ROVATO (Brescia) – Avevamo già raccontato la vicenda della barista di Rovato, titolare del New Diego Caffè, che aveva deciso di protestare rispetto alle limitazioni imposte dal Dpcm di ottobre e di restare aperta al servizio oltre le ore 18. Un’iniziativa individuale che ha visto un’evoluzione piuttosto prevedibile: la multa di 280 euro e l’obbligo di chiusura. Leggiamo la notizia da it.notizie.yahoo.it.
New Diego Caffè: la protesta termina qui
La proprietaria del bar New Diego Caffè di Rovato, in provincia di Brescia, dal 1° novembre è stata costretta a chiudere e ha ricevuto una multa di 280 euro. Chiara Casantello, 28 anni, aveva svelato di essere pronta a tutto pur di non cedere alle disposizioni del Governo che obbligano la chiusura alle 18. Lo aveva riferito il 27 Ottobre a Fanpage.it. “Questo bar è il sogno di una vita. Ho aperto un anno e mezzo fa non me lo porteranno via ora. Piuttosto arrestatemi” sono le parole della donna.
Multa alla barista a Rovato
Chiara Casantello ha servito caffè d’asporto fuori dal bar, dopo le 18, con contenitori di plastica, “senza mai violare il Dpcm“, come lei stessa ha sottolineato. “I clienti, su loro volontà, hanno deciso di non tornare a casa ma di rimanere a berlo fuori dal locale rispettando comunque la distanza sociale” ha raccontato la barista. Una sera è arrivata una pattuglia dei carabinieri e una della polizia locale, per fare la multa alla titolare del bar. “I carabinieri mi hanno accusata di obbligare i miei clienti a sostare fuori dal locale. Ma non è assolutamente vero. Anzi, quando sono arrivati fuori dal bar c’erano delle persone in piedi ma oltre la mia area di responsabilità e senza nessun bicchiere in mano. Le persone possono fare quello che vogliono. Ci sono anche clienti del vicino supermercato che si sono fermate a parlare” ha spiegato Chiara. La donna è convinta che non ci sia stata nessuna violazione delle disposizioni.
La barista ha semplicemente fatto dei caffè d’asporto, come consentito dopo le 18. Sul documento di violazione firmato dai carabinieri si legge: “Quale titolare del bar svolgeva attività di somministrazione bevande facendole consumare fuori la porta di ingresso del locale stesso“.
La proprietaria ha ricevuto una multa di 280 euro, ma si rifiuta categoricamente di pagare ed è pronta per andare davanti ad un giudice. “Dopo le 18 ho sempre fatto asporto, se le persone decidevano di consumare oltre la tenda del mio locale non capisco perché il mio bar deve essere sanzionato” ha concluso Chiara, pronta a far sentire la sua voce anche durante la manifestazione pacifica che si terrà a Brescia.