MILANO – Anche Nestlé si accinge a introdurre la sua etichetta nutrizionale a ‘semaforo’ Nutri-Score. La novità debutterà nella prima metà del 2020 in Svizzera, Austria, Belgio, Francia e Germania. L’annuncio è stato dato mercoledì 27 novembre a Francoforte. La multinazionale elvetica applicherà il Nutri-Score, che classifica gli alimenti con cinque colori e altrettante lettere secondo il loro contenuto, per un periodo di due anni ai prodotti che sono interamente di sua proprietà e ai cereali della joint venture Cereal Partners Worldwide.
“Il nostro obiettivo è di offrire una delle opzioni più salutari in ogni categoria di prodotti”, ha detto Marco Settembri, responsabile per Europa, Medio Oriente e Nordafrica. Oltre 5mila articoli, tra cui pizze, caffè e cioccolato, dovrebbero portare l’etichetta.
Il Nutri-Score assegna un punteggio complessivo tenendo conto degli ingredienti “buoni” (fibre, frutta) o “cattivi” (grassi, zuccheri). La scala va da una A su sfondo verde scuro – la valutazione migliore – a una E su sfondo rosso, quella peggiore.
Nestlé vuole presentare questa novità per dare un segnale. Ma si trova anche sotto pressione, dato che la concorrente francese Danone ha già introdotto il Nutri-Score. Un’etichettatura pare in arrivo, almeno in parte, pure in casa Aldi, Lidl e Rewe.
Il Nutri-Score è già legge in alcuni paesi, ma ha suscitato vive polemiche, in particolare in Italia. “Non abbiamo bisogno di semafori in etichetta che sono fuorvianti per i consumatori. Esiste già l’etichettatura nutrizionale, frutto di accurati studi scientifici e garantita dall’approfondimento dell’Efsa” ha dichiarato recentemente il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti.
Secondo Assolatte, il Nutri-Score è una “metodologia di classificazione degli alimenti, che penalizza fortemente gran parte delle più apprezzate, famose e vendute eccellenze del comparto alimentare italiano, come molti dei gioielli dell’arte casearia italiana”.