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domenica 17 Novembre 2024
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Nestlé: vendite dei nove mesi in calo (-2,4%) a 67,1 mld, Nespresso a 4,6 mld (-0,7%), il caffè è sempre la merceologia trainante

Il caffè è la merceologia di Nestlé che ha avuto la migliore performance, con una crescita in cifra singola media sostenuta dai tre marchi più importanti: Nescafé, Starbucks (su licenza per il canale alimentare) e Nespresso. Le vendite di Nespresso sono in calo dello 0,7% a 4,6 miliardi penalizzate, in primis, dall’impatto negativo dei cambi (-2,6%)

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MILANO – Ricavi in calo per Nestlé, che manca le previsioni degli analisti e rivede nuovamente al ribasso le previsioni su utili e ricavi per l’intero esercizio, mentre il caffè rimane il principale driver di crescita. Il colosso svizzero ha pubblicato ieri, giovedì 17 ottobre, i risultati per i primi 9 mesi del 2024. Tra gennaio e settembre, le vendite sono diminuite del 2,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso attestandosi a 67,1 miliardi di franchi svizzeri.

La crescita organica è stata del 2%, mentre la crescita interna reale (rig) è stata dello 0,5%.

L’impatto dei cambi e dei disinvestimenti è stato rispettivamente del -4,1 e del -0,3%.

Gli analisti avevano previsto crescita organica e crescita reale interna rispettivamente a +2,4% e +0,7%.

Ulteriormente ridimensionate le previsioni per i 12 mesi: Nestlé si aspetta ora una crescita organica delle vendite di circa il 2%. Il margine operativo sottostante dovrebbe raggiungere il 17%

A fine luglio, il Gruppo aveva già abbassato gli obiettivi di crescita organica ad “almeno il 3%”, rispetto al 4% precedentemente indicato. Una crescita annua delle vendite al 2% costituirebbe il livello più basso dall’inizio del secolo.

“La domanda dei consumatori si è indebolita negli ultimi mesi, e ci aspettiamo che il contesto rimanga debole,” ha dichiarato il nuovo amministratore delegato Laurent Freixe.

Parlando in una call con i giornalisti, la cfo del gruppo Anna Manz ha citato i forti aumenti nei costi di alcune materie prime, in particolare il caffè e il cacao, che sono andati di record in record negli ultimi due anni.

Sui volumi delle vendite – spiega inoltre Nestlé – ha inciso negativamente il comportamento del dettaglio e dei distributori, che hanno ridotto le loro scorte, a fronte dei minori acquisti dei consumatori, in particolare nelle economie più deboli dell’America latina.

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