MILANO – Il caffè continua a trainare la crescita organica di Nestlé, che nella terza trimestrale vede lievitare il fatturato dei primi 9 mesi a 63,3 miliardi di franchi svizzeri (EUR 59,3 miliardi): il 2,3% in più rispetto al pari periodo dell’esercizio 2020. Va oltretutto osservato che il fatturato ha risentito negativamente delle oscillazione valutarie e che le dismissioni nette hanno ridotto i ricavi del 3,3%.
Sulla scorta del favorevole andamento degli ultimi mesi, il colosso elvetico ha nuovamente rivisto al rialzo le previsioni del fatturato annuale.
E stima ora una crescita organica per i 12 mesi compresa tra il 6% e il 7%, a fronte di un +6,5% nel terzo trimestre e +7,6% nei primi nove mesi.
Quest’ultimo dato supera nettamente le aspettative degli analisti, che avevano previsto un +6,6%.
La crescita organica di Nestlé è stata nel terzo trimestre del 7,1% nei paesi sviluppati e dell’8,3% nei mercati emergenti.
La categoria di prodotto che ha fornito il contributo maggiore alla crescita delle vendite è stata quella del caffè, grazie alla forte spinta proveniente dai tre principali marchi: Nescafé, Nespresso e Starbucks.
In particolare, le vendite dei prodotti a marchio Starbucks hanno segnato un +15,5% nei primi 9 mesi. Per un totale di 2,2 miliardi di franchi svizzeri (circa EUR 2 miliardi), conseguiti in un’ottantina di mercati.
Nel 2018, Nestlé ha pagato 7,15 miliardi di dollari in cash a Starbucks
per avere il permesso di commercializzare in giro per il mondo i prodotti a marchio Starbucks, Seattle Best Coffee, Starbucks Reserve, Teavana, Starbucks Via e Torrefazione Italia, ottenendone la licenza perpetua. La partnership si è allargata quest’anno alle bevande rtd (Ready-to-Drink).
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