domenica 22 Dicembre 2024
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Nespresso racconta il suo primo Osservatorio sulla sostenibilità: “Sfiducia generale: 62% chiede azioni concrete alle aziende”

Alessandra Dragotto, head of research Swg ha illustrato i risultati della ricerca: “Abbiamo indagato insieme a Nespresso quali sono effettivamente le azioni concrete che i cittadini si aspettano nell’ambito della sostenibilità e lo abbiamo fatto intervistando circa 1500 persone. L’89% degli italiani, 9 su 10, ne ha sentito parlare. Mentre il riconoscimento di un impegno attivo verso la sostenibilità orienta le decisione di 8 consumatori su 10. Ormai però il senso della sostenibilità non è percepito solo come relegato all’ambiente ma è sinonimo di miglioramento della vita in generale”

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MILANO – La sostenibilità è un asset che nessuna azienda della filiera del caffè può permettersi di trascurare. Il tema green sta riscuotendo un’enorme attenzione anche dal fronte dei consumatori, che sempre più spesso collegano l’economia circolare ad un miglioramento della qualità della vita.

Per fare luce sul quadro della situazione, Nespresso ha presentato insieme a Swg il primo Osservatorio partecipativo dell’azienda sull’economia circolare, le comunità locali e le prospettive per il futuro.

L’Osservatorio Nespresso sulla sostenibilità

All’intervento hanno partecipato Thomas Reuter, managing director di Nespresso ItalianaSilvia Totaro, sustainability&SHE Manager, Alessandra Dragotto, head of research del centro di ricerca SWG,  Mauro Magatti, sociologo ed economista, e Federica Gasbarro, biologa ed esperta di sostenibilità e gestione dell’energia.

Thomas Reuter ha affermato: “Il caffè è sinonimo di storia e cultura in Italia e tutt’oggi è rivolto verso l’innovazione e la sostenibilità: due concetti fondamentali per affrontare situazioni delicate come il cambiamento climatico.

Come azienda abbiamo la grande responsabilità di guidare questo movimento verso l’innovazione. Il concetto di sostenibilità fa parte del dna di Nespresso. Dal primo giorno, quando è nato il brand, abbiamo scelto di utilizzare l’alluminio per creare la nostra capsula.

In tutta la catena del valore, dai Paesi d’origine fino al prodotto consumato, lavoriamo sempre per minimizzare e ridurre la nostra impronta ambientale. La sostenibilità è diventata un cura in cui condividiamo i nostri valori green con  il nostro manifesto The Positive Cup”.

Reuter continua: “La prima azione su cui ci concentriamo è sulla cura delle nostre pratiche agricole rigenerative che abbiamo iniziato 21 anni fa con il nostro programma AAA Sustainable Quality (qualità, sostenibilità ambientale e sociale e la produttività).

L’agricoltura rigenerativa insieme all’innovazione dei prodotti e al miglioramento della logistica permetteranno a Nespresso di decarbonizzare la catena di valore per raggiungere il Net Zero entro il 2050 con l’ambizione di anticipare il risultato al 2035. C’è ancora molto lavoro da fare ma siamo nella direzione giusta”.

Alessandra Dragotto, head of research Swg ha illustrato i risultati della ricerca: “Abbiamo indagato insieme a Nespresso quali sono effettivamente le azioni concrete che i cittadini si aspettano nell’ambito della sostenibilità e lo abbiamo fatto intervistando circa 1500 persone. L’89% degli italiani, 9 su 10, ne ha sentito parlare. Mentre il riconoscimento di un impegno attivo verso la sostenibilità orienta le decisione di 8 consumatori su 10. Ormai però il senso della sostenibilità non è percepito solo come relegato all’ambiente ma è sinonimo di miglioramento della vita in generale”.

Il ruolo dell’industria del caffè per il Paese nei confronti della sostenibilità risulta fondamentale per il 30% degli italiani, mentre il 59% crede che giochi un ruolo di rilievo. Solo l’11% ( un italiano su 10) crede che l’impegno dell’industria del caffè per la sostenibilità è marginale.

Nel complesso, secondo gli intervistati, i progetti pro riciclo e le accortezze sul packaging sono convincenti. Ma 2 italiani su 5 si considerano indifferenti di fronte alle certificazioni.

Dragotto continua: “Nella sostenibilità un concetto chiave sempre più importante è quello dell’economia circolare. Un concetto, come anticipato, conosciuto per il’89% delle persone ma solo il 47% degli intervistati sa pienamente che cosa significhi questo dato. Il  38% dei cittadini crede che l’intervento in favore dell’economia circolare è determinante e avrà una diffusione notevole ma il 56% afferma che può essere determinante ma nel lungo periodo niente di tutto questo sarà efficace.

Qui traspare un pessimismo che aleggia nella maggior parte dei consumatori: 6 su 10 si stanno rassegnando al fatto che non vinceremo mai la lotta al cambiamento climatico. Il 62% chiede azioni concrete alle aziende”.

“Tuttavia in termini di pratiche individuali le persone sono assolutamente disposte ad agire a favore della sostenibilità che gioca un ruolo di estrema importanza nelle scelte d’acquisto. I consumatori stessi sono pronti a riattivare la pratica del riuso, a comprare caffè sfuso e ad acquistare macchine del cafè ricondizionate: questo perché rafforza il senso di comunità e il senso di appartenenza che aiuta a coltivare e sostenere una cultura sostenibile. Il 68% crede nel contributo delle scelte quotidiane individuali ma i senior si dimostrano più fiduciosi della generazione Z”.

L’Osservatorio ha inoltre indicato come azioni da intraprendere in ambito green un aumento della protezione attiva dell’ambiente con attività volte a sostenere il territorio e sensibilizzare le generazioni più giovani all’economia circolare.

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