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venerdì 22 Novembre 2024
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Mr Starbucks, un miliardario nato povero

Ecco la storia di un imprenditore che è partito da zero e hanno cambiato la vita a milioni di persone. Dietro a un ricco patrimonio può esserci un’infanzia sotto la soglia della povertà

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MILANO – Vediamo come si sta svolgendo la vita di Howard Schultz (FOTO), ceo di Starbucks, una catena con oltre 20mila caffetterie in 64 Paesi. Schultz è cresciuto in una casa popolare di Brooklyn, suo padre si guadagnava da vivere come autista di camion.

Sin da piccolo, il futuro imprenditore è stato incoraggiato a credere nella sua capacità ed è stato il primo membro della famiglia ad andare all’università.

Nel suo libro: “Mettici l’anima: come Starbucks ha costruito una multinazionale una tazza alla volta”, Schultz spiega che, per arrivare alla fine dell’università, ha lavorato come barista, ha venduto il sangue e preso prestiti.

Al suo primo lavoro, è un venditore di Xerox, poi passa a un’azienda svedese che produce macchine per caffè americano, da qui il suo contatto con Starbucks che, all’epoca, era una semplice torrefazione.

In breve, Schultz ne diventa direttore marketing. Durante un viaggio in Italia, si accorge del successo capillare dei bar e propone l’idea ai fondatori di Starbucks che, dopo un test, rinunciano a vendere caffè espresso.

Schultz decide, dunque, di aprire la propria caffetteria. Due anni più tardi, rileva Starbucks per 3,8 miliardi di dollari. Oggi, le vendite della catena superano 15 miliardi di dollari l’anno, mentre la fortuna di Schultz è stimata in 2,2 miliardi, secondo Forbes.

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