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martedì 05 Novembre 2024
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Sergio Morando questa volta contro i caffè più cari: «La qualità si trova anche a un prezzo più basso»

L'opinione netta: "E se invece di trattare cose astrali si scendesse con i piedi in terra e si scrivesse e provasse un Kenya con baffi e barba, un Guatemala Antigua alla vecchia maniera, un Tarrazu di felice memoria, un Venezuela a base di cacao, un Malawi a base tea, un Papua con tutta la sua fragranza, un vero Santos (e non le brutture che riescono a vendere oggi); uno Zambia o un Zimbabwe con la loro forza nascosta e quanti altri che farebbero più bella figura di fronte a quanti sono portati in palmo di mano con vendite da pizzicagnolo in fallimento"

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MILANO – Scrive Sergio Morando: “I caffè di moda hanno soltanto prezzi fantascientifici.
La bontà si trova anche a molto meno, basta cercare”. Un’opinione che sicuramente trova l’assenso di molti lettori e che apre un dibattito rispetto al giusto rapporto tra qualità prezzo che spesso nei locali italiani, non è particolarmente equilibrato. Lo condividiamo su queste pagine, per invitare alla riflessione e alla discussione.

di Sergio Morando

Che dice la sua sui caffè alla moda

Ieri (11.01) mi trovavo da un amico/cliente fuori Milano e nel salutarlo mi faceva notare che, data e testata scordati, era apparso una pagina di giornale sul caffè e si lamentava che erano notizie trite e ritrite su qualità che ormai si sono fatte un nome e non hanno più bisogno di essere portate a conoscenza del pubblico che vuole acquistare quei caffè dai prezzi fantascientifici. Non ho potuto dargli torto. E questo mercoledì trovo su Comunicaffè “Il piacere del caffè aromi puri, rari e costosi nei bar da sommelier!” del giornalista de Il Giornale, Paolo Marchi.

Effettivamente parlare del Kopi Luwak piuttosto che del Jamaica è come portare a conoscenza del torrefattore che tempo addietro un certo Dante Alighieri scrisse La Comedia Divina.
Il Signor Marchi non è mai stato nelle torrefazioni.
Quelle dove l’amministratore conosce vita, morte e miracoli dei caffè.
Quelle dove il proprietario segue personalmente la tostata.
Quelle dove l’addetto alla tostatura ha un’esperienza decennale alla guida di quei mostri da 250 chili. Posso fornirgli qualche indirizzo dove, nascosto o messo in bella mostra sta il contenitore di legno finemente intarsiato a mano e dai vivaci colori contenente il sacchetto del Kopi Luwak intonso.
Oppure dove il barilotto di Jamaica è stato aperto, provati quei 250 grammi e richiuso alla bellemeglio e dimenticato.

L’importante è far presente che <Ce l’ho anch’io!>.
La figura è assicurata!

Morando: “Sono qualità che, secondo il mio modesto parere, non hanno nulla di eccezionale nel gusto ma solo nel prezzo.”

E’ stata una grande operazione commerciale portata a buon fine dagli agenti che operano dall’Inghilterra per il Giamaica e (penso, perché non ho notizie aggiornate) dall’Olanda per il Kopi Luwak. Ma nell’assaggiare il Kopi Luwak da un amico mi sono sentito apostrofare <mangiam….>
E non aveva tutti i torti, visto il tragitto che la ciliegia fa nel corpo del Luwak!

Mi piacerebbe che il Signor Marchi bevesse un St.Helena oppure un Hawaii one/ex per stare nelle celebrità che certamente superano le due precedentemente nominate. E i prezzi dei suddetti non si discostano dagli altri (anzi!) ma di tazza di gran lunga superiore.

Ma, insieme al Puerto Rico (quando e se tornerà sul mercato quello originale….. e ci credo ben poco), i cinque tipi sono di commercializzazione ristrettissima soltanto per i gonzi che possono spendere e spandere.

E se invece di trattare cose astrali si scendesse con i piedi in terra e si scrivesse e provasse un Kenya con baffi e barba, un Guatemala Antigua alla vecchia maniera, un Tarrazu di felice memoria, un Venezuela a base di cacao, un Malawi a base tea, un Papua con tutta la sua fragranza, un vero Santos (e non le brutture che riescono a vendere oggi); uno Zambia o un Zimbabwe con la loro forza nascosta e quanti altri che farebbero più bella figura di fronte a quanti sono portati in palmo di mano con vendite da pizzicagnolo in fallimento!

Un mio consiglio: volete svenarvi e ricuperare il valore in molto tempo? Nessuno vi vieta l’acquisto della luna

Ma sarebbe meglio pagare qualche dollaro in più per un commerciale di ottima tazza per migliorare le miscele o vendere le monorigini a prezzi contenuti ma di successo superiore alla vendita delle stars!

Si dirà che non si trovano più.
Barzellette da palcoscenico.

Basta cercarli e, principalmente, pagarli il prezzo giusto.
Non facciamo ridere e non facciamoci del male! Quando si è venduto un barilotto di Jamaica o un sacco di Hawaii o quello che volete, non si è scoperta l’America e né ci facciamo ricchi.

Sono sicuramente necessari anche loro ma qui si deve fermare l’interesse! Troverò certamente centinaia di operatori contrari alla mia messa in onda. Ma sapeste quanti sono
quelli che mi hanno passato il microfono!

Sergio Morando

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