MILANO – Piante di caffè più produttive a parità di impronta di Co2 e più resistenti alla malattie e alla siccità: sono quelle che sta mettendo a punto il centro di ricerca Nestlé per le scienze botaniche di Tours (Francia), sotto la guida di Fabrizio Arigoni. La multinazionale svizzera si è impegnata a raggiungere zero emissioni nette entro il 2050. E nella roadmap, predisposta lo scorso anno, la riduzione dell’impronta di carbonio delle principali materie prime agricole come il cacao, il latte e il caffè riveste un ruolo fondamentale.
Proprio dalle ricerche legate al caffè è giunta ieri, lunedì 19 aprile, una notizia importante per l’intero settore. Nestlé ha infatti annunciato di avere messo a punto una nuova generazione di varietà di caffè non ogm a “basso carbonio”.
Nello specifico, due varietà di Coffea Robusta, che offrono sino al 50% di resa per arbusto in più. Essendo possibile produrre di più a parità di superficie agricola, fertilizzante ed energia, tutto ciò si traduce in una riduzione sino al 30% dell’impronta di Co2e. Oltre che in una maggiore redditività per il produttore.
E poiché dal 40% all’80% delle emissioni necessarie per produrre una tazzina di caffè sono riconducibili alla filiera del caffè verde, queste nuove varietà potranno contribuire in modo significativo all’abbattimento dell’impronta di carbonio complessiva associata al consumo di caffè.
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