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venerdì 22 Novembre 2024
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Nestlé è un colosso al femminile comandata per il 40% da donne manager

Federica Braghi, business executive officer Nescafé & Nestlé Professional: "Nestlé è il primo produttore e torrefattore al mondo e con questo accordo ci uniamo al secondo, Starbucks. Il lancio nel nostro Paese sta facendo crescere la categoria portando valore, oltre ad accrescere l’offerta e la qualità del caffè per i consumatori italiani in tutte le sue forme: grani, macinato, capsule e solubile"

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MILANO – La parità di genere è uno degli obiettivi che in questi anni si stanno ponendo tante aziende e realtà imprenditoriali più o meno grandi: in testa a tutte, a far d’esempio è il colosso Nestlé che mostra delle percentuali incoraggianti per quanto riguarda la quota femminile ai suoi vertici. Infatti, ben il 40% dei manager sono donne. Leggiamo i particolari dall’intervista a Federica Braghi, business executive officer Nescafé & Nestlé Professional, condotta da Giuseppe Catapano sul sito quotidiano.net.

Nestlé ha un tocco femminile

Il caffè di Starbucks nelle case degli italiani. Lo porta Nestlé, compiendo quello che Federica Braghi, business executive officer Nescafé & Nestlé Professional, considera “un passo significativo in una delle categorie chiave per lo sviluppo del nostro business”.

Quali risultati sta dando la partnership in Italia?

“Nestlé è il primo produttore e torrefattore al mondo e con questo accordo ci uniamo al secondo, Starbucks. Il lancio nel nostro Paese sta facendo crescere la categoria portando valore, oltre ad accrescere l’offerta e la qualità del caffè per i consumatori italiani in tutte le sue forme: grani, macinato, capsule e solubile”.

Ma il mercato è ricco di competitor. Con i nuovi prodotti puntate soprattutto sui giovani?

“Il portato valoriale e la competenza di Starbucks nel mondo potranno permettere di creare sinergie più forti tra il comparto dei prodotti da consumare a casa e quello del ‘fuori casa’. Ciò consente di incontrare gusti e abitudini di persone giovani, ma anche gli alto-consumanti. Va considerato che il target dei consumatori di prodotti Starbucks a casa è molto simile a quello costituito da chi già frequenta, o frequentava, all’estero o anche nelle città italiane, le caffetterie del brand: si tratta per lo più proprio di giovani, che hanno un’attenzione particolare al benessere fisico, amano il design e sono interessati ai trend della propria comunità”.

La distribuzione è cominciata da Esselunga, poi lo sbarco online. È prevista un’espansione nella Gdo?

“Data la peculiare cultura del caffè in Italia, la distribuzione viene portata avanti in modo progressivo così come è avvenuto con l’apertura dei coffee shop della catena americana in Italia. Nel retail siamo partiti da Esselunga, dove la novità è valorizzata con mobili fuori scaffale che fanno vivere l’esperienza delle caffetterie, ricreandone lo stile e l’ambientazione nel punto vendita. Negli ultimi mesi il caffè Starbucks è arrivato anche in altre insegne, per il futuro c’è l’obiettivo di coprire le maggiori catene della Gdo, fedeli al nostro modello che punta a ricreare l’esperienza di consumo dei coffee shop Starbucks”.

Il canale online è destinato a crescere?

“Stava già crescendo prima del lockdown, poi c’è stata un’ulteriore accelerazione durante i mesi dell’emergenza Covid-19. È un trend continuerà nei prossimi anni, l’elevata affinità del nostro target con l’online rende il canale importante e strategico per lo sviluppo di Starbucks. Oggi siamo già presenti su Amazon e contiamo sulla collaborazione con alcuni importanti clienti specializzati nella vendita di caffè online, in più c’è il sito di Nescafé Dolce Gusto. Contiamo di arrivare a fine 2020 con oltre 20 clienti attivi tra Click&Mortar, Pure Players e Last Mile Delivery”.

L’Italia del caffè: tradizionalista o sensibile alle nuove proposte?

“Il rito del caffè e della pausa è un momento fondamentale. Ma negli ultimi anni ci sono state diverse evoluzioni, ne è esempio la moka che ha lasciato spazio al solubile e alle capsule. C’è una sempre più crescente attenzione alla qualità, ai nuovi gusti e ai prodotti premium. Quelli a marchio Starbucks sono pensati proprio per rispondere alla voglia di avvicinarsi a un modo nuovo di intendere il caffè”.

E Nestlé lancerà ulteriori novità?

“Ce ne saranno nel 2021, con Starbucks e anche con Nescafé e Nescafé Dolce Gusto. Le innovazioni continuano. Con Nescafé abbiamo risposto a un trend che in questi anni è cresciuto in Italia, ovvero le alternative al latte vaccino e i prodotti per vegani. Due famiglie italiane su cinque acquistano prodotti senza lattosio scegliendo tra latte delattosato e bevande vegetali. Il potenziale di queste ultime sta aumentando e lo confermano i sei milioni di famiglie che le vorrebbero inserire nella propria lista della spesa. Per soddisfare queste esigenze abbiamo ampliato la gamma di caffè solubili: la novità di quest’autunno è rappresentata dalle bevande vegetali solubili con caffè Nescafé Gold, ‘Mandorla Macchiato’ e ‘Avena Macchiato’. Mentre, con Nescafé Dolce Gusto, offriamo una scelta di oltre trenta bevande a chi sceglie il caffè in capsula”.

I consumi fuori casa stanno risalendo dopo il crollo causato dalla pandemia. Quali sono le strategie di Nestlé?

“Anche in questo caso intercettare i nuovi trend è cruciale. L’hotellerie di qualità è sempre stata la nostra destinazione elettiva, ora stiamo puntando anche su altri canali per i quali stiamo mettendo a punto concept, layout e format nuovi”.

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