RIMINI – A Sigep 2020 il Gruppo IMA ha portato nel suo stand il Coffee Hub per accompagnare i clienti che desiderano esser guidati sulla materia caffè vista a 360 gradi. Per scoprire la filosofia dell’azienda, l’intervista a Nicola Panzani, Sales Director di IMA Coffee, che ha raccontato i tanti volti dello stesso approccio imprenditoriale uniti sotto il marchio IMA.
Con IMA si parla di macchine industriali, tutte quelle che servono per lavorare il caffè, prima dell’estrazione: tra la piantagione e l’estrazione.
Cosa sta succedendo nel settore capsule e torrefazione. Perché, IMA Coffee Hub, comprende tutti questi aspetti
Nicola Panzani:“IMA ha creato il Coffee Hub, il network di aziende attive nella realizzazione di impianti dall’intake del caffè verde sino all’imballaggio finale pronto per la spedizione ai clienti. Siamo l’unica realtà che offre questo tipo di prospettiva e di fornitura Abbiamo una visione davvero a 360 gradi dell’intera filiera, sino ad arrivare al momento dell’uscita dei prodotti per i nostri clienti.
Il mercato è in fermento, con una propensione all’innovazione di prodotto e di packaging che rappresenta una sfida e un’opportunità per un produttore di impianti come IMA. Se vogliamo concentrarci sugli sviluppi principali, nel mondo della tostatura c’è sempre più un’attenzione alla costanza nella riproducibilità del prodotto, alla capacità di controllare al meglio il processo di tostatura. Fino alla possibilità di ottenere profili più particolari per seguire il trend dello specialty coffee, che comprende una varietà più ampia di prodotti e nei monorigine.
Molto importante anche il focus sui consumi energetici, che rientra nell’ambito della sostenibilità ambientale oltre al contenimento dei costi. Aspetti che sono un riferimento anche per il mondo delle capsule e degli imballaggi.”
A proposito di capsule: questo tema è di forte interesse generale non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per i consumatori. Cosa fa IMA su questo fronte?
“Sia noi che i nostri clienti poniamo una grande attenzione sul tema della sostenibilità ambientale, mantenendo un approccio molto concreto, attraverso le analisi di quello che è poi l’effettivo impatto dei prodotti che vengono realizzati. Oggi il trend è indirizzato su due direttrici: una va verso l’alluminio, sulla piattaforma Nespresso per intenderci, quindi con l’impiego di materiale riciclabile all’infinito.
Questo grazie anche alle iniziative che stanno implementando sia Jab sia Nespresso, e che via via si stanno aprendo a tutti i produttori: l’obiettivo è quello di creare una filiera di riciclo delle capsule che impedisca la dispersione degli scarti nell’ambiente, prevedendo quindi il recupero del caffè.
La seconda va verso l’utilizzo di materiali compostabili sia per il prodotto capsule che cialde. Un tipo di materiale questo che sta prendendo molto piede grazie alla combinazione con la grandissima resa del caffè a livello di compostaggio; il riciclo tramite compost di tutta la capsula o cialda, ha infatti un impatto molto sostenibile.”A questo proposito, la tecnologia IMA offre infatti un’estrema versatilità garantendo l’utilizzo di materiali compostabili per una confezione interamente ecosostenibile ”
Singolare che un produttore di macchine sia così sensibile alla sostenibilità ambientale
“Invece è fondamentale. IMA pone una grandissima attenzione a questa tematica: abbiamo lanciato il brand IMA No Plastic che non punta unicamente all’eliminazione della plastica, come invece molti percepiscono. E’piuttosto l’ambire allo sviluppo di nuovi tipi di materiale nei diversi ambiti, dal compostabile alla carta, sino alla plastica monomateriale e quindi facilmente riciclabile. Nonché alla progettazione di soluzioni di packaging che favoriscano la riduzione di consumo di materiale sfruttando l’ottimizzazione degli spazi per esempio.”
Qual è la sua posizione sul PLA e il PLA cristallizzato
“Stiamo affrontando il tema PLA con i principali produttori al mondo con l’obiettivo di accertarci di avere a disposizione macchine in grado di processare i materiali del futuro in grado di garantire un minor impatto ambientale. Questi materiali oggi la fanno da padrone infatti, la stragrande maggioranza di prodotti compostabili ora sono a base di PLA, inserito più o meno nei compound. E’un prodotto molto utile, occorre però l’intelligenza nell’applicarlo dove dà un contributo più significativo. Questo è fondamentale poiché la disponibilità di questo materiale è limitata.”
Il cliente ha già le idee chiare su questi argomenti?
“C’è cliente e cliente. C’è chi ha le idee molto chiare e chi cerca invece un partner affidabile come IMA, che sia in grado di dare una visione del mercato e possa fornire i suggerimenti più adeguati. Siamo sempre in contatto con i produttori di capsule per cogliere i nuovi sviluppi e così orientare i nostri clienti nelle scelte migliori. Offriamo quindi anche un servizio di consulenza, che fa parte del nostro know-how e della nostra mission. Come fornitori globali lavoriamo per ampliare le nostre competenze e trasmetterle al cliente.
Oggi c’è molta incertezza sul mercato e questo si evince dal fatto che molti clienti stanno adottando entrambe le soluzioni. In modo da poter scegliere prontamente ed in modo flessibile il trend principale.”
Nicola Panzani: quando pensa che si definirà la linea unica che supererà la dicotomia tra alluminio e plastica compostabile?
“Dare una previsione su cosa accadrà non è facile. Secondo la visione IMA, riteniamo che ci sarà sempre più una segmentazione del mercato in tre fasce: il prodotto premium in alluminio, quello eco-friendly che verterà sul compostabile e infine quello sensibile al costo che resterà più legato alla plastica sia monomateriale o con percentuali ridotte di altri materiali in modo che siano comunque riciclabili.”
Una curiosità per i non addetti ai lavori che leggono: quali sono i limiti delle vostre macchine per la produzione di capsule al minuto?
“Focalizzandoci sulle capsule, abbiamo un parco macchine molto ampio. Partiamo da un minimo di 70 capsule al minuto sino a 2000. Con un range di macchine molto variegato a seconda delle esigenze dei clienti siamo in grado di rispondere a qualsiasi esigenza, a partire dal cliente più piccolo, sino a quello che si occupa della produzione di massa.”
Questa vostra attenzione consapevole sul problema ambientale è notevole per un costruttore di macchine
“Oggi avere una visione troppo limitata non paga più e non avviene più in nessun settore. Noi come leader di mercato, abbiamo il dovere e la responsabilità di porci il problema di come ridurre l’impatto dei prodotti realizzati dalle nostre macchine. La nostra visione deve essere più ampia ed è fondamentale per i nostri clienti, che hanno bisogno di impianti che rispondono alle esigenze dei mercati.
Noi dobbiamo essere all’avanguardia in questo ed in linea con la visione del Gruppo IMA che, nel pianificare le proprie strategie, valuta l’impatto economico, sociale ed ambientale del suo operato. Aderendo ai principi della crescita sostenibile e della Responsabilità Sociale d’Impresa. Infatti, la creazione di valore economico è guidata da una visione di futuro e di sviluppo centrata sulla sostenibilità, quale valore condiviso e imprescindibile per affrontare le sfide globali.”
IMA è un grande produttore, grande azienda, grande gruppo. Qualche numero per definirlo?
“Quest’anno, chiuderemo con un fatturato superiore a un miliardo e sei, contiamo circa 6000 dipendenti. Sedi produttive in buona parte del mondo dagli Stati Uniti, all’ Europa sino alla Cina e alla Malesia. Con un network molto ampio di sedi commerciali, produttive e di after-sales.”
Oltre alle macchine per la produzione delle capsule, come si articola l’offerta di IMA per l’inscatolamento e altro?
“Non ci limitiamo ovviamente alle macchine per il riempimento delle capsule, ma offriamo soluzioni per l’inserimento delle capsule in scatole , quindi in cartoni per arrivare alla fase della palettizzazione finale. Diamo soluzioni chiavi in mano ai nostri clienti. ”
Un altro aspetto sul confezionamento che interessa sia il produttore di capsule sia il consumatore: la gradevolezza della confezione. Nespresso punta molto sul contenitore
“Questo è uno degli strumenti di marketing più usato da tutte le aziende: la attrattività di ciò che appare sugli scaffali e quindi il contenitore delle capsule. Aggiungo che, da un lato c’è l’attenzione alla gradevolezza dell’imballaggio, dall’altro però il crescente trend che pone l’attenzione sulla riduzione dello spazio occupato da quest’ultimo.
Un’attenzione quest’ultima che ha determinato cambiamenti nelle scelte di packaging; lasciando spesso alle spalle l’opzione che prevedeva l’utilizzo di un flow-pack singolo per capsule non autoprotette per passare ad una capsula autoprotetta semplicemente confezionata in una scatola sfruttando al meglio gli spazi
Voi siete quindi i consulenti dei vostri clienti
“Per noi è fondamentale non vendere solo gli impianti, ma fornire anche il know-how, il saper fare. Vantando un numero di stabilimenti installati altissimo e diversificati per tipologia di prodotto ed esigenza, siamo oggi in grado di fornire consulenza specializzata al cliente che la richiede sempre di più.
Quello di IMA è un punto di vista autorevole e credibile che mettiamo sempre a disposizione dei clienti con l’obiettivo di trovare le migliori soluzioni, tra quelle che già possediamo oppure, in molti casi, di nuova progettazione nata dal confronto con i clienti stessi.”