MILANO – Diffondiamo un interessante articolo scritto da Federico De Cesare Viola, che racconta la storia del Negroni. Forse il cocktail italiano più famoso al mondo; sicuramente il più aristocratico.
Fu infatti creato dal Conte Camillo Negroni in un giorno imprecisato tra il 1917 e il 1920 al banco della drogheria Casoni di Firenze.
Negroni, le origini leggendarie
Il bartender Luca Picchi ripercorre la storia e l’evoluzione del Negroni Cocktail, una “leggenda italiana”. In un libro che esce in questi giorni per i tipi di Giunti (224 pagine, 20 euro) con la collaborazione di Campari.
La prima parte del volume
Ricostruisce la vita avventurosa di questo eclettico nobile toscano, tra i salotti e gli storici caffè della Firenze bene e la Golden Age of Cocktails negli Stati Uniti.
Fino alla geniale intuizione di aggiungere gin al Milano-Torino (in seguito chiamato Americano). Composto da Vermouth rosso e Bitter Campari.
Tutto parte da una vecchia fotografia
È stata una fotografia del 1915 che ritraeva il conte a scatenare la curiosità dell’autore – oggi capo barman del Caffè Rivoire di Firenze – e a spingerlo a far luce su un pezzo di storia fiorentina e non solo. Consultando documenti d’epoca e raccogliendo preziose testimonianze.
La sezione Twist and Classic
E’ dedicata all’arte della miscelazione con tutti i segreti della ricetta classica e delle varianti più celebri e il contributo di 23 barman internazionali che presentano i loro signature.
Dal Negroni “svegliato” di Salvatore Calabrese al Playboy Club di Londra; al Negroni in falsa noce creato da Dario Comini del Nottingham Forest di Milano.
L’appendice è dedicata ai tre ingredienti fondamentali di questa espressione del made in Italy: Gin, Campari e Vermouth.