MILANO – Sfiora i due milioni di sacchi l’ export di caffè del Nicaragua per l’annata 2012/13. Lo attestano i dati del Cetrex, l’organismo di promozione e supporto alle esportazioni. Nell’annata caffearia appena conclusa, l’export del paese centro americano è cresciuto del 18,3% raggiungendo un totale di 1.927.788 sacchi da 60 kg.
È importante sottolineare che, secondo le stime dello stesso Cetrex, circa 350 mila sacchi sono costituiti da scorte di riporto dalle annate precedenti.
Nonostante i dati positivi, l’impatto negativo dell’epidemia di ruggine del caffè comincia già a farsi sentire. A settembre, infatti, l’export è stato di soli 82.561 sacchi: circa la metà rispetto al volume registrato nello stesso mese dell’anno scorso.
Le stime per il 2013/14 prefigurano intanto un forte calo produttivo.
Secondo il Consiglio nazionale del caffè (Conacafé), il raccolto di quest’anno subirà una flessione del 20% risultando pari a 1,23 milioni di sacchi.
Oltre che della roya, il dato risentirà anche della ciclicità negativa, ha dichiarato in proposito il segretari esecutivo di Conacafé Juan Ramón Obregón
Secondo un recente report dell’Ico, circa il 37% delle coltivazioni del Nicaragua è stato colpito l’annata trascorsa dalla ruggine del caffè.
Un dato elevato, ma nettamente inferiore, rimanendo in America centrale, a quelli stimati per El Salvador (74%), Guatemala (70%) e Costa Rica (64%).