MILANO – Un centro di ricerca ad Abidjan che lavora a stretto contatto con le cooperative locali, un’azienda agricola sperimentale a Quevedo in Ecuador, altre iniziative in Venezuela e Indonesia.
Sono i punti nodali del “Piano cacao” della Nestlè. Tutti lavorano in collaborazione con il centro di Ricerca e Sviluppo del gruppo a Tours in Francia. L’iniziativa nasce da una considerazione: il consumo di cacao nel mondo è aumentato del 14% negli ultimi cinque anni, però la produzione non aumenta e i coltivatori spesso l’abbandonano in favore di altre meno difficili e più redditizie.
Lo scopo è assicurare la gestione sostenibile a lungo termine della filiera del cacao e nel frattempo aiutare le popolazioni locali. Nel progetto, avviato nel 2009, il gruppo investirà in totale 110 milioni di franchi svizzeri in 10 anni.
A quel punto saranno stati formati nei Paesi coinvolti 40mila coltivatori. L’azienda svizzera assicura dei sovrapprezzi sul cacao che acquista da loro.