lunedì 23 Dicembre 2024
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NESPRESSO – Ethical Coffee vuole risarcimento milionario da Nestlé

La società di Jean-Paul Gaillard chiede indennizzo per i mancati guadagni della sua società

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FRIBURGO (Svizzera) – Prosegue la vertenza tra Jean-Paul Gaillard, fabbricante friburghese delle capsule per caffè prodotte dalla sua Ethical Coffee Company (ECC), e la Nespresso, filiale di Nestlé. L’ex manager del gigante alimentare vodese, messosi in proprio, intende chiedere a Nespresso un indennizzo plurimilionario per i mancati guadagni della sua società, come riportano oggi due quotidiani romandi, “24heures” e la “Tribune de Genève”.

Jean-Paul Gaillard, già dirigente di Nespresso dal 1988 al 1997, è l’ideatore di capsule per caffè simili a quelle vendute, con successo, dalla filiale di Nestlé.

Dal 2011 fino all’inizio di ottobre, tuttavia, Ethical Coffee non ha potuto vendere sul mercato elvetico il suo prodotto compatibile con le macchine per il caffè di Nespresso sulla base di una decisione della giustizia vodese. Una decisione del Tribunale federale ha tuttavia obbligato la giustizia di questo cantone a pronunciarsi una seconda volta sulle misure cautelative accordate a Nestlé nel 2011.

A inizio ottobre, il Tribunale cantonale ha annullato tali provvedimenti. La multinazionale di Vevey non ha nascosto la propria irritazione, precisando nel contempo che la procedura di fondo continua. Nestlé rivendica infatti l’esclusività delle proprie capsule, basandosi tra l’altro sulla registrazione della loro forma tridimensionale come marchio.

Per Gaillard, intervistato dalla due testate, tale protezione cade quando essa diventa tecnicamente indispensabile al funzionamento di un prodotto, come la capsule per il caffè. Altre società hanno preferito aggirare il problema modificando la forma delle capsule, ha spiegato.

Gaillard ha già ottenuto soddisfazione in Francia : nel giugno di quest’anno, infatti, il tribunale del commercio di Parigi ha dato ragione a ECC, condannando Nespresso e la casa madre Nestlé a versare 500’000 euro più 40’000 franchi di spese legali. ECC, che commercializza i suoi prodotti in questo Paese dal 2012, aveva sporto denuncia nel dicembre dello stesso anno, sostenendo che il concorrente instillava dubbi nel pubblico riguardo alla compatibilità, qualità, sicurezza e biodegradabilità delle capsule ECC.

Stando al manager, in Svizzera vi è ancora posto per le capsule di ECC. A suo parere, l’attuale suddivisione del mercato elvetico non è normale, col 75% controllato da Nespresso. Entro cinque anni, il manager intende superare i volumi di Nespresso in Svizzera. ECC è presente attualmente in 25 paesi. Pur non comunicando i dati contabili, stando a Jean-Paul Gaillard la società è di nuovo nelle cifre nere.

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