virtuoso di formazione dei detenuti. Che avranno così l’occasione di apprendere una tecnica professionale in grado magari, nel futuro, di inserirsi nel mercato del lavoro con più facilità. Questa è la storia di The Rikers coffee Academy, di Omar Jhury and Joshua Molina, che hanno dato lezione – di vita oltre che di Latte art- nella Rikers Island.
The Rikers coffee academy: una nuova chance per chi deve ricominciare
NEW YORK – L’agente penitenziario Green ha ordinato il suo latte aromatizzato alla vaniglia che fosse bello bollente. “Con la vaniglia come top, appena una spolverata, ma che sia molto caldo. Non farmelo tiepido”. Così ha indicato a Eddie Rodriguez, che stava annotando la comanda. Ha annuito e poi ha scritto il cognome Green sulla tazza.
“Non ti preoccupare, ci penso io. Super bollente per l’agente Green”. E poi ha passato la tazza sul bancone del bar dove Mr. Rodriguez e gli altri allievi del corso The Rikers coffee academy nel complesso carcerario dell’isola, stavano aggiungendo ghiaccio. Oppure facendo schiumare il latte, macinando i chicchi con l’ausilio di una Nuova Simonelli modello Musica affiancato da un macinino Mdx.
Lo staff di The Rikers coffee academy
E’ stata un’ora frenetica al coffee shop che apre due volte al giorno nell’ala del personale in una delle prigioni più note della nazione. Le guardie vestite in uniforme, formano un’onda blu marina nella stanza del pranzo, con il discorso di Mayri Povich in diretta tv e un odore di waffle fritti nell’aria.
Hanno fatto i loro ordini speciali. un tè al latte latte per una guardia che l’ha chiesto non troppo dolce. Quattro tazzine di espresso per un guardiano che doveva fare un turno lungo (ho bisogno di una spinta in più). Cinque ordini per “Captain T“: un iced caramel latte con la crema in cima spessa.
Gli artisti di The Rikers coffee academy
“Omar, sei un artista ragazzo!” ha detto una delle guardie a Omar Jhury, di 29 anni. Che ha decorato con lo sciroppo di caramello il top della bevanda preparata, trasformando le linee in un petalo delicato.
“Oggi un sacco di pioggia sottile” ha detto Randolph Denis, 44 anni, mentre che faceva piovere lo sciroppo di vanilla sull’iced latte. Durante la mia visita, a settembre inoltrato, era sicuramente stagione di pioggia.