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Notturni d’arte: il chicco raccontato in un viaggio al Caffè Pedrocchi il 13 agosto

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PADOVA – Cultura e caffè: un accostamento che ha sempre funzionato  che ancora oggi riunisce le persone. Il chicco ha una storia antica e complessa che in molti ignorano. Una buona occasione per conoscerla è Notturni di notte 2019, al Caffè Pedrocchi. Leggiamo dell’evento dal sito padovaoggi.it.

Notturni d’Arte 2019: “L’avventuroso viaggio nel tempo del chicco di caffè”

Martedì 13 agosto alle ore 21 i Notturni d’Arte, rassegna prodotta dall’Assessorato Cultura. Con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e dedicata al tema del viaggio, fanno tappa allo Stabilimento Pedrocchi. Dove la visita animata a cura dell’associazione teatrOrtaet porterà il pubblico alla scoperta del caffè, esotica bevanda.

Al termine dello spettacolo, ai partecipanti sarà proposto il Caffè Pedrocchi

Storica ricetta padovana famosa in tutto il mondo, nata dal perfetto connubio tra espresso 100% arabica, emulsione di panna fresca; menta in sciroppo e una spolverata di cacao amaro. (costo di 3 euro al banco o al tavolo della sala rossa. Su esibizione del biglietto della serata).“

La storia di questa bevanda, che si snoda tra i secoli XV e XVIII, tra l’Oriente e le capitali europee, sarà messa in scena dagli attori di teatrOrtaet Alessandra Brocadello e Carlo Bertinelli. Che indosseranno i panni dei tanti personaggi che la popolano.La bevanda venne importata per la prima volta in Europa a fine Cinquecento, nella città di Venezia.

A portarla con sé, di ritorno da uno dei suoi viaggi, fu Prospero Alpini

Direttore dell’Orto botanico di Padova dal 1603 al 1616, Alpini trascorse alcuni anni della sua vita in Egitto. Dove la pianta del caffè era utilizzata per produrre un decotto dalle proprietà medicinali. La nuova bevanda incontrò, nella sua diffusione, alcuni pregiudizi: si riteneva che il suo uso allontanasse gli uomini dal focolare domestico e i consumatori di caffeina erano associati a una vita notturna licenziosa.

Basti pensare che ancora nel 1732 il compositore tedesco Johann Sebastian Bach scrisse una cantata il cui testo descriveva l’angoscia di un padre desideroso di guarire la figlia dalla passione del caffè. Quale luogo migliore per ospitare l’iniziativa dello storico stabilimento padovano. Fatto costruire a partire dal 1831 da Antonio Pedrocchi per essere il Caffè più bello della Terra? Morto Antonio Pedrocchi, lo Stabilimento passò al figlio adottivo Domenico Cappellato Pedrocchi. Il quale, privo di eredi, legò l’edificio al Comune di Padova (1891)

Informazioni su Notturni d’arte

Biglietti: adulti euro 10, bambini e ragazzi euro 8 da pagare la sera stessa sul posto,

prenotazione obbligatoria: prenotazioni@teatrortaet.it cell. 324 6286197

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