Buone notizie per le sorti di uno dei caffè storici più conosciuti del Bel Paese: ora potrà essere presentato un progetto che veda il Gran Caffè Gambrinus riprendere le dimensioni originarie avute fino alla prima metà del ventesimo secolo. Il motivo? È stato sottoscritto il contratto di locazione dei locali ai civici 3 e 4 di via Chiaia, che un tempo costituivano un unico corpo con la caffetteria storica. Leggiamo di seguito il primo paragrafo dell’articolo pubblicato su Vesuviano News.
La valorizzazione del Gran Caffè Gambrinus
NAPOLI – È stato sottoscritto nella sede di piazza Matteotti, alla presenza del Consigliere Metropolitano Delegato al Patrimonio, Antonio Sabino, il contratto di locazione dei locali ai civici 3 e 4 di via Chiaia, che un tempo costituivano un unico corpo con il Gran Caffè Gambrinus, al piano terra del Palazzo della Prefettura, edificio che rientra nel patrimonio della Città Metropolitana di Napoli.
Ad aggiudicarsi la procedura di gara bandita dall’Ente metropolitano è stata la stessa società che conduce attualmente l’attività dello storico Caffè. Potrà, dunque, essere ora presentato un progetto che veda il Gran Caffè Gambrinus riprendere la stessa estensione avuta fino al periodo antecedente la seconda guerra mondiale.
La storia
Il Palazzo della Prefettura è un edificio di Napoli che si estende tra via Chiaia, piazza Carolina, piazza Trieste e Trento e piazza del Plebiscito. Su progetto di Antonio Curri, nel 1980, al pian terreno del palazzo venne realizzato Caffè Gambrinus che ebbe una notevole fortuna fino a quando non ne venne chiuso perché considerato luogo antifascista. Dal 1973 si è tuttavia assistito a un progressivo recupero fino ad arrivare al Caffè Gambrinus di oggi.
L’atto firmato può essere il primo passo per recuperare la sua dimensione originaria.
“L’evento segna un’altra importante tappa nel processo di valorizzazione dei beni del patrimonio dell’Ente – ha affermato il consigliere Delegato Sabino – e, considerato il particolare interesse storico dell’immobile, è foriero di nuove forme di partecipazione e condivisione di progetti e iniziative in un percorso di valorizzazione di più ampio respiro, per il rilancio culturale di tutta l’area metropolitana”.
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