Non tutte le persone tollerano cibi e bevande troppo calde come, ad esempio, il caffè bollente. La soglia di sopportazione per quanto riguarda la percezione del calore è differente per ogni individuo. In Giappone questo fenomeno viene diffuso con il nome nekojita (lingua di gatto). Riportiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Laura Cuppini per Il Corriere della Sera.
Nekojita: la difficoltà di bere caffè bollente
MILANO – C’è chi ama il caffè bollente (anche in estate) e chi invece aspetta che si raffreddi un po’. In Giappone questo fenomeno sembra diffuso e ha un nome: nekojita (lingua di gatto). Il riferimento è alla lingua sensibile al calore e viene utilizzato per descrivere persone che non tollerano cibi e bevande caldi, proprio come i gatti.
La questione esiste, tanto che sono stati condotti diversi studi per determinare a quale temperatura caffè, tè e altre bevande siano tollerabili. Per esempio alcuni ricercatori tedeschi hanno offerto a 87 persone alcune tazze di caffè, man mano più calde.
I partecipanti dovevano fermarsi quando sentivano la lingua bruciare: non per tutti la soglia è risultata uguale. La prima tazza aveva una temperatura di 58°: alcuni hanno immediatamente provato fastidio. Ma c’è stato anche un partecipante che ha avvertito bruciore solo quando il caffè ha raggiunto i 71°.
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