BERNA – Dopo le cause intentate conto la Fust e la Denner, la Nestlé scende ora in campo anche contro la Migros. Si tratta di un’offensiva giudiziaria molto differente dalle precedenti, perché sin qui la Nestlé si era guardata bene dal portare in tribunale il colosso dei supermercati elvetici. Non certo per rispetto o altri motivi, ma semplicemente perché la catena svizzera è il primo cliente in patria del colosso degli alimentari. Che adesso è stato portato in tribunale a causa delle sue capsule per il caffè compatibili con le macchine Nespresso. Urs Peter Naef, portavoce della Migros, ha confermato oggi informazioni pubblicate dei domenicali “SonntagsZeitung” e “Matin Dimanche”.
Nestlé ha affermato di non essere sorpreso della causa, ma di essere convinto di non aver violato nessun brevetto o marchio
Le capsule – ha aggiunto il portavoce – continueranno ad essere vendute nei negozi Migros fino alla decisione di un tribunale. Altre battaglie giuridiche vedono opposti il gigante alimentare e Fust, filiale della Coop, nonché Denner, filiale della Migros, che offrono pure capsule compatibili con il sistema Nespresso.
Dopo un divieto temporaneo, entrambe le reti di negozi possono di nuovo vendere i loro prodotti in attesa di perizie
La multinazionale vodese ha anche avviato cause in vari paesi europei per proteggere le proprie capsule che nel 2011 hanno generato un giro d’affari di 3,5 miliardi di franchi.