MILANO – I big mondiali del caffè si impegnano formalmente a intraprendere delle azioni concrete a difesa del futuro del settore del caffè sottoscrivendo una storica dichiarazione. È accaduto questa settimana, a Londra, in conclusione dei lavori della prima edizione del Ceo and Global Leaders Forum, che si è svolto in concomitanza con i lavori del 125° Consiglio internazionale del caffè dell’Ico.
Lo scopo: dare un seguito alle raccomandazioni contenute nella Risoluzione 465 dell’Ico, adottata nel settembre 2018.
E renderle più stringenti e puntuali a fronte della perdurante crisi dei prezzi e soprattutto dei problemi strutturali che minano la sostenibilità a lungo termine del settore del caffè.
A tale fine è stata sottoscritta, una dichiarazione di intenti, che prende il nome di Dichiarazione di Londra.
Chi sono i firmatari
I firmatari comprendono alcuni tra i massimi player dell’industria globale. Li elenchiamo, come nella Dichiarazione, in rigoroso ordine alfabetico: illycaffè, Jacobs Douwe Egberts (Jde), Lavazza, Mercon, Nestlé, Neumann Kaffee Gruppe, Olam, Starbucks, Sucafina, Tchibo e Volcafe.
La Dichiarazione ha anche il sostegno delle seguenti associazioni e organizzazioni:
Latin American and Caribbean Network of Fair Trade Producers (CLAC); Fairtrade International; Global Coffee Platform; Hanns R. Neumann Stiftung; IDH the Sustainable Trade Initiative; National Coffee Association of USA; Oikocredit; Rainforest Alliance; Rusteacoffee; Specialty Coffee Association; Sustainable Coffee Challenge.
È la prima volta che un simile numero di attori del settore concordano l’attuazione di soluzioni comuni in uno spirito di responsabilità condivisa e nell’ottica dell’Agenda 2030 dell’Onu. Con quali obiettivi?
Gli obiettivi
Gli attori che hanno sottoscritto Dichiarazione di Londra si impegnano a intraprendere azioni concrete e immediate concentrandosi in quattro ambiti:
- promozione di una produzione competitiva e sostenibile
- sostegno una crescita responsabile ed equa
- promozione di un consumo responsabile
- promozione del dialogo pubblico-privato con riguardo all’elaborazione delle politiche.
I firmatari hanno richiesto formalmente al Consiglio internazionale del caffè di avallare la Dichiarazione e dare mandato all’Ico di proseguire nei suoi sforzi rivolti a ottenere – dai meccanismi multilaterali, dalle organizzazioni internazionali e dal settore privato – consensi e mezzi finanziari sempre maggiori per far fronte alla sostenibilità di breve e lungo termine del settore del caffè.
Vedremo se questa dichiarazione di intenti – senza precedenti, per l’importanza dei soggetti che vi hanno aderito – saprà tradursi in atti concreti e coordinati significativamente utili per la filiera del caffè.