BOLOGNA – Sindacati e rappresentanti italiani della Philips hanno incontrato separatamente a Roma il ministro Federica Guidi al Mise, ma sul futuro della fabbrica di macchine da caffè di Gaggio Montano sembra non trovarsi un punto di compromesso. I 243 esuberi (su 558 dipendenti complessivi) restano.
«La produzione di macchine domestiche da caffè espresso nell’alto di gamma si è dimezzata negli ultimi anni – ribadiscono da Roma i portavoce della multinazionale – e dobbiamo adeguare la struttura produttiva ai volumi. Questo non significa chiudere lo stabilimento, che resterà specializzato nella fascia alta di mercato con tanto di piano triennale di investimenti per sostenere innovazione e ricerca. Nessun accordo è stato finora trovato, ma non abbiamo neppure aperto procedure unilaterali».
Il ministro Guidi non si arrende e ha chiesto ieri di incontrare il presidente di Philips, Frans Van Houten: «Sarà chiamato a Roma i primi giorni della prossima settimana, per poi riunire ancora il tavolo ministeriale entro la fine della stessa settimana. I manager con cui abbiamo a che fare non hanno mandato per cambiare nulla».
Intanto sull’Appennino bolognese, continua verso il 60esimo giorno di presidio ininterrotto dei lavoratori davanti alla fabbrica Saeco ha visto inasprirsi la protesta, cui si sono uniti anche alcuni addetti del vicino stabilimento Saeco Vending (ramo in salute dedicato alle macchine per uffici, altri 300 dipendenti): un centinaio di persone hanno bloccato, sedendosi a terra, l’uscita dei camion carichi di macchine Saeco.