Da Singapore arriva la NEWBrew, una Tropical Blonde Ale, una birra bionda ad alta fermentazione al gusto di miele. La novità? La birra è prodotta con acque di scarico purificate. In Italia per ora non arriva, ma è uno dei risultati tangibili dell’economia circolare. L’idea non è completamente nuova: già nella Stazione Spaziale è possibile bere l’acqua del bagno ripulita. Leggiamo di seguito l’articolo pubblicato su Pianeta Blu.
NEWBrew: la birra frutto dell’economia circolare
SINGAPORE – Per gli amanti del green e del riciclo a ogni costo ecco da Singapore una birra speciale, la NEWBrew, una Tropical Blonde Ale, birra bionda a fermentazione alta con una gradazione di 5%, dal gusto simile al miele. Cosa ha di speciale questa bevanda? È prodotta con acque di scarico purificate.
Avete letto bene, la bevanda più amata da una grossa fetta di popolazione mondiale è ottenuta dalle acque di scarico dei cittadini, opportunamente lavorate. Pare infatti che il problema dell’acqua potabile sia molto sentito a Singapore, per questo dal 2003 è attivo un programma governativo per trattare le acque di scarico chiamato NEWater.
Nasce così la NEWbrew, che utilizza tra i suoi ingredienti malti d’orzo tedeschi, luppoli americani, lievito norvegese e acque reflue purificate. In pratica l’acqua in arrivo dai gabinetti cittadini attraversa varie fasi di purificazione, tra cui un passaggio di microfiltraggio e un processo con raggi ultravioletti che consente l’eliminazione di batteri, virus e particelle microscopiche.
In questo modo, dopo una fase di osmosi inversa e di disinfezione l’acqua sporca viene purificata e ritorna acqua riutilizzabile per vari scopi. I promotori del progetto hanno affermato: “Il nostro obiettivo è sensibilizzare i residenti sull’importanza dell’uso e del riciclo sostenibile dell’acqua”.
Qualche temerario che l’ha assaggiata, come il 58enne Chew Wei Lian, ha dichiarato soddisfatto: “Seriamente non potrei dire che sia fatta con acqua di scarico. Ha il sapore di una birra, e a me piace la birra”.
La birra del futuro
Se l’idea di bere una birra prodotta con acque reflue non vi disgusta, sappiate che non è l’unica in commercio. Già nel 2016 l’Università di Gent in Belgio aveva sviluppato un sistema, utilizzando energia solare, per separare i componenti dell’urina dalle acque di scarico rendendo poi l’acqua ottenuta utilizzabile proprio per eventuali creazioni di birre.
Difficile ipotizzare che questa sarà la birra del futuro, ma con la siccità che ci stiamo trovando ad affrontare, chi può dirlo?