MILANO – Il grido d’allarme è già stato lanciato da tempo: se non agiamo da subito, le aree adatte alla coltura del caffè potrebbero ridursi globalmente del 50% di qui al 2050. Cosa fare per mitigare le conseguenze del mutamento climatico? World Resources Institute (Wri) ha presentato di recente le conclusioni di un case study relativo alla Costa Rica, in particolare alla regione di Coto Brus. Gli autori dello studio si sono consultati con autorità, stakeholder e produttori locali, attraverso interviste, workshop e visite sul campo.
Hanno inoltre preso in esame la letteratura specialistica sulla materia. E sono giunti così alla formulazione di sei raccomandazioni chiave per migliorare la resilienza a breve, medio e lungo termine del settore del caffè, così riassumibili.
Mutamento climatico: ecco le sei raccomandazioni
- Promuovere le opzioni di adattamento più promettenti individuate dagli stakeholder, come, ad esempio, diversificare i redditi dei produttori e rinnovare le piantagioni con varietà resistenti al clima; il tutto con un regolare follow-up tecnico.
- Definire dei dati di riferimento di partenza, per monitorare l’impatto delle misure di adattamento.
- Mappare dove e quando la coltura del caffè rischia di non essere più attuabile nei prossimi decenni e sostenere i produttori che dovranno riconvertirsi ad altre colture.
- Rafforzare le istituzioni esistenti e i fattori abilitanti, per accrescere l’assunzione delle misure di adattamento e creare così una maggiore resilienza.
- Sviluppare un’educazione di impresa fatta a misura dei produttori.
- Espandere l’apprendimento paritario tra i produttori.
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