MILANO – Sesta seduta in territorio positivo per New York, che torna al di sopra della linea dei due dollari libbra e conclude la giornata ai massimi degli ultimi 25 mesi.
I prezzi degli arabica si spingono a livelli mai visti dal lontano febbraio 2012. Il contratto principale (maggio) dell’Ice Futures US ha chiuso a 206,10 centesimi per libbra guadagnando 625 punti sulla seduta precedente, dopo aver toccato un massimo giornaliero di 207,80.
Sull’andamento della borsa di New York continuano a incidere le notizie provenienti dalla coffee belt brasiliana. I bollettini meteo indicano una forte probabilità di piogge intense nel corso del week-end, che potrebbero ritardare e complicare le operazioni di raccolta.
Ma al di là delle difficoltà contingenti, le stime degli ultimi giorni contribuiscono a delineare scenari allarmanti anche per le prossime annate caffearie
Dopo lo studio della Fundação Procafé della scorsa settimana, nuove cifre provenienti, questa volta, da Marex Spectron stimano in oltre 7 milioni di sacchi il deficit di offerta preventivabile, sin d’ora, per il 2014/15.
“Nel corso del 2014 non dovrebbero manifestarsi problemi di approvvigionamento particolari, ma i rischi potrebbero farsi incombenti nel 2015/16” scrive la casa londinese in un report citando anche l’ulteriore incognita rappresentata dal probabile ritorno del Niño.
Gli operatori stanno iniziando a capire che il problema non riguarderà soltanto il raccolto attuale e che le conseguenze si faranno sentire come minimo per un paio d’anni, osservava ieri un noto analista aggiungendo che la siccità potrebbe “minare la struttura produttiva del Brasile negli anni a venire”.
Dello stesso parere Judy Ganes-Chase, secondo la quale i raccolti brasiliani risentiranno della siccità per almeno 3 anni.
“Privi di nutrienti, gli arbusti faranno fatica a reidratarsi e saranno inoltre maggiormente soggetti alle malattie e alle altre avversità” ha dichiarato la nota analista americana.