BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – In occasione del terzo Hub organizzato da Simonelli Group, abbiamo intervistato Nando Ottavi. Presidente di Simonelli Group. Vi proponiamo l’intervista alla vigilia del Wbc, il campionato mondiale baristi che si disputa ad Amsterdam, di cui il Simonelli Group è fornitore ufficiale con la macchina Victoria Arduino VA 388.
Da quanti anni è Presidente della Nuova Simonelli?
“Sono in carica dal 1972. Ne sono stato anche amministratore, sino ad un anno fa.”
Ormai non è più Nuova Simonelli, ma Simonelli Group. Non siamo più nell’anno zero.
“Nuova Simonelli è il brand con cui siamo nati e rimane tale, la società, invece, ha assunto un anno fa il nome di Simonelli Group SpA. Abbiamo fatto questo cambiamento organizzativo, sia pensando al futuro, sia per adeguare la realtà imprenditoriale che si era sviluppata nel tempo, soprattutto a partire dai primi anni Duemila.
Quando abbiamo pensato alla Simonelli Group, lo abbiamo fatto per creare, da un lato una società operativa che potesse svolgere i suoi compiti con snellezza e managerialità e da un altro lato una holding che potesse gestire in modo coordinato le strategie generali e le singole società operative.
In pratica una struttura societaria in cui gli azionisti potessero prendere tutte le decisioni necessarie e permettere – in questo caso alla società Simonelli Group – di agire con una managerialità adatta al presente.”
Qualche cifra
“Il nostro percorso di crescita costante ha avuto un’impennata a partire dal 2009. Abbiamo fatto un salto di qualità eccezionale, sia sul fatturato sia sui margini, entrambi importanti per la crescita aziendale.
Nel 2009 avevamo chiuso con con poco più di 17 milioni. Mentre oggi, il bilancio consolidato del 2017, ha superato gli 80 milioni. Ovviamente l’obiettivo è sempre quello di crescere. Lo stiamo facendo sia col brand Nuova Simonelli, che con quello di Victoria Arduino.”
Si vede qui vicino, una struttura in costruzione. Di che si tratta?
“Dopo il nuovo stabilimento realizzato nel 2005 e questo Centro direzionale che abbiamo inaugurato lo scorso ottobre, da qualche settimana abbiamo avviato i lavori di costruzione di un Centro logistico del Gruppo, sempre qui a Belforte del Chienti.
Si tratta di una struttura di seimila metri quadrati di cui da qualche anno sentivamo la necessità, proprio a seguito della crescita di Simonelli Group. Stiamo accelerando i lavori perché vorremmo sia operativo entro il 2018.”
Significa che il mercato sta rispondendo più che bene.
“Sicuramente è un buon segnale. Le nostre macchine sono apprezzate. Oggi il nostro obiettivo è sicuramente quello di vendere il prodotto, che è proprio la macchina, ma mi piace ricordare come sia ormai decenni che Nuova Simonelli offre anche dei servizi molto apprezzati dai nostri clienti.
Rientrano tra questi anche la tempestività delle consegne e anche la qualità delle spedizioni. Noi ci teniamo molto.
Così come un altro nostro fiore all’occhiello è il SAT (Servizio assistenza tecnica) attraverso cui garantiamo supporto tecnico e formazione in ogni parte del mondo; formazione non solo tecnica, ma anche sul caffè rivolta anche ai baristi.
Teniamo corsi qui in sede, ma anche presso le filiali estere negli Usa, in Francia ed a Singapore, che è stata aperta un paio di anni fa e che sta funzionando molto bene.
Avevamo notato che fare i corsi qui in sede era diventato difficile. C’era bisogno di creare sedi più vicine al mercato ed in particolare al mondo asiatico. E noi, in quanto ambasciatori del caffè nel mondo, vogliamo stare vicino alla nostra clientela anche con la formazione.
Vogliamo far conoscere anche ai neofiti del caffè, come realizzare un buon espresso e il cappuccino italiano. Questi corsi e questi servizi ci stanno ripagando.
Quindi, il successo di queste iniziative didattiche sulla bevanda, deve andare di pari passo anche con un servizio di consegna altrettanto efficiente.”
Simonelli Group ha aperto la sua sede per il terzo Hub.
Dopo il primo a Host del 2017, poi quello dell’Università di Camerino e infine quest’ultimo, all’interno del quale si sono riuniti tutti gli sfidanti in vista del campionato del mondo. Ci parla dell’iniziativa?
“Questo rientra nel discorso di prima del servizio che vogliamo dare al mondo del caffè. Naturalmente, una cosa è preparare degli addetti già operatori nel settore per lavorare meglio dietro la macchina; un altro conto invece è fare ricerca.
Per questo all’interno della nostra struttura abbiamo allestito in partenariato con l’ Università di Camerino un Hub dove dottorandi, ricercatori e nostri tecnici lavorano insieme.
All’Host di Milano abbiamo allestito uno stand dove abbiamo mostrato gli strumenti che utilizziamo per le ricerche e ora ne stiamo acquistando altri sempre più all’avanguardia.
Strutturando sempre meglio questo Hub di ricerca vorremmo soprattutto arrivare, nel tempo, ad ampliare il nostro campo di indagine. Per partire dalla materia prima, il chicco crudo, sino alla bevanda in tazzina.
È un’ambizione piuttosto grande, che però ci spinge ad andare avanti per ottenere il risultato. Così da dare al settore del caffè, nuove soluzioni e nuove idee per migliorare l’espresso e il cappuccino.”
Quello che lei chiama terzo Hub è, invece, un evento di formazioni full-immersion che periodicamente offriamo a baristi e campioni di tutto il mondo che vogliono venire da noi a testare le loro performance sul campo, utilizzando le nostre strumentazioni di lavoro, ma anche facendo tesoro dei risultati delle nostre ricerche.
Si pensa alla Simonelli Group che fabbrica macchine. In realtà lei la presenta come un’azienda che offre servizi.
Ma qualcuno vi ha fatto un servizio particolare: c’era una grandissima foto di una Victoria Arduino VA 388, in centro a Milano, che non avete diffuso voi. Cosa succede?
“La scelta di non produrre solo macchine ma anche servizi, è un obiettivo che portiamo avanti da diversi anni. Crediamo che ormai, con la tecnologia, la macchina la possano fabbricare in tanti, mentre il servizio possa fare la differenza.
Abbiamo cercato quindi di realizzare macchine sempre più innovative, sfruttando la nostra ricerca, senza trascurare l’aspetto del servizio.
Questo ci ha permesso di lavorare anche con Starbucks. Che finalmente ha deciso di tornare a Milano, dotando la propria sede di otto macchine Victoria Arduino, l’altro brand storico delle macchine per caffè di proprietà di Simonelli Group”.
Ora il cambiamento: come mai?
“In realtà, per noi è una grande soddisfazione. Non tanto per le 8 macchine posizionate a Milano, ma perché forniremo, come abbiamo fatto altrove all’estero, locali del calibro di Starbucks.”
“Un po’ ci auguriamo che diventi la vetrina per l’Europa”
“Naturalmente, abbiamo più difficoltà ad entrare a Milano per una questione logica: tutti i nostri concorrenti sono in Lombardia.
Quindi per noi, organizzarci per rafforzarci a Milano, è più ostico rispetto alla Cina. Ma ci stiamo lavorando e penso che anche questa opportunità di Starbucks, ci possa servire per fare qualcosa di importante anche a Milano.”
Quali sono gli orizzonti del Gruppo?
“Difficile elencarli tutti. I nostri studi vanno avanti per anni. Lavoriamo anche sui modelli in produzione. Alcune ricerche restano nel cassetto, altre invece vengono poi concretizzate.
Come ad esempio la possibilità di utilizzare la macchina con temperature diverse; oppure la possibilità di avere delle temperature stabili: ci siamo arrivati con dei sistemi di scambi termici ed elettronici.
Diciamo che le soluzioni sono diverse: ora stiamo lavorando molto sull’economia circolare. Per far sì che la macchina possa esser riciclata interamente.
Così come, stiamo operando sul risparmio energetico, con macchine che consumano sempre di meno. Oppure, un altro impegno è quello sul controllo a distanza delle macchine del caffè. Sia per le regolazioni dei consumi, sia per una manutenzione più veloce.”
I lavori coinvolgono anche i prodotti
“Che ormai posso dire, portiamo a termine ogni due anni. Il nostro punto di riferimento resta Host. L’esposizione più grande del mondo, sicuramente da tenere d’occhio per il nostro settore.
Quindi, ogni due anni, vogliamo arrivare a questa manifestazione con almeno due prodotti nuovi, e quelli vecchi migliorati. Questo è il nostro obiettivo per il 2019, per continuare a primeggiare sull’innovazione.”
Il presente
ci sono alcuni vostri prodotti, come la nuova Aurelia Wave e il nuovo macinino Mythos 2, che hanno un successo incredibile. Sono molto richiesti quanto difficili da avere.
“Grazie alle ricerche che effettuiamo, il macinino da prodotto secondario, com’era fino a qualche anno fa, è diventato il centro dell’attenzione. Riteniamo che per realizzare un buon caffè, oltre alla materia prima, ci sia bisogno della macchina, del macinino, della manualità del barista.
Quindi il macinacaffè è stata una svolta nei nostri studi. Per offrire al mercato uno strumento adeguato alle macchine che vediamo”.
Vi aspettavate questo successo?
“Quando abbiamo iniziato a progettarlo, abbiamo pensato ad un macinacaffè nuovo. Più silenzioso, che garantisse una macinatura istantanea, che arrivasse ad un dosaggio preciso. Quindi uno strumento che riuscisse a trovare nel macinato, il massimo del caffè.
Per Mythos 1, utilizzato da Starbucks, abbiamo lavorato con esperti baristi per sperimentarlo. C’era l’entusiasmo. Ma è stata anche per noi un po’ una sorpresa, perché oggi non si vende più il macinino Victoria Arduino o Nuova Simonelli, ma si vende il Mythos 1.
Sulla spinta del successo, due anni fa abbiamo deciso di progettare un nuovo modello ed è nato il Mythos 2. Con qualità superiori e delle macine più grandi e quindi prestazioni maggiori.
Da ottobre, quando l’abbiamo presentato a Host, questo macinino sta riscontrando un grande successo. Sia per il modello standard, sia per quello con giri variabili del motore. Con questo, siamo riusciti a realizzare non solo un macinacaffè che può variare la macinatura a seconda della miscela e della velocità necessaria ai tempi da bar; ma soprattutto un motore che risparmia almeno il 30-40% dell’energia elettrica. Oggi un fattore molto richiesto.
Grande attenzione il mercato l’ha evidenziata soprattutto all’innovativa tecnologia gravimetrica, che garantisce un’accuratezza ed una precisione dei dosaggi senza pari.
L’ultima chicca è quella di poter inserire nel Mythos 2, anche la pressatura del caffè. Un’altra esigenza che arriva dal mondo del bar. Noi siamo stati in grado di offrire anche questa possibilità.
Ora stiamo riscontrando ulteriori richieste e dobbiamo organizzarci per soddisfare tutti.”
E’ soddisfatto?
“Certo. Dopo 50 anni questa azienda è diventata per me una seconda famiglia. È la mia soddisfazione nella vita.
L’esser riusciti a trasformare un’azienda artigianale, che negli anni Settanta produceva poche centinaia di macchine, in un’impresa di respiro mondiale qual è oggi, è davvero appagante.
Ora Simonelli Group e la holding ci permettono di continuare a guardare al domani, con un pensiero anche al futuro ricambio generazionale”.