MILANO – Colpo doppio per Nespresso Italia. Porta a 10mila i punti di ritiro delle capsule presso Poste italiane e lancia una macchina per espresso che si connette allo smartphone e programma l’erogazione del caffè, gestisce scorte e manutenzione.
Nespresso Italia conta su 40 punti vendita e per quest’anno ne ha in progetto altre dieci, di cui la prossima apertura il 14 aprile nell’Arese shopping center, 100 mq alle porte di Milano.
«Abbiamo effettuato un investimento enorme sui servizi – commenta Fabio Degli Esposti, direttore generale di Nespresso Italia (FOTO) – perché vogliamo essere più vicini ai nostri clienti, offrire soluzioni distributive veloci, efficienti e personalizzate. Oggi il 90% degli ordini viene consegnato entro il giorno successivo».
No alla gdo
La rete dei pick up si integra il ritiro presso boutique (fornitura disponibile entro due ore) o con consegna a casa tramite corriere.
L’unica rete presso la quale non è possibile acquistare capsule Nespresso è quella della grande distribuzione, una soluzione meno dispendiosa di quella adottata dal colosso svizzero. «Adottiamo un modello diretto di distribuzione, di collegamento con il cliente – osserva Degli Esposti – E non abbiamo alcun ripensamento».
Un vero Prodigio
L’azienda ha appena presentato la prima macchina da caffè che, grazie a una App, si connette allo smartphone. Si chiama Prodigio e consente di preparare il caffè da remoto, allerta l’utente se i suoi Grand cru preferiti stanno per terminare e invia persino una notifica quando è necessario effettuare la decalcificazione o quando il contenitore delle capsule è colmo.
L’innovazione tecnologica delle macchine Nespresso e la varietà dei suoi 23 Grand cru sono uno scudo contro i competitor che offrono capsule compatibili con il sistema Nespresso.
Rete in crescita
In Italia Nespresso ha una quarantina di punti vendita (con una ventina di boutique, compreso il flagship di piazza del Liberty a Milano) e 700 addetti. Nel 2014 ha realizzato ricavi per 263 milioni con un utile operativo di 5 milioni.
«L’anno scorso la nostra crescita è continuata – interviene Degli Esposti – E anche nel 2016 andremo avanti. Puntiamo sull’apertura di 5 nuovi punti vendita anche se lavoriamo su dieci progetti, con vari format>>. Nel 2015 in Italia sono state vendute nel complesso 1,2 milioni di macchine per espresso, di cui i 2/3 per il caffè porzionato. Nespresso stima una quota del 40-50% del porzionato.
Ma quanto vale il caffè in capsule? L’anno scorso le vendite nella gdo dei vari tipi di caffè sono scivolati tra il 2 e il 16%, eccetto le vendite di caffè porzionato (le monodosi di Lavazza, Vergnano piuttosto che di Nespresso-compatibili, Illy o Kimbo e tanti altri) che hanno raggiunto i 200 milioni con una crescita del 21,3%. Ai 200 milioni della Gdo va aggiunto il fatturato del network Nespresso, depurato dal valore delle macchine.
Qual è il potenziale di crescita delle capsule? «C’è ancora tanto spazio – risponde Degli Esposti – La metà delle famiglie non ha ancora il porzionato in casa. Eppoi ce ne sono tante che mixano con la tradizionale moka. Inoltre c’è tanto spazio al Sud, un feudo della moka e delle macchine tradizionali. Ma il nostro potenziale di crescita lo valuterei con la crescita delle nuove generazioni».