MILANO – Partirà da Mumbai – massima città dell’India, con i quasi 21 milioni di abitanti della sua conurbazione – l’avventura di Starbucks nel secondo paese più popoloso del mondo. La prima apertura è prevista a fine ottobre, ha dichiarato venerdì il responsabile per l’area Asia-Pacifico John Culver, senza specificare la data precisa prevista per l’inaugurazione.
Mumbai: ecco il primo locale targato Starbucks
Che sorgerà all’interno dell’Horniman Circle, un prestigioso complesso in stile coloniale situato in una zona residenziale e commerciale nell’area sud della metropoli. L’investimento iniziale in terra indiana sarà di un’ottantina di milioni di dollari. Il gigante di Seattle avrà come partner locale il gruppo Tata – colosso finanziario i cui interessi spaziano dalle acciaierie ai prodotti di piantagione, dall’energia alle tlc. Tata Coffee assicurerà l’intera filiera di fornitura del caffè destinato a essere servito nei locali Starbucks, dalla produzione della materia prima alla torrefazione. Starbucks aveva annunciato inizialmente l’intenzione di realizzare almeno una cinquantina di aperture nell’arco del 2012, ma tale obiettivo appare ormai di difficile realizzazione e non se ne fa infatti menzione nel comunicato diffuso la settimana scorsa.
Ed è opinione degli analisti, che la catena americana non forzerà i tempi e concepirà il flagship store di Mumbai come una sorta di laboratorio in cui testare le reazioni dei consumatori indiani. La conferma nelle parole del ceo della JV Tata-Starbucks Avani Saglani Davda.
Le espansioni richiedono tempo – ha dichiarato Davda
– aggiungendo comunque che le opportunità offerte dal mercato indiano sono “entusiasmanti”. Anche secondo Culver, l’India presenta per Starbucks un potenziale eccezionale a lungo termine, viste le dimensioni dell’economia, l’affermarsi della cultura del caffè e il crescere del tenore di vita. Positiva intanto la reazione dei mercati, che hanno premiato l’annuncio di venerdì facendo lievitare dell’8,30% le azioni di Tata Global Beverages quotate al Bombay Stock Exchange. Scommette sull’India anche il presidente e ceo di illycaffè Andrea Illy, presidente del comitato di promozione e sviluppo del mercato dell’Ico. Secondo Illy, il mercato indiano è destinato ad avere forte impulso nei prossimi anni, grazie alle campagne promozionali e al miglioramento del tenore di vita.
I maggiori redditi e la globalizzazione dei gusti contribuiranno alla crescita della domanda di caffè in tutti mercati non tradizionali, come l’India e la stessa Cina, dove i consumi sono di poco inferiori a quelli del Portogallo, un paese la cui popolazione è meno di un centesimo di quella cinese. Parlando nel corso di una conferenza stampa a margine delle riunioni londinesi dell’Ico, Illy ha pronosticato per il prossimo decennio una crescita media dei consumi su scala globale del 2-3%, in linea con quella del decennio trascorso. “I consumi cresceranno molto probabilmente in modo proporzionale alla progressione del reddito disponibile” ha dichiarato Illy aggiungendo che la Cina è destinata a diventare, nell’arco di una generazione, uno dei 5 mercati più importanti al mondo. “La globalizzazione porta a una fertilizzazione incrociata – ha aggiunto – gli asiatici consumano più prodotti dell’occidente e gli occidentali più prodotti dell’oriente”.