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martedì 05 Novembre 2024
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Nespresso inaugura con Legambiente un intervento di forestazione nel barese

Partito l'intervento di forestazione in un’area urbana all’interno di uno dei parchi nazionali più estesi e suggestivi d’Italia. Obiettivo: mitigare i danni causati dagli incendi dell’estate 2021 all’interno del Parco Nazionale dell’Alta Murgia

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BITONTO (Bari) – In occasione del 21 novembre, Giornata nazionale degli alberi, arriva anche in Puglia il progetto “Le città che respirano” di Nespresso per sostenere e valorizzare il patrimonio ambientale e paesaggistico italiano. A Bitonto è stato inaugurato mercoledì 17 novembre l’intervento che ha consentito la messa a dimora di 1.400 piante e la riforestazione di un’area di oltre 10.000 mq. Un’iniziativa dall’importante valore ambientale ed ecosistemico in quanto realizzata in uno dei tredici Comuni del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, che con i suoi oltre 68.000 ettari è tra i più estesi Parchi Nazionali d’Italia.

Nespresso: obiettivo dell’intervento scelto è quello di una rigenerazione ambientale del territorio interessato

Contribuendo, allo stesso tempo, all’incremento della sua biodiversità e alla mitigazione delle emissioni di CO2. Un’iniziativa che vuole quindi contribuire a dare risposte alla crisi climatica che, con sempre maggiore forza, fa sentire i propri effetti in un territorio, come quello italiano, che è nel cuore del bacino del Mediterraneo considerato oggi un hotspot climatico.

L’intervento di forestazione ha interessato un’area urbana ubicata nel cuore del territorio murgiano e del Parco Nazionale dell’Alta Murgia ed assume un valore di assoluto pregio ambientale, in quanto il Parco, colpito tra giugno e settembre 2021 da 12 incendi, è considerato oggi tra i tredici parchi nazionali più critici a causa dell’ambiente mediterraneo, che aumenta la suscettibilità dei boschi alle fiamme.

Obiettivo chiave dell’attività è infatti quella di mitigare i danni causati proprio dagli incendi dell’estate 2021

In quanto le aree direttamente colpite da incendi sono zone nelle quali non è possibile realizzare interventi di forestazione per almeno 5 anni per garantirne la buona riuscita. Per tale ragione si è deciso di agire in territori limitrofi in grado di contribuire al miglioramento della resilienza del Parco, preservandone l’equilibrio ecosistemico compromesso da questi eventi.

Un fenomeno, quello degli incendi, che ogni anno purtroppo colpisce numerose aree forestali in Italia. Secondo i dati del dossier a cura di Legambiente e SISEF (Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale), nel 2020 tra incendi dolosi, colposi e generici in Italia sono stati percorsi dalle fiamme 62.623 ettari di superficie boscata e non boscata (+18,3% rispetto al 2019) e ben l’82% della superficie bruciata si è concentrata tra Campania, Sicilia, Calabria e Puglia. A ulteriore dimostrazione di come gli incendi si
abbattano oramai nelle regioni del Centro Sud Italia con un’intensità sempre maggiore, a causa anche dei cambiamenti climatici che favoriscono i roghi per il costante innalzamento delle temperature e il ridursi del ciclo delle precipitazioni che porta a intensi periodi di siccità.

Il progetto “Le città che respirano”

Lanciato nel 2020 da Nespresso e parte del progetto Nespresso per l’Italia, che vede l’azienda in prima linea nella cura del territorio italiano, rientra in “Mosaico Verde”, una
grande campagna nazionale di forestazione ideata e promossa da AzzeroCO2 e Legambiente, nata con lo scopo di facilitare l’incontro tra le necessità degli enti locali di recuperare aree verdi e la volontà delle aziende di investire risorse nella creazione o tutela di boschi permanenti, come misura di Responsabilità sociale d’impresa. L’iniziativa vede infatti Nespresso impegnata per rendere l’Italia un Paese sempre più verde, tutelandone il patrimonio ambientale, consentendo l’aumento della biodiversità e, allo stesso tempo, offrendo a tutti la possibilità di vivere attivamente il proprio territorio. Un’iniziativa che finora ha permesso di raggiungere importanti risultati: dalla Lombardia dove sono stati già riforestati oltre 10.500 mq, fino a Bitonto in Puglia con altri 10.000 mq di nuovo verde per sostenere e compensare l’equilibrio forestale del Parco Nazionale dell’Alta Murgia.

Alla cerimonia di inaugurazione dell’area forestata a Bitonto sono intervenuti

Il progetto per la riforestazione Nespresso e Legambiente

Michele Abbaticchio, sindaco del Comune di Bitonto, Cosimo Bonasia, assessore al Verde del Comune di Bitonto, Chiara Murano, sustainability & SHE manager di Nespresso, Francesco Tarantini, presidente Parco Dell’Alta Murgia, Daniela Salzedo, direttrice Legambiente Puglia e Alessandro Martella, direttore commerciale di AzzeroCO2.

“Le condizioni in cui versa l’ambiente – ha detto Michele Abbaticchio, sindaco del Comune di Bitonto – impongono nell’immediato gesti concreti in grado di rallentare i cambiamenti climatici e, conseguentemente, contribuire a recuperare gli antichi equilibri naturali. La forestazione di aree urbane, strutturalmente integrate all’interno di uno dei Parchi nazionali più estesi e ricchi per biodiversità, rappresenta una scelta strategica e lungimirante, dei cui indubbi benefici ci saranno grati i nostri figli”.

“L’individuazione delle aree destinatarie dell’odierno intervento di forestazione – ha spiegato Cosimo Bonasia, assessore al Verde del Comune di Bitonto – è stata guidata dall’obiettivo di massimizzarne l’impatto sul territorio. Le nuove piante, quindi, ci consentono di recuperare a verde un’ampia area periferica non coltivata a ridosso della piscina comunale e riqualificare, incrementandone la dotazione arborea, alcune zone della Villa comunale. Tutto questo contribuisce a incrementare in termini quantitativi e qualitativi le percentuali di verde sul territorio comunale con effetti benefici, a lungo termine, anche per il patrimonio forestale del Parco”.

Sindaco e assessore hanno, poi, annunciato l’intendimento di dedicare una parte degli alberi piantati al ricordo delle vittime di Covid registrate in città, consentendo alle famiglie di poterli intitolare ai propri cari deceduti a causa della pandemia.

Per garantire la biodiversità del progetto e il suo rapido attecchimento sono state utilizzate diverse specie autoctone e coerenti con le condizioni climatiche della zona, tra le quali la Fillirea, il Mirto, il Ligustro, il Melo domestico, il Ciliegio Canino e il Corbezzolo.

Dichiara Chiara Murano, Sustainability & SHE manager di Nespresso Italiana

«Siamo molto orgogliosi di portare il nostro progetto “Le città che respirano” in Puglia, e in particolare nel Parco dell’Alta Murgia, a supporto di un’area purtroppo interessata da un importante danno ambientale la scorsa estate e che perciò pensiamo sia necessario sostenere. La tutela del territorio e dell’ambiente è un valore in cui da sempre crediamo e che ci guida nello sviluppo delle nostre attività. Per questo abbiamo deciso di affiancare Legambiente e AzzeroCO 2 per supportare e valorizzare il patrimonio ambientale e paesaggistico del nostro Paese. Un impegno che portiamo avanti a livello globale per creare valore condiviso lungo tutta la nostra catena del valore, dai paesi di origine del caffè fino alla società e al territorio di cui ci sentiamo parte qui in Italia».

Da oltre 20 anni, infatti, Nespresso si impegna in primis a livello globale per proteggere gli ecosistemi da cui dipendono le proprie piantagioni di caffè. Ma non solo

Quest’anno l’impegno si concentrerà sulla protezione di una parte maggiore della Foresta Amazzonica e sul sostegno alle comunità locali. In particolare, nel periodo di festa, Nespresso sosterrà la protezione di 10 milioni di alberi nella foresta amazzonica, attraverso una partnership con Conservation International, per ringraziare e celebrare questo prezioso ambiente che permette al caffè di crescere nei paesi di origine. Un sostegno che aiuterà le comunità e permetterà di rafforzare le infrastrutture, fornire stipendi e attrezzature di base per condurre il monitoraggio delle foreste e per assicurare che le comunità di origine abbiano l’opportunità di sviluppare progetti concreti.

Ha dichiarato Francesco Tarantini, presidente del Parco dell’Alta Murgia

“Quest’anno gli ettari di bosco colpiti dal fuoco sono stati 135, un numero nettamente inferiore rispetto all’estate 2020 che ne ha visti andare in fumo ben 324. Grazie a un articolato sistema di prevenzione e spegnimento incendi siamo riusciti a contenere la perdita di verde e a salvare numerosi habitat, nonostante il forte caldo e l’assenza di piogge. Purtroppo, siamo tra i tredici parchi nazionali ritenuti più a rischio incendi per le caratteristiche legate all’ambiente mediterraneo. Ben vengano, quindi, interventi di forestazione lì dove necessario per dare nuova vita al patrimonio boschivo territoriale”.

“Il progetto di riforestazione urbana portato avanti da Mosaico Verde e Nespresso non può che incontrare il favore di Legambiente Puglia – ha dichiarato Daniela Salzedo, Direttrice Legambiente Puglia-. La nostra associazione è in prima linea da anni nella complicata battaglia contro gli incendi. Il 2021 ha visto il raddoppio della percentuale dii incendi nella nostra regione nonostante una capillare attività di prevenzione. La rinascita di un’area verde rappresenta per noi tutti la volontà di avere una maggiore cura del nostro territorio”.

“Le azioni volte alla tutela e alla ricostituzione del nostro patrimonio forestale sono fondamentali per contrastare la crisi climatica in atto e arginare la perdita di biodiversità – ha dichiarato Alessandro Martella direttore commerciale di AzzeroCO2 – .Grazie alla collaborazione con Nespresso stiamo realizzando un ampio progetto di forestazione sul territorio nazionale e l’intervento inaugurato oggi ne è un tassello importante in quanto volto alla rigenerazione ambientale di un’area estesa del Parco nazionale dell’Alta
Murgia, colpito quest’anno da vasti incendi che ne hanno compromesso l’equilibrio ecologico. Un intervento che rientra nella campagna nazionale Mosaico Verde che noi di AzzeroCO 2 insieme a Legambiente portiamo avanti con l’obiettivo di incrementare e tutelare le aree verdi del paese, quale azione concreta in un percorso di transizione ecologica che – come dicono gli scienziati – deve avvenire subito per limitare l’emergenza climatica in atto”.

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