MILANO – È ormai un capitolo chiuso quella che potrebbe essere una delle ultime vertenze giudiziarie in materia di proprietà intellettuale relative alle capsule Nespresso classic. A essere chiamata in causa dal colosso svizzero era stata, questa volta, niente po’ po’ di meno che Peet’s Coffee, parte del colosso Jde Peet’s, numero uno mondiale pure play per il settore del caffè e del tè.
Uno scontro fra titani, insomma, che si è concluso con un accomodamento consensuale. Le parti hanno infatti comunicato al tribunale federale di Manhattan, che era stato investito del caso, di essere addivenute a un accordo.
E hanno dunque chiesto alla corte di ritirare l’azione legale in via definitiva, rinunciando al diritto di riproporre in futuro la stessa azione.
La disputa legale era iniziata nel lontano 2018, anno in cui Peet’s aveva lanciato una linea di capsule compatibili Nespresso.
A far saltare la mosca al naso alla multinazionale elvetica era stato il disegno delle capsule, che le rende molto simili a quelle originali Nespresso, con il rischio dunque di ingenerare confusione nel consumatore.
Nespresso chiedeva a Peet’s di porre rimedio a tale situazione, senza però alcun esito. E decideva, di conseguenza, nel 2022, di portare il caso davanti a una corte americana.
Nella causa, Nespresso sosteneva, in particolare, che “il colore opaco, la porzione superiore di forma troncoconica, ad angolo e con i lati diritti a connettersi con la flangia della capsula, la base circolare, l’intaccatura troncoconica invertita sulla punta della capsula della parte convenuta appaiono di diametro, altezza e larghezza identici e ambiguamente simili nell’aspetto complessivo alla capsula originale Nespresso”.
Contenuto riservato agli abbonati.
Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.