MILANO – Non si arresta la corsa dei prezzi del caffè, che registrano un nuovo potente balzo in avanti, sia a New York che a Londra. Il contratto per scadenza dicembre dell’Ice Arabica ha chiuso ieri, mercoledì 24 agosto, in ulteriore ripresa di 1.075 punti terminando la giornata a 239 centesimi per libbra. È il valore più alto, per la scadenza principale, da inizio giugno. Nelle sole prime tre prime sedute di questa settimana, il benchmark è lievitato del 12%, pari a un guadagno di 25,65 centesimi.
Vola anche l’Ice Robusta, al suo quarto rialzo consecutivo. Il contratto per scadenza novembre ha guadagnato, sempre ieri, 90 dollari chiudendo a 2.348 dollari. È il massimo, per la scadenza principale, dai primi di gennaio.
Gli occhi dei trader di New York rimangono puntati sul Brasile, dove la situazione meteo rimane preoccupante e le prospettive produttive appaiono ridimensionate.
“Il mercato internazionale si sta rendendo conto che il calo produttivo (rispetto al raccolto record di due anni fa, ndr.) del raccolto 2022/23 è maggiore di quanto sin qui previsto da agronomi, produttori e cooperative” si legge nell’ultima analisi di Escritório Carvalhaes.
“Le operazioni di raccolta sono ormai prossime alla conclusione. E i produttori si trovano di fronte a volumi ancora più bassi rispetto a quelli inizialmente attesi”.
Intanto, Safras & Mercado conferma che il raccolto di quest’anno sarà inferiore ai 61,1 milioni sin qui stimati.
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