Viaggiatori espresso Scrive Roberto Pregel*
Responsabile marketing Sistema espresso italiano
In attesa che altri Viaggiatori espresso inviino le loro notizie di viaggio sulle rotte dell’espresso italiano nel mondo, Roberto Pregel responsabile marketing di Sistema espresso italiano, che l’idea l’ha lanciata, ci invia le sue prime corrispondenze. Gliene siamo grati.
Lascio l’aeroporto di Malpensa con negli occhi l’immagine pubblicitaria di un’enorme telefonino di ultima generazione (grazie a Dio non fa ancora l’espresso) e sbarco a Chisinau capitale della Moldova dove lo ritrovo uguale uguale ad attendermi…invidio il mio collega giapponese … devo chiedere un aumento di budget.
Si vede che sono russi dal fatto che bevono sopratutto tè russo coltivato nella vicina Ucraina, dal gusto molto forte come da tradizione.
Il tè rappresenta la tradizione ed i suoi recenti passati, quelli che gli over 50 rimpiangono, i 40/ 50 imprecano e i giovani vogliono sostituire con il caffè e tanto d’altro il più presto possibile.
Il solubile imperversa come apripista, ma l’espresso segue, presente quasi ovunque in forme diverse: dal lounge bar, al ristorante tipico locale, alla pizzeria Napoli con l’interno stile birreria Transilvana.
Mi invitano con orgoglio a mangiare la migliore pizza in Chisinau, apprezzo l’ospitalità; la pizza un po’ meno.
Ed alla fine ci servono l’espresso imbevibile del solito, notissimo e onnipresente collega.
Scruto, indago e scopro che usano per l’espresso, il macinato per moka della stessa marca.
Lo bevono ugualmente anche se di un caro esorbitante considerato il reddito medio, segno che lusso è anche quando qualcosa è nuovo, è diverso è di moda e non necessariamente bello o buono…
Speriamo che l’espresso diventi sempre più popolare fra i giovani perché ho visto diversi ed evidenti segni di fortissimo uso dell’alcool da parte loro.
Roberto Pregel* *Responsabile marketing Sistema espresso italiano