MILANO – Domenica 5 settembre è iniziata ufficialmente l’avventura domestica di Faema, con il lancio in concomitanza della Milan Design Week del modello home e small business Faemina: una macchina che ha saputo tenere unite e compatte le performance professionali che contraddistinguono il brand, insieme al suo stile estetico e, soprattutto, l’esigenza di entrare in un mercato ancora tutto da esplorare. Per raccontare questo oggetto dal design esclusivo per un’esperienza del caffè ben sopra allo standard del
canale domestico, ci siamo confrontati con Luigi Morello, Strategic Marketing Director di Gruppo Cimbali. Lo abbiamo intercettato con le mani in pasta, come si suol dire, alle prese con la Faemina per valorizzare tutte le sue potenzialità di fronte alla stampa.
Morello: niente è lasciato al caso
“Esattamente: nessun aspetto di Faemina è stato lasciato al caso: a partire dal design studiato ad hoc, dalla professionalità di ogni singolo componente che riprende le macchine professionali, alla qualità in tazza di tutte le bevande che la macchina può preparare, al di là del classico espresso, per portare a casa la colazione completa: con il brewing erogato in modo semplice e automatico, e con gli infusi pregiati e valorizzati ciascuno con la giusta temperatura. E il vapore che non brucia e non sporca le tazze.”
Chi sceglie questa tipologia di macchina vuole entrare nella cultura del caffè, nel mondo delle origini, nella selezione di fazende differenti
“Per entrare in questo affascinante mondo, mettiamo a disposizione dell’utente un’app che segnala il momento esatto per erogare il caffè. Allo stesso tempo, il vapore secco permette di preparare i cappuccini in quantità industriale. In più, preparare l’espresso con la Faemina a 93 gradi rispecchia la temperatura effettiva, senza variazioni sensibili.”
Morello, ma perché Faema si è decisa ad andare verso il consumo domestico? È una reazione al Covid che ha consolidato questa tendenza?
“Il Covid ha accelerato un po’ tutto. Faema era già nelle case degli italiani negli anni ‘50 e confezionava il caffè domestico. Nell’ultimo periodo abbiamo sicuramente assistito a un’evoluzione del settore delle semi professionali e delle piccole macchine. La differenza è che non si è pensato di entrare in reazione al Covid per rincorrere la tendenza, ma di arrivare nell’altissimo di gamma nel settore di professionisti.
Quello che è successo in questi anni è la scoperta della bevanda caffè, una diffusione della sua cultura e così come nel mondo si beve un espresso superiore, anche a casa ora si ricerca la stessa qualità. Faemina è la risposta per andare incontro a questa clientela sofisticata che sa che la materia prima costa e pensa che il caffè debba esser scelto con cognizione di causa e che per questo non debba esser rovinato ma valorizzato da una macchina di livello che possa garantire anche la comodità: e da qui il software e l’app che aiutano il consumatore, insieme all’ergonomia.
È possibile preparare anche il caffè freddo grazie all’opzione regolabile della doppia altezza del poggia tazza e serbatoio, erogandolo direttamente nel ghiaccio della tazza. Il vapore poi è pensato per non sporcare e passa per una lancia fredda: il vapore è a 100 gradi, ma non trascina l’acqua e quindi non scotta. Questa si può usare in due modi: in maniera manuale o in Auto Steam che monta il latte professionalmente in tazza come un barista top.”
La macchina quindi punta a un target per un consumatore più esperto e consapevole: in Italia siamo pronti?
Morello: “Vogliamo cogliere la sfida di portarla anche in Italia, al di là delle percentuali che ci raccontano un quadro più indietro rispetto all’Australia. Ma in Italia vogliamo lanciare Faemina anche nell’immobiliare e quindi entrare dalla porta principale in questo mercato. È una questione di cambio culturale: chi è in grado di comprendere che il caffè può costare anche 100 euro al chilo, capisce anche che una macchina può arrivare a una certa somma. La Berkel, per fare un esempio, affettatrice professionale, anche in Italia si trova nelle
case. Anche la piccola cantina del vino si trova tra le mura domestiche di chi spende: la qualità è una scelta di vita.
È un investimento che chi ama il caffè è pronto a fare. Anche in queste giornate di pre Salone abbiamo riscontrato un interesse da agenti immobiliari per proporre
questo tipo di attrezzatura in casa. È un altro mondo rispetto alla macchinetta piccolina.”
Può essere una risposta anche dall’horeca azzerato?
“Sicuramente il caffè a casa ha registrato un boom incredibile in questo periodo e di conseguenza questa può essere una reazione. Noi ci auguriamo però che le persone tornino a berlo sempre più al bar e quindi Faemina non vada in sostituzione, ma viaggi in parallelo: le persone devono voler bere un buon caffè al bar e poi anche a casa.”
Ci sono altri progetti in cantiere per implementare questo progetto?
Conclude Morello: “Dopo la Design Week, il prossimo appuntamento è quello di Host: questo evento è stato un’anteprima rispetto alla Fiera di settore, dove lanceremo altri progetti sull’home ma anche sul professionale. Questo è un pre-lancio che va a integrarsi ai prossimi eventi di settembre.
La prospettiva di vendita della Faemina è buona: la nostra rete si è già portata avanti con gli ordini e poi i risultati si vedranno prossimamente, anche dopo le vendite che inizieranno a ottobre.” Il prezzo di vendita al pubblico non è ancora stato reso noto.